Archivio Mensile: Settembre 2022

L’Amore di Dio vince sempre, prima o poi! – 20 Settembre 2022 0

L’Amore di Dio vince sempre, prima o poi! – 20 Settembre 2022

Martedì 20 settembre 2022

XXV Settimana del Tempo Ordinario

VANGELO (Lc 8,1921)

Mia madre e miei fratelli sono coloro che ascoltano la Parola di Dio e la mettono in pratica.

Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, andarono da Gesù la Madre e i suoi fratelli, ma non potevano avvicinarlo a causa della folla. Gli fecero sapere: «Tua Madre e i tuoi fratelli stanno fuori e desiderano vederti». Ma Egli rispose loro: «Mia Madre e miei fratelli sono questi: coloro che ascoltano la Parola di Dio e la mettono in pratica». Parola del Signore

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro

Non solo in questo episodio, ma sempre Gesù pone l’amore spirituale al di sopra dell’amore familiare.

L’amore cristiano trascende ogni altra forma di affetto, di interessi e di ideali. In nessun modo è possibile amare tutti i conoscenti e le persone irritanti se non si possiede come un abito, l’Amore di Gesù Cristo.

L’essenza del cammino di Fede è un amore sincero e totale al Signore, senza amore e l’obbedienza alla sua Parola, tutto è inutile.

Lo diceva Gesù quando «passava per città e villaggi, insegnando, mentre camminava verso Gerusalemme. Un tale gli chiese: “Signore, sono pochi quelli che si salvano?”. Rispose: “Sforzatevi di entrare per la porta stretta, perché molti, vi dico, cercheranno di entrarvi, ma non ci riusciranno. Quando il padrone di casa si alzerà e chiuderà la porta, rimasti fuori, comincerete a bussare alla porta, dicendo: Signore, aprici. Ma egli vi risponderà: Non vi conosco, non so di dove siete”» (Lc 13,22-25).

La grande illusione che si instaura in molti cattolici è la convinzione della salvezza eterna anche senza meriti. È d’altronde il nucleo della dottrina protestante che sta lentamente sostituendo quella cattolica all’interno della Chiesa, rendendola una falsa Chiesa. Mentre la vera Chiesa di Gesù rimane sempre Santa ed è in Cielo.

Preciso, comunque, che la parola Chiesa (dal greco ecclesia «assemblea») indica l’assemblea dei fedeli, la comunità dei credenti in Cristo, che si definirono per la prima volta «cristiani» ad Antiochia, poco dopo la conversione di San Paolo.

La grande confusione tra i cattolici sta frazionando la Chiesa in tantissimi gruppi, è una lacerazione che fa sanguinare il Cuore di Gesù, oltre che sbrindellare il Corpo mistico. Sono numerose le teorie distanti dal Catechismo della Chiesa, diverse sono subdole e opposte al Vangelo storico. La gravità si accentua quando si dicono nelle omelie.

Il tale che chiese a Gesù quanti si salvano, non ricevette una risposta esauriente perché sono gli uomini a decidere il loro futuro, non Dio.

Gesù parlò della porta stretta per entrare nel suo Regno e non è così facile passarla come lasciano credere i Vescovi e Sacerdoti modernisti senza più Fede in Gesù Figlio di Dio. Ad essi nel Giudizio Gesù dirà: «NON VI CONOSCO, NON SO DI DOVE SIETE».

Conosciamo anche i versetti successivi, con le lamentele o suppliche di quanti non potranno entrare in Paradiso e il giusto Giudice che dirà: «VI DICO CHE NON SO DI DOVE SIETE. ALLONTANATEVI DA ME VOI TUTTI OPERATORI D’INIQUITÀ! LÀ CI SARÀ PIANTO E STRIDORE DI DENTI» (Lc 13,27-28).

Non è l’apparenza di oggi a ingannare Gesù o a far ottenere il premio eterno agli impostori.

Quanto sta accadendo nella Chiesa non deve abbatterci né sorprenderci, la Madonna a Fatima nel 1917 disse che tutto questo sarebbe avvenuto e noi restiamo forti e saldi sia rivolgendoci alla Vergine Santa che ci protegge ogni qualvolta La chiamiamo, sia rimanendo ancorati al Magistero della Sacra Tradizione.

Dalla retta intenzione e dalle buone opere si sviluppa la vita cristiana nell’anima fedele a Gesù.

Gesù considera come madre e fratelli tutti quelli che compiono la Volontà del Padre, ma è impegnativo arrivare a desiderare di obbedire a Dio piuttosto che ai disordinati impulsi interiori, ai pensieri che scaturiscono dalle tre concupiscenze, pensieri sempre inclini verso i piaceri impuri e i vizi, le cose materiali e alla ricerca di dissipazioni che svuotano l’anima e fanno dominare lo sconforto, la tristezza, un forte senso di insoddisfazione. Questo è il fallimento della persona.

Il richiamo di Gesù all’amore è da considerare come la base su cui costruire una personalità corretta, saggia e gradita a Dio.

Gesù è l’Amore incarnato, il Dio invisibile a tutti si è mostrato agli uomini privi di amore, e ci insegna che solo in Lui troviamo i veri insegnamenti per riuscire a domare la natura umana irrequieta che vuole sempre correre dietro ad ogni forma di appagamento volgare e non solo.

Forse è l’amore il mistero più profondo della vita umana.

Molte forme di amore si ritrovano nella persona, c’è principalmente l’amore verso se stessa ed è giustificabile se rimane misurato e utile per l’autostima. Se non viene corretto e guidato si può trasformare in amore disordinato e possessivo non quantificabile, di sicuro è nocivo e sconclusionato.

La gradualità varia dai pensieri e da quale spirito è guidata una persona, ed essa contribuisce notevolmente a far esplodere un amore incontrollato nelle forme più gravi e dannose anche per gli altri. Molto spesso ciò che molti considerano amore in realtà non è vero amore, comunque non è l’amore del Vangelo che il cristiano deve praticare.

L’amore che perfeziona la natura umana deve avere le caratteristiche che riscontriamo nel Vangelo: bontà, sincerità, verità, comprensione, pazienza, generosità, rispetto, pace interiore, perdono, lealtà e gioia.

Meditate la Vita di Gesù e scoprirete il vero significato dell’amore. Egli ha predicato con infinito slancio e si è lasciato crocifiggere dopo una inaudita Passione per riconciliare ognuno di noi con il Padre, per redimere l’umanità e ha vinto la morte, la malattia e il diavolo.

L’Amore di Dio ha vinto anche l’odio umano e la cattiveria dei diavoli. Gesù vince sempre, prima o poi!

Senza amore il cristiano non riesce a vincere il suo orgoglio e l’egoismo. È amore autentico quando si ama ogni prossimo senza interessi.

È una lotta contro l’ipocrisia che spesso si traveste di amore, ma amore non è.

Nessuno pensi di non poter uscire dalla condizione spirituale negativa in cui si trova, il cammino diventa molto facile insieme alla Madonna e per questo è determinante recitare più Corone al giorno del Santo Rosario.

Lo Spirito della Vergine Maria deve trovare accoglienza nella persona per poter agire e avviene con la recita di questa potentissima preghiera.

1 Ave Maria per Padre Giulio

«O Augusta Regina del Cielo e Sovrana degli Angeli, a Te che hai ricevuto da Dio la missione di schiacciare la testa di satana, io chiedo umilmente di mandare legioni celesti, perché al tuo cospetto inseguano i demoni, li combattano, reprimano la loro audacia, liberino da ogni male e da ogni persecuzione Padre Giulio e li respingano nell’abisso. Amen».

3 Ave Maria…

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«Non c’è nulla di segreto che non sia manifestato» – 19 Settembre 2022 0

«Non c’è nulla di segreto che non sia manifestato» – 19 Settembre 2022

Lunedì 19 settembre 2022XXV Settimana del Tempo Ordinario  + VANGELO (Lc 8,16-18)La lampada si pone su un candelabro, perché chi entra veda la luce. + Dal Vangelo secondo LucaIn quel tempo, Gesù disse alla folla: «Nessuno accende una lampada e la copre con un vaso o la mette sotto un letto, ma la pone su un candelabro, perché chi entra veda la luce. Non c’è nulla di segreto che non sia manifestato, nulla di nascosto che non sia conosciuto e venga in piena luce. Fate attenzione dunque a come ascoltate; perché a chi ha, sarà dato, ma a chi non ha, sarà tolto anche ciò che crede di avere». Parola del Signore Commento di Padre Giulio Maria ScozzaroDa un lato queste parole di Gesù arrecano molta consolazione a quanti hanno subito ingiustizie e sono stati ingannati dai malvagi o diffamati dagli ipocriti molto esperti nell’arte della simulazione, quelli che posseggono una potente capacità di occultare le loro opere disoneste.Nel mondo è diffusa l’ipocrisia come la vera pandemia, è una epidemia veloce che si localizza nella mente di quanti non pregano, non hanno la forza spirituale di resistere al virus e ne rimangono inevitabilmente contagiati. In moltissimi casi è un danno forse irrimediabile.Gesù afferma che «non c’è nulla di segreto che non sia manifestato, nulla di nascosto che non sia conosciuto e venga in piena luce».

Gesù afferma che «non c’è nulla di segreto che non sia manifestato, nulla di nascosto che non sia conosciuto e venga in piena luce».

Molte delle opere corrotte che compiono i disonesti vengono e verranno alla luce per la debolezza dell’ipocrisia. L’ipocrisia è una maschera che può scivolare quando meno se lo aspetta chi la indossa. La falsità degli invidiosi e cattivi si scopre sempre, occorre saper aspettare.

L’umanità è piena di maschere che vengono indossate dalle persone false, vengono indossate secondo la convenienza e la circostanza. C’è una rapidità fulminea nel far susseguire le maschere secondo chi è l’interlocutore e come si vuole apparire, un’attività teatrale che dal palcoscenico si è trasferita un po’ ovunque.

Il mondo oggi è il vero teatro delle maschere, molti sono diventati «Uno, nessuno e centomila», incapaci anche di capire che hanno perduto la vera identità. Non sono più quelli di un tempo, quando erano ragazzi e sbagliavano pure ma per inesperienza e molto spesso senza cattiveria.

Oggi rispetto al passato c’è molta cattiveria e immoralità soprattutto nei giovani, si conosce anche la causa e sono i mass media. Molti corruttori famosi sono i veri istigatori, dominano le menti dei giovani e li indirizzano esclusivamente verso il Male, il satanismo e violenti atti di autolesionismo.

