Archivio Mensile: Aprile 2023

La voce di Gesù infonde pace e gioia – 30 Aprile 2023 0

La voce di Gesù infonde pace e gioia – 30 Aprile 2023

Domenica 30 aprile 2023

IV DOMENICA DI PASQUA

+ VANGELO (Gv 10,110)

Io sono la porta delle pecore.

Dal Vangelo secondo Giovanni

«In quel tempo Gesù disse: In verità, in verità Io vi dico: chi non entra nel recinto delle pecore per la porta, ma vi sale da un’altra parte, è un ladro e un brigante. Chi invece entra per la porta, è il pastore delle pecore. Il guardiano gli apre e le pecore ascoltano la sua voce: egli chiama le sue pecore una per una e le conduce fuori. E quando ha condotto fuori tutte le sue pecore, cammina innanzi a loro, e le pecore lo seguono, perché conoscono la sua voce. Un estraneo invece non lo seguiranno, ma fuggiranno via da lui, perché non conoscono la voce degli estranei». Questa similitudine disse loro Gesù; ma essi non capirono che cosa significava ciò che diceva loro. Allora Gesù disse loro di nuovo: «In verità, in verità Io vi dico: Io sono la Porta delle pecore. Tutti coloro che sono venuti prima di Me, sono ladri e briganti; ma le pecore non li hanno ascoltati. Io sono la Porta: se uno entra attraverso di Me, sarà salvo; entrerà e uscirà e troverà pascolo. Il ladro non viene se non per rubare, uccidere e distruggere; Io sono venuto perché abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza”. Parola del Signore

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro

Gesù ci conosce perfettamente e ci chiama per nome, come quando chiamò Maria Maddalena che Lo aveva scambiato per il giardiniere davanti al sepolcro. «Maria». E lei piena di amore per il suo Salvatore Lo riconobbe immediatamente: «Rabbunì». Maestro!

Gesù ci conosce e ci chiama per nome ma ascoltano la sua inconfondibile voce solo quelli che Lo amano. È il Piccolo Gregge della Madonna.

La Beata Vergine chiamò Ovile Santo la Chiesa nella prima apparizione a Bruno Cornacchiola avvenuta il 12 aprile 1947, quando lui stava progettando di uccidere Papa Pio XII: «SONO COLEI CHE SONO NELLA TRINITÀ DIVINA. SONO LA VERGINE DELLA RIVELAZIONE. TU MI PERSEGUITI; ORA BASTA! TORNA NELL’OVILE SANTO, CORTE CELESTE IN TERRA».

In questa apparizione la Vergine Santa parlò anche di questi tempi: «Molti dei miei figli Sacerdoti si spoglieranno nello spirito, internamente, e nel corpo, esternamente, cioè gettando i segni esterni sacerdotali. Le eresie aumenteranno. Gli errori entreranno nel cuore dei figli della Chiesa. Vi saranno confusioni spirituali, vi saranno confusioni dottrinali, vi saranno scandali, vi saranno lotte nella stessa Chiesa, interne ed esterne. Pregate e fate penitenza. Amatevi e perdonatevi. Questa è l’azione vera, lucente, piena di Carità. È la più bella penitenza. La più efficace penitenza è l’Amore».

Il cammino di Fede che stiamo compiendo deve guidarci a saper accogliere tutte le voci con amore, perdono e simpatia. Ogni voce corrisponde a una persona umana, una persona con cui andiamo d’accordo oppure è presente un disaccordo per le discordie avvenute in passato e che magari continuano a ripetersi. Noi dobbiamo perdonare almeno nel cuore e amare sempre.

Noi come cristiani dobbiamo abituarci a saper accogliere ogni voce, senza provare antipatia o irritazione per chi non ci ama!

Nella parabola che narra Gesù, troviamo il guardiano rassicurante per le pecore, egli le chiama ed esse lo seguono con piena fiducia.

Le pecore riconoscono la voce del guardiano e lo seguono perché si fidano di lui, egli procura il cibo e le accompagna al pascolo, le protegge dai pericoli.

LA VOCE DELLE PERSONE SINCERAMENTE BUONE È RASSICURANTE, INFONDE PACE, SICUREZZA, BONTÀ, GIOIA, AFFETTO.

L’esercizio da ripetere ogni giorno è di pregare innanzitutto per chi ci ha fatto del male, e riflettere che da Gesù si ottiene il perdono per i peccati commessi, quindi è un obbligo morale saper perdonare la persona che ci ha fatto del male.

Quando si riesce per mezzo di molta preghiera a perdonare gli altri, le loro voci poi non risultano più fastidiose, non c’è più avversità.

La riflessione giornaliera sull’importanza di amare tutti indistintamente e di trovare i modi  adeguati per riparare errori o cercare il perdono della persona che si è offesa, è indispensabile per liberare il cuore da ogni residuo di avversità verso qualcuno. Altrimenti ascoltando una voce avversa si reagisce sempre con fastidio, rancore e odio.

Le rinunce, il digiuno, le penitenze servono a riparare il male commesso, a sanare le conseguenze che i peccati causano nell’anima e più profonda è la riparazione, più l’anima ritorna ad essere bella, pura, apprezzata da Dio.

L’anima in questi tempi rimane trascurata dalle persone, è invece la parte più importante di ogni essere umano.

È l’anima ad essere il principio di attività del corpo, togli l’anima e il corpo si sgonfia.

La cura dell’anima è essenziale per il cristiano in cammino, impegnato a seguire la voce del Signore per non smarrirsi in questa giungla dove emergono straordinariamente i più spietati, i selvaggi senza amore, i violenti che schiacciano i più deboli.

In questo Tempo pasquale la liturgia ci presenta il Vangelo di Giovanni per aiutarci a capire come deve essere il nostro incontro con Gesù. Il Signore inizia a rivelare se stesso e cosa bisogna compiere per fare parte del suo Regno, entrando dalla Porta che è Lui.

Gesù chiama ad un incontro personale e riconoscono la sua voce quanti Lo amano sinceramente, quelli che arrivano a combattere l’orgoglio, le convinzioni sbagliate, le cattive abitudini per farsi «piccoli» e così entrare dalla Porta della salvezza eterna e della pace già in questa vita.

Il modo per riconoscere questa Porta è l’ascolto della voce del Signore. Dobbiamo capire che il silenzio è determinante per il cammino di Fede.

Molte voci si ascoltano ogni giorno e da tantissime parti, i buoni riescono a distinguere la voce che salva l’anima e il corpo ed è quella di Gesù, voce che Lui fa sentire anche attraverso i predicatori della Verità. Questa voce bisogna cercare e seguire per non sbagliare strada e il fine della vita.

È una voce soave e spesso appare esigente, ma è esigente per quanti non hanno mai fatto rinunce, digiuni e penitenze per rialzarsi.

I buoni riconoscono la voce di Gesù e la distinguono con facilità dalle voci ingannatrici anche se zuccherose e lusingatrici dei mentitori.

Senza giudicare nessuno, ricercate quei Sacerdoti che servono fedelmente Gesù e la Madonna per ricevere tutto il Bene che vi necessita.

1 Ave Maria per Padre Giulio

«O Augusta Regina del Cielo e Sovrana degli Angeli, a Te che hai ricevuto da Dio la missione di schiacciare la testa di satana, io chiedo umilmente di mandare legioni celesti, perché al tuo cospetto inseguano i demoni, li combattano, reprimano la loro audacia, liberino da ogni male e da ogni persecuzione Padre Giulio e li respingano nell’abisso. Amen».

3 Ave Maria…

Nel nostro sito numerosi articoli interessanti, libri e altro: www.gesuemaria.it

Santa Caterina da Siena e la preghiera supplice – 29 Aprile 2023 0

Santa Caterina da Siena e la preghiera supplice – 29 Aprile 2023

Sabato 29 aprile 2023

Santa Caterina da Siena

+ VANGELO (Mt 11,2530)

Hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli.

Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù disse: «Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. Tutto è stato dato a Me dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo. Venite a Me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e Io vi darò ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da Me, che sono mite e umile di Cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero». Parola del Signore

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro

Prendere il giogo di Gesù è possibile, altrimenti non lo avrebbe detto. Il giogo di Gesù non è qualcosa di materiale come indica lo stesso nome, e non si riferisce al giogo utilizzato per attaccare i bovini.

Il giogo degli animali viene applicato alla loro nuca, ed è formato di una trave di legno, leggermente arcata alle due estremità e con un anello centrale per fermare il timone, che viene appoggiato sulla base del collo di una coppia di buoi e fissata con due sottogola.

Non è uno strumento di tortura ma di lavoro, è sicuramente un peso e Gesù richiama questo giogo per sottolineare che ATTUARE LA SUA VOLONTÀ È UNO SFORZO CHE DEVE COMPIERE IL CRISTIANO, un sacrificio carico di amore che alleggerisce notevolmente il peso della fatica.

Tutti i cristiani coerenti hanno preso il giogo di Gesù nella loro vita, l’hanno portato sulle spalle con amore, consapevoli che la vita è sempre difficile ma insieme al Signore si riesce a sopportare anche la pena più dolorosa.

