Archivio Mensile: Maggio 2023

La Madonna visita e guarisce quanti La pregano – 31 Maggio 2023 0

La Madonna visita e guarisce quanti La pregano – 31 Maggio 2023

Mercoledì 31 maggio 2023

VIII Settimana di Pasqua

Visitazione della Beata Vergine Maria

+ VANGELO (Lc 1,39-56)

Grandi cose ha fatto in Me l’Onnipotente: ha innalzato gli umili.

Dal Vangelo secondo Luca

In quei giorni Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa, in una città di Giuda.
Entrata nella casa di Zaccaria, salutò Elisabetta. Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultò nel suo grembo. Elisabetta fu colmata di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che cosa devo che la Madre del mio Signore venga da me? Ecco, appena il tuo saluto è giunto ai miei orecchi, il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo. E Beata colei che ha creduto nell’adempimento di ciò che il Signore le ha detto». Allora Maria disse:

«L’Anima mia magnifica il Signore

e il mio Spirito esulta in Dio, mio Salvatore,

perché ha guardato l’umiltà della sua Serva.

D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno Beata.

Grandi cose ha fatto in Me l’Onnipotente

e Santo è il suo Nome;

di generazione in generazione la sua misericordia

per quelli che Lo temono.

Ha spiegato la potenza del suo braccio,

ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore;

ha rovesciato i potenti dai troni,

ha innalzato gli umili;

ha ricolmato di beni gli affamati,

ha rimandato i ricchi a mani vuote.

Ha soccorso Israele, suo servo,

ricordandosi della sua misericordia,

come aveva detto ai nostri padri,

per Abramo e la sua discendenza, per sempre».

Maria rimase con lei circa tre mesi, poi tornò a casa sua. Parola del Signore

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro

La festa liturgica di oggi ci fa conoscere il vero significato della missione di ogni cristiano, così come la Vergine Maria interpretò la sua missione personale subito dopo l’Annunciazione. 

L’Immacolata durante la vita terrena fu esente da ogni malattia fisica, ed è suo grande desiderio vederci guariti dalle malattie, ma dobbiamo meritare le Grazie ed anche i miracoli impossibili, come avvengono in tantissime parti del mondo.

LA MADONNA CI DICE CHE POSSIAMO RICEVERE TUTTE LE GRAZIE SPIRITUALI E FISICHE TRAMITE LA SUA MEDIAZIONE, CON LA RECITA GIORNALIERA DEL SANTO ROSARIO.

In moltissimi cattolici è assente la meditazione giornaliera di libri spirituali, a cominciare dal Vangelo, ma sono incalcolabili i buoni libri che infondono tanto fervore e spingono a vivere la Parola di Dio con maggiore determinazione.

Nel Vangelo di oggi, per esempio, possiamo cogliere tanti spunti importanti per imitare la Madonna e crescere nella Fede.

Non dimentichiamo che la Fede è come una bella e rara pianta, è indispensabile curarla con attenzione e premura. Bisogna togliere le erbacce che spuntano e sono le debolezze umane insieme alle tentazioni, ed innaffiarla ogni giorno con la preghiera e i Sacramenti.

Le buone opere sono importanti, in queste mostriamo alla Madonna che vogliamo imitarLa, diventare figli suoi e che cerchiamo il suo aiuto. Non si può condurre una vita dissipata e poi cercare le Grazie speciali, o pretendere di risolvere problematiche difficili.

Nel Vangelo di oggi, dopo la meraviglia di Elisabetta nel trovarsi davanti «la Madre del mio Signore», emerge la carità soprannaturale della Vergine Maria. «Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa, in una città di Giuda».

La premura della Madonna ci dice che non dobbiamo preoccuparci solamente delle nostre cose e che anche quanti soffrono per varie ragioni hanno necessità della nostra vicinanza.

Alle parole ispirate di Elisabetta alla cugina Maria, la mite Fanciulla di Nazaret rispose con quel cantico di lode all’Altissimo e svelando tutta la sua adorazione a quel Padre che ama ogni sua creatura, che non si dimentica di nessuno e vuole esaudire ogni richiesta espressa con amore.

Nel Magnificat troviamo il testamento spirituale dell’Immacolata.

In Cielo abbiamo una Madre che ci difende innanzitutto da noi stessi… ovviamente se ricorriamo a Lei e Le chiediamo con umiltà di cambiare la nostra vita, di farci perdere la vecchia e malata mentalità. Ella ci vuole guarire da tutti i mali spirituali e fisici, lo sanno bene tutti quelli che hanno pregato e pregano la Madre di Dio e rinascono a vita nuova.

Molti cristiani invece non vogliono rinascere nel Cuore della Madonna per diventare veri seguaci di Gesù e spiritualmente si perdono.

Nel mondo si è perduto lo spirito di carità intesa come bontà, altruismo, compassione, misericordia. Non c’è più spirito di servizio verso Dio e le stesse istituzioni, verso le professionalità proprie e tutto continua ad essere contaminato.

Il mondo è senza la Madre e non sa più dove volgersi per ritrovare la pace, la giustizia e il decoro.

In circa quindici anni ho scritto oltre cinquemila commenti giornalieri al Vangelo e ho sempre insistito sull’importanza della devozione alla Beata Vergine. Ella è l’Onnipotente per Grazia in grado di risolvere ogni nostra sofferenza, guarire ogni malattia, sciogliere qualsiasi contrasto e discordia, allontanare ogni tentazione arguta e pericolosa.

La trascuratezza della preghiera alla Madonna fa cadere la santa protezione che Lei ci mette addosso proprio quando La preghiamo e ci consacriamo al suo Cuore Immacolato. La «Madre del mio Signore», come La chiama Elisabetta, ha ricevuto dal Figlio divino ogni potere sulle infinite Grazie e le dona a chi vuole, come vuole, quando vuole.

La scarsa meditazione di questa figura eccelsa, innalzata dalla Santissima Trinità a Corredentrice e Mediatrice delle Grazie, non permette di comprendere la sua Onnipotenza per Grazia, la sua vicinanza quando si recita il potentissimo Santo Rosario, la sua premura nel liberarci dai pericoli e dagli attacchi satanici.

Chiedete ogni giorno la purità della mente, oltre che del cuore e del corpo! Invocate di continuo la Madre della Purezza e della Tenerezza.

Io prego ogni giorno per tutti voi che fate parte della nostra Parrocchia virtuale e siete quasi ventimila, poi ci sono incalcolabili lettori a cui voi inviate giornalmente questa newsletter. Prego anche per i familiari di tutti voi, per chi soffre e non trova consolazione e per quanti vivono nei peccati e non riescono a pentirsi. Preghiamo tutti insieme per la conversione dei peccatori.

Non abbattetevi mai nelle sofferenze, Gesù è buono e ci ama, ci vuole sempre vicini a Lui e noi ripetiamo con la Vergine Immacolata: «L’anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio mio Salvatore».

1 Ave Maria per Padre Giulio

«O Augusta Regina del Cielo e Sovrana degli Angeli, a Te che hai ricevuto da Dio la missione di schiacciare la testa di satana, io chiedo umilmente di mandare legioni celesti, perché al tuo cospetto inseguano i demoni, li combattano, reprimano la loro audacia, liberino da ogni male e da ogni persecuzione Padre Giulio e li respingano nell’abisso. Amen».