Nell’opera teatrale di Pirandello, il protagonista di questa vicenda si rende conto che le persone attorno a lui hanno un’immagine della sua persona completamente diversa. Ha una crisi di identità che alla fine lo porterà alla follia, però proprio in questo stato si sentirà libero da ogni regola, non dovrà più fingere e ha percezioni nuove del mondo, lo vedrà da un’altra prospettiva, addirittura più reale.

Non a causa della follia il protagonista esce dalla prigione in cui la vita rinchiude, anche cambiando il nome in realtà non si cambia nulla.

Pirandello scriveva con una vera pietà per la sofferenza umana, non era però la pietà cristiana perché la sua era sterile, non aveva una soluzione, ne rifiutava anche il tentativo in quanto riteneva inutile ogni consolazione in questa o nell’altra vita.

Per lui l’unica soluzione è vivere attimo per attimo, rinascendo continuamente in modo diverso, con una nuova maschera.

È la vita di quanti oggi vivono senza identità, nell’inganno consapevole di uno spreco di Bene che si perde di continuo, delle buone occasioni che non si colgono. Per molti la vita è una continua evoluzione, vorrebbero anche poter cambiare nome secondo le circostanze che si presentano e le opportunità. Per questo Satana ha ispirato ai maledetti la teoria gender.

Non sono persone normali quanti propagano l’inesistenza di differenza tra i sessi biologici, arrivano addirittura a propagandare ovunque e soprattutto nelle scuole elementari, la possibilità di variare il proprio sesso a piacimento. E ci sono genitori contenti di questa teoria gender irragionevole…

La vita deve sempre migliorare, quindi può cambiare non per diventare ciò che piace in modo squilibrato all’uomo ma secondo la Volontà di Dio.

RISULTANO INFRUTTUOSE E MOLTO SPESSO DEVASTANTI LE OPERAZIONI DELLA CHIRURGIA ESTETICA CHE NON MODIFICANO LO SPIRITO DELLA PERSONA NÉ LA SUA IDENTITÀ. POTRÀ PIACERSI O COMPIACERSI PER L’ASPETTO  RIFATTO E L’AMMIRAZIONE DA PARTE DEI CONOSCENTI O DEL PUBBLICO, IN REALTÀ LA NUOVA MASCHERA COPRE SEMPRE LA STESSA IPOCRISIA E CATTIVERIA DI PRIMA.

Nel mondo vivono tante persone che erano buone nell’animo e per la mancata conoscenza personale, unita all’incapacità di accettarsi, hanno scelto cambiamenti comportamentali che hanno introdotto in esse il Male, perdendo quel Bene che avevano.

Così si vedono tantissime schegge che si muovono come impazzite, alla ricerca del potere ritenuto indispensabile per avere successo e non rimanere nell’anonimato. Per questo potere e anche per ottenere consenso dagli altri, sono abili nel mostrare varie maschere, a dire parole diverse, a non dire, mentendo, la verità.

Non sanno perché sono non cristiani o hanno dimenticato come cristiani le parole di Gesù Cristo: «Non c’è nulla di segreto che non sia manifestato, nulla di nascosto che non sia conosciuto e venga in piena luce».

Quando è notte e non c’è luce non si vede nulla, tutto rimane oscuro.

L’arrivo improvviso della luce fa conoscere anche i pensieri più inaccessibili e si svela la doppia o tripla identità di chi si maschera.

La Luce di Dio rimane nel cristiano che scopre chi è e decide di rimanere identico. Autentico. Per avere questa Luce che dirada le tenebre occorrono preghiere, rinunce, sincerità, rettitudine. Gesù dice che darà molto di più a quanti hanno la sua Luce e sono stati coerenti nel tenerla accesa «su un candelabro».

Chi entra nella nostra vita non deve incontrare una maschera ma la Luce di Dio, la verità umile e allo stesso tempo maestosa!

1 Ave Maria per Padre Giulio

«O Augusta Regina del Cielo e Sovrana degli Angeli, a Te che hai ricevuto da Dio la missione di schiacciare la testa di satana, io chiedo umilmente di mandare legioni celesti, perché al tuo cospetto inseguano i demoni, li combattano, reprimano la loro audacia, liberino da ogni male e da ogni persecuzione Padre Giulio e li respingano nell’abisso. Amen».

3 Ave Maria…

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Gesù loda la scaltrezza e non la disonestà dell’amministratore – 18 Settembre 2022 0

Gesù loda la scaltrezza e non la disonestà dell’amministratore – 18 Settembre 2022

Domenica 18 settembre 2022

XXV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

+ VANGELO (Lc 16,1-13)

Non potete servire Dio e la ricchezza.

Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù diceva ai discepoli: «Un uomo ricco aveva un amministratore, e questi fu accusato dinanzi a lui di sperperare i suoi averi. Lo chiamò e gli disse: “Che cosa sento dire di te? Rendi conto della tua amministrazione, perché non potrai più amministrare”. L’amministratore disse tra sé: “Che cosa farò, ora che il mio padrone mi toglie l’amministrazione? Zappare, non ne ho la forza; mendicare, mi vergogno. So io che cosa farò perché, quando sarò stato allontanato dall’amministrazione, ci sia qualcuno che mi accolga in casa sua”. Chiamò uno per uno i debitori del suo padrone e disse al primo: “Tu quanto devi al mio padrone?”. Quello rispose: “Cento barili d’olio”. Gli disse: “Prendi la tua ricevuta, siediti subito e scrivi cinquanta”. Poi disse a un altro: “Tu quanto devi?”. Rispose: “Cento misure di grano”. Gli disse: “Prendi la tua ricevuta e scrivi ottanta”. Il padrone lodò quell’amministratore disonesto, perché aveva agito con scaltrezza. I figli di questo mondo, infatti, verso i loro pari sono più scaltri dei figli della luce. Ebbene, Io vi dico: fatevi degli amici con la ricchezza disonesta, perché, quando questa verrà a mancare, essi vi accolgano nelle dimore eterne. Chi è fedele in cose di poco conto, è fedele anche in cose importanti; e chi è disonesto in cose di poco conto, è disonesto anche in cose importanti. Se dunque non siete stati fedeli nella ricchezza disonesta, chi vi affiderà quella vera? E se non siete stati fedeli nella ricchezza altrui, chi vi darà la vostra? Nessun servitore può servire due padroni, perché o odierà l’uno e amerà l’altro, oppure si affezionerà all’uno e disprezzerà l’altro. Non potete servire Dio e la ricchezza». Parola del Signore

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro

Il Vangelo è sempre attuale, in maniera più forte invita tutti a porsi una domanda in un momento in cui tutto è finalizzato al guadagno facile, al profitto ad ogni costo. È un pensiero perennemente presente nella maggioranza degli uomini.

È come un virus letale per la pace interiore, una malattia che svuota dei buoni sentimenti le persone avide di denaro.

Nel mondo il pensiero più ricorrente è il possesso di molto denaro, non importa come ottenerlo, conta possedere beni e denaro per una sicurezza che è sempre precaria e uno stile di vita agiato.

È un momento storico pericoloso, sono molte le esigenze non indispensabili ricercate dall’essere umano di oggi, deciso a possedere tante cose.

L’argomento principale in moltissimi contesti è l’agiatezza economica, la ricerca disperata di questa condizione sociale per elevarsi ad un rango più distinto. Si pensa troppo al benessere e ci si è scordati di Dio e dei suoi Comandamenti.

Questo è il punto nodale: necessariamente la scelta deve cadere su Dio o sulla ricchezza. Uno esclude l’altro.

Il benessere non è condannato da Dio quando c’è ordine nella persona e non adora la ricchezza, quando vive in comunione con Lui e i beni materiali che si posseggono non sono sintomo di altezzosità, di superiorità sociale.

Chi guadagna onestamente molti soldi o chi possiede molti beni non commette peccati, deve però ringraziare Dio e il modo opportuno è quello di aiutare i meno fortunati. Lo ha rivelato Gesù nel 1950 a Maria Valtorta.

«MA UDITE UNA PARABOLA E VEDRETE CHE ANCHE I RICCHI POSSONO SALVARSI PUR ESSENDO RICCHI, O RIPARARE AI LORO ERRORI PASSATI COLL’USO BUONO DELLE RICCHEZZE ANCHE SE MALE ACQUISTATE. PERCHÉ DIO, IL BUONISSIMO, LASCIA SEMPRE MOLTI MEZZI AI SUOI FIGLI PERCHÉ SI SALVINO».

Nella parabola Gesù spiega che i ricchi possono salvarsi a determinate condizioni, e sono quelle persone che ricevono aiuti a permettere in molti casi la salvezza eterna dei ricchi. È un passaggio delicato e lo comprende chi si preoccupa della salvezza eterna della sua anima.

Con il denaro donato ai bisognosi o donato per la realizzazione di qualche struttura ospedaliera e didattica nelle Nazioni povere o per diffondere il Vangelo nel mondo per mezzo dell’apostolato dei consacrati al Cuore Immacolato di Maria, anche i ricchi possono ottenere il Paradiso e questi sono i migliori mezzi per mostrare a Dio che si adora solo Lui.

La prova per liberare il cuore dall’adorazione del denaro, è di farsi amici per mezzo di ciò che si possiede, credendo nella condivisione.

«CON LE RICCHEZZE TERRENE … FATEVENE DEGLI AMICI CHE VI APRANO LE PORTE DEL PARADISO».

Questa in sintesi è la spiegazione dell’agire disonesto dell’amministratore e Gesù evidenzia la sua bravura nell’escogitare un piano astuto. Gesù lo loda per la sua scaltrezza e non per la sua disonestà. La parabola non vuole esaltare la corruzione dell’amministratore, egli è il modello per i cristiani, devono agire con avvedutezza e conquistarsi il Paradiso.

Non c’è dubbio che la ricchezza impoverisce i ricchi scettici, li rende adoratori di un idolo opposto a Dio e li fa schiavi della materia.

La ricchezza in sé non è disonesta, lo diventa quando si trasforma in idolo e la mente e il cuore adorano altro e si rovinano spiritualmente.

Invece a tutti noi Gesù dice di mettere la stessa energia dell’amministratore ma per agire bene e riuscire a guadagnare il Paradiso.

Questo uomo nella parabola è molto astuto, ha una chiarezza disarmante e prende una decisione con una capacità sorprendente. Così chiede Gesù a noi cristiani: dobbiamo essere astuti nel senso di accorti, ingegnosi, perspicaci, e con una potente chiarezza della vita, oltre alla precisa capacità di prendere immediate decisioni sante.