Se non si prende il giogo di Gesù che consiste nella sua Volontà, lo stesso ci si caricherà delle preoccupazioni della vita ma senza Dio e nell’angoscia.

Nessuna cosa al mondo può alleviare determinate sofferenze, non si trovano nel mondo risposte adeguate alla sofferenza o alla prova che si vive e spesso c’è una ribellione sproporzionata. Oppure, si agisce con avventatezza seguendo l’istinto incontrollato e si commettono errori gravi.

QUESTO AVVIENE QUANDO NON SI CONOSCE GESÙ ADEGUATAMENTE E SI VIVE UNA VITA AGITATA, QUASI ELETTRIZZATA. L’ASPETTO GRAVE INOLTRE ARRIVA DALLA INCAPACITÀ DI ACCORGERSI DELLO STATO EMOTIVO INSTABILE E SI RIMANE SORPRESI QUANDO SCOPRONO CHE LA REALTÀ È OPPOSTA AI PENSIERI.

Questo è il vero peso che schiaccia ogni persona che non poggia la propria esistenza su Gesù Cristo. Senza Lui la vita è solo un mercato.

Il giogo del mondo è molto faticoso e chi si lascia imbrigliare da questa mentalità, non riesce a scoprire la felicità e cerca la riscossa nella vanagloria!

Gesù invita e non impone a prendere sopra di noi il suo giogo che non è pesante, non schiaccia come la cattiveria del mondo o l’avversità delle persone cattive. Il suo giogo ci permette di trovare l’equilibrio e di vincere l’inclinazione sbilanciata verso le cose negative.

Purtroppo, quasi sempre non si arriva ad accettare il dolce giogo di Gesù e si rimane sconfitti dalle false illusioni, dai pensieri sbagliati che arrivano alla mente e si accolgono come assolute verità. In questo c’è l’apporto dell’orgoglio nel non voler riconoscere i propri errori e si continua a sbagliare.

La conoscenza della Volontà di Dio è una Grazia straordinaria per i cristiani, si è consapevoli della sua Legge e chi sbaglia lo fa perché sceglie male, non è ancora libero di orientare la sua vita verso il Bene e la Verità che fanno superare ogni errore commesso in passato.

Festeggiamo oggi una Santa che ha raggiunto le vette della spiritualità per la sua piena accoglienza della Volontà di Dio.

Santa Caterina da Siena ci mostra che obbedire a Dio, osservando i Comandamenti e dedicando molto tempo della giornata alla preghiera, rende migliori, buoni e coscienti della vita presente. Non ci si lascia ingabbiare dagli schemi corrotti del mondo e si vive in una libertà interiore meravigliosa.

Santa Caterina è stata eccezionale ed è poco conosciuta, ma i suoi scritti permettono di conoscere l’infinita bontà del Padre, la vicinanza del Figlio, l’azione dei doni dello Spirito Santo.

La Santa che ricordiamo oggi è stata indomita nelle preghiere e nelle azioni per il bene della Chiesa. Ad alcuni cattolici forse dispiace leggere le opere che intraprendeva per amore della Chiesa e del Papa del suo tempo, che si trovava ad Avignone per una scelta dettata dalla prudenza umana, a causa dei contrasti proprio tra Papa Bonifacio VIII, la famiglia Colonna di Roma e il re di Francia Filippo IV detto «il bello».

Il periodo della permanenza dei Papi in Francia viene indicata dalla storia come la «cattività avignonese», è un periodo della storia della Chiesa in cui avvenne il trasferimento del Papato da Roma ad Avignone dal 1309 al 1377.

Gli storici riconoscono che Santa Caterina fu determinante per il ritorno del Papa a Roma, Ella stessa descrive quanto avvenne e il suo risolutivo intervento.

Dobbiamo soffermarci sulla sua intensa vita spirituale. Fu una mistica dedita esclusivamente alle cose di Dio, come d’altronde hanno fatto tutti i mistici canonizzati dalla Chiesa e sono tali per la loro piena donazione a Dio.

In Santa Caterina da Siena troviamo una preghiera supplice che commuove ed esprime con chiarezza la profondità della sua spiritualità e la sua confidenza con Dio. Una fiducia piena di abbandono in Lui, la certezza che Lui è l’Amore che ama tutti.

I suoi scritti mettono in evidenza soprattutto l’infinita bontà di un Padre buono, semplice e pieno di amore per ogni sua creatura. Se si considerano le parole affabili e la dolcezza di Gesù, si conosce di conseguenza anche il Padre.

Hanno lo stesso Spirito, sono una cosa sola, e per precisare meglio con le parole di Gesù: «Chi ha visto Me ha visto il Padre» (Gv 10,30).

Santa Caterina nella sua vita penitente e di intensa preghiera, ha ricevuto molte rivelazioni da Dio Padre e il libro che le contiene è importante per conoscere che abbiamo un Padre troppo amabile e attento a tutte le nostre necessità.

Nel «Dialogo della Divina Provvidenza» si approfondiscono gli insegnamenti di Gesù sul Padre perché è il Padre a rivelarsi.

1 Ave Maria per Padre Giulio

«O Augusta Regina del Cielo e Sovrana degli Angeli, a Te che hai ricevuto da Dio la missione di schiacciare la testa di satana, io chiedo umilmente di mandare legioni celesti, perché al tuo cospetto inseguano i demoni, li combattano, reprimano la loro audacia, liberino da ogni male e da ogni persecuzione Padre Giulio e li respingano nell’abisso. Amen».

3 Ave Maria…

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Il valore infinito della Santa Messa 28 Aprile 2023 0

Il valore infinito della Santa Messa 28 Aprile 2023

Venerdì 28 aprile 2023

III Settimana di Pasqua

+ VANGELO (Gv 6,5259)

La mia Carne è vero cibo e il mio Sangue vera bevanda.

Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, i Giudei si misero a discutere aspramente fra loro: «Come può Costui darci la sua Carne da mangiare?». Gesù disse loro: «In verità, in verità Io vi dico: se non mangiate la Carne del Figlio dell’Uomo e non bevete il suo Sangue, non avete in voi la vita. Chi mangia la mia Carne e beve il mio Sangue ha la vita eterna e Io lo risusciterò nell’ultimo giorno. Perché la mia Carne è vero cibo e il mio Sangue vera bevanda. Chi mangia la mia Carne e beve il mio Sangue rimane in Me e Io in lui. Come il Padre, che ha la vita, ha mandato Me e Io vivo per il Padre, così anche colui che mangia Me vivrà per Me. Questo è il Pane disceso dal Cielo; non è come quello che mangiarono i padri e morirono. Chi mangia questo Pane vivrà in eterno». Gesù disse queste cose, insegnando nella sinagoga a Cafàrnao. Parola del Signore

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro

Come ai tempi di Gesù, quando i giudei rimanevano sbalorditi ascoltando le sue parole, lo stesso oggi molti rimangono increduli (anche Vescovi e Sacerdoti) quando si parla dell’Eucaristia e non accettano la presenza vera, reale e sostanziale di Cristo, Figlio di Dio.

La ragione da sola non raggiunge il mistero, semmai crede il contrario di quanto continua a ripeterci il Signore in questi giorni.

Molti cattolici rimangono indifferenti davanti all’Eucaristia, numerosi Parroci non ritengono indispensabile ed urgente lasciare le Chiese aperte per molte ore del giorno, per permettere a milioni di credenti di pregare Dio e ottenere grandi aiuti dall’Onnipotente.

UN AMMALATO GRAVE CHE RICONOSCE IL RIMEDIO IN UNA MEDICINA E NON PRENDE LA MEDICINA, È UNO STUPIDO O VUOLE RIMANERE AMMALATO CON CONSEGUENZE DANNOSE.

Oltre alle indicazioni di ieri riguardo l’adorazione a Gesù presente nel Tabernacolo quando si entra in Chiesa, c’è da considerare la poca devozione mostrata da numerosi celebranti durante la Santa Messa e questo non aiuta la Fede dei presenti.

L’amore a Gesù è veramente sincero se viene vissuto soprattutto durante il Sacrificio Eucaristico della Santa Messa. Questo spinge ad avere grande attenzione e rispetto per quanto avviene sull’altare.

La Santa Messa non è una preghiera come le altre, non è solo un ricordo dell’Ultima Cena, è lo stesso Sacrificio del Calvario.

Gesù nella Santa Messa continua ad offrire la sofferenza del Calvario, ma sull’altare non soffre più. La Chiesa afferma da sempre che la Messa è lo stesso Sacrificio che si è compiuto sul Calvario, ma con la differenza che sul Calvario Gesù ha sofferto in modo cruento, adesso sull’altare si rinnova realmente il Sacrificio ma incruento, senza spargimento di Sangue.

È LA STESSA PASSIONE DI CRISTO CHE VIENE PERPETUATA.

È COMMOVENTE IL FATTO CHE GESÙ RENDE OGNUNO DI NOI CONTEMPORANEO AI SUOI DOLORI E ALLA SUA PASSIONE, COSÌ NELLA SANTA MESSA È POSSIBILE PARTECIPARE CON GLI OCCHI DELLA FEDE, ALLA SUA CROCIFISSIONE.