3 Ave Maria…

Nel nostro sito numerosi articoli interessanti, libri e altro: www.gesuemaria.it

Gesù dona cento volte tanto a chi compie del Bene – 30 Maggio 2023 0

Gesù dona cento volte tanto a chi compie del Bene – 30 Maggio 2023

Martedì 30 maggio 2023

VIII Settimana di Pasqua

+ VANGELO (Mc 10,28-31)

Riceverete in questo tempo cento volte tanto insieme a persecuzioni, e la vita eterna nel tempo che verrà.

Dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo, Pietro prese a dire a Gesù: «Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito». Gesù gli rispose: «In verità Io vi dico: non c’è nessuno che abbia lasciato casa o fratelli o sorelle o madre o padre o figli o campi per causa mia e per causa del Vangelo, che non riceva già ora, in questo tempo, cento volte tanto in case e fratelli e sorelle e madri e figli e campi, insieme a persecuzioni, e la vita eterna nel tempo che verrà. Molti dei primi saranno ultimi e gli ultimi saranno primi». Parola del Signore

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro

Dopo la precisazione del Signore sulla difficoltà della salvezza eterna da parte dei ricchi che non compiono opere di carità, perché ingabbiati nelle preoccupazioni temporali, alla domanda di Pietro, Gesù rispose con una parola molto consolante e che bisogna ricordare spesso. rileggetela sopra nel Vangelo.

Nel Vangelo il giovane ricco pone una domanda a Gesù: «Maestro buono, che cosa devo fare per avere in eredità la vita eterna?». 

OGGI DIFFICILMENTE SI TROVANO PERSONE PREOCCUPATE DEL LORO FUTURO, TANTOMENO I BENESTANTI, PRESI COME SONO DA TANTI DIVERTIMENTI MONDANI CHE NON PORTANO LA VERA PACE INTERIORE NÉ LA SALVEZZA.

In pratica, il giovane ricco chiedeva la felicità: «Che cosa devo fare per essere felice?».

Egli sapeva molto bene che le sue ricchezze non gli arrecavano affatto la vera felicità e animato da una sincera ricerca, la chiese al Signore, perché comprendeva che solo Lui era in grado di donargli la vera felicità.

Il mondo di oggi è illusione e dissolutezza, offre una falsa felicità ma lascia credere che è l’unica felicità. Il mondo senza Gesù arreca solo disperazione anche se molti non la percepiscono interiormente, solo quelli che pregano capiscono le loro condizioni dall’esaltazione e dalla dissipazione o sregolatezza in cui vivono proprio coloro che non pregano con devozione e non hanno il controllo della volontà.

Questa domanda viene posta oggi nelle preghiere a Gesù da pochi cristiani, a causa della dissipazione mondana scambiata per felicità e per la mancanza di forza spirituale per arrivare a chiedere a Dio l’ottenimento della vera felicità, ed essendo una grande conquista comporta delle costanti rinunce.

Ognuno si chieda quante volte ha chiesto a Gesù di giungere alla felicità soprannaturale, quella che perdura anche nelle sofferenze!

Questo uomo ricco che chiedeva a Gesù il consiglio per raggiungere la vita eterna, osservava diligentemente i Comandamenti, ma non era sufficiente questa buona pratica, perché era legato ai beni materiali. E il Signore gli volle chiedere di più, l’osservanza dei Comandamenti gli era abituale e gli mancava qualcos’altro.

La risposta data dal Signore fu tranciante: «Una cosa sola ti manca».

Per che cosa? Per raggiungere la vera felicità e di conseguenza la vita eterna.

Da oggi, ogni giorno nella nostra meditazione dobbiamo chiederci con sincerità cosa manca nella nostra vita per arrivare alla vera felicità che solo Gesù può donarci. Quella felicità che è contagiosa perché oltre a provare la gioia interiore che ci fa sentire gratificati, quindi appagati, ci dona la letizia che porta alla beatitudine del Vangelo.

Quando c’è incertezza economica sono principalmente i ricchi e i benestanti a non volersi distaccare dai loro beni, illusoriamente convinti della sicurezza che accordano ed è un errore grave. I beni materiali, il denaro, diventano per loro la garanzia e la certezza della illusoria felicità escludendo di fatto Gesù e la Madonna.

Ribadisco un insegnamento essenziale: il distacco affettivo dai propri beni è molto importante, questa è la prima regola per seguire il Signore.

NON È PECCATO POSSEDERE MOLTI BENI MATERIALI, MA DEVE ESSERCI UN SINCERO DISTACCO, SI DEVONO CONSIDERARE PER QUELLI CHE SONO. SONO BENI MATERIALI CHE SI LASCERANNO IN QUESTA TERRA E SI GODRANNO PER POCHI ANNI.

Non si è mai visto un camion dei traslochi dietro il funerale della persona defunta e proprietaria dei beni che sono nel camion.

Non significa spogliarsi di tutti i beni, cosa che in realtà Gesù chiese al giovane ricco ma per farlo diventare suo discepolo. Chi ha molti beni deve ringraziare ogni giorno il Signore per la possibilità concessa, unita alla propria capacità, ma tutto il Bene arriva da Dio, e il Bene è solo onesto, per questo deve conoscere la dottrina di San Tommaso d’Aquino assunta dalla Chiesa, la quale insegna che chi ha molti beni deve donare una parte a chi possiede poco: poveri, bisognosi, enti assistenziali, mense, ammalati, luoghi sacri, ecc.

Chi possiede tanto di superfluo… non indispensabile per vivere sempre agiatamente, deve donare quantomeno il superfluo finché ne ha la possibilità.

Alla domanda del ricco, Gesù si rallegrò per lui, per l’impegno nell’osservare i Comandamenti, ma quando gli propose di lasciare le ricchezze cambiò atteggiamento e si irrigidì, il suo cuore si agitò. Un cuore attaccato fortemente ai beni materiali. «A queste parole egli si fece scuro in volto e se ne andò rattristato; possedeva infatti molti beni».

Non è impossibile, ma difficile, cioè faticoso perché ci sono esigenze da osservare. Tutte le cose importanti richiedono fatiche per raggiungerle e sono esigenti, altrimenti non sarebbero davvero importanti.

Anche i benestanti entrano in Paradiso per vivere nella gloria eterna, nella felicità che non avrà mai fine, ma devono osservare le parole di Gesù. Il Signore ha detto che ci dona «cento volte tanto» ogni volta che facciamo del Bene.

Gesù e la Madonna desiderano la salvezza eterna di tutti gli uomini e donne del mondo, hanno indicato cosa fare, come vivere per vincere le passioni disordinate e ottenere il dominio della propria volontà.

Chi riesce a controllare la sua volontà e a non preoccuparsi dei beni che possiede, ha scoperto la perla preziosa che rende ricchi di Spirito Santo.

1 Ave Maria per Padre Giulio

«O Augusta Regina del Cielo e Sovrana degli Angeli, a Te che hai ricevuto da Dio la missione di schiacciare la testa di satana, io chiedo umilmente di mandare legioni celesti, perché al tuo cospetto inseguano i demoni, li combattano, reprimano la loro audacia, liberino da ogni male e da ogni persecuzione Padre Giulio e li respingano nell’abisso. Amen».

3 Ave Maria…

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Maria Madre della Chiesa – 29 Maggio 2023 0

Maria Madre della Chiesa – 29 Maggio 2023

Lunedì 29 maggio 2023

VIII Settimana del Tempo Ordinario

Maria Madre della Chiesa

+ VANGELO (Gv 19,2534)

Ecco tuo figlio! Ecco tua Madre!

+ Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, stavano presso la croce di Gesù sua Madre, la sorella di sua Madre, Maria madre di Clèopa e Maria di Màgdala. Gesù allora, vedendo la Madre e accanto a Lei il discepolo che Egli amava, disse alla Madre: «Donna, ecco tuo figlio!». Poi disse al discepolo: «Ecco tua Madre!». E da quell’ora il discepolo L’accolse con sé. Dopo questo, Gesù, sapendo che ormai tutto era compiuto, affinché si compisse la Scrittura, disse: «Ho sete». Vi era lì un vaso pieno di aceto; posero perciò una spugna, imbevuta di aceto, in cima a una canna e gliela accostarono alla bocca. Dopo aver preso l’aceto, Gesù disse: «È compiuto!». E, chinato il capo, consegnò lo spirito. Era il giorno della Parasceve e i Giudei, perché i corpi non rimanessero sulla croce durante il sabato – era infatti un giorno solenne quel sabato –, chiesero a Pilato che fossero spezzate loro le gambe e fossero portati via. Vennero dunque i soldati e spezzarono le gambe all’uno e all’altro che erano stati crocifissi insieme con Lui. Venuti però da Gesù, vedendo che era già morto, non gli spezzarono le gambe, ma uno dei soldati con una lancia gli colpì il fianco, e subito ne uscì Sangue e Acqua. Parola del Signore

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro

La Vergine Maria era perfetta e sempre straordinariamente vigilante. Ella pregava di continuo nel silenzio della sua casetta ed era già Mediatrice presso Dio, ascoltata dalla Santissima Trinità e benedetta per la sua piena donazione.

La Vergine Maria andò a servire l’anziana parente e in lei effettivamente ha trovato la comprensione che non poteva ricevere da nessuno dei paesani di Nazareth. Elisabetta illuminata dallo Spirito Santo conosceva l’impossibile: Dio si era incarnato nella Vergine Maria.

«A che cosa devo che la Madre del mio Signore venga da me?».

Le due cugine avevano due segreti che per ragioni diverse non volevano rivelare pubblicamente: Elisabetta per la sua anzianità e per la sterilità vinta dal miracolo e la Madonna per l’Incarnazione di Dio in Lei annunciata dall’Arcangelo Gabriele.

Le due cugine erano raggianti di gioia per gli interventi di Dio su due situazioni impossibili, e ringraziavano umilmente l’Altissimo.

Nell’incontro tra le due, il silenzio mistico di Maria Santissima si squarciò e dalla sua voce traboccò una lode commovente sull’Onnipotenza di Dio. Alle benedizioni che ricevette da Elisabetta, Lei rispose con l’appassionante inno di ringraziamento del Magnificat a Colui che mantiene sempre le promesse fatte ed è il vincitore su ogni forma di Male.

Insieme alla Madonna, nessun seguace di Gesù deve avere paura delle negatività e delle malattie: «Abbiate coraggio, Io ho vinto il mondo!».

Queste parole devono consolare quanti soffrono per qualsiasi ragione, tutti quelli che non hanno trovato speranza e non conoscono bene il Signore. Solo il Dio annunciato da Gesù guarisce davvero le sofferenze e infonde una pace che ristora e rianima.

«Nel mondo avete tribolazioni», dice Gesù e queste non mancano mai, siamo noi a decidere come affrontarle, da soli o come fece la Madonna che si abbandonò interamente in Dio. Dalle gioie di Elisabetta passerà alle terribili incomprensione dello Sposo Giuseppe ma sempre la Vergine Maria rimase fiduciosa in Dio, perché si abbandonò in Lui.

Anche noi possiamo superare tutte le prove puntando decisamente sull’aiuto del Signore Gesù, chiedendolo costantemente perché non è mai sufficiente invocarlo poche volte. La costante richiesta indica il riconoscimento della sua maestà divina e la convinzione che solo Lui può davvero permetterci di superare le prove, di guarire da qualsiasi male.

La Madonna ci insegna la pratica perfetta dell’umiltà, virtù non praticabile senza una decisa volontà, se non è presente lo spirito di rinnegamento. Ogni giorno si incontrano incalcolabili occasioni per rinnegarci soprattutto con i pensieri, non solo quelli che ispirano i diavoli, anche i pensieri personali ancora imballati di una illusoria superiorità.

L’attività della superbia è incessante, almeno fino a quando non vengono praticate con impegno l’umiltà e il rinnegamento.

Per l’umiltà di Maria, l’azione dello Spirito Santo agiva agevolmente in Lei. La docilità perfetta questo Spirito la trova esclusivamente nella Vergine Madre, Colei che ha portato in grembo l’Essere infinito e ancora Fanciulla conosceva tutte le umiliazioni che attendevano la Madre del Redentore.

La Vergine Maria ebbe sempre piena fiducia in Dio e non riponeva alcuna certezza nelle proprie capacità.

La Maestra di bontà insegna a quanti si consacrano a Lei a seguire suo Figlio e a conoscerLo principalmente nel suo agire di Uomo, per poi adorarLo come Dio. Anche nel suo agire umano Gesù è Dio e questo è scontato, ma la meditazione sui miracoli impossibili compiuti e le sue azioni, facilitano notevolmente la comprensione della sua divinità.

Bisogna chiedere sempre aiuto alla Madonna per conoscere bene suo Figlio, Ella è la vera e unica guida per conoscere Gesù.

Anche noi come Elisabetta dobbiamo riconoscere che Maria Santissima è la Benedetta da Dio, l’unica a conoscere i misteri di Dio.

Come ha visitato Elisabetta, la Madonna vuole visitare i cuori di tutte le persone del mondo e portare Gesù, donare il suo Spirito di Madre Onnipotente per Grazia. Purtroppo trova molti impedimenti tra gli stessi cattolici, ed appare inspiegabile la lotta contro la devozione alla Madonna anche da parte di Vescovi e Sacerdoti. È una triste realtà.

Chiediamo noi ogni giorno alla Madre di Dio di visitare chi odia Gesù, chi non Lo conosce, i peccatori, le Anime del Purgatorio e tutti gli ammalati.

1 Ave Maria per Padre Giulio

«O Augusta Regina del Cielo e Sovrana degli Angeli, a Te che hai ricevuto da Dio la missione di schiacciare la testa di satana, io chiedo umilmente di mandare legioni celesti, perché al tuo cospetto inseguano i demoni, li combattano, reprimano la loro audacia, liberino da ogni male e da ogni persecuzione Padre Giulio e li respingano nell’abisso. Amen».

3 Ave Maria…

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Lo Spirito Santo ci suggerisce solo la verità – 28 Maggio 2023 0

Lo Spirito Santo ci suggerisce solo la verità – 28 Maggio 2023

Domenica 28 maggio 2023

Pentecoste

+ VANGELO (Gv 20,1923)

Come il Padre ha mandato Me anch’Io mando voi.

Dal Vangelo secondo Giovanni

La sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, stette in mezzo e disse loro: «Pace a voi!». Detto questo, mostrò loro le mani e il fianco. E i discepoli gioirono al vedere il Signore. Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato Me, anche Io mando voi». Detto questo, soffiò e disse loro: «Ricevete lo Spirito Santo. A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati». Parola del Signore

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro

In questo brano del Vangelo troviamo due momenti molto importanti della missione della Chiesa fondata da Gesù. Gli Apostoli all’inizio non erano in grado di compiere una missione che appariva straordinaria per le sole forze umane, con la loro debole spiritualità e una mentalità impregnata di esperienze umane che non permettevano quella libertà indispensabile per seguire il Signore come aveva chiede Lui prima di ascendere da dove era disceso.