Nel mondo sono soprattutto i disonesti quelli che riescono a superare con abilità le prove, essi però utilizzano metodi non corretti.

Se i ricchi o quanti vivono nel benessere comprendessero la grande opportunità che hanno di salvarsi l’anima facendo donazioni per i poveri e per altre opportunità che si presentano, non penserebbero ad altro che a cercare queste occasioni per liberarsi di ciò che è eccessivo anche per loro. Quanto appesantisce il cuore e la mente.

La società, la politica, i personaggi famosi commettono tanti scandali e non sono un buon esempio per i ricchi. Questi non sono aiutati neanche dalla televisione matrigna, capace quasi sempre di inculcare la mentalità fasulla, violenta, immorale, perversa, diabolica.

La televisione potrebbe essere un mezzo di sana formazione e rilassamento anche per qualche ora, invece l’hanno strumentalizzato e partorisce pervertimento sociale, decadimento morale, l’affermazione del pensiero unico malefico.

Anche le lotte di potere e del sistema capitalistico tra le Nazioni scaturiscono dall’avidità malata e dallo spirito non più umano di tantissimi potenti. È triste sentire che lottano per predominare nel mondo con ogni mezzo sterminatore… e non per salvare il mondo dalla povertà e dalla violenza.

Il nemico di Dio ha miliardi di collaboratori nel mondo e diventa sempre più impetuoso e irresistibile. Lo spirito satanico è presente ovunque e inonda la mente degli incalcolabili corrotti, fino a frantumare inesorabilmente la morale cristiana.

QUANTI NON PREGANO SONO INEVITABILMENTE «OCCUPATI» DA PENSIERI DIABOLICI, FRUTTO DI EGOISMO E DI INGIUSTIZIA.

Indicando l’amministratore, Gesù ci dice di cercare la sapienza divina per mezzo dei Sacramenti, della preghiera e delle virtù, per diventare capaci di trasformare ogni occasione in Grazia ed ottenere aiuti adesso e poi la vita eterna. Occasioni se ne presentano molte nella giornata, sia in famiglia che negli altri luoghi che si frequentano.

Bisogna saperle cogliere e per questo dobbiamo chiedere aiuto alla Madonna con la recita giornaliera del potentissimo Santo Rosario.

1 Ave Maria per Padre Giulio

“O Augusta Regina del Cielo e Sovrana degli Angeli, a Te che hai ricevuto da Dio la missione di schiacciare la testa di satana, io chiedo umilmente di mandare legioni celesti, perché al tuo cospetto inseguano i demoni, li combattano, reprimano la loro audacia, liberino da ogni male e da ogni persecuzione Padre Giulio e li respingano nell’abisso. Amen”.

3 Ave Maria…

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Ogni cristiano deve conoscere periodi di aridità – 17 Settembre 2022 0

Ogni cristiano deve conoscere periodi di aridità – 17 Settembre 2022

Sabato 17 settembre 2022XXIV Settimana del Tempo Ordinario  + VANGELO (Lc 8,4-15)Il seme caduto sul terreno buono sono coloro che custodiscono la Parola e producono frutto con perseveranza. + Dal Vangelo secondo LucaIn quel tempo, poiché una grande folla si radunava e accorreva a Lui gente da ogni città, Gesù disse con una parabola: «Il seminatore uscì a seminare la sua semente. Mentre seminava, una parte cadde lungo la strada e fu calpestata, e gli uccelli del cielo la divorarono. Un’altra parte cadde sulla pietra e, appena germogliata, seccò per mancanza di umidità. Un’altra parte cadde in mezzo ai rovi e i rovi, cresciuti insieme con essa, la soffocarono. Un’altra parte cadde sul terreno buono, germogliò e fruttò cento volte tanto». Detto questo, esclamò: «Chi ha orecchi per ascoltare, ascolti!». I suoi discepoli lo interrogavano sul significato della parabola. Ed Egli disse: «A voi è dato conoscere i misteri del Regno di Dio, ma agli altri solo con parabole, affinché vedendo non vedano e ascoltando non comprendano. Il significato della parabola è questo: il seme è la Parola di Dio. I semi caduti lungo la strada sono coloro che l’hanno ascoltata, ma poi viene il diavolo e porta via la Parola dal loro cuore, perché non avvenga che, credendo, siano salvati. Quelli sulla pietra sono coloro che, quando ascoltano, ricevono la Parola con gioia, ma non hanno radici; credono per un certo tempo, ma nel tempo della prova vengono meno. Quello caduto in mezzo ai rovi sono coloro che, dopo aver ascoltato, strada facendo si lasciano soffocare da preoccupazioni, ricchezze e piaceri della vita e non giungono a maturazione. Quello sul terreno buono sono coloro che, dopo aver ascoltato la Parola con cuore integro e buono, la custodiscono e producono frutto con perseveranza. Parola del Signore Commento di Padre Giulio Maria ScozzaroGesù vuole spiegare il mistero dell’azione della Grazia nelle anime e racconta la parabola del seminatore. A tutti quelli che ascoltavano era noto come si lavoravano i campi nelle terre della Palestina. «Il seminatore uscì a seminare la sua semente».È Cristo stesso che continuamente, anche oggi, estende il suo Regno di pace e di amore nelle anime, contando sulla libertà e sulla corrispondenza di ciascuno. Dio trova nelle anime le condizioni e situazioni più diverse, come diversi sono i terreni su cui l’identica semente va a cadere.«Mentre seminava, una parte cadde lungo la strada e fu calpestata, e gli uccelli del cielo la divorarono». Si perse completamente senza dar frutto.Più tardi, Gesù spiegava ai suoi discepoli la parabola, e disse che per la trascuratezza «il diavolo (…) porta via la Parola di Dio dai loro cuori».

Certe anime, indurite dalla mancanza di pentimento per i loro peccati, si fanno incapaci di ricevere Dio che viene a visitarle. Il demonio trova in queste anime il terreno adatto per far sì che la semente di Dio rimanga infeconda, svanisca.Invece l’anima che, nonostante le sue debolezze, di volta in volta si apre al pentimento, cerca di evitare le occasioni di peccato e ricomincia tutte le volte che cade nel peccato, attrae la Misericordia Divina. Gesù è molto contento dei cattolici che si sforzano ogni giorno nel cammino spirituale.L’UMILTÀ CONSISTENTE NEL RICONOSCERE I PECCATI, ANCHE SOLO VENIALI, E I PROPRI DIFETTI, PREPARA L’ANIMA PERCHÉ DIO SEMINI IN ESSA E COSÌ POSSA DARE FRUTTO.Perciò oggi, mentre meditiamo la parabola di Gesù, può essere un giorno propizio per domandarci se ogni giorno chiediamo perdono per tutte le cose che non piacciono al Signore, anche di poco conto, e se ricorriamo con frequenza alla Confessione con autentica sete di purificazione.Questo è anche il momento opportuno per chiedere a Gesù che ci aiuti ad allontanare da noi tutto ciò che, per piccolo che sia, ci allontana da Lui, a non scendere a patti coi difetti e atteggiamenti che appannino l’amicizia che Egli ci offre costantemente.Un’altra parte della semente «cadde sulla pietra e, appena germogliata, seccò per mancanza di umidità». Sono coloro che, quando ascoltano, accolgono con gioia la Parola di Dio, ma non hanno radice perché incostanti; credono per un certo tempo ma nell’ora della tentazione vengono meno.Quando arriva una tentazione cedono e cadono, la ragione è la loro Fede fondata sui sentimenti e non sulla Parola di Dio.La Fede fondata sulla Persona di Gesù è capace di resistere ai momenti difficili, alle prove della vita, agli attacchi dei cattivi e ai periodi di aridità.NELLA VITA SPIRITUALE DEL CRISTIANO CI SONO ANCHE PERIODI DI ARIDITÀ E NON SI AVVERTE NESSUN FERVORE, NON C’È ALCUN DESIDERIO DI PREGARE.La causa non è una sola, perché può essere anche Volontà di Dio lasciare un’anima nell’aridità per spingerla allo sforzo, per indurla ed insegnarle a pregare anche quando non avverte alcun fervore né desiderio.

Però le anime spirituali e forti nell’aridità non ritornano a comportarsi come facevano prima dell’inizio del cammino spirituale, non ritornano ad assumere la vecchia mentalità ricolma di cattiverie e tante altre condotte di vita opposte alla Grazia di Dio.

L’azione dello Spirito Santo in queste anime che soffrono terribilmente perché non «sentono» Dio, si chiama benedetta. È una grande benedizione trovarsi nell’aridità non a causa dei molti peccati mortali che si commettono con i giudizi, le diffamazioni, la malvagità, le falsità che diventano uno stile di vita.

«Un’altra parte cadde in mezzo ai rovi e i rovi, cresciuti insieme con essa, la soffocarono».

Sono coloro che dopo aver ascoltato e accolto nell’anima la Parola di Dio non arrivano a dar frutto perché si lasciano sopraffare dalle preoccupazioni, dalla ricchezza e dai piaceri della vita.

È impossibile seguire Gesù senza il rinnegamento e una vita mortificata, altrimenti a poco a poco si perde l’interesse per le cose di Dio e, contemporaneamente ci si avvia per il facile cammino dell’attaccamento alle cose terrene che appaiono le uniche importanti. Si esaltano gli idoli e si vive nell’orgoglio.

«Un’altra parte cadde sul terreno buono, germogliò e fruttò cento volte tanto».

La preghiera e la mortificazione preparano l’anima a ricevere la semente buona e a portarla a maturazione. SENZA LA GRAZIA DI DIO LA VITA È TRISTE E ARIDA, INEFFICACE E VUOTA, INFRUTTUOSA E IMPULSIVA.

Non si raccoglie nulla, non si riceve alcuna visita dello Spirito Santo e si rimane in balìa degli eventi senza avere in sé la protezione di Gesù e della Madonna. Riflettete attentamente su questo.

Dobbiamo sempre essere terra buona per far crescere in noi la Fede e ricevere abbondanti Grazie e protezioni da Gesù. Lui aiuta gli onesti e i buoni.

La parola mortificazione indica il dominio della nostra volontà sui pensieri e sulle opere. È sinonimo di penitenza, sacrificio, rinuncia.

1 Ave Maria per Padre Giulio

«O Augusta Regina del Cielo e Sovrana degli Angeli, a Te che hai ricevuto da Dio la missione di schiacciare la testa di satana, io chiedo umilmente di mandare legioni celesti, perché al tuo cospetto inseguano i demoni, li combattano, reprimano la loro audacia, liberino da ogni male e da ogni persecuzione Padre Giulio e li respingano nell’abisso. Amen».