Nella Santa Messa anche se Gesù non soffre, rivive la sua Passione ma beata, perché è Risorto e vive nella Gloria eterna.

Sia i Sacerdoti che i laici mostrano di avere Fede nell’Eucaristia se l’adorano con sincera partecipazione e si genuflettono, l’atteggiamento che indica adorazione e riverenza a Dio. La genuflessione qualcuno la compie solo in presenza di altre persone e invece non se ne cura se non c’è nessuno, ma Gesù Cristo vede tutto, anche lì dove si trova in forma sacramentale nel Tabernacolo!

Nel Vangelo Gesù spiega chiaramente la verità dell’Eucaristia, e i Consacrati che non credono più nel mistero, danneggiano milioni di cattolici.

La progressiva lontananza dalla preghiera e, soprattutto, dalla Volontà di Dio, spegne la Fede, paralizza la vita spirituale, indebolisce le virtù e consuma il fervore. Si può anche andare a Messa e recitare delle preghiere, ma con quale Fede?

Questo avviso che sto lanciando è importante e vi invito a riflettere ponderatamente sulla sana dottrina cattolica che non bisogna assolutamente tradire per non tradire Gesù Cristo. Il criterio per la fedeltà al Signore non è quello di seguire chi vi sta simpatico o chi annuncia di difendere la Chiesa ma le sue opere sono subdole e contraddittorie, desideroso solo di ingannare per ricevere venerazione.

DOVETE SEGUIRE CHI È COERENTE A GESÙ E AL SUO VANGELO FINO ALLA PIÙ PICCOLA FIBRA.

SE QUALCHE SACERDOTE ATTIRA A SÉ I CATTOLICI E NON LI PORTA A GESÙ, QUINDI SOFFRE DI DELIRIO DI ONNIPOTENZA, VIVE UN OCCULTO ANTAGONISMO CON GESÙ, NEL SUO DISTURBO DI PERSONALITÀ SI ILLUDE DI ESSERE LUI GESÙ. C’È UN VIOLENTO CONTRASTO TRA CIÒ CHE È INTERIORMENTE E QUELLO CHE PREDICA. STATE MOLTO ATTENTI, LA LINEA DI DEMARCAZIONE È MOLTO SOTTILE.

Scrive San Paolo: «Orbene, se anche noi stessi o un Angelo dal cielo vi predicasse un Vangelo diverso da quello che vi abbiamo predicato, sia anàtema!» (Gal 1,8).

Chi cade nell’anàtema è un maledetto da Dio! Diventa un ingannatore e vive nella follia chi esercita un’autorità ecclesiale se davanti a Dio è maledetto e somigliante ai demoni. Però attenzione, questo può avvenire anche a chi è fedele a Gesù ma attira le persone a sé, elevandosi delirante su un piedistallo nella ricerca ansimante di adorazione.

È Gesù a darci la capacità di comprendere il Bene e il Male, ma dobbiamo evitare le opinioni infondate e le simpatie umane. Non lasciamoci ingannare dalle parole a difesa della Chiesa, prima di ogni altra cosa occorre verificare la COERENZA INCESSANTE E LE BUONE OPERE COMPIUTE ININTERROTTAMENTE. Chi opera perennemente così è un vero seguace di Gesù.  La Verità si riconosce con l’aiuto dello Spirito Santo.

Quanti problemi si superano adorando l’Eucaristia? Le malattie che scompaiono? Le negatività sataniche che si annullano e la vittoria sui diavoli?

Visitate ogni giorno Gesù Eucaristia, anche per dieci minuti e in qualsiasi ora. Certo dove si trovano Chiese aperte… Voi andate e Gesù vi aiuterà.

1 Ave Maria per Padre Giulio

«O Augusta Regina del Cielo e Sovrana degli Angeli, a Te che hai ricevuto da Dio la missione di schiacciare la testa di satana, io chiedo umilmente di mandare legioni celesti, perché al tuo cospetto inseguano i demoni, li combattano, reprimano la loro audacia, liberino da ogni male e da ogni persecuzione Padre Giulio e li respingano nell’abisso. Amen».

3 Ave Maria…

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Il valore incommensurabile dell’Eucaristia – 27 Aprile 2023 0

Il valore incommensurabile dell’Eucaristia – 27 Aprile 2023

Giovedì 27 aprile 2023

III Settimana di Pasqua

+ VANGELO (Gv 6,4451)

Io sono il Pane vivo, disceso dal Cielo.

Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, disse Gesù alla folla: «Nessuno può venire a Me, se non lo attira il Padre che mi ha mandato; e Io lo risusciterò nell’ultimo giorno. Sta scritto nei Profeti: “E tutti saranno istruiti da Dio”. Chiunque ha ascoltato il Padre e ha imparato da Lui, viene a Me. Non perché qualcuno abbia visto il Padre; solo Colui che viene da Dio ha visto il Padre. In verità, in verità Io vi dico: chi crede ha la vita eterna. Io sono il Pane della vita. I vostri padri hanno mangiato la manna nel deserto e sono morti; questo è il Pane che discende dal Cielo, perché chi ne mangia non muoia. Io sono il Pane vivo, disceso dal Cielo. Se uno mangia di questo Pane vivrà in eterno e il Pane che Io darò è la mia Carne per la vita del mondo». Parola del Signore

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro

Gesù inizia a preannunciare il dono dell’Eucaristia, il miracolo dei miracoli, la più meravigliosa «invenzione» di Dio. La ragione di questo dono elargitoci dal Signore la spiega Lui e serve per la nostra santificazione.

Egli così ci ha mostrato un Amore infinito, nell’Eucaristia ci dice di continuo che ci ama senza limiti, e rimane nei Tabernacoli del mondo per donarci quanto chiediamo di buono e di santificante. Gesù è presente in modo sacramentale nell’Eucaristia, in Corpo, Anima, Sangue e Divinità.

Le parole di Gesù rimanevano incomprensibili alla folla, nessuno poteva immaginare fin dove si sarebbe spinto il Figlio di Dio, come tutti ancora non potevano capire il suo Amore infinito fino a lasciarsi crocifiggere per riparare i peccati degli uomini, chiedendo allo stesso tempo agli uomini di convertirsi e di camminare nella via della Verità.

L’Eucaristia rimane sempre un mistero e solo la Fede spinge ad adorarLa senza porsi domande. Lo ha detto Gesù, questo è sufficiente per adorare un pezzetto di Pane dopo la consacrazione nella Santa Messa, che avviene esclusivamente con queste parole: «Questo è il mio Corpo… Questo è il mio Sangue».

Non solo lo ha detto, in tutti questi secoli ha dimostrato in molte parti del mondo, soprattutto in Italia, che l’Eucaristia è Lui presente in modo sacramentale. Sono incalcolabili i miracoli eucaristici inspiegabili e semplici per la scienza e meravigliosi per quanti rimangono affascinati e colpiti dalla premura di Dio nel volerci attirare a Lui. Tanti miracoli del secolo passato si possono ancora ammirare.

NON CI ATTIRA PER OTTENERE QUALCOSA CHE NON HA, DIO SUPERA LA PERFEZIONE ED È INFINITO, INVECE CI VUOLE ATTIRARE A SÉ, ANCHE CON AMOREVOLE INSISTENZA, PER DONARCI CIÒ CHE NOI NON ABBIAMO.

NOI SIAMO BISOGNOSI DI LUI E DEI SUOI AIUTI, LUI POSSIEDE GIÀ TUTTO E NON HA BISOGNO DI NOI.

Siamo solo creature e la stessa vita è un dono di Dio, tutto abbiamo avuto da Lui. Senza Lui restiamo sregolate o difettose creature, mancanti dell’Amore fondamentale per vivere rettamente ed è quello Divino. Amore che eleva l’anima e trasforma i cristiani che pregano bene e prolungatamente in persone migliori.

L’Eucaristia è il riferimento preciso di Gesù in questo discorso del Vangelo di oggi. Ne parla ancora velatamente seguendo la sua pedagogia progressiva, il tema è abbastanza misterioso per la ragione e lo comprende solo chi ha una Fede viva.

Dove non c’è questa Fede viva non c’è neanche il ricordo dell’Eucaristia.

Davanti al Tabernacolo di tutte le Chiese dove c’è l’Eucaristia, si ricevono Grazie particolari, lì Gesù opera con infinita generosità miracoli impossibili, lì Gesù trasfigura il cristiano adoratore e lo eleva dalle miserie di questo mondo privo di decoro.

Quando i cattolici adoratori dell’Eucaristia necessitano di un maggiore sostegno spirituale, quasi tutte le Chiese rimangono inspiegabilmente chiuse.

Chi ha ancora Fede cattolica, continua a credere nella presenza vera, reale e sostanziale di Gesù nell’Eucaristia.

Moltissimi cattolici non hanno ancora scoperto il valore incommensurabile dell’Eucaristia, non hanno ancora compreso la straordinaria Onnipotenza che si sprigiona dall’Eucaristia, non hanno sperimentato la pace che si acquisisce e la forza che ci si ritrova quando si rimane davanti al Tabernacolo ad adorare il Pane di vita. Chi non ha Fede non solo non può comprendere ma reagisce con indifferenza se non con disprezzo.