Il mandato dato da Gesù ai Dodici, con Mattia al posto di Giuda, non avvenne senza la discesa dello Spirito Santo su di essi, la condizione per compiere la missione affidata era la discesa di questo Spirito santificatore. «Soffiò e disse loro: “Ricevete lo Spirito Santo”».

Questo momento trasformò l’essere interiore degli Apostoli, aprì tutte le strade del mondo per annunciare senza alcuna esitazione e con un coraggio portentoso che Gesù è Dio, determinando la volontà di recarsi ovunque, anche tra i nemici del Cristo.

NELLA CHIESA DI OGGI NON C’È QUESTO CORAGGIO E PRIVI DI COERENZA COMPIONO ALLEANZE CON I NEMICI STORICI DI GESÙ CRISTO.

Sulla devozione e l’invocazione allo Spirito Santo il discorso è abbastanza lungo e tocca incalcolabili aspetti. Molti comunque rimangono sorpresi per l’incoerenza di quanti coltivano la devozione allo Spirito Santo e rimangono poco fervorosi nella pratica del Vangelo e non riescono ad annunciare la Verità di Dio con la loro vita, non obbediscono ai comandi dati da Gesù, nemmeno conoscono il Vangelo storico come lo ha predicato Gesù.

Se lo Spirito Santo è lo stesso, anche i suoi devoti di oggi dovrebbero come gli Apostoli e i primi cristiani, portare il fuoco dell’amore e della predicazione dove vivono e nei luoghi che frequentano. Cosa c’è allora che blocca quei cristiani che in buonafede pregano lo Spirito Santo ma non riescono a compiere opere buone o sante come chiede Gesù?

La risposta da dare è la fedeltà alle ispirazioni dello Spirito Santo, mettendo da parte e rinunciando alla mentalità umana!

Per essere più fedeli alle costanti mozioni e ispirazioni dello Spirito Santo nella nostra anima dobbiamo considerare tre realtà fondamentali: la docilità, la vita di preghiera, l’unione alla Croce. In primo luogo la docilità, perché è lo Spirito Santo che con le sue ispirazioni dà toni soprannaturali ai nostri pensieri, ai nostri desideri e alle nostre opere.

È LUI CHE CI SPINGE AD ADERIRE ALLA DOTTRINA DI CRISTO E AD ASSIMILARLA IN TUTTA LA SUA AUTENTICITÀ. CHI SI SGANCIA DALLA SACRA TRADIZIONE DELLA CHIESA NON PUÒ POSSEDERE LO SPIRITO DI DIO, SAREBBE UNA ENORME CONTRADDIZIONE, ANZI È SICURAMENTE IMPOSSIBILE.

Lo Spirito di Dio non può ispirare contemporaneamente la Verità e la falsità, quindi nei Vescovi e Sacerdoti che insegnano e predicano la Verità del Vangelo storico c’è inevitabilmente l’ispirazione di Dio, sono mossi dal suo Spirito!

Chi considera superata la Sacra Tradizione della Chiesa non vive da cristiano, non riceve nulla da Gesù e la Madonna ne resta lontana!

Solo l’azione dello Spirito Santo nei cristiani maturi e fervorosi permette di compiere grandi opere spirituali. È Lui che trasfigura l’anima.

È Lui che ci illumina per farci prendere coscienza della nostra vocazione personale e ci sostiene per farci realizzare tutto ciò che Dio si attende da noi.

Necessita un cammino di rinunce verso tutto quanto è inutile, superficiale e inconsistente.

Non si improvvisa un cammino di conversione autentica.

Gesù non dà lo Spirito Santo ai cristiani dissipati o poco interessati a riceverlo con le migliori disposizioni. Non è solo la Santa Messa o gli incontri di preghiera a far ottenere questa Divina presenza, mentre la Santa Messa partecipata con le migliori disposizioni interiori, permette allo Spirito Santo di alimentare l’anima con il suo Amore.

Il Paraclito agisce incessantemente nelle anime buone, docili, obbedienti a Dio, alla sana Parola di Dio.

Agisce nella nostra anima se non trova ostacoli o una mentalità distorta, volta al Male.

Non diciamo una sola giaculatoria se non per mozione dello Spirito Santo. Egli è presente e ci muove nella preghiera, nella lettura del Vangelo, quando scopriamo una luce nuova in un consiglio ricevuto o meditando una Verità di Fede che forse avevamo già considerato molte altre volte.

Ci rendiamo conto che quella luce non dipende dalla nostra volontà. Non è un’idea nostra ma di Dio.

È lo Spirito Santo che ci invita dolcemente al Sacramento della Confessione periodica per confessare i peccati, a innalzare il cuore a Dio in un momento impensato, a fare un’opera buona. La migliore opera è l’incremento dell’apostolato per far conoscere Gesù e la Madonna nelle famiglie, ovunque. «I poveri li avete sempre con voi, Me, invece, non sempre mi avete» (Mt 26,11).

Lo Spirito Santo ci suggerisce una piccola mortificazione, o a ci fa trovare la parola giusta per invitare una persona a essere migliore.

La Madonna è la Sposa dello Spirito Santo, la Mediatrice perfetta ed infatti il divino Spirito agisce potentemente dove trova la sua Sposa.

Questo spiega l’assenza di Santi tra i protestanti o evangelici che ridicolizzano la Persona della Vergine Maria e non La venerano.

Se lo Spirito di Dio agisse in questi cattolici, capirebbero che solo nella Chiesa Cattolica è presente l’intero Deposito della Fede ed invece di attaccarLa e di cercare un’unione che è una mescolanza irragionevole contraria alla Volontà di Gesù, seguirebbero umilmente la sana dottrina Cattolica.

Più che pregare con i protestanti, devono cercare di convertirli alla vera Fede.

Chi è mosso dallo Spirito Santo agisce e parla sempre in modo coerente al Vangelo, non si dà da fare sotto mentite spoglie, si preoccupa di difendere la Chiesa da ogni eresia e dagli attacchi degli anticlericali, denuncia pubblicamente tutto quello che non viene da Dio.

«Vieni Spirito Santo, vieni per intercessione del Cuore Immacolato di Maria, tua Sposa amatissima».

1 Ave Maria per Padre Giulio

«O Augusta Regina del Cielo e Sovrana degli Angeli, a Te che hai ricevuto da Dio la missione di schiacciare la testa di satana, io chiedo umilmente di mandare legioni celesti, perché al tuo cospetto inseguano i demoni, li combattano, reprimano la loro audacia, liberino da ogni male e da ogni persecuzione Padre Giulio e li respingano nell’abisso. Amen».

3 Ave Maria…

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«Tu seguimi». Gesù lo dice ad ogni cristiano – 27 Maggio 2023 0

«Tu seguimi». Gesù lo dice ad ogni cristiano – 27 Maggio 2023

Sabato 27 maggio 2023

VII Settimana di Pasqua

+ VANGELO (Gv 21,2025)

Questo è il discepolo che testimonia queste cose e le ha scritte, e la sua testimonianza è vera.

Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Pietro si voltò e vide che li seguiva quel discepolo che Gesù amava, colui che nella cena si era chinato sul suo petto e gli aveva domandato: «Signore, chi è che ti tradisce?». Pietro dunque, come lo vide, disse a Gesù: «Signore, che cosa sarà di lui?». Gesù gli rispose: «Se voglio che egli rimanga finché Io venga, a te che importa? Tu seguimi». Si diffuse perciò tra i fratelli la voce che quel discepolo non sarebbe morto. Gesù però non gli aveva detto che non sarebbe morto, ma: «Se voglio che egli rimanga finché Io venga, a te che importa?». Questi è il discepolo che testimonia queste cose e le ha scritte, e noi sappiamo che la sua testimonianza è vera. Vi sono ancora molte altre cose compiute da Gesù che, se fossero scritte una per una, penso che il mondo stesso non basterebbe a contenere i libri che si dovrebbero scrivere. Parola del Signore

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro

Questa è la parte finale del Vangelo di San Giovanni, e queste ultime parole lasciano aperta un’ulteriore rivelazione di Gesù, che però rimane privata, senza alcun obbligo di Fede. Negli ultimi secoli Gesù ha svelato il Vangelo a diversi mistici come la Beata Caterina Emmerick e Maria Valtorta, con insegnamenti che spiegano semplicemente il Vangelo.

Gesù ha rivelato alla Beata Caterina Emmerick nel 1820 il racconto della sua Passione, un racconto dettagliato poi utilizzato anche per la stesura della sceneggiatura del più importante film della storia, «The Passion». Questo film di Mel Gibson mostra in modo autentico le violenze e le umiliazioni sofferte da Gesù per amore di ognuno di noi.

La visione di questo film ispirato, infonde un grande amore per Gesù e fa intuire con maggiore Fede il valore della Santa Messa.

Gesù ha dettato a Maria Valtorta la descrizione dettagliata della sua esistenza, anche degli avvenimenti prima della sua nascita a Betlemme.

I Vangeli non riportano tutti gli insegnamenti del Signore, i miracoli e le opere compiute da Lui, lo scrive San Giovanni nel Vangelo di oggi. I quattro Evangelisti ispirati dallo Spirito Santo hanno scritto l’essenziale e comunque quanto è sufficiente per conoscere la dottrina completa di Gesù.

Gesù si rivela in coloro che Lo cercano, desidera la salvezza di tutti, è Dio Amore che effonde teneramente e irrefrenabilmente Amore sull’Universo, su ognuno di noi. Niente e nessuna cosa riesce a impedirgli di emanare Amore, l’ostacolo viene posto dai peccatori che Lo rifiutano.

Dio è un Padre tenerissimo, lascia scorrere le gravissime e misere vicende umane di questa società allo sbando perché è buono, ma non rimane insensibile, al contrario ci invita di continuo alla conversione.

Se seguiamo Gesù, noi permettiamo allo Spirito Santo di prendere possesso della nostra vita e la nostra Fede aumenterà.

Gesù ci ha indicato tutti i mezzi per entrare a far parte del suo Regno, ed è determinante compiere la sua Volontà. Solo così possiamo ottenere la sua protezione, si rimane in comunione con Lui, si riceve molta Grazia.

Sono questi determinanti doni a permetterci di vivere la stessa Vita di Gesù, di imitare le sue opere e di parlare con le sue parole.

La testimonianza scritta da San Giovanni è molto importante per la sua presenza nei tre anni di apostolato di Gesù e per l’amore puro e profondo verso il Signore. Il Vangelo scritto da lui è quello più teologico, più spirituale e appassionante.

Tutti e quattro gli scritti che formano il Vangelo sono bellissimi, ognuno ha una finalità propria e rendono commovente lode al Signore.

Comprenderemo, allora, in modo più profondo che il Signore non chiede ai suoi figli nulla più della buona volontà di mettere a disposizione tutto quanto sta in loro, per essere poi Lui a fare meraviglie di Grazia e di misericordia.

Seguire Gesù non va inteso in senso puramente fisico con il recarsi in Chiesa, Lui ci chiede di seguirLo con la mente e con il cuore, cioè amarLo più di ogni così e questo è possibile.  Quanti ci riescono migliorano di continuo la loro vita, sono persone nuove, sempre gioiose e fermamente convinte che Gesù rimane sempre vicino ed aiuta in tutte le necessità. Sembra strano ma Gesù è Dio Amore, non pensa altro che ad amarci e a donare tante Grazie ai meritevoli.

A Lui chiediamo lo Spirito Santo. La realizzazione autentica e non quella apparente, è possibile quando si possiede lo Spirito Santo e noi abbiamo la necessità di invocare ogni giorno i suoi indispensabili doni.

Ognuno deve preoccuparsi del proprio cammino spirituale, deve guardarsi dentro e riflettere.

«Tu seguimi». Gesù lo dice ad ogni cristiano.

1 Ave Maria per Padre Giulio

«O Augusta Regina del Cielo e Sovrana degli Angeli, a Te che hai ricevuto da Dio la missione di schiacciare la testa di satana, io chiedo umilmente di mandare legioni celesti, perché al tuo cospetto inseguano i demoni, li combattano, reprimano la loro audacia, liberino da ogni male e da ogni persecuzione Padre Giulio e li respingano nell’abisso. Amen».

3 Ave Maria…

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Differenza tra voler bene e amare – 26 Maggio 2023 0

Differenza tra voler bene e amare – 26 Maggio 2023

Venerdì 26 maggio 2023

VII Settimana di Pasqua

+ VANGELO (Gv 21,15-19)

Pasci i miei agnelli, pasci le mie pecore.

Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, quando si fu manifestato ai discepoli ed essi ebbero mangiato, Gesù disse a Simon Pietro: «Simone, figlio di Giovanni, mi ami più di costoro?». Gli rispose: «Certo, Signore, Tu lo sai che ti voglio bene». Gli disse: «Pasci i miei agnelli». Gli disse di nuovo, per la seconda volta: «Simone, figlio di Giovanni, mi ami?». Gli rispose: «Certo, Signore, Tu lo sai che ti voglio bene». Gli disse: «Pascola le mie pecore». Gli disse per la terza volta: «Simone, figlio di Giovanni, mi vuoi bene?». Pietro rimase addolorato che per la terza volta gli domandasse “Mi vuoi bene?”, e gli disse: «Signore, Tu conosci tutto; tu sai che ti voglio bene». Gli rispose Gesù: «Pasci le mie pecore. In verità, in verità Io ti dico: quando eri più giovane ti vestivi da solo e andavi dove volevi; ma quando sarai vecchio tenderai le tue mani, e un altro ti vestirà e ti porterà dove Tu non vuoi». Questo disse per indicare con quale morte egli avrebbe glorificato Dio. E, detto questo, aggiunse: «Seguimi». Parola del Signore

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro

Non ci sorprende la domanda di Gesù a Pietro ripetuta tre volte, per tre volte Pietro nella notte tremenda aveva negato di conoscere Gesù.

Pietro in questo modo venne riabilitato e riacquistò nel collegio apostolico l’autorevolezza prima indebolita. Non è solo per la riabilitazione di Pietro che Gesù pose per tre volte la domanda, era anche un’esigenza di giustizia: Pietro doveva riparare il male compiuto.

Gesù chiese a Pietro qual era la misura del suo amore verso Lui, e questa prima domanda suscita stupore in tutti. Il Signore conosceva perfettamente il cuore di Pietro e lo invitava a rispondere se per lui il Maestro rimaneva sempre al centro di tutto.

Nella prima risposta Pietro pur rimanendo stupito, rispose in modo umile e prontamente, non immaginava certo le altre due domande. La domanda lo sorprese e deve far riflettere anche noi, ogni giorno dobbiamo chiederci se amiamo Gesù più di tutto e di tutti, anche degli stessi familiari.