3 Ave Maria…

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I diavoli ingannano con estrema facilità – 16 Settembre 2022 0

I diavoli ingannano con estrema facilità – 16 Settembre 2022

Venerdì 16 settembre 2022

XXIV Settimana del Tempo Ordinario

+ VANGELO (Lc 8,13)

C’erano con lui i Dodici e alcune donne che li servivano con i loro beni.

Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù se ne andava per città e villaggi, predicando e annunciando la buona notizia del Regno di Dio. C’erano con Lui i Dodici e alcune donne che erano state guarite da spiriti cattivi e da infermità: Maria, chiamata Maddalena, dalla quale erano usciti sette demoni; Giovanna, moglie di Cuza, amministratore di Erode; Susanna e molte altre, che li servivano con i loro beni. Parola del Signore

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro

Leggiamo che alcune donne seguivano Gesù dopo essere state «guarite da spiriti cattivi e da infermità», in realtà non erano solamente queste citate nel Vangelo di oggi, anche tante altre avevano ricevuto dal Signore Grazie straordinarie. Lo sappiamo dalle rivelazioni alla Beata Caterina Emmerick, a Luisa Piccarreta prossimamente Beata, alla Serva di Dio Maria Valtorta e da altri mistici.

Ed è questa la ragione che convince molti cattolici, a mettersi sinceramente alla sequela di Gesù e a credere pienamente in Lui, riconoscendoLo come il vero Dio. Ricevere una Grazia speciale che sospende le leggi della fisica è un atto che stordisce anche i più increduli, però non tutti quelli che sono visitati dall’Onnipotenza di Dio sono riconoscenti.

Le donne citate nel Vangelo invece hanno trovato in Gesù le risposte a tutte le problematiche della vita e gioivano per la scoperta del vero Tesoro, della Perla preziosa, come è avvenuto a molti uomini durante l’apostolato del Maestro. Lo seguivano docilmente e apprendevano ogni insegnamento con grande interesse.

Gesù ha sempre mostrato gratitudine per ogni piccola cosa compiuta nel suo Nome, tutti noi abbiamo le prove che nulla di quanto si compie per amore di Gesù rimane senza ricompensa perché Lui ci dona sempre cento volte tanto quanto facciamo per Lui, nulla di quanto si dona per accrescere l’apostolato del Vangelo viene dimenticato dal Signore.

Gesù poteva con una facilità estrema far comparire dal nulla montagne di denaro e oro in quantità smisurata, il suo agire era però diverso, VOLEVA FAR ACQUISTARE MERITI AI PRIMI CRISTIANI CON LE LORO DONAZIONI«Giovanna, moglie di Cuza, amministratore di Erode; Susanna e molte altre, li servivano con i loro beni».

È la spiegazione della difficoltà dei Santi come Padre Pio, Don Giovanni Bosco e Padre Massimiliano Kolbe nel realizzare le opere di Dio.

Furono incalcolabili le difficoltà che incontrò Padre Pio per raccogliere offerte e costruire il meraviglioso ospedale, e Natuzza Evolo si impegnò tanto per vedere realizzata la sontuosa Chiesa che oltre sessant’anni fa le fece vedere in una visione la Madonna.

Quando le opere sono di Dio, la Madonna è sempre presente per donare Grazie ai benefattori, ma i diavoli si impegnano con tutte le forze per mettere ostacoli, essi frenano anche i benestanti nel fare donazioni, mettono incertezze e fanno rimandare di continuo le donazioni. Le donazioni alle opere di Gesù permettono di ricevono Grazie per sé e i propri familiari, inoltre si riparano i propri peccati.

Le anime più sensibili si lasciano ispirare da Gesù, altre necessitano della scossa che arriva dalla sofferenza o da altri problemi.

I diavoli vogliono attirare tutti nella bolgia infernale, effondono il loro spirito malefico dove trovano anche un piccolo spiraglio e i frutti velenosi indicano la riuscita dei loro sforzi. In questi tempi ingannano con estrema facilità persone di ogni condizione.

Il discernimento non si trova per caso, ed è difficile anche per grandi studiosi e conclamati professionisti percepire o intuire la presenza della verità o della falsità in una persona, in un luogo di preghiera, in una apparizione, ma anche nelle scelte della vita. Non è la cultura o la scienza a fornire conoscenze che superano i limiti umani, spesso neanche la competenza spirituale.

È pericoloso lasciarsi guidare dall’istinto nelle scelte o nel dare il proprio giudizio, non tutto ciò che piace è buono e autentico, non tutto ciò che si pensa viene da Dio. L’impulsività o la passionalità porta a credere o a non credere in qualcosa che umanamente richiede maggiore approfondimento.

Ci sono tante ragioni che spiegano l’agire ingannevole di incalcolabili persone a servizio di Satana, impegnate nei mezzi di comunicazione e nell’uso altamente ingannevole. Occorre una grande prudenza per evitare di ascoltare parole ispirate da Satana in tante trasmissioni televisive e ripetute da personaggi seducenti ma vuoti, insensati e poco intelligenti. Intanto, molti ne diventano ammiratori e li imitano nel linguaggio volgare e nella vita insignificante.

I diavoli quando esercitano un potere sulle persone, agiscono con sottili e continue ispirazioni, fino a indurle a compiere azioni impulsive.

I diavoli hanno il potere di arrecare mali fisici e psichici, essi ottengono un grande potere in quanti si lasciano influenzare da pensieri strani.

Si scopre sempre più spesso la forte correlazione tra diavoli e malattie, questo fattore dovrebbe incutere accortezza in tutte le scelte.

Per vincere il Male è necessaria una preghiera umile, continua e fiduciosa, la Confessione periodica e una vita morigerata. Questa è la vita del cristiano. La Fede dei cristiani autentici atterrisce i diavoli e con la recita del Santo Rosario sono costretti a fuggire. Il cristiano mette paura ai diavoli quando prega bene e ogni giorno, osserva i Comandamenti e pratica le virtù.

Nessuno deve abbattersi dinanzi alle sofferenze e alle malattie, anche quelle causate dai diavoli, ricordate sempre che nulla è impossibile a Gesù.

Tutto il male compiuto da maghi, fattucchiere e odiatori, ricadrà su di loro, magari non subito ma inevitabilmente avverrà e li annienterà.

Le persone che odiano e maledicono poi patiscono tutto il male augurato ai buoni, perché il male ritorna, i diavoli si rivoltano contro.

Benedico ogni giorno tutti voi e vi ricordo sempre nelle mie preghiere.

1 Ave Maria per Padre Giulio

«O Augusta Regina del Cielo e Sovrana degli Angeli, a Te che hai ricevuto da Dio la missione di schiacciare la testa di satana, io chiedo umilmente di mandare legioni celesti, perché al tuo cospetto inseguano i demoni, li combattano, reprimano la loro audacia, liberino da ogni male e da ogni persecuzione Padre Giulio e li respingano nell’abisso. Amen».

3 Ave Maria…

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La Madre Addolorata piange per i peccatori – 15 Settembre 2022 0

La Madre Addolorata piange per i peccatori – 15 Settembre 2022

Giovedì 15 settembre 2022XXIV Settimana del Tempo Ordinario Beata Vergine Maria Addolorata  + VANGELO (Gv 19,25-27)Ecco il tuo figlio! Ecco la tua Madre! + Dal Vangelo secondo GiovanniIn quel tempo, stavano presso la Croce di Gesù sua Madre, la sorella di sua madre, Maria madre di Clèopa e Maria di Màgdala. Gesù allora, vedendo la Madre e accanto a Lei il discepolo che Egli amava, disse alla Madre: «Donna, ecco il tuo figlio!». Poi disse al discepolo: «Ecco la tua Madre!». E da quell’ora il discepolo l’accolse con sé. Parola del Signore Commento di Padre Giulio Maria ScozzaroLa festa liturgica di nostra Madre è per noi molto più di un semplice ricordo, non è una commemorazione vissuta da estranei ma da veri figli che si considerano obbligati verso la Donna che per tre anni visse con una spada nel Cuore, senza perdere per un solo istante la pace e la gioia soprannaturali.Prima dell’inizio della missione di Gesù, la Vergine Maria era perfettamente a conoscenza delle ininterrotte tribolazioni che avrebbe incontrato e patito amaramente il Figlio, conosceva in che modo avrebbe redento l’umanità, riportando l’amicizia tra questa e il Padre: con la morte di Croce di suo Figlio, Carne della sua Carne, Sangue del suo Sangue.Troviamo la Madre presente in modo attivo sia alle nozze di Cana che sotto la Croce. In queste due circostanze Gesù mostrò la sua gloria, soprattutto sulla Croce. Nelle nozze di Cana si è messo in evidenza, in modo simbolico, ciò che è avvenuto sulla Croce.Alle nozze di Cana Gesù rispose con sorpresa alla Madre che chiedeva un miracolo con la trasformazione dell’acqua in vino, «non è ancora giunta la mia ora» (Gv 2,4) ma subito obbedì amorevolmente alla Madre. Il miracolo lo compì lo stesso, era stata la Mediatrice delle Grazie ad implorarLo e a sua Madre non dice mai di no.

Gesù trasformò l’acqua contenuta in sei giare (Gv 2,6), ma il numero sei simboleggia l’imperfezione, mentre il numero perfetto è sette. Indica che a Cana non era ancora giunta la sua ora, mentre l’ora nella quale Gesù ha rinnovato tutto, è stata l’ora della Croce. Crocifisso e con un residuo di aria nei polmoni disse: «Tutto è compiuto» (Gv 19,30).

In Giovanni Gesù affida tutti noi, tutta la Chiesa, tutti i discepoli futuri, alla Madre Santissima e la Madre La dona a noi. E questo si è realizzato nel corso della storia: sempre più l’umanità e i cristiani hanno capito che la Madre di Gesù è la loro Madre. E sempre più si sono affidati alla Madre: pensiamo ai grandi Santuari, pensiamo a questa devozione per Maria dove sempre più la gente sente: «Questa è la Madre».

Sarebbe bastato a Gesù dire: «Donna, ecco tuo figlio!»; «Ecco tua Madre!». L’aggiunta degli articoli determinativi (il, la) imprime al suo testamento spirituale una maggiore valenza soprannaturale. Gesù era tranquillo per il futuro della Madre, in queste due frasi c’è una Volontà soprannaturale per rendere sua Madre la Madre di tutti e Giovanni rappresenta tutti noi suoi figli. Dobbiamo essere come Giovanni per amare convenientemente la Madre e custodirLa nel cuore.