Ringraziare Gesù è la prima preghiera da fare in molti momenti della giornata, perché esprimergli gratitudine è l’inizio della comprensione della sua bontà.

Oltre al ringraziamento, dobbiamo spesso chiedergli di salvare la sua Chiesa e di convertire quanti non Lo amano più, convertire tutti i peccatori del mondo che seminano corruzione, convertire i suoi e nostri nemici pieni di odio e di vendetta. Noi dobbiamo perdonare tutti nel nostro cuore.

A Gesù dobbiamo offrire nelle preghiere del mattino le sofferenze della giornata, non ricercate da noi ma che si presentano e che il Signore può trasformare in Bene se glielo chiediamo con fiducia e umiltà, se le uniamo alla sua Volontà.

Dobbiamo pregare molto e con costanza giornaliera, con le nostre preghiere possiamo aiutare tanti ammalati e peccatori a lasciare il peccato e a salvarsi l’anima.

«Io sono il Pane disceso dal Cielo. Se uno mangia di questo Pane vivrà in eterno e il Pane che Io darò è la mia Carne per la vita del mondo».

1 Ave Maria per Padre Giulio

«O Augusta Regina del Cielo e Sovrana degli Angeli, a Te che hai ricevuto da Dio la missione di schiacciare la testa di satana, io chiedo umilmente di mandare legioni celesti, perché al tuo cospetto inseguano i demoni, li combattano, reprimano la loro audacia, liberino da ogni male e da ogni persecuzione Padre Giulio e li respingano nell’abisso. Amen».

3 Ave Maria…

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I cristiani trovano nel mondo molte contrarietà – 26 Aprile 2023 0

I cristiani trovano nel mondo molte contrarietà – 26 Aprile 2023

Mercoledì 26 aprile 2023

III Settimana di Pasqua

+ VANGELO (Gv 6,3540)

Questa è la volontà del Padre: che chiunque vede il Figlio e crede in Lui abbia la vita eterna.

Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, disse Gesù alla folla: «Io sono il Pane della vita; chi viene a Me non avrà fame e chi crede in Me non avrà sete, mai! Vi ho detto però che voi mi avete visto, eppure non credete. Tutto ciò che il Padre mi dà, verrà a Me: colui che viene a Me, Io non lo caccerò fuori, perché sono disceso dal Cielo non per fare la mia Volontà, ma la Volontà di Colui che mi ha mandato. E questa è la Volontà di Colui che mi ha mandato: che Io non perda nulla di quanto Egli mi ha dato, ma che lo risusciti nell’ultimo giorno. Questa infatti è la Volontà del Padre mio: che chiunque vede il Figlio e crede in Lui abbia la vita eterna; e Io lo risusciterò nell’ultimo giorno». Parola del Signore

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro

Solo Gesù ci spiega il valore della sofferenza e ci ripaga per ogni male che abbiamo ricevuto. Chi non ha Fede non trova alcuna spiegazione del male presente nel mondo, del male ricevuto anche da persone amiche. Nella sofferenza può sorgere qualcosa o molto di buono che prima non si conosceva, non era comunque presente.

Dato che il Cristianesimo trasmette fiducia e ottimismo, oggi esamino un aspetto della vita umana più doloroso come le avversità. Possono arrivare buoni frutti nelle avversità? La persona che patisce una sofferenza o viene investita da alcune avversità, anche da una sola, cosa può fare per trasformarla in Bene?

È una cura energetica questa che scrivo per le persone che si trovano nella sofferenza. D’altronde, chi non soffre per qualche motivo?

Il cristiano ha la possibilità di dare una spiegazione alla sua sofferenza, anche di controllarla e di rimanere in piedi, senza crollare come avviene a miliardi di persone. La forza del cristiano è la sua Fede in Gesù Cristo, la fiducia nel suo intervento e una grande speranza della risoluzione dei suoi problemi.

Nei non credenti scatta l’abbattimento e una rabbia interiore che sconfina molto spesso nell’avvilimento e poi nella depressione.

Nelle avversità si conosce con certezza la forza spirituale di chiunque, la sua Fede e la capacità di resistenza al Male. Solo il seguace del Signore Gesù sa che Lui c’è sempre. È lo Spirito di Dio a ridare la gioia della vita a quanti l’avevano perduta, la condizione però è la Fede.

Non è sufficiente considerarsi cristiano o partecipare alla Messa per ottenere gli aiuti da Dio, occorre soprattutto avere Fede.

Chi ha Fede comprende l’intervento di Gesù nella sua vita, poggia la sua esistenza sulla fiducia in Lui e sa che non è mai solo.

Nelle avversità non dobbiamo vedere solo l’aspetto negativo, sforziamoci di vedere o di capire il rovescio della medaglia.

Gesù trasformò la prima persecuzione contro la Chiesa di Gerusalemme in un vasto apostolato dei primi cristiani, costretti a rifugiarsi in molte città. Il Signore ha sempre piani molto più alti, e quella che sembrava la fine della Chiesa primitiva servì per irrobustirla ed espanderla nel mondo.

Furono gli stessi persecutori, che pretendevano di soffocare il seme della Fede cristiana appena nata, a permettere indirettamente che molti altri, difficili da raggiungere per la loro lontananza, conoscessero la dottrina di Gesù Cristo.

Lo spirito apostolico dei cristiani si manifesta sia in tempo di pace (che fu prevalente) sia in tempo di calunnie e persecuzioni. Da quando è stata creata la Chiesa, la dottrina di Gesù è dottrina di salvezza eterna e l’unica, inoltre, capace di costruire un mondo più giusto e più umano. Una nuova civiltà fondata sull’amore può nascere esclusivamente dal Vangelo di Gesù.

I cristiani un po’ ovunque hanno trovato sempre contrarietà e prove che provengono da un ambiente materialista e ateo, che non vuole Gesù come Re del mondo, ma Lui è addirittura Re dell’Universo. Così nascono calunnie, avversità, discriminazioni nell’ambito professionale e negli ambienti anticlericali che combattono il Cristianesimo con ogni menzognera arma distruttrice.

Nelle avversità anche in famiglia i cristiani autentici e coerenti scoprono una forza interiore superiore alle prove che si affrontano, praticano le virtù con maggiore consapevolezza e si determinano nel resistere serenamente ad ogni prepotenza e angheria che arriva da quanti non hanno Fede e avversano Gesù e la Madonna.

Con la nostra Fede vinciamo il Male, dopo avere sì sofferto, ma insieme a Gesù e da Lui riceviamo grandi aiuti per non cedere e crollare.

Le sofferenze passano, l’aver sofferto è un grande merito e così aumentano i meriti davanti a Dio, con tanti esercizi virtuosi ripetuti nel tempo che irrobustiscono moralmente la persona e la migliorano di continuo. Le sofferenze passano mentre noi diventiamo sempre più simili a Gesù di Nazareth, «il quale passò beneficando e risanando tutti coloro che stavano sotto il potere del diavolo, perché Dio era con Lui» (At 10,38).

Pregate il Santo Rosario per me.

1 Ave Maria per Padre Giulio

«O Augusta Regina del Cielo e Sovrana degli Angeli, a Te che hai ricevuto da Dio la missione di schiacciare la testa di satana, io chiedo umilmente di mandare legioni celesti, perché al tuo cospetto inseguano i demoni, li combattano, reprimano la loro audacia, liberino da ogni male e da ogni persecuzione Padre Giulio e li respingano nell’abisso. Amen».

3 Ave Maria…

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Annunciare il Vangelo ad ogni creatura – 25 Aprile 2023 0

Annunciare il Vangelo ad ogni creatura – 25 Aprile 2023

Martedì 25 aprile 2023

San Marco Evangelista

+ VANGELO (Mc 16,1520)

Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo.

Dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo, Gesù apparve agli Undici e disse loro: «Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura. Chi crederà e sarà battezzato sarà salvato, ma chi non crederà sarà condannato. Questi saranno i segni che accompagneranno quelli che credono: nel mio Nome scacceranno demoni, parleranno lingue nuove, prenderanno in mano serpenti e, se berranno qualche veleno, non recherà loro danno; imporranno le mani ai malati e questi guariranno». Il Signore Gesù, dopo aver parlato con loro, fu elevato in Cielo e sedette alla destra di Dio. Allora essi partirono e predicarono dappertutto, mentre il Signore agiva insieme con loro e confermava la Parola con i segni che la accompagnavano. Parola del Signore

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro

Qui troviamo il comando di Gesù rivolto agli undici Apostoli e a tutti i Sacerdoti della storia dopo di Loro, è il comandamento di predicare in tutto il mondo il Vangelo di salvezza. Senza l’Amore Divino, Gesù non avrebbe avuto così tanto interesse per la salvezza di tutti, per la sorte degli abitanti al di fuori di Israele. Mentre il comando del Signore manifesta da solo che l’invio dei discepoli nel mondo è l’espressione del suo Amore infinito per il bene dell’umanità.

Gesù vuole dimorare nei cuori di tutti per donare il suo Spirito e far conoscere la Via per diventare buoni e ottenere la salvezza eterna.