Amare Gesù è abbastanza diverso dall’amore che si dona alle persone care. Verso il Signore è richiesto un impegno in più, Egli non è visibile e solo la Fede permette di accettare la sua presenza in mezzo a noi.

Valutiamo la nostra Fede dal sentimento presente nel cuore, dai pensieri se seguono la Parola di Dio oppure si adorano tante cose inutili.

Questo è il tempo per sradicare dal cuore quelle inclinazioni negative e fissare nella mente la Persona straordinaria di Gesù. Solo Lui può donarci la vera pace, la felicità in questo mondo impazzito, la guarigione dalle malattie, la liberazione da ogni presenza nociva.

La Vergine Santa ci facilita la conoscenza di Gesù, anche i non credenti hanno la possibilità di riflettere e comprendere che Gesù è Dio. Quello che dice Gesù a Pietro nella prima domanda, «Simone, figlio di Giovanni, mi ami più di costoro?», deve scuotere le coscienze per capire dove abbiamo messo Dio.

Nelle altre due domande poste dal Signore a Pietro, non ripete la stessa domanda, perché tra il «mi ami?» e «mi vuoi bene?», c’è distinzione.

Si può voler bene per prendere possesso di qualcosa, di qualcuno. Si cerca negli altri quanto riempie le aspettative personali di affetto.

VOLER BENE comporta la ricerca di impossessarsi di quanto non ci appartiene, quando c’è un desiderio di qualcosa per completarci, e avviene quando ci manca qualcosa. È presente una speranza in quella persona, si attacca alle cose materiali o alle persone secondo le proprie necessità e strumentalizza secondo i propri obiettivi.

Se l’amore non è ricambiato, non corrisposto, la persona soffre, si sente frustrata e delusa. Si vuol bene perché ci sono delle aspettative.

Invece AMARE significa desiderare il meglio dell’altro, anche con motivazioni diverse.

Amare è quando si cerca di rendere l’altro felice. Amare presenta un sentimento disinteressato, è intriso fortemente dalla volontà di dedicarsi agli altri senza alcun interesse personale.

È un amore puro senza secondi fini, è una vera donazione perché si è buoni e sicuri di amare ciò che risulta migliore. In questo caso, amare non comporta mai una sofferenza, arreca solo gioia per la mancanza di quell’interesse egoistico che prevale molto spesso.

Amare è possibile quando si conosce bene qualcuno, questo avviene dove trionfa la sincerità.

Non è più un voler bene solo perché si conosce la bontà, la pazienza e la fedeltà altrui, è amare in senso pieno. Quando si ama si compie un vero atto di Fede, nonostante le buone indicazioni recepite. È sempre un abbandonarsi.

Questo chiede Gesù a Pietro: abbandonarsi completamente a Lui e cercare in Lui tutto quello che gli manca per essere nella vera gioia.

1 Ave Maria per Padre Giulio

«O Augusta Regina del Cielo e Sovrana degli Angeli, a Te che hai ricevuto da Dio la missione di schiacciare la testa di satana, io chiedo umilmente di mandare legioni celesti, perché al tuo cospetto inseguano i demoni, li combattano, reprimano la loro audacia, liberino da ogni male e da ogni persecuzione Padre Giulio e li respingano nell’abisso. Amen».

3 Ave Maria…

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L’amore cristiano conduce ad amare tutti – 25 Maggio 2023 0

L’amore cristiano conduce ad amare tutti – 25 Maggio 2023

Giovedì 25 maggio 2023

VII Settimana di Pasqua

+ VANGELO (Gv 17,20-26)

Siano perfetti nell’unità.

Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Gesù, alzati gli occhi al cielo, pregò dicendo: «Non prego solo per questi, ma anche per quelli che crederanno in Me mediante la loro parola: perché tutti siano una sola cosa; come Tu, Padre, sei in Me e Io in Te, siano anch’essi in noi, perché il mondo creda che Tu mi hai mandato. E la gloria che Tu hai dato a Me, Io l’ho data a loro, perché siano una sola cosa come noi siamo una sola cosa. Io in loro e Tu in Me, perché siano perfetti nell’unità e il mondo conosca che Tu mi hai mandato e che li hai amati come hai amato Me. Padre, voglio che quelli che mi hai dato siano anch’essi con Me dove sono Io, perché contemplino la mia gloria, quella che Tu mi hai dato; poiché mi hai amato prima della creazione del mondo. Padre giusto, il mondo non ti ha conosciuto, ma Io ti ho conosciuto, e questi hanno conosciuto che Tu mi hai mandato. E Io ho fatto conoscere loro il tuo Nome e lo farò conoscere, perché l’Amore con il quale mi hai amato sia in essi e Io in loro». Parola del Signore

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro

In questo ultimo capitolo del lungo discorso di Gesù nell’Ultima Cena, il tema centrale rimane l’unità perfetta tra Padre e Figlio, una armonia che Dio vuole trasmettere ai buoni ma i potenti combattono oggi come mai prima proprio questo progetto di Dio.

Agli uomini Dio ha donato tutto l’occorrente per vivere nella pace soprannaturale e sublime..

La mentalità di questa società non vuole la pace perché è stata «elaborata» scientificamente con tutti i mezzi offerti dai mass-media per diffondere guerre in tanti modi soprattutto senza armi, per prevaricare e cercare esclusivamente tutto ciò che trasgredisce i valori umani e morali, e soddisfare i capricci degli egoisti, dei superbi, dei cattivi.

Non viene inculcata l’importanza e la ricerca dell’amicizia sincera, non si infonde attraverso l’insieme dei mezzi d’informazione e di divulgazione un clima di fiducia e di solidarietà, al contrario si presentano quasi sempre modelli negativi per rilanciare e far trionfare il Male, con comportamenti negativi, violenti, scandalosi, lussuriosi e un linguaggio volgare.

Sono messaggi diseducativi e le conseguenze si riscontrano soprattutto nei giovani, sopraffatti e ingannati perché indifesi e vulnerabili.

Proprio verso i giovani deve rivolgersi la nostra preghiera quotidiana, essi vengono martellati di continuo in tutti i luoghi che frequentano da insegnamenti immorali e non hanno discernimento, né la capacità di resistere al Male e di sfuggire alle innumerevoli seduzioni che i diavoli utilizzano nel mondo. I DIAVOLI CERCANO GLI ERRANTI PER DISTRUGGERLI.

Il passo del Vangelo di oggi continua a spiegare l’importanza dell’unità così come viene intesa da Dio. Molti hanno parlato e abusato di questo termine. Esso indica un’unione, un accordo, una precisa identità, per agire insieme un po’ in tutti i contesti con unità d’intenti e di metodo, anche di vedute, di idee, di valori.

Gesù ci spiega un’altra forma di unità e arriva a precisare che i suoi seguaci devono essere una cosa sola. Questa spiegazione presa alla lettera indica pure qualcos’altro: viene praticata in tanti ambienti malavitosi e nei contesti in cui i colletti bianchi truffano a mani basse, dove si ricerca un profitto nei modi più corrotti.

Gesù è la Pace e condividendo la sua Vita si porta dentro l’onestà totale e una serenità impagabile. Questi cristiani non vivono una unità di facciata.

Se valutiamo i protestanti, essi sono fuori dall’unità, questo lo devono ricordare molti della gerarchia cattolica, inoltre l’unità è possibile solamente nella Verità. L’unità nella diversità conclamata dall’Unione europea è solo una trappola per catturare gli sciocchi o foraggiare gli ambiziosi.