A quel figlio (Giovanni) venne indicata la sua nuova Madre, «la tua», non si doveva occupare di una Madre qualsiasi, e lui divenne il modello di tutti i veri figli della Madre Santissima. L’Addolorata è Madre di ogni persona che vive sulla Terra, il cinese e l’africano, il cristiano e il musulmano, ma Ella può agire solo in quanti La venerano e La riconoscono Madre di Dio, e siamo noi cattolici. Anche gli ortodossi ma con minore partecipazione.

Solo il Vangelo di San Giovanni ripete due volte una parola molto importante, quando egli parla della Madre di Gesù e del discepolo che Egli amava. L’Evangelista racconta che la Madre di Gesù stava «presso la Croce» (Gv 19,25) e il discepolo amato stava «accanto a Lei» (Gv 19,26). È un dettaglio importante che ha un significato biblico molto profondo.

L’Addolorata era la Donna forte non piegata su se stessa ma con il volto che guardava verso l’alto ad adorare il Figlio suo e del Padre eterno, che consumava la sua Vita per far nascere la vera vita in incalcolabili miliardi di persone.

L’Addolorata guardava il Figlio moribondo e crocifisso e ha continuato a credere, ad avere fiducia in Dio, anche quanto tutto appariva una sconfitta.

Gesù disse le parole che sigillarono trionfalmente la sua missione, nel momento importante davanti a sua Madre: «Tutto è compiuto» (Gv 19,30).

Gesù poco prima di morire non si rivolse solo alla sua Madre per il sentimento umano che possedeva come Figlio, la chiamò Donna per risaltare che Ella partoriva l’umanità nello straziante dolore sotto la Croce, e non era solo più sua Madre per la Maternità spirituale estesa a tutti, a cominciare dai suoi discepoli.

Gesù alle nozze di Cana e sotto la Croce non chiamò sua Madre con il proprio Nome, ma Le diede il titolo bellissimo di «Donna» (Gv 2,19.26).

La Madre Addolorata è la Donna profetizzata fin dall’inizio della creazione, la Signora Onnipotente per Grazia e la Regina dell’Universo.

La Donna della Genesi è Maria Santissima: «Io porrò inimicizia tra te e la Donna,
tra la tua stirpe e la sua stirpe: questa ti schiaccerà la testa e tu le insidierai il calcagno»
 (Gn 3,15). Così come lo è la Donna dell’Apocalisse: «Nel Cielo apparve poi un segno grandioso: una Donna vestita di sole, con la luna sotto i suoi piedi e sul suo capo una corona di dodici stelle» (Ap 12,1).

Maria è la Donna e rappresenta anche la Chiesa, ne è la Madre.

Ella continua a partorire nel dolore e soffre per i peccati commessi dalla stragrande maggioranza degli uomini. Non solo quei peccati che comunque si confessano per ritornare nella Grazia di Dio, sono ben altri peccati che gridano vendetta al cospetto di Dio, come uno dei quattro che afferma il «peccato impuro contro natura».

Quanto sono illusi e sventurati quanti esaltano l’omosessualità e tante altre perversioni causate da desideri disordinati e lussuriosi.

Il diavolo pone nella mente di tanti la tentazione di fare sesso con altri/e dello stesso sesso e questi eseguono sentendosi appagati nel soddisfare ogni pensiero. Allo stesso modo ricorrono subito alle droghe e a commettere svariate immoralità e corruzioni. Sono persone schiave dei pensieri presenti nella mente e non avendo come riferimento i valori morali né i Comandamenti di Dio (figuriamoci), considerano lecita ogni depravazione.

Liberi di agire come vogliono, anche i grandi peccatori subiranno un Giudizio Divino sulla vita condotta e non potranno sfuggire a questo incontro. Noi non condanniamo nessuno a qualche pena, preghiamo invece per tutti i peccatori e condanniamo semmai il «peccato impuro contro natura».

L’INIQUITÀ È MOLTO DIFFUSA NEL MONDO, È UNA BESTEMMIA ININTERROTTA CONTRO DIO PADRE E LA MADRE LACRIMA SANGUE. LE LACRIME DI SANGUE DELLA MADONNA INDICANO IL SUO INTENSO DOLORE PER LA CADUTA NELL’INFERNO ANCHE DI UN SOLO UOMO O DONNA. INDICANO ANCHE LA ROVINA ETERNA DELLA STRAGRANDE PARTE DELL’UMANITÀ.

La Madre vuole salvare tutti i suoi figli ma pochi si convertono, pochi pregano e si preoccupano della vita spirituale. Occorre un forte scuotimento per farli ravvedere…

Senza la protezione della Madre di Dio, come reagiranno tanti alle calamità che avverranno tra breve? I grandi peccatori riflettano e si pentano!

1 Ave Maria per Padre Giulio

«O Augusta Regina del Cielo e Sovrana degli Angeli, a Te che hai ricevuto da Dio la missione di schiacciare la testa di satana, io chiedo umilmente di mandare legioni celesti, perché al tuo cospetto inseguano i demoni, li combattano, reprimano la loro audacia, liberino da ogni male e da ogni persecuzione Padre Giulio e li respingano nell’abisso. Amen».

3 Ave Maria…

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Le nostre croci e la Croce di Gesù – 14 Settembre 2022 0

Le nostre croci e la Croce di Gesù – 14 Settembre 2022

Mercoledì 14 settembre 2022XXIV Settimana del Tempo Ordinario Esaltazione della Santa Croce  + VANGELO (Gv 3,13-17)Bisogna che sia innalzato il Figlio dell’Uomo. + Dal Vangelo secondo GiovanniIn quel tempo, Gesù disse a Nicodemo: «Nessuno è mai salito al Cielo, se non Colui che è disceso dal Cielo, il Figlio dell’Uomo. E come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell’Uomo, perché chiunque crede in Lui abbia la vita eterna. Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito, perché chiunque crede in Lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna. Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di Lui». Parola del Signore Commento di Padre Giulio Maria ScozzaroLa parola croce fa pensare alla sofferenza, a qualcosa di doloroso e insopportabile. Il linguaggio della società si contrappone a quello di Gesù Cristo, anche in questo caso l’interpretazione che ne dà Lui è totalmente diversa.C’è una netta distinzione tra il termine croce inteso come sofferenza che si porta spesso con difficoltà e la Croce simbolo di salvezza, dove venne crocifisso Gesù Cristo.GESÙ CI INSEGNA CHE LA VOLONTÀ DI OGNUNO SI FORTIFICA QUANDO PRENDE CON PAZIENZA E SPIRITO DI SOPPORTAZIONE LA PROPRIA CROCE, DI QUALSIASI NATURA, E LA PRENDE CON AMORE ANCHE SENZA COMPRENDERE.C’È DA CONSIDERARE CHE AVVENGONO TANTI FATTI INCOMPRENSIBILI NELLA VITA DI OGNUNO E IN MOLTI CASI LE PERSONE NON SI RENDONO CONTO DEI PROPRI ERRORI E SCARICANO LE RESPONSABILITÀ SUGLI ALTRI.Quando si parla di croce anche tra i cristiani ci sono comprensioni diverse e non sempre arrivano a conoscere il valore e la sua potenza.

Oggi è la festa dell’esaltazione della Santa Croce, la Chiesa porta in trionfo la Croce di Gesù perché per suo mezzo ha redento l’umanità, ha riportato l’amicizia con il Padre, ha sconfitto Satana e tutto quello che era sotto il suo dominio.Gesù poteva salvare l’umanità in un altro modo, la scelta della crocifissione e della Croce indicano il modo migliore per mostrare agli uomini di tutti i tempi quanto è infinito l’Amore di Dio. Gesù è stato incompreso anche in questa coraggiosa decisione e rimarrà l’Incompreso per molti.Senza l’accettazione della Croce e la sua tremenda morte, Egli non avrebbe sperimentato nella natura umana l’atrocità del dolore fisico e noi non ci sentiremmo mai compresi nelle nostre periodiche sofferenze. Non potremmo chiedere a Gesù di aiutarci a portare le nostri piccoli e grandi croci.Gesù ha portato sulla Croce i peccati di tutti i tempi, Lui si è fatto peccato per espiare l’infinito peccato originale davanti al Padre. Il peccato e la mancata gratitudine degli uomini sono le cause della morte in Croce del Signore.QUESTO CI DICE CHE OGNI PECCATO, OGNI INGRATITUDINE, SONO GESTI DI RIFIUTO DI GESÙ E DEI COMANDAMENTI.Con la morte in Croce di Gesù, tutte le croci che portano con serenità molti cristiani, diventano saggezza e spiritualità, arrecano grande pace all’anima.Solo con l’accettazione delle proprie croci si diventa capaci di unirle alla Croce di Gesù e far diventare di valore infinito le nostre piccole croci.LA CROCE CHE CI VIENE CARICATA DALL’ESTERNO È PERMESSA DA GESÙ PER LA NOSTRA SANTIFICAZIONE ED È SEMPRE PROPORZIONATA ALLA NOSTRA CAPACITÀ DI SOPPORTAZIONE.LA CROCE DIVENTA PESANTE E INSOPPORTABILE QUANDO NON PREGHIAMO PIÙ O PERDIAMO IL GUSTO DELLA PREGHIERA, QUANDO CI FISSIAMO OGNI GIORNO SU QUALCOSA DI SBAGLIATO E IGNORIAMO LA VOLONTÀ DI DIO, QUANDO PRETENDIAMO DI OBBLIGARE ALTRI A FARE QUANTO PIACE A NOI.POSSIAMO CONSIDERARCI ANCORA CRISTIANI? ANCHE SE RECITIAMO LA CORONA DEL ROSARIO O ALTRE PREGHIERE, ESALTANDOCI PURE?