Invia in tutto il mondo i suoi missionari per fare proseliti, seguaci, questa è una verità biblica e chi dice il contrario è un eretico, sbaglia gravemente ed evidenzia inevitabilmente il rifiuto di Gesù. Chi lo pensa cade nell’apostasia, non ha più Fede e se è Ministro di Dio, commette molteplici errori teologici.

«In quel tempo, Gesù apparve agli Undici e disse loro: “Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura. Chi crederà e sarà battezzato sarà salvato, ma chi non crederà sarà condannato”».

Gesù ha istruito per tre anni un gruppo di Apostoli e tanti discepoli per inviarli nel mondo ed annunciare il Vangelo e fare proseliti.

Nella Chiesa di oggi c’è chi rifiuta l’idea dell’impegno dei missionari nella conversione degli atei, una posizione che non lascia dubbi alla perdita di amore a Gesù Cristo e al totale disinteresse verso la missione sacerdotale. Altri teologi questo lo dicevano oltre un decennio fa nelle Facoltà di teologia, senza però spiegare né confrontarsi con il comando del Signore: «Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura».

Queste parole rappresentano il testamento di Gesù, sono un Comandamento e una disposizione che solo quelli che Lo amano mettono in pratica. Senza amore non c’è volontà di sacrificarsi, questo avviene anche nelle famiglie.

Tutti i Vescovi e i Sacerdoti devono predicare il Vangelo storico senza stancarsi, senza abbandonare per pigrizia o per altri interessi la missione unica e straordinaria. La migliore predica rimane sempre il buon esempio, sono le opere sante compiute per amore del Signore e non per ricevere applausi o per ingannare.

Aspetto molto importante del contenuto della predicazione dei Vescovi e dei Sacerdoti è il Vangelo. Non sono i temi sociali a far conoscere Gesù, ad avvicinare i peccatori alla Chiesa e a confessarsi, a iniziare una nuova vita. Non è l’ecologia o l’umanesimo o l’immigrazione il centro della predicazione dei Pastori della Chiesa, è Gesù Cristo.

Tocca agli altri parlare di temi sociali, ci sono molti volontari e gruppi che aiutano e spiegano quanto compete soprattutto a loro.

I Vescovi e i Sacerdoti devono occuparsi del Vangelo, questo è il loro compito, la missione affidata da Gesù. Sono chiamati ad annunciare il Vangelo senza ritoccarlo né modellarlo secondo le proprie convenienze. Gesù ha comandato di annunciarlo ad «ogni creatura», a tutti gli uomini, perché tutti gli uomini necessitano di ascoltare le autentiche Parole di Vita e di Verità.

Senza la conoscenza del Vangelo il rischio di perdersi è elevato, come facile è la salvezza per quanti vivono il Vangelo, anche se non difficoltà.

La Festa liturgica di San Marco ci ricorda che la conoscenza del Vangelo deve essere una priorità per tutti noi, un impegno gratificante per riempirci dello Spirito di Gesù e lasciare lo spirito umano. Non possiamo crescere nella Fede se non conosciamo bene il Signore e non imitiamo la sua Vita.

Da oggi proponiamoci di meditare il Vangelo di San Marco entro tre giorni, è il più breve e dà una profonda conoscenza di Gesù!

Dobbiamo imparare ad accostarci a Dio che dimora in noi, ogni giorno e con migliore disposizione. La nostra anima, per questa presenza Divina, diventa un angolo di Cielo. Questa considerazione ci può aiutare molto.

Noi cristiani non dobbiamo contentarci di non perdere Dio, dobbiamo cercarlo in noi stessi, nelle nostre occupazioni, quando siamo per strada, ovunque, per ringraziarLo, chiedergli aiuto, per chiedergli perdono dei peccati che ogni giorno si commettono.

A volte si pensa che Dio sia molto lontano, ed è invece più vicino e più sollecito del migliore degli amici. Diciamolo a tutti!

1 Ave Maria per Padre Giulio

«O Augusta Regina del Cielo e Sovrana degli Angeli, a Te che hai ricevuto da Dio la missione di schiacciare la testa di satana, io chiedo umilmente di mandare legioni celesti, perché al tuo cospetto inseguano i demoni, li combattano, reprimano la loro audacia, liberino da ogni male e da ogni persecuzione Padre Giulio e li respingano nell’abisso. Amen».

3 Ave Maria…

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Senza il fondamento vitale che è Gesù, non c’è spiritualità – 24 Aprile 2023 0

Senza il fondamento vitale che è Gesù, non c’è spiritualità – 24 Aprile 2023

Lunedì 24 aprile 2023

III Settimana di Pasqua

+ VANGELO (Gv 6,2229)

Datevi da fare non per il cibo che non dura, ma per il cibo che rimane per la vita eterna.

Dal Vangelo secondo Giovanni

Il giorno dopo, la folla, rimasta dall’altra parte del mare, vide che c’era soltanto una barca e che Gesù non era salito con i suoi discepoli sulla barca, ma i suoi discepoli erano partiti da soli. Altre barche erano giunte da Tiberiade, vicino al luogo dove avevano mangiato il pane, dopo che il Signore aveva reso grazie. Quando dunque la folla vide che Gesù non era più là e nemmeno i suoi discepoli, salì sulle barche e si diresse alla volta di Cafàrnao alla ricerca di Gesù. Lo trovarono di là dal mare e gli dissero: «Rabbì, quando sei venuto qua?». Gesù rispose loro: «In verità, in verità Io vi dico: voi mi cercate non perché avete visto dei segni, ma perché avete mangiato di quei pani e vi siete saziati. Datevi da fare non per il cibo che non dura, ma per il cibo che rimane per la vita eterna e che il Figlio dell’Uomo vi darà. Perché su di Lui il Padre, Dio, ha messo il suo sigillo». Gli dissero allora: «Che cosa dobbiamo compiere per fare le opere di Dio?». Gesù rispose loro: «Questa è l’opera di Dio: che crediate in Colui che Egli ha mandato». Parola del Signore

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro

La folla era «alla ricerca di Gesù» ed è cosa buona cercare Gesù ma bisogna valutare con quale motivazione, con quale spirito. Dopo la moltiplicazione dei pani e dei pesci la folla cominciò a percepire il Signore come il Profeta che sfamava con un cibo materiale e buono.

La folla non cercava Gesù per conoscere la sua dottrina o per i miracoli, era affamata di cibo e il pesce e il pane ricevuti gratuitamente, avevano trasformato tutti i presenti in ferventi devoti, ma SOLO IN APPARENZA. Ci sono diverse ragioni per dichiararsi cristiano, c’è un solo modo che dimostra un amore sincero ed è il fervore intimo che si sprigiona verso Gesù.

Anche di questi tempi non tutti i cristiani seguono Gesù per amore, da quanto avviene all’interno della Chiesa non sembra proprio.

Cos’è il peccato mortale se l’inferno per loro non esiste? Questo è il modernismo che nega quasi tutto, ma l’inferno è dogma di Fede che esiste ed essi crederanno all’inferno quando vi finiranno per l’eternità. Mi dispiace tantissimo per tutti, ma loro scelgono Satana come il vero padrone e il loro compenso è l’inferno.

Molte testimonianze affermano che numerosi nella Chiesa cercano solo vantaggi personali invece di umiliarsi davanti a Gesù. La crisi epocale che sta vivendo la Chiesa scaturisce dalla perdita della Fede, dall’apostasia di molti Consacrati. Non sono più interessati al Vangelo!

Gesù oggi dice parole chiare ai suoi che Lo hanno già tradito e venduto ai suoi nemici. Dice che essi pronunciano pubblicamente il suo Nome per ingannare i cattolici, come diversamente lo pronunciano nelle loro riunioni riservate per programmare nuove eresie da lanciare nel Clero e diffonderle facilmente in quasi tutte le parrocchie.

SONO UNA MINORANZA I PARROCI CHE RIMANGONO FEDELI AL VERO MAGISTERO DELLA CHIESA E AMANO SINCERAMENTE GESÙ E LA MADONNA.

SIAMO POCHI SACERDOTI E VENIAMO COLPITI SUBDOLAMENTE CON DIFFAMAZIONI E PERSECUZIONI DA SOGGETTI INQUALIFICABILI E SPESSO POSSEDUTI DAI DEMONI.

VI HO SCRITTO CHE IN QUESTO PERIODO DUE STREGHE CERCANO DI FERMARE IL MIO APOSTOLATO, SONO FACILITATE DAI DEMONI IN QUANTO IN ESSE NON AVVENGONO MANIFESTAZIONI ESTERNE. I DEMONI SONO MUTI, PER ADESSO. PREGATE SEMPRE PER ME.

Dobbiamo far ripetere ai cristiani la domanda del Vangelo: «Che cosa dobbiamo compiere per fare le opere di Dio?». Il passaggio dalla ricerca del cibo al voler compiere le opere di Dio mostra la comprensione del significato di stare accanto a Gesù.

Il cammino spirituale di un cristiano non si fonda sulle attività esteriori, sulle opere di apostolato, sulla pastorale parrocchiale o sulla collaborazione o meno alle iniziative intraprese in parrocchia o dal gruppo di preghiera.