L’amore cristiano ci spinge a rispettare tutti, senza smarrire minimamente l’identità di figli adottivi di Dio per il nostro Battesimo.

L’amore verso i figli non si esaurisce nell’affetto umano, nella consanguineità, l’unità che si deve stabilire è fondata nell’Amore di Dio, e solo in questo Amore si sancisce un Bene sublime, profondo e portentoso. Non ci sarà solo l’amore carnale a stabilire l’unità, il rispetto reciproco e la sincerità assoluta.

La presenza dell’Amore di Dio in una famiglia, rende genitori e figli più spirituali e migliori.

Gesù parla dell’unità con il Padre come di una proprietà compiuta e indivisibile. Negli esseri umani è complicato se non difficile in molti casi amarsi reciprocamente, comunque è possibile giungere alla benedetta spiritualità di amare tutti e desiderare sempre il loro Bene.

È difficile dialogare con chi non ci ama, noi invece a Gesù e alla Madonna chiediamo benedizioni per chi ci avversa e non ama la Verità.

1 Ave Maria per Padre Giulio

«O Augusta Regina del Cielo e Sovrana degli Angeli, a Te che hai ricevuto da Dio la missione di schiacciare la testa di satana, io chiedo umilmente di mandare legioni celesti, perché al tuo cospetto inseguano i demoni, li combattano, reprimano la loro audacia, liberino da ogni male e da ogni persecuzione Padre Giulio e li respingano nell’abisso. Amen».

3 Ave Maria…

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I demoni sono più forti perché non si prega più – 24 Maggio 2023 0

I demoni sono più forti perché non si prega più – 24 Maggio 2023

Mercoledì 24 maggio 2023

VII Settimana di Pasqua

+ VANGELO (Gv 17,11-19)

Siano una cosa sola, come noi.

Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Gesù, alzati gli occhi al cielo, pregò dicendo: «Padre Santo, custodiscili nel tuo Nome, quello che mi hai dato, perché siano una sola cosa, come noi. Quand’ero con loro, Io li custodivo nel tuo Nome, quello che mi hai dato, e li ho conservati, e nessuno di loro è andato perduto, tranne il figlio della perdizione, perché si compisse la Scrittura. Ma ora Io vengo a Te e dico questo mentre sono nel mondo, perché abbiano in se stessi la pienezza della mia gioia. Io ho dato loro la tua Parola e il mondo li ha odiati, perché essi non sono del mondo, come Io non sono del mondo. Non prego che Tu li tolga dal mondo, ma che Tu li custodisca dal Maligno. Essi non sono del mondo, come Io non sono del mondo. Consacrali nella verità. La tua Parola è Verità. Come Tu hai mandato Me nel mondo, anche Io ho mandato loro nel mondo; per loro Io consacro Me stesso, perché siano anch’essi consacrati nella Verità». Parola del Signore

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro

Gesù continua a spiegare agli Undici che l’amore deve prevalere su tutto, proprio l’amore è la prova dell’unità dei cristiani e del cammino spirituale che si compie. Non sempre l’unità è stata presente nella Chiesa, non è presente in molte parrocchie e quale motivo respinge questa unità? L’egoismo e la presunzione sono le cause principali della frattura di ogni armonia.

Ovunque avvengono contrasti, in molti casi si arriva alla determinazione dell’incompatibilità tra diverse esigenze e comportamenti.

Nelle famiglie, al lavoro, tra gli amici, ovunque sorgono conflitti, contese, divergenze, e in tutti i casi le persone schierate nelle due parti opposte, sono convinte di avere ragione. Qual è il rimedio? Non è opportuno né educativo lasciar passare tutto e fare silenzio per amore della pace, spesso con questa scelta si cerca il proprio tornaconto e non l’unità.

Ci sono molte circostanze in cui si è costretti a restare nello stesso ambiente lavorativo o in famiglia con chi non ama la pace. Noi conosciamo il metodo insegnato da Gesù e dobbiamo sforzarci di viverlo, ma non è facile e solo la forza che ci dona lo Spirito Santo, rende capaci di amare, perdonare e anche aiutare chi non crede in Dio.

L’unità fondata sull’amore è quella che intende Gesù, ed è autentica se presenta la concordia d’intenti, la solidarietà, la convergenza tra soggetti diversi o in una realtà complessa. È un po’ difficile il raggiungimento dell’armonia in tutti gli ambienti, perché c’è una condizione da rispettare ed è il formare un tutto unico.

L’unità che richiede Gesù si fonda sulla convinzione di essere uno in un contesto, quindi, solo un’identica Fede per amare lo stesso Dio.

«Siano una sola cosa, come noi».

Non è mai facile raggiungere l’unità richiesta da Gesù, essa si fonda su principi indivisibili di lealtà e di verità, deve esserci la piena condivisione di qualcosa che si eleva sulla materia e non deve apportare benefici economici o materiali a nessuno dei componenti.

La prima unità da realizzare è nella famiglia cristiana, un nucleo sociale rappresentato da più individui che vivono nella stessa abitazione.

L’unità richiesta da Gesù è una conquista impegnativa e si ottiene solo con il rinnegamento di sé, la preghiera e l’amore verso tutti.

Gesù parla di una unità con al centro il suo Vangelo, se viene escluso in qualsiasi dialogo religioso il Vangelo, qual è allora la guida e di cosa parlano? Non c’è il vero Dio e rimane non veritiero né onesto ogni dialogo religioso, innanzitutto perché i non cristiani rifiutano la Santissima Trinità.

Possono anche dialogare senza verità e non potrà esserci unità di intenti e l’autentica amicizia. Avviene così in tanti contesti.

Nel mondo sta trionfando in maniera esagerata la mentalità di Satana, questo è permesso soprattutto a causa della diminuzione della preghiera da parte di Vescovi e Sacerdoti, se non addirittura dalla perdita della Fede in Gesù.

SATANA DIVENTA FORTE DOVE L’UOMO SI RENDE DEBOLE PER LA VITA CORROTTA E LE SCELTE INIQUE.

L’UMANITÀ SI È RESA DEBOLE PER AVERE RIFIUTATO DIO E I DIAVOLI CONTINUANO A GUADAGNARE POTERE SULLE FAMIGLIE E LE PERSONE PER DISTRUGGERLE.

I diavoli hanno conservato un fortissimo potere ma limitato perché sottomessi a Dio, riescono comunque a causare disturbi fisici anche a quanti pregano.

La pace interiore è un dono del Signore e si deve richiedere ripetutamente, non c’è mai pace nei cuori che non desiderano possedere la vera pace. Senza l’impegno spirituale si perde ogni traccia di virtù, di bene, di amore e di verità.

È possibile raggiungere una pace duratura nelle famiglie, nelle parrocchie e negli ambienti di lavoro, quando Gesù viene davvero amato, ed insieme a Lui tutti quanti prendono come impegno la costruzione dell’unità. Questo comporta l’affiatamento e la solidarietà.

«Padre Santo, custodiscili nel tuo Nome, perché siano una sola cosa, come noi».

La famiglia, la parrocchia e ogni comunità di preghiera devono diventare una fraternità che ama e cresce nella Fede per donarla a tutti.

1 Ave Maria per Padre Giulio

«O Augusta Regina del Cielo e Sovrana degli Angeli, a Te che hai ricevuto da Dio la missione di schiacciare la testa di satana, io chiedo umilmente di mandare legioni celesti, perché al tuo cospetto inseguano i demoni, li combattano, reprimano la loro audacia, liberino da ogni male e da ogni persecuzione Padre Giulio e li respingano nell’abisso. Amen».