Le croci considerate un peso e una terribile sofferenza, si alleggeriscono notevolmente con la preghiera giornaliera, con l’umiltà di cuore e non con la malizia ed inganni, con il Santo Rosario e la richiesta costante alla Madonna del suo aiuto per superare le prove impegnative della vita.Tante croci scaturiscono come conseguenza delle nostre scelte, ma non ci schiacciano se ogni giorno preghiamo bene e non agiamo falsamente o con ipocrisia.Ci sono tanti casi in cui il cristiano si confeziona la sua croce per gli errori ripetuti, le scelte sbagliate, la scarsa prudenza e l’impulsività.L’Amore di Gesù soccorre i cristiani che si smarriscono e che cadono ripetutamente, non c’è dubbio sulla disponibilità di Dio nell’aiutare i deboli, ma Lui si blocca quando vede l’agire subdolo e ingannevole di determinati cristiani, anche di genitori che non Lo interpellano e ricadono ripetutamente negli stessi errori per la loro avventatezza e superbia.Questi cristiani sono cercatori delle croci, se le preparano con i loro errori e Gesù non ha alcuna responsabilità. Devono cambiare vita e convertirsi.Sono cristiani che poi si lamentano di non ricevere Grazie senza riflettere che non ne hanno meriti, per avere sperperato forse milioni di aiuti divini per «divertirsi» nei loro capricci, e mentre si divertivano a sciorinare ovunque amor proprio e vanità, al tempo stesso confezionavano le loro croci.

Che colpa ha Gesù se molti cristiani non Lo ascoltano e non si pongono neanche il dubbio delle scelte sbagliate e dell’impulsività?

È assolutamente necessario l’aiuto dei Sacerdoti per conoscere la corretta spiritualità e il cammino da seguire. Non si può improvvisare. I consigli spirituali devono condurre alla pratica di una vita umile, decorosa, apprezzata da Gesù. Lui ci vede sempre e ci conosce perfettamente!

Le anime buone comprendono che la Croce è il mezzo principale per riparare i propri peccati e quelli dei peccatori e così toglierli dal loro inferno.

Oggi mettiamoci davanti una Croce e adoriamola, di Essa Gesù ne ha fatto un trono, ha regnato come Dio e ha riscattato ognuno di noi.

La sapienza della Croce non è follia, è adesione alla Vita di Gesù e risurrezione per quanti vivevano nei peccati e hanno trovato la Luce!

La nostra famiglia spirituale, questa Parrocchia virtuale comprende numerose migliaia di parrocchiani, e ognuno di voi è per me un’anima da aiutare senza risparmiarmi. Davanti a Gesù Eucaristia vi ricordo tutti e prego molto ogni giorno per ognuno di voi e i vostri familiari.

Vorrei sapervi spirituali e nella vera pace, immersi nel Cuore di Gesù e nella sua Divina Volontà. Benedico tutti voi. Pregate sempre per me.

1 Ave Maria per Padre Giulio

«O Augusta Regina del Cielo e Sovrana degli Angeli, a Te che hai ricevuto da Dio la missione di schiacciare la testa di satana, io chiedo umilmente di mandare legioni celesti, perché al tuo cospetto inseguano i demoni, li combattano, reprimano la loro audacia, liberino da ogni male e da ogni persecuzione Padre Giulio e li respingano nell’abisso. Amen».

3 Ave Maria…

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«Il morto si mise seduto e cominciò a parlare» – 13 Settembre 2022 0

«Il morto si mise seduto e cominciò a parlare» – 13 Settembre 2022

Martedì 13 settembre 2022

XXIV Settimana del Tempo Ordinario

+ VANGELO (Lc 7,1117)

Ragazzo, dico a te, alzati!

Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù si recò in una città chiamata Nain, e con lui camminavano i suoi discepoli e una grande folla. Quando fu vicino alla porta della città, ecco, veniva portato alla tomba un morto, unico figlio di una madre rimasta vedova; e molta gente della città era con lei. Vedendola, il Signore fu preso da grande compassione per lei e le disse: «Non piangere!». Si avvicinò e toccò la bara, mentre i portatori si fermarono. Poi disse: «Ragazzo, dico a te, alzati!». Il morto si mise seduto e cominciò a parlare. Ed Egli lo restituì a sua madre. Tutti furono presi da timore e glorificavano Dio, dicendo: «Un grande Profeta è sorto tra noi», e: «Dio ha visitato il suo popolo». Questa fama di Lui si diffuse per tutta quanta la Giudea e in tutta la regione circostante. Parola del Signore

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro

La società è in ginocchio agonizzante, viene portata sopra una bara designata per condurre i morti e morti resteranno senza l’intervento di Gesù Cristo.

La morte indica l’estinzione, una scomparsa, la cessazione di qualcosa che esisteva e che ha avuto una fine. La società continuerà ad esistere per altri millenni, ma con la mentalità fondata sull’immoralità, sulla corruzione e degenerazione, cosa conserva di umano o di razionale? Solo tanti interessi personali ed egoistici, mentre ha disperso i valori che nobilitano la persona.

Che senso ha la vita degli occupanti del nostro pianeta senza preoccuparsi dell’aldilà, perseguire un fine soprannaturale e agire con onore?

Miliardi di persone nella storia si sono guardati bene dal pensare ad una vita oltre questo pellegrinaggio terreno, ma cosa hanno prodotto di buono per la società? Anche se tra essi ci sono stati scienziati, inventori e poeti, il male compiuto perché «spiriti liberi» è stato da criminali, molto dannoso per incalcolabili persone.

LO SPIRITO LIBERO È UN ATTEGGIAMENTO MENTALE CHE VUOLE SFRUTTARE LE INFINITE POTENZIALITÀ DELLA MENTE, SENZA ALCUNA MORALE NÉ LA FEDE IN DIO. LO SPIRITO LIBERO È DI CHI CONSIDERA SE STESSO COME UNA DIVINITÀ E PER STUPIDITÀ E GRANDE SUPERBIA SI ILLUDE DI ORIENTARE LA SUA VITA COME PRETENDE, SENZA PENSARE AGLI INEVITABILI INCONVENIENTI.

Tutti loro pretendono ottusamente e scioccamente di gestire l’imponderabile. Tra essi ci sono scienziati, grandi politici e imprenditori, notori professionisti, famosi personaggi dello sport e dello spettacolo, ricchi e tanti altri perduti dietro osceni e ripugnanti idoli.

Gli italiani sembrano abbandonati al loro destino da parte di quei politici che hanno ampiamente dimostrato di adorare l’Unione europea e disprezzare l’Italia e gli italiani.

Il morto del Vangelo di oggi si trovava nella bara e la madre piangeva a dirotto, aveva perduto l’unico figlio ed era vedova. Il ragazzo morto non poteva fare nulla per chiedere aiuto a Gesù, è chiaro, furono i pianti della madre a commuovere il mite Cuore del Signore.

Un ragazzo fortunato, devo dire, non tanto per la sua risurrezione, prima ancora infatti occorreva l’intervento miracoloso di Gesù. La premura del Signore evidenzia la sua bontà, la commozione dinanzi una madre che piange. La madre con le lacrime manifestava un immenso dolore per la perdita dell’unico figlio.

Il ragazzo fu fortunato perché nello stesso istante passarono da quell’incrocio il corteo funebre con il suo corpo senz’anima e Gesù.

Dio desidera la salvezza eterna di tutti gli esseri umani, ma la minima parte accoglie la sua Legge e sceglie l’eternità beata.

Non è accettabile la formulazione di convincimenti sulla sorte di ciascuno, come se fosse stato predeterminato da Dio lo svolgimento della vita delle persone. Non è così. Ogni uomo e ogni donna decidono il loro futuro con le loro scelte di vita.

Molti dicono che i cattivi vivono bene, sono benestanti, non hanno malattie, ecc.

Dio può «non disturbare» i cattivi e i ladroni, essi godono di tanto bene in questa vita perché per loro scelta finiranno all’inferno!

Ad essi invia molte ispirazioni per «svegliarli» dalla vita corrotta, e nessun dannato potrà lamentarsi di non aver ricevuto tanti avvisi da Dio.

Nel linguaggio familiare si usa dire che un determinato avvenimento era destino, oppure qualcuno era destinato o non lo era a vivere una sofferenza o una determinata storia. Si pensa alla sorte come unica via di spiegazione dell’imponderabile, quando quasi tutti gli avvenimenti sono creati dall’uomo e dalla donna.

Il caso esiste quando avviene qualcosa in modo fortuito, senza la Volontà di Dio, senza l’azione sempre maligna dei diavoli.

Responsabili rimangono sempre uomini e donne che pregano o non pregano, e dalla vita buona o cattiva che conducono, l’influenza dei diavoli sarà minima o potente.

La vita vola come un soffio e l’eternità non avrà fine, chi è saggio riflette su questo e sceglie bene. Chi vive senza Dio morirà senza Dio.

Siamo noi a prepararci il destino, il futuro, quello che saremo in questa vita e cosa sceglieremo nel passaggio dopo questa vita: l’aldilà.

Molti si considerano fortunati ma non si rendono conto che in tanti casi dietro la realizzazione sociale c’è la preghiera di un familiare o un parente o di un Consacrato. Di qualcuno che dedica la propria vita alla preghiera e lo fanno anche numerosi laici.

Le lacrime della madre hanno commosso Gesù e le ha risuscitato il figlio, le vostre lacrime potranno far risuscitare qualche familiare che spiritualmente vive da morto!

Gesù ha compassione di tutti, non condanna e anche ai grandi peccatori dona molte possibilità di redimersi e ricominciare una vita edificante. Dinanzi al ragazzo morto il Signore si commosse e fermò il corteo funebre, risuscitandolo dalla morte.

«Si avvicinò e toccò la bara, mentre i portatori si fermarono. Poi disse: “Ragazzo, dico a te, alzati!”. Il morto si mise seduto e cominciò a parlare. Ed Egli lo restituì a sua madre».

Con le nostre preghiere Gesù è pronto a dire al peccatore che non riesce a lasciare la vita corrotta: «Dico a te, alzati!». Gesù è la Vita e con Lui si vince ogni morte.

Pregate per tutti i peccatori, pensate ai vostri familiari e ai conoscenti. Io prego ogni giorno e molte volte al giorno per tutti voi e i vostri familiari.

1 Ave Maria per Padre Giulio

«O Augusta Regina del Cielo e Sovrana degli Angeli, a Te che hai ricevuto da Dio la missione di schiacciare la testa di satana, io chiedo umilmente di mandare legioni celesti, perché al tuo cospetto inseguano i demoni, li combattano, reprimano la loro audacia, liberino da ogni male e da ogni persecuzione Padre Giulio e li respingano nell’abisso. Amen».

3 Ave Maria…

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Nel Santissimo Nome di Maria vinciamo nemici e demoni! – 12 Settembre 2022 0

Nel Santissimo Nome di Maria vinciamo nemici e demoni! – 12 Settembre 2022

Lunedì 12 settembre 2022

XXIV Settimana del Tempo Ordinario

Santissimo Nome di Maria

+ VANGELO (Lc 1,41b-55)

Grandi cose ha fatto in Me l’Onnipotente: ha innalzato gli umili.