L’errore di molti cristiani è quello di adagiarsi su qualche attività o sulle preghiere che recitano, convinti di fare molto. Adagiarsi è come lasciarsi andare alle correnti della mondanità, ma senza riuscire a vedere con gli occhi della Fede l’allontanamento da Gesù.

Oggi il Signore ci spiega qual è l’opera più grande di un cristiano: «Questa è l’opera di Dio: che crediate in Colui che Egli ha mandato».

Chi si impegna in questo cammino riesce ad elevarsi spiritualmente in alto, ed è un cammino contemplativo, innanzitutto, che richiede la capacità di fermarsi ogni giorno per alcune ore, distribuite nella giornata, e meditare la Vita di Gesù, riflettere sugli insegnamenti che ha dato nel Vangelo, voler imitare le sue virtù che scopriamo in ogni brano del Vangelo.

È facile, gratificante, esaltante, compiere tante opere, come anche organizzare convegni che purtroppo ripetono soprattutto teorie moderniste e darsi a molte attività parrocchiali e in parrocchia, ma può essere tutto inutile se non c’è al centro Gesù Cristo.

Tutto deve compiersi nel Nome di Gesù, per Lui, per seguire la sua Volontà e non per compiacerci e considerarci più grandi di Lui!

Le opere sono senza dubbio importanti, ma le opere devono scaturire dalla prolungata preghiera, devono essere sostenute dalle virtù, dalla retta intenzione di lavorare e sacrificarsi nella Vigna di Dio per dare esclusivamente gloria a Cristo. A Lui solo!

Senza il fondamento vitale che è Gesù, non si costruisce una forte spiritualità e uno dopo l’altro cadranno i fautori di immonde eresie.

Soffermiamoci nella meditazione della Persona di Gesù, delle sue parole e dei suoi gesti: questo metodo giornaliero aumenterà la stima e l’interesse verso Lui, si ricorrerà a Lui con maggiore fervore e sarà facile ottenere Grazie, aiuti, protezioni, benedizioni.

«Gesù, confido in Te. Pensaci Tu».

1 Ave Maria per Padre Giulio

«O Augusta Regina del Cielo e Sovrana degli Angeli, a Te che hai ricevuto da Dio la missione di schiacciare la testa di satana, io chiedo umilmente di mandare legioni celesti, perché al tuo cospetto inseguano i demoni, li combattano, reprimano la loro audacia, liberino da ogni male e da ogni persecuzione Padre Giulio e li respingano nell’abisso. Amen».

3 Ave Maria…

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Gesù cerca ciò che è perduto, che sembra oramai irrecuperabile – 23 Aprile 2023 0

Gesù cerca ciò che è perduto, che sembra oramai irrecuperabile – 23 Aprile 2023

Domenica 23 aprile 2023

III DOMENICA DI PASQUA

+ VANGELO (Lc 24,1335)

Riconobbero Gesù nello spezzare il pane.

Dal Vangelo secondo Luca

Ed ecco, in quello stesso giorno, [il primo della settimana], due dei discepoli erano in cammino per un villaggio di nome Èmmaus, distante circa undici chilometri da Gerusalemme, e conversavano tra loro di tutto quello che era accaduto. Mentre conversavano e discutevano insieme, Gesù in persona si avvicinò e camminava con loro. Ma i loro occhi erano impediti a riconoscerlo. Ed Egli disse loro: «Che cosa sono questi discorsi che state facendo tra voi lungo il cammino?». Si fermarono, col volto triste; uno di loro, di nome Clèopa, gli rispose: «Solo Tu sei forestiero a Gerusalemme! Non sai ciò che vi è accaduto in questi giorni?». Domandò loro: «Che cosa?». Gli risposero: «Ciò che riguarda Gesù, il Nazareno, che fu Profeta potente in opere e in parole, davanti a Dio e a tutto il popolo; come i capi dei sacerdoti e le nostre autorità Lo hanno consegnato per farlo condannare a morte e lo hanno crocifisso. Noi speravamo che Egli fosse Colui che avrebbe liberato Israele; con tutto ciò, sono passati tre giorni da quando queste cose sono accadute. Ma alcune donne, delle nostre, ci hanno sconvolti; si sono recate al mattino alla tomba e, non avendo trovato il suo Corpo, sono venute a dirci di aver avuto anche una visione di Angeli, i quali affermano che Egli è vivo. Alcuni dei nostri sono andati alla tomba e hanno trovato come avevano detto le donne, ma Lui non l’hanno visto». Disse loro: «Stolti e lenti di cuore a credere in tutto ciò che hanno detto i profeti! Non bisognava che il Cristo patisse queste sofferenze per entrare nella sua gloria?». E, cominciando da Mosè e da tutti i Profeti, spiegò loro in tutte le Scritture ciò che si riferiva a Lui. Quando furono vicini al villaggio dove erano diretti, Egli fece come se dovesse andare più lontano. Ma essi insistettero: «Resta con noi, perché si fa sera e il giorno è ormai al tramonto». Egli entrò per rimanere con loro. Quando fu a tavola con loro, prese il pane, recitò la benedizione, lo spezzò e lo diede loro. Allora si aprirono loro gli occhi e Lo riconobbero. Ma Egli sparì dalla loro vista. Ed essi dissero l’un l’altro: «Non ardeva forse in noi il nostro cuore mentre Egli conversava con noi lungo la via, quando ci spiegava le Scritture?». Partirono senza indugio e fecero ritorno a Gerusalemme, dove trovarono riuniti gli Undici e gli altri che erano con loro, i quali dicevano: «Davvero il Signore è risorto ed è apparso a Simone!». Ed essi narravano ciò che era accaduto lungo la via e come l’avevano riconosciuto nello spezzare il pane. Parola del Signore.

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro

Anche in questa circostanza Gesù mostra un amore infinito verso l’umanità apparendo a due discepoli che tornavano a Emmaus, delusi e rassegnati. Non avevano compreso bene il messaggio né le profezie di Gesù, non riflettevano sull’Amore verso tutti i peccatori e il desiderio di vederli convertiti.

Gesù Risorto aveva un aspetto glorioso, ma non irriconoscibile. Era lo spirito di ogni discepolo a percepire subito o dopo che si trattava del Signore Risorto. Anche per molti cristiani Gesù è solo il Figlio di Dio senza attribuirgli quell’Onnipotenza congenita in Lui.

Nell’ultimo messaggio dato da Gesù a Luz de Maria il 16 aprile 2023, giorno di Pasqua, Egli dice di sé:

«IO NON SONO UN DIO PICCOLO,

MA UN DIO INFINITAMENTE POTENTE,

UN DIO SUPREMO,

ONNIPOTENTE E ONNISCIENTE».

Vi consiglio di meditare ogni giorno i messaggi dati a Luz de Maria, per l’intensa spiritualità, la sana dottrina presente in tutti i messaggi, la verità sui tempi che stiamo vivendo e su quelli che arriveranno, soprattutto per conoscere bene Gesù e la Madonna. Basterebbe meditare un messaggio al giorno per cambiare visione della realtà. https://revelacionesmarianas.com/italiano.htm

Prima dell’incontro con i discepoli di Emmaus, quindi, della sua Risurrezione, Gesù si lasciava avvicinare anche da grandi peccatori, come ha fatto Luz de Maria quando venne in Italia e un sedicente veggente si sedette accanto a lei. Nulla di strano, Gesù vuole salvare anche lui, ma alcuni anni fa una donna che si nutre di stupidità e di veleno, cominciò a diffondere accuse contro Luz de Maria non per qualche parola sbagliata nei messaggi, solo per avere avuto accanto quell’uomo mentre teneva la catechesi in Italia.

Questa donna che faceva magia nera e dice che si è convertita… ha allontanato molti da Luz de Maria, dai messaggi meravigliosi e spirituali, anche se in realtà li ha allontanati da Gesù e dalla Madonna, puntando al guadagno di molti soldi organizzando pellegrinaggi a Medjugorje.

Come si potrà mai creare unità nella Chiesa Cattolica con questi malefici personaggi che cercano solo il guadagno economico e non la conversione dei peccatori?

A quel tempo i nemici di Gesù erano quelli del Tempio, essi ostacolavano la sua predicazione e Lo diffamavano con grande odio. Oggi i nemici sono dentro la sua Chiesa e tra quanti si mostrano falsamente come apostoli solo per incassare denaro con svariate iniziative. Chi cerca il denaro strumentalizzando la Chiesa non cerca Gesù, anzi Lo ha completamente perduto.

«Quanto vi dicono, fatelo e osservatelo, ma non fate secondo le loro opere, perché dicono e non fanno» (Mt 23,3).

Non sono le belle parole che si ascoltano a garantire l’autenticità di una persona, ma la sua vita, le sue scelte, la sua povertà se è Vescovo o Sacerdote.

La Santissima Trinità, quindi il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo, si interessa di ognuno di noi in modo assolutamente esclusivo e desidera salvarci, condurci in Paradiso ma ci lascia il libero arbitrio.

Dio si interessa pienamente di chi è lontano da Lui e non dimentica i peccatori perduti, non perde di vista quelli che si smarriscono nella schiavitù dei vizi e semmai sono loro ad abbandonare Dio, Lui li lascia sempre liberi di scegliere.