3 Ave Maria…

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Non tutto quello che si pensa è veritiero, reale – 23 Maggio 2023 0

Non tutto quello che si pensa è veritiero, reale – 23 Maggio 2023

Martedì 23 maggio 2023

VII Settimana di Pasqua

+ VANGELO (Gv 17,111)

Padre, glorifica il Figlio tuo.

Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Gesù, alzati gli occhi al cielo, disse: «Padre, è venuta l’ora: glorifica il Figlio tuo perché il Figlio glorifichi Te. Tu gli hai dato potere su ogni essere umano, perché Egli dia la vita eterna a tutti coloro che gli hai dato. Questa è la vita eterna: che conoscano Te, l’unico vero Dio, e Colui che hai mandato, Gesù Cristo. Io ti ho glorificato sulla terra, compiendo l’opera che mi hai dato da fare. E ora, Padre, glorificami davanti a Te con quella gloria che Io avevo presso di Te prima che il mondo fosse. Ho manifestato il tuo Nome agli uomini che mi hai dato dal mondo. Erano tuoi e li hai dati a Me, ed essi hanno osservato la tua Parola. Ora essi sanno che tutte le cose che mi hai dato vengono da Te, perché le parole che hai dato a Me Io le ho date a loro. Essi le hanno accolte e sanno veramente che sono uscito da Te e hanno creduto che Tu mi hai mandato. Io prego per loro; non prego per il mondo, ma per coloro che Tu mi hai dato, perché sono tuoi. Tutte le cose mie sono tue, e le tue sono mie, e Io sono glorificato in loro. Io non sono più nel mondo; essi invece sono nel mondo, e Io vengo a Te». Parola del Signore

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro

Solamente il Figlio di Dio può fare questo discorso articolato e allo stesso tempo semplice ed umile. Nessun sapiente di questo mondo potrebbe mettere insieme parole così sublimi, chiare, consequenziali, coerenti.

Ma per considerarle tali occorre possedere la Fede in Gesù Cristo, in caso contrario è impossibile comprenderle e poi accettarle. Non è l’intelligenza umana a dare la possibilità di entrare nel mistero di Dio, né qualsiasi altro mezzo scientifico.

Quando si parla di un intellettuale è come se si stesse pronunciando una parola eccellente e perfetta, riferita esclusivamente ad una persona umana e non ad un Angelo. La cultura dell’intellettuale è vana senza la Grazia di Dio, anche se vanno apprezzate le buone scoperte a beneficio dell’umanità.

Potrà eccellere in qualche campo o scienza, senza però possedere la Luce di Dio e mancante della guida del Creatore, senza vivere in comunione né compiere la Volontà di Dio, e in moltissimi casi prima o poi vengono fuori scandali più che lealtà.

La scienza, la cultura, l’istruzione, la competenza specifica, tutto è importante, anzi una maggiore conoscenza del sapere rende la persona più acuta e perspicace. Anche lungimirante e previdente.

Se viene utilizzato per gonfiarsi o perseguire teorie scientifiche e dottrine spirituali contrarie all’esistenza di Dio, è un’allucinazione.

San Paolo ha spiegato il pericolo della conoscenza falsata. Spiega la differenza tra scienza e carità cristiana. «La scienza gonfia, mentre la carità edifica. Se alcuno crede di sapere qualche cosa, non ha ancora imparato come bisogna sapere» (1 Cor 8,2).

Si riferisce a quanti presumono di avere capito tutto della vita ed invece non hanno appreso neanche le nozioni fondamentali di essa, non hanno mai sfiorato il significato del vero senso della vita. Molti nel mondo vivono senza Dio e non si preoccupano dell’essenzialità della vita, né del pensiero della fine terrena del loro pellegrinaggio qui.

Noi dobbiamo pregare ogni giorno per quelli che non pregano Gesù, le nostre preghiere possono strapparli dalle grinfie di Satana.

Quanta illusione e fantasticheria nella mente di persone senza Dio o dei cristiani che non comprendono di vivere senza Dio!

Ad essi contrappongo non un cristiano, ma un pagano, non era cristiano anche perché nacque nel 470 prima di Cristo. Il filosofo Socrate ha esposto in un momento drammatico della sua vita, durante il processo che si concluse con la sua condanna a morte, la tesi più famosa di tutta la storia della filosofia:«So di non sapere!».

Questa «docta ignorantia», come viene definita la saggezza di Socrate, evidenzia un grande equilibrio fra una immensa fiducia nella ragione e la profonda consapevolezza della propria ignoranza, intesa come incompetenza di qualcosa o di molto. Questa tesi detta da un pagano rimane uno dei regali più preziosi che Socrate ha lasciato a tutti i posteri.

Socrate e quanti lo seguivano, tra cui Platone e dopo Aristotele, avevano molte intuizioni spirituali, Dio era presente e inviava la sua Luce.

Questa di Socrate è una concezione della vita tutta cristiana, infatti davanti a Dio è grande non chi presume di sapere tutto ma chi riconosce i propri limiti e ammette la sua incapacità in molte cose.

Non tutto quello che si pensa è veritiero, reale, autentico, né lo è quanto si considera sincero e presenta molte contraddizioni.

Nel discorso di Gesù di oggi, troviamo atti di umiltà meravigliosi che ripete senza alcun tentennamento. Rileggendo con attenzione il brano si scopre l’insistenza di Gesù nel voler esaltare il Padre, ponendosi con infinita dignità nel proprio ruolo di Figlio che ha ricevuto dal Padre.

Con le chiare parole di oggi, Gesù esprime una Verità incomprensibile all’uomo: nessuno poteva capire né spiegare con semplicità l’Infinito.

1 Ave Maria per Padre Giulio

«O Augusta Regina del Cielo e Sovrana degli Angeli, a Te che hai ricevuto da Dio la missione di schiacciare la testa di satana, io chiedo umilmente di mandare legioni celesti, perché al tuo cospetto inseguano i demoni, li combattano, reprimano la loro audacia, liberino da ogni male e da ogni persecuzione Padre Giulio e li respingano nell’abisso. Amen».

3 Ave Maria…

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Il «Piccolo Resto Santo» trionferà con la Madonna – 22 Maggio 2023 0

Il «Piccolo Resto Santo» trionferà con la Madonna – 22 Maggio 2023

Lunedì 22 maggio 2023

VII Settimana di Pasqua

+ VANGELO (Gv 16,2933)

Abbiate coraggio: Io ho vinto il mondo!

Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, dissero i discepoli a Gesù: «Ecco, ora parli apertamente e non più in modo velato. Ora sappiamo che Tu sai tutto e non hai bisogno che alcuno t’interroghi. Per questo crediamo che sei uscito da Dio». Rispose loro Gesù: «Adesso credete? Ecco, viene l’ora, anzi è già venuta, in cui vi disperderete ciascuno per conto suo e mi lascerete solo; ma Io non sono solo, perché il Padre è con Me. Vi ho detto questo perché abbiate pace in Me. Nel mondo avete tribolazioni, ma abbiate coraggio: Io ho vinto il mondo!». Parola del Signore

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro

Sorprende l’espressione dei più intimi discepoli che per tre anni avevano ascoltato gli insegnamenti di Gesù: «Ecco, ora parli apertamente e non più in modo velato». Proprio a loro aveva spiegato