Dal Vangelo secondo Luca

In quei giorni, Elisabetta fu piena di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che debbo che la madre del mio Signore venga a me? Ecco, appena la voce del tuo saluto è giunta ai miei orecchi, il bambino ha esultato di gioia nel mio grembo. E beata colei che ha creduto nell’adempimento delle parole del Signore». Allora Maria disse:

«L’Anima mia magnifica il Signore

e il mio Spirito esulta in Dio, mio Salvatore,

perché ha guardato l’umiltà della sua Serva.

D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno Beata.

Grandi cose ha fatto in Me l’Onnipotente

e Santo è il suo Nome:

di generazione in generazione la sua misericordia

si stende su quelli che Lo temono.

Ha spiegato la potenza del suo braccio,

ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore;

ha rovesciato i potenti dai troni,

ha innalzato gli umili;

ha ricolmato di beni gli affamati,

ha rimandato a mani vuote i ricchi.

Ha soccorso Israele, suo servo,

ricordandosi della sua misericordia,

come aveva promesso ai nostri padri,

ad Abramo e alla sua discendenza, per sempre». Parola del Signore

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro

Oggi è la Festa del Santissimo Nome di Maria. Ella è venerata dai cattolici e dagli ortodossi come «Santissima Madre di Dio», in Italia viene comunemente chiamata con il titolo di Madonna, ed è la Donna della Genesi, del primo miracolo di Gesù alle nozze di Cana, dell’Apocalisse, vista nella visione dall’Evangelista Giovanni: «Nel Cielo apparve poi un segno grandioso: una Donna vestita di sole, con la luna sotto i suoi piedi e sul suo capo una corona di dodici stelle».

È la Madre di Gesù Cristo Dio, la Creatura che diventa Madre del Creatore, ed è un fatto unico e irripetibile, come lo è stato l’Incarnazione di Dio.

Dio eterno puro Spirito, prende Carne da una Donna, è un fatto inaudito, incomprensibile senza la Fede, impossibile per gli atei e gli anticlericali.

Noi sappiamo che è avvenuto veramente ma senza la meditazione approfondita di questo mistero si rimane in superficie e si conosce molto poco, così si ama poco questa potentissima Avvocata del Cielo e Mediatrice di tutte le Grazie.

Da oltre cinquant’anni si sono sollevate voci stonate contro le grandezze della Madre di Gesù, un modo per minimizzare la sua Persona e illudersi di seguire solo Cristo. Eretici e cristiani confusi non riescono a comprendere che la Madre non toglie assolutamente nulla al Figlio, anzi, Ella è la Persona più qualificata e santificata fin dal grembo materno con il suo essere Immacolata, a voler far dare piena gloria a suo Figlio Gesù.

L’intoppo non risolto per l’ottusità e l’agitazione che colpisce anche molti cristiani che minimizzano la Madonna e non vogliono offrirLe quella venerazione che Gesù stesso Le dava e che viene mostrata nel Vangelo. Per i diavoli è una tortura la Persona di Maria Madre di Dio.

In tutti gli esorcismi i diavoli si scatenano soprattutto contro la Madonna e non possono andare oltre quanto viene comandato proprio dalla Madonna. L’aspetto singolare è che tutti i diavoli tremano anche quando si recita una sola Ave Maria.

La pronuncia del Santissimo Nome di Maria indebolisce i diavoli, sono costretti a fuggire dal luogo e dalle persone dove agiscono.

Dei tre Vangeli sinottici quello che parla più diffusamente di Maria Santissima è il Vangelo di Luca. Vi si racconta che Maria viveva a Nazaret, in Galilea, e che, promessa Sposa di Giuseppe, ricevette dall’Arcangelo Gabriele l’annuncio che avrebbe concepito il Figlio di Dio, senza conoscere uomo (cfr Luca 1,26-38).

Ella accettò e, per la sua completa obbedienza e fedeltà alla missione affidataLe da Dio, è considerata il modello per tutti i credenti.

Come ho scritto, non tutti i credenti Le attribuiscono le grandezze riconosciute dalla Chiesa, ci sono Vescovi e Sacerdoti che non recitano mai il Santo Rosario e lo considerano inutile, oltre a non rivolgersi mai a Colei che «costrinse» amabilmente suo Figlio e Dio a compiere il primo miracolo a Cana.

Si racconta di un Sacerdote che non credeva nell’esistenza dei diavoli e ridicolizzava gli esorcismi. Ad un amico esorcista diceva che perdeva tempo e che si trattava solo di suggestioni, non della presenza dei diavoli. L’esorcista lo sfidò a presenziare ad un esorcismo, dopo molti rifiuti l’altro accettò e si mise in un angolo per divertirsi, come pensava lui.

Dopo l’inizio dell’esorcismo i diavoli cominciarono a bestemmiare e a inveire contro l’esorcista, poi si rivolsero al Sacerdote che non credeva nella loro esistenza e gli dissero: «Tu cosa hai da ridere , sei superbo, pieno di orgoglio e stupido. Tu sei quello che ha commesso questo… quello… e quell’altro…».

I diavoli elencarono molti peccati segreti di quel Sacerdote che nessuno poteva conoscere, inoltre i diavoli dissero che solo per la presenza della Madonna non lo avrebbero torturato e colpito con malattie invalidanti.

Con lo svelamento dei suoi segreti, il Sacerdote fuggì terrorizzato e da quel giorno cominciò a pregare la Madonna con la recita di molte Corone.

È avvenuto a un Sacerdote, ancora peggio avviene a quanti non pregano la Madonna e non La venerano. Tutti questi sono oppressi da pensieri sempre avversi al Bene, alla verità e alla giustizia, e l’inclinazione al Male in loro aumenta ininterrottamente con la ripetizione di bugie, giudizi e inganni, per la vita corrotta, immorale e viziosa.

Considerando il Male dilagante tra i potenti che comandano ovunque, quanti di loro pregano la Madonna? Quale spirito li ispira e li obbliga?

I diavoli hanno grande potere su quanti non pregano e tutti ci accorgiamo dell’agire falso, corrotto e maledetto di loro e li aggrediscono nella mente e nel corpo.

Convinciamoci seriamente che abbiamo assoluta necessità della protezione della Vergine Santa, senza Lei i diavoli sono liberi di distruggerci.

Tutti voi innamorati e figli della Madre Immacolata, non abbattetevi mai e non lasciate dimorare nella mente pensieri di sconforto o dubbi sull’Onnipotenza del buon Gesù, sulla bontà della Donna vestita di Sole. Loro ci sono sempre quando Li invochiamo e dobbiamo farlo molte volte nella giornata, oltre che nella recita del Santo Rosario.

Alla nostra amatissima Mamma del Cielo rivolgiamo il più sentito augurio per il suo onomastico. A proposito del suo compleanno festeggiato da poco, l’8 settembre, la Madonna ha confermato che è nata in questo giorno alla Venerabile Maria D’Agreda, alla Beata Caterina Emmerich e a Maria Valtorta.

Nel Santissimo Nome di Maria vinciamo nemici e demoni!

1 Ave Maria per Padre Giulio

«O Augusta Regina del Cielo e Sovrana degli Angeli, a Te che hai ricevuto da Dio la missione di schiacciare la testa di satana, io chiedo umilmente di mandare legioni celesti, perché al tuo cospetto inseguano i demoni, li combattano, reprimano la loro audacia, liberino da ogni male e da ogni persecuzione Padre Giulio e li respingano nell’abisso. Amen».

3 Ave Maria…

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I peccati commessi consapevolmente contro Gesù – 11 Settembre 2022 0

I peccati commessi consapevolmente contro Gesù – 11 Settembre 2022

Domenica 11 settembre 2022 XXIV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO  + VANGELO (Lc 15,1-32)Ci sarà gioia in Cielo per un solo peccatore che si converte. + Dal Vangelo secondo LucaIn quel tempo, si avvicinavano a Gesù tutti i pubblicani e i peccatori per ascoltarlo. I farisei e gli scribi mormoravano dicendo: «Costui accoglie i peccatori e mangia con loro». Ed Egli disse loro questa parabola: «Chi di voi, se ha cento pecore e ne perde una, non lascia le novantanove nel deserto e va in cerca di quella perduta, finché non la trova? Quando l’ha trovata, pieno di gioia se la carica sulle spalle, va a casa, chiama gli amici e i vicini e dice loro: “Rallegratevi con me, perché ho trovato la mia pecora, quella che si era perduta”. Io vi dico: così vi sarà gioia nel cielo per un solo peccatore che si converte, più che per novantanove giusti i quali non hanno bisogno di conversione. Oppure, quale donna, se ha dieci monete e ne perde una, non accende la lampada e spazza la casa e cerca accuratamente finché non la trova? E dopo averla trovata, chiama le amiche e le vicine, e dice: “Rallegratevi con me, perché ho trovato la moneta che avevo perduto”. Così, Io vi dico, vi è gioia davanti agli Angeli di Dio per un solo peccatore che si converte». Disse ancora: «Un uomo aveva due figli. Il più giovane dei due disse al padre: “Padre, dammi la parte di patrimonio che mi spetta”. Ed egli divise tra loro le sue sostanze. Pochi giorni dopo, il figlio più giovane, raccolte tutte le sue cose, partì per un paese lontano e là sperperò il suo patrimonio vivendo in modo dissoluto. Quando ebbe speso tutto, sopraggiunse in quel paese una grande carestia ed egli cominciò a trovarsi nel bisogno. Allora andò a mettersi al servizio di uno degli abitanti di quella regione, che lo mandò nei suoi campi a pascolare i porci. Avrebbe voluto saziarsi con le carrube di cui si nutrivano i porci; ma nessuno gli dava nulla. Allora ritornò in sé e disse: “Quanti salariati di mio padre hanno pane in abbondanza e io qui muoio di fame! Mi alzerò, andrò da mio padre e gli dirò: Padre, ho peccato verso il Cielo e davanti a te; non sono più degno di essere chiamato tuo figlio. Trattami come uno dei tuoi salariati”. Si alzò e tornò da suo padre. Quando era ancora lontano, suo padre lo vide, ebbe compassione, gli corse incontro, gli si gettò al collo e lo baciò. Il figlio gli disse: “Padre, ho peccato verso il Cielo e davanti a te; non sono più degno di essere chiamato tuo figlio”. Ma il padre disse ai servi: “Presto, portate qui il vestito più bello e fateglielo indossare, mettetegli l’anello al dito e i sandali ai piedi. Prendete il vitello grasso, ammazzatelo, mangiamo e facciamo festa, perché questo mio figlio era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato”. E cominciarono a far festa. 