Gesù parla nel nostro silenzio quando andiamo davanti al Tabernacolo e Lo adoriamo umilmente, ci abbondiamo in Lui.

Gesù ci cerca di continuo ma non fa violenza verso chi, ostinatamente e lucidamente, sceglie come dio gli idoli senza anima e privi di Bene.

Gesù cerca ciò che è perduto, che sembra oramai irrecuperabile e dimenticato da tutti. Gesù salva chi non oppone resistenza.

Gesù evidenzia che si schiera dalla parte di chi è perduto, senza badare alle critiche o alle reazioni di quanti non comprendono perché invidiosi.

Non solo, ma prova una grande gioia quando un peccatore ritorna a Dio e scopre la vita felice qui e poi quella eterna, anziché la dannazione.

Dio rimane ad aspettare i peccatori pentiti, e chi sono quelli che rientrano in sé e capiscono di avere sperperato ogni bene?

Sono soprattutto quelli che incontrano la sofferenza. Ma Gesù accoglie e abbraccia tutti.

1 Ave Maria per Padre Giulio

«O Augusta Regina del Cielo e Sovrana degli Angeli, a Te che hai ricevuto da Dio la missione di schiacciare la testa di satana, io chiedo umilmente di mandare legioni celesti, perché al tuo cospetto inseguano i demoni, li combattano, reprimano la loro audacia, liberino da ogni male e da ogni persecuzione Padre Giulio e li respingano nell’abisso. Amen».

3 Ave Maria…

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L’indefettibilità della Chiesa significa che ha un carattere imperituro – 22 Aprile 2023 0

L’indefettibilità della Chiesa significa che ha un carattere imperituro – 22 Aprile 2023

Sabato 22 aprile 2023

II Settimana di Pasqua

+ VANGELO (Gv 6,1621)

Videro Gesù che camminava sul mare.

Dal Vangelo secondo Giovanni

Venuta la sera, i discepoli di Gesù scesero al mare, salirono in barca e si avviarono verso l’altra riva del mare in direzione di Cafarnao. Era ormai buio e Gesù non li aveva ancora raggiunti; il mare era agitato, perché soffiava un forte vento. Dopo aver remato per circa tre o quattro miglia, videro Gesù che camminava sul mare e si avvicinava alla barca, ed ebbero paura. Ma Egli disse loro: «Sono Io, non abbiate paura!». Allora vollero prenderlo sulla barca, e subito la barca toccò la riva alla quale erano diretti. Parola del Signore

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro

Quando il cristiano si sforza di praticare gli insegnamenti di Gesù, non è mai solo, anche se nel cammino non vede fisicamente la presenza del Signore come invece avvenne ai due discepoli di Emmaus, ma essi non compresero subito che quell’Uomo era Gesù Risorto.

Gli Apostoli che «si avviarono verso l’altra riva del mare in direzione di Cafarnao», si preoccuparono del mare agitato e del forte vento, ma non erano soli, perché Gesù camminando sulle acque subito li raggiunse e li tranquillizzò: «Sono Io, non abbiate paura!».

NELLE DIFFICOLTÀ GESÙ C’È SEMPRE, AGLI APOSTOLI APPARIVA ED AGIVA PRONTAMENTE, ANCHE AI SUOI SEGUACI DI OGGI FA AVVERTIRE LA SUA PRESENZA, DIMOSTRA CON INCALCOLABILI INTERVENTI CHE LUI METTE ORDINE DOVE C’È DISORDINE.

BISOGNA CHIEDERE IL SUO AIUTO E SE NON INTERVIENE SUBITO PER GLI OSTACOLI POSTI DAI NEMICI, NEL TEMPO RIUSCIRÀ A FAR TRIONFARE LA VERITÀ. NON DUBITATE MAI DELLA GIUSTIZIA DI DIO, ANCHE SE LUI È L’AMORE, QUANDO LA MISURA È COLMA INTERVIENE CON GRANDE FORZA.

È soprattutto la nostra preghiera a suscitare l’intervento di Dio, infatti se non si prega non si compie il cammino di conversione né il male si annulla, mentre la costante preghiera richiama l’intervento di Dio con l’annullamento di ogni ostacolo, la fine di una sofferenza, la guarigione dalla malattia, la rassegnazione nei disonesti dei propositi maliziosi.

Come ci viene indicato nel Vangelo, è imprescindibile che Gesù salga sulla nostra barca, faccia parte realmente della nostra vita.

Non possiamo intraprendere cammini e iniziative avventati, senza tenere in somma considerazione la Persona di Gesù. Chi sceglie di andare avanti da solo si ritroverà a lottare «il mare agitato e un forte vento» delle cattiverie altrui e resterà in balìa di eventi imprevedibili.

La barca dove sono saliti gli Apostoli rappresenta la Chiesa, Gesù non è fisicamente presente perché immediatamente dopo la moltiplicazione dei pani e dei pesci, quando la moltitudine si fu saziata, Egli la congedò e ordinò ai suoi discepoli che si imbarcassero. Era ormai sera avanzata.

Gli Apostoli si diressero verso l’altra riva in direzione di Cafarnao ed eseguivano un comando del Signore, mentre quando uomini di Chiesa di questi tempi scendono dalla Barca della Santa Chiesa ed intraprendono un’altra direzione e opposta al Vangelo storico, non solo non obbediscono più a Dio ma si distaccano definitivamente dall’unione con Dio.

La Barca della Santa Chiesa è una sola, Essa è e resterà indefettibile, non può cadere in difetto ciò che è di natura Divina. La Chiesa trionferà sul marciume che vi è al suo interno, quello che appartiene a Satana cadrà e non più si rialzerà.

Molti uomini di Chiesa in tutti questi secoli hanno intrapreso scelte opposte alla Volontà di Dio impressa nel Santo Vangelo e tutti questi uomini sono andati a schiantarsi, mentre la Santa Chiesa durerà fino alla fine del mondo, quando ci saranno ancora esseri umani sulla Terra.

Non dimentichiamo però che le Sacre Scritture affermano che per un determinato periodo la Chiesa sembrerà in agonia e poi anche finita, distrutta.

Così apparirà al mondo e rallegrerà i potenti seguaci dei demoni, i quali da decenni studiano il grande progetto del disfacimento del Cristianesimo. In effetti riusciranno a realizzarlo ma sarà solo apparente e per poco tempo, perché subito dopo la Chiesa risorgerà più forte di prima, più spirituale, povera, casta, e per queste ragioni, sarà potentissima.

La Barca del Vangelo è l’immagine della Chiesa nel mondo, scossa lungo i secoli dalla tempesta delle persecuzioni, delle eresie, delle infedeltà. Quel vento è figura delle tentazioni e delle persecuzioni, che la Chiesa ha subito fin dall’inizio e subirà ancora più fortemente anche per le mancanze di amore da parte di uomini autorevoli che hanno responsabilità all’interno della Chiesa.

Quando l’amore verso Gesù si raffredda aumentano le onde, tuttavia il vento, la tempesta, le onde e le tenebre non riusciranno ad allontanare la Barca dalla rotta tracciata da Gesù Cristo e ad affondarla.

L’indefettibilità della Chiesa è una Verità di Fede, lo ha promesso il Signore: «Edificherò la mia Chiesa e le porte degli inferi non prevarranno contro di Essa» (Mt 16,18). Tutti i nemici della Chiesa saranno annientati dall’Ira di Dio Padre e la Santa Chiesa che non può cadere in difetto perché Sposa dell’unico e autentico Messia, stravincerà contro tutti i suoi nemici.

L’indefettibilità della Chiesa significa che ha un carattere imperituro, è immutabile, che durerà fino alla fine del mondo, e altresì che non subirà alcun cambiamento sostanziale da parte di Dio nella sana dottrina, nella costituzione e nel culto.

Ciò che verrà cambiato non sarà opera di Pastori obbedienti a Dio ma di seguaci di Satana e dopo il loro tradimento, finiranno bruciati nel fuoco eterno!

Anche se gli scandali nella Chiesa si moltiplicano e soffiano pericolosi venti modernisti, con novità dottrinali strampalate e interpretazioni spirituali prive di fondamento, saranno gli autori e sceneggiatori di questa commedia a spezzarsi e a rimanere sconfitti nella battaglia intrapresa contro Gesù Cristo.

Dio Padre è buono come il Figlio Gesù, hanno l’identico Spirito, e questo Padre Onnipotente è molto paziente, lascia fare quanto i suoi nemici progettano di malvagio, e saranno le loro opere sataniche a forzare la pazienza del Padre e a far scatenare la sua Ira. È sicuro che verrà il tempo in cui il Padre farà agire la sua Giustizia sui traditori che combattono la Chiesa.

Tutti questi si muovono nelle tenebre, mentre gli Apostoli obbedienti a Gesù rimasero sulla barca e si diressero all’altra riva dove li attendeva il Figlio di Dio. Scrive San Giovanni al capitolo 6«Era ormai buio e Gesù non li aveva ancora raggiunti; il mare era agitato, perché soffiava un forte vento».