Il figlio maggiore si trovava nei campi. Al ritorno, quando fu vicino a casa, udì la musica e le danze; chiamò uno dei servi e gli domandò che cosa fosse tutto questo. Quello gli rispose: “Tuo fratello è qui e tuo padre ha fatto ammazzare il vitello grasso, perché lo ha riavuto sano e salvo”. Egli si indignò, e non voleva entrare. Suo padre allora uscì a supplicarlo. Ma egli rispose a suo padre: “Ecco, io ti servo da tanti anni e non ho mai disobbedito a un tuo comando, e tu non mi hai mai dato un capretto per far festa con i miei amici. Ma ora che è tornato questo tuo figlio, il quale ha divorato le tue sostanze con le prostitute, per lui hai ammazzato il vitello grasso”. Gli rispose il padre: “Figlio, tu sei sempre con me e tutto ciò che è mio è tuo; ma bisognava far festa e rallegrarsi, perché questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato”». Parola del Signore

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro

Anche in questa circostanza Gesù mostra un amore sconfinato per tutti i peccatori e il desiderio di vederli convertiti.

Da un lato il Signore si lasciava avvicinare anche da grandi peccatori, dall’altro i suoi nemici che presumevano di avere capito tutto di Dio, trovavano scandaloso l’aiuto dato a coloro che si pentivano o che volevano trovare il senso della loro esistenza.

I suoi nemici erano quelli del Tempio, essi ostacolavano la sua predicazione e Lo diffamavano con grande odio. «Quanto vi dicono, fatelo e osservatelo, ma non fate secondo le loro opere, perché dicono e non fanno» (Mt 23,3).

Le loro parole erano belle a sentirsi ma dentro i loro cuori c’era Satana che li ammaestrava nell’ipocrisia più sfacciata e irriverente.

Non sono le belle parole che si ascoltano a garantire l’autenticità di una persona, ma la sua vita, le sue scelte, i suoi obiettivi…

In questa situazione che ci propone il Vangelo, vediamo Gesù che racconta tre parabole di seguito, due brevissime e una abbastanza lunga ma molto interessante. Nelle prime due evidenzia che Dio, quindi il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo, si interessa di ognuno di noi in modo assolutamente esclusivo e desidera salvarci, condurci in Paradiso ma ci lascia il libero arbitrio.

Dio si interessa pienamente di chi è lontano da Lui e non dimentica i peccatori perduti, non perde di vista quelli che si smarriscono nella schiavitù dei vizi e semmai sono loro ad abbandonare Dio, Lui li lascia sempre liberi di scegliere. Le tre parabole hanno questo intento, vogliono confermare la bontà di Dio che supera infinitamente quella della persona più buona del mondo.

Nelle prime due parabole si rimane meravigliati dell’interesse che Dio ha anche per cose tutto sommato non determinanti. Un pastore può perdere una pecora perché maldestramente essa si allontana, ma ne possiede novantanove e non vale la pena rischiare la sua vita tra le montagne per ritrovarla.

Eppure, la cerca ovunque e la trova, la riporta nell’ovile e in pratica la salva, fa festa con tutti. «Rallegratevi con me, perché ho trovato la mia pecora, quella che si era perduta». Gesù così spiega la festa che avviene in Cielo quando si converte un solo peccatore. È molto bello pensare ai Beati del Cielo che festeggiano per la salvezza eterna di una sola persona.

Lo stesso discorso vale per la dramma perduta da una donna, una moneta che non cambiava la sua vita ma lo stesso ella si mise a cercarla e chiese aiuto anche alle sue amiche. Queste erano stanche e se ne andarono, la donna invece rimase a cercarla.

Così è Gesù. Non si stanca di cercare i grandi peccatori, parla e chiede a sua Madre di parlarci, per illuminare quanti si sono spenti perché svuotati e fiacchi, senza più Fede. Si diventa aridi, cattivi e senza energie spirituali quando si vive senza una morale.

Gesù parla anche nel nostro silenzio quando andiamo davanti al Tabernacolo e Lo adoriamo umilmente, ci abbondiamo in Lui.

Gesù ci cerca di continuo ma non fa violenza verso chi, ostinatamente e lucidamente, sceglie come dio gli idoli senza anima e privi di Bene.

Nelle due parabole più brevi Gesù spiega quanto è grande l’Amore di Dio verso tutti, nessuno escluso, cerca anche gli uomini di poco conto, ma la condizione migliore è quella del peccatore che viveva nell’immoralità senza rendersene conto, come leggiamo nella seconda lettura della Messa ed è San Paolo a scrivere: «Mi è stata usata misericordia, perché agivo per ignoranza, lontano dalla Fede» (1 Tm 1,13).

San Paolo era un ebreo persecutore dei cristiani senza conoscere il Vangelo di Gesù, mentre ai peccatori che commettono gravi e continui peccati sarà più difficile convertirsi. Dipende dalla consapevolezza di ogni peccatore. È forse facile la conversione di un Vescovo modernista che tradisce Gesù consapevolmente?

La terza parabola la meditiamo con particolare interesse. Gesù racconta del figlio perduto e poi ritrovato, ed anche qui ribadisco che il ragazzo non aveva intenzione di peccare apposta contro suo padre quando chiese la sua parte, come il peccatore che pecca senza voler peccare intenzionalmente contro Gesù e i Comandamenti come invece fanno i satanisti, maghi, fattucchiere e tanti altri settari simili. Tutti questi sanno cosa compiono e come possono salvarsi?IL PECCATORE PECCA SEMPRE COLPEVOLMENTE, IN QUANTO ANCHE SE NON È CONTRO DIO, I PECCATI PUR AVENDO UNA GRAVITÀ MINORE SONO SEMPRE PECCATI. TUTTO DIPENDE DALLA INTENZIONE, CON QUALE CONSAPEVOLEZZA SI PECCA.Tutte e tre le parabole indicano i perduti ritrovati, prima un animale, poi un oggetto, e un essere umano.Nella terza parabola Gesù svela in modo magistrale e insuperabile, l’infinito Amore di Dio per tutti noi. La parabola raggiunge il vertice dell’Amore di Dio e ci conferma che anche i più grandi peccatori che non hanno congiurato contro Gesù anche se indirettamente, devono sperare e tutti noi dobbiamo supplire alle loro dimenticanze.Dio cerca ciò che è perduto, che sembra oramai irrecuperabile e dimenticato da tutti. Ma Dio non si dimentica delle sue creature!Come il pastore sfida le intemperie per ritrovare la pecorella perduta e la donna stanca continua la ricerca di una sola moneta fino a ritrovarla, allo stesso modo Gesù continua a cercare i peccatori nonostante il loro inabissarsi nei vizi più indegni. È l’Amore che cerca anche chi non Lo ama e continua a tradirlo.Gesù evidenzia che si schiera dalla parte di chi è perduto, senza badare alle critiche o alle reazioni di quanti non comprendono.Non solo, ma prova una grande gioia quando un peccatore ritorna a Dio e scopre la vita felice qui e poi quella eterna, anziché la dannazione.Nella terza parabola notiamo subito la differenza tra i due fratelli, come quello giovane dimenticò presto tutti i sacrifici compiuti dal padre e tutto l’amore che aveva avuto per lui fin dalla nascita. Perché il giovane dimenticò tutto e si ribellò al padre? Forse perché il padre lo aveva amato in modo esagerato? Oppure il figlio che raffigura un cristiano, non pregava più e perse la Grazia Divina?Ci potrebbe anche stare un amore spropositato del padre, non inteso però rettamente dal figlio giovane. Il padre lo amava e lo perdonava sempre.Gesù non rileva nella parabola il motivo della ribellione del giovane, perché il suo intento è quello di mostrare un padre misericordioso e io seguo la sua intenzione e le sue parole. Non voglio approfondire il motivo della reazione del giovane e non voglio rilevare una mancanza nel padre nell’eccessivo accondiscendere, in quanto non lo fa Gesù e non lo faccio io.Se non c’è alcuna mancanza da parte del padre e la parabola infatti segue questa pista, la responsabilità è unicamente del figlio.È l’uomo ad allontanarsi da Dio per seguire un istinto privo di Fede e pieno di passionalità. Un istinto irrazionale che porta i deboli a rifugiarsi in ciò che diletta i sensi, senza capire che l’anima si svuota del Bene e si riempie sempre più di agitazione, falsità, cattiveria, confusione, sbagli, scorrettezze, inganni.Dio invece rimane ad aspettare i peccatori pentiti, e chi sono quelli che rientrano in sé e capiscono di avere sperperato ogni bene?

Sono soprattutto quelli che incontrano la sofferenza.

Molti devono fare l’esperienza del dolore per scoprire di essere soli, quando i presunti amici scompaiono perché in realtà amici non erano. Nella sofferenza la maggior parte delle persone verifica l’incapacità delle sue deboli forze e che neanche tutte le ricchezze riescono a dare la vera felicità.

Ricordiamo che il padre quando vide il figlio che ritornava a casa, per il fatto stesso di vederlo, corse incontro a lui perché lo aspettava con grande amore e non si ricordava più delle gravissime mancanze del figlio.

Il giovane si ricordò dell’amore di suo padre dopo avere patito la fame, dopo avere ricevuto pesanti umiliazioni, dopo avere desiderato mangiare anche le carrube destinate ai porci. Solo allora rientrò in sé si pentì amaramente: «Mi alzerò, andrò da mio padre e gli dirò: “Padre, ho peccato verso il Cielo e davanti a te; non sono più degno di essere chiamato tuo figlio. Trattami come uno dei tuoi salariati”. Si alzò e tornò da suo padre».

Bisogna rialzarsi dalle cadute rovinose e guardare il Cielo, con il cuore pentito e con profonda umiltà, con il desiderio di osservare i Comandamenti.

Dio rimane sempre ad attendere i peccatori ma essi non hanno la forza di pregare. Aiutiamoli noi con le nostre preghiere.

1 Ave Maria per Padre Giulio

“O Augusta Regina del Cielo e Sovrana degli Angeli, a Te che hai ricevuto da Dio la missione di schiacciare la testa di satana, io chiedo umilmente di mandare legioni celesti, perché al tuo cospetto inseguano i demoni, li combattano, reprimano la loro audacia, liberino da ogni male e da ogni persecuzione Padre Giulio e li respingano nell’abisso. Amen”.

3 Ave Maria…

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