Miliardi di persone oggi vivono nel buio fitto di una esistenza sprecata per la vita eterna, anche se si illudono di compiere grandi cose o si considerano realizzate per un certo benessere che posseggono, il potere che esercitano o uno stile di vita dilettevole, ma dissipato e immondo.

Questo buio interiore non lo vivono quanti seguono Gesù ed invocano ogni giorno il suo Spirito, come con questa potentissima giaculatoria rivelata dalla Madonna a Don Stefano Gobbi, amico intimo di Papa San Giovanni Paolo II e morto il 29 giugno 2011: «Vieni Spirito Santo, vieni per la potente intercessione del Cuore Immacolato di Maria, tua amatissima Sposa».

Oggi è sabato, giorno dedicato alla Madonna, per noi devoti ogni giorno dell’anno è offerto al suo Cuore Immacolato. Non solo ogni giorno ma ogni istante è donato, consacrato alla Regina delle Vittorie e vedrete che chi ne è veramente devoto, trionferà contro tutti i nemici del Bene.

Adesso diversi nemici indemoniati cercano di fermare il mio apostolato e per questo vi chiedo di pregare sempre e ogni giorno per me. Vi benedico tutti.

1 Ave Maria per Padre Giulio

«O Augusta Regina del Cielo e Sovrana degli Angeli, a Te che hai ricevuto da Dio la missione di schiacciare la testa di satana, io chiedo umilmente di mandare legioni celesti, perché al tuo cospetto inseguano i demoni, li combattano, reprimano la loro audacia, liberino da ogni male e da ogni persecuzione Padre Giulio e li respingano nell’abisso. Amen».

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La vera felicità la trasmette Gesù – 21 Aprile 2023 0

La vera felicità la trasmette Gesù – 21 Aprile 2023

Venerdì 21 aprile 2023

II Settimana di Pasqua

+ VANGELO (Gv 6,115)

Gesù distribuì i pani a quelli che erano seduti, quanto ne volevano.

Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Gesù passò all’altra riva del mare di Galilea, cioè di Tiberìade, e Lo seguiva una grande folla, perché vedeva i segni che compiva sugli infermi. Gesù salì sul monte e là si pose a sedere con i suoi discepoli. Era vicina la Pasqua, la festa dei Giudei. Allora Gesù, alzati gli occhi, vide che una grande folla veniva da Lui e disse a Filippo: «Dove potremo comprare il pane perché costoro abbiano da mangiare?». Diceva così per metterlo alla prova; Egli infatti sapeva quello che stava per compiere. Gli rispose Filippo: «Duecento denari di pane non sono sufficienti neppure perché ognuno possa riceverne un pezzo». Gli disse allora uno dei suoi discepoli, Andrea, fratello di Simon Pietro: «C’è qui un ragazzo che ha cinque pani d’orzo e due pesci; ma che cos’è questo per tanta gente?». Rispose Gesù: «Fateli sedere». C’era molta erba in quel luogo. Si misero dunque a sedere ed erano circa cinquemila uomini. Allora Gesù prese i pani e, dopo aver reso grazie, li diede a quelli che erano seduti, e lo stesso fece dei pesci, quanto ne volevano. E quando furono saziati, disse ai suoi discepoli: «Raccogliete i pezzi avanzati, perché nulla vada perduto». Li raccolsero e riempirono dodici canestri con i pezzi dei cinque pani d’orzo, avanzati a coloro che avevano mangiato. Allora la gente, visto il segno che Egli aveva compiuto, diceva: «Questi è davvero il Profeta, Colui che viene nel mondo!». Ma Gesù, sapendo che venivano a prenderlo per farlo re, si ritirò di nuovo sul monte, Lui da solo. Parola del Signore.

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro

La meditazione del Vangelo mi fa soffermare sulle parole di Andrea, quando evidenzia che potevano disporre solamente di «cinque pani d’orzo e due pesci», una quantità che poteva sfamare poche persone. Trovo un parallelismo con la preghiera, intendo anche una sola Ave Maria o una invocazione a Gesù o alla Madonna che si recita in qualsiasi momento della giornata.

«cinque pani d’orzo e due pesci» Gesù li moltiplicò fino a sfamare circa cinquemila persone, così una nostra preghiera carica di amore, si moltiplica nell’effetto, diventa gigantesca e molto gradita a Dio. Questa preghiera così formulata come un’onda diventa grandiosa, sale al Cielo accompagnata dall’Angelo Custode, lieto per la gloria data a Dio con quella preghiera.

Per la moltiplicazione dei pani d’orzo e dei pesci il miracolo fu indotto da Gesù sbalordendo tutti i presenti e solo Dio poteva compierlo. Noi abbiamo molti limiti e la nostra preghiera è una supplica, ma sempre facciamo contento Gesù quando chiediamo perché Lo consideriamo Dio.

Pochi pani e pesci diventano una quantità indefinita, così una preghiera espressa con amore trasfigurato diventa potente e ottiene molto.

L’analogia ci vuol dire che noi dobbiamo sempre adoperarci nel compiere quanto sta in noi, anche se è molto poco. IL SIGNORE FARÀ IL RESTO. Questo atteggiamento fiducioso è figlio della vera Fede, si accresce per quanto aumenta il nostro amore a Gesù, la conoscenza della sua Persona.

Molto spesso è Gesù ad invitarci a pregare di più e a vincere i vizi che paralizzano la salita del monte spirituale. Questa salita che porta alla trasfigurazione interiore e che sorge già fin all’inizio dell’autentico cammino di conversione, rimane sempre davanti a tutti, anche a quanti oggi sono tiepidi o grandi peccatori.

Gesù non è un Giudice insensibile, altrimenti non avrebbe dato la vita per ognuno di noi.

Egli è l’Amore incarnato che desidera santificare l’umanità per donarle la felicità eterna. Già in questa vita i veri credenti cominciano ad assaporare, a vivere, ad avvertire interiormente gli straordinari frutti dello Spirito Santo.

«Il frutto dello Spirito è: amore, gioia, pace, pazienza, benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza e dominio di sé» (Galati 5,22).

COSA NON DAREBBERO I RICCHI PER POSSEDERE QUESTI FRUTTI CONCESSI DALLO SPIRITO SANTO?

Gesù li dona a quelli che Lo adorano, quanti hanno iniziato il cammino spirituale e Lo hanno messo al centro della loro esistenza. Gesù non rimane spettatore inattivo e infonde nell’anima del credente una maggiore attrattiva verso le cose di Dio, rilasciando anche il gusto spirituale per infiammare la sua Fede.

Nella preghiera il credente prova gioia e continua a pregare, ma la gioia può svanire per qualche giorno e si deve continuare a pregare come prima.

La domanda posta da Gesù a Filippo: «Dove potremo comprare il pane perché costoro abbiano da mangiare?», è uno dei modi utilizzati per suscitare la Fede nell’Apostolo. Il Vangelo infatti precisa: «Diceva così per metterlo alla prova, Egli infatti sapeva quello che stava per compiere».

Faceva anche notare che mancavano i mezzi economici e neanche potevano comprare pane e pesci per tutti, allora come fare per mangiare?

Gesù sapeva tutto e poneva domande per rendere gli Apostoli più spirituali, per alimentare la loro Fede e magari chiedere a Lui di compiere qualche miracolo. Ma gli Apostoli non erano ancora solidi nella Fede e rimasero a riflettere sul denaro necessario e sulla distanza dal paese.

Dinanzi alle difficoltà che incontriamo non bisogna mai abbattersi, Gesù vuole preoccuparsi di tutti i nostri problemi anche se non sempre è possibile una soluzione immediata. MA LUI C’È SEMPRE, È ONNIPOTENTE E DESIDERA IL MEGLIO PER OGNUNO DI NOI.

Gesù utilizza quello che ha: pochi pani e pochi pesci; quel poco che avevano conservato gli Apostoli. Gesù mise il resto, incalcolabili migliaia di pani e pesci. Non volle, però, prescindere dai mezzi umani, benché esigui. Il Signore fa così nella nostra vita: non vuole che rimaniamo inerti a motivo dell’insufficienza o della modestia degli strumenti su cui possiamo contare.

Dobbiamo coltivare l’ottimismo soprannaturale in ogni circostanza, senza cadere nella trappola del dubbio quando si tratta di Dio.

Gesù risolve tutto quello che ci riguarda, alle volte l’ostacolo è posto da qualche persona e il ritardo è da imputare ad essa, ma quando Dio non può concederci quello che desideriamo perché rispetta il libero arbitrio, ci ricompensa con tante altre Grazie che non sempre si comprendono subito. Dio vuole solo il nostro bene.

Gesù ci ama sempre e ci guida verso la felicità che si raggiunge solo se seguiamo Lui. La vera felicità è soprannaturale e viene da Dio.

1 Ave Maria per Padre Giulio

«O Augusta Regina del Cielo e Sovrana degli Angeli, a Te che hai ricevuto da Dio la missione di schiacciare la testa di satana, io chiedo umilmente di mandare legioni celesti, perché al tuo cospetto inseguano i demoni, li combattano, reprimano la loro audacia, liberino da ogni male e da ogni persecuzione Padre Giulio e li respingano nell’abisso. Amen».

3 Ave Maria…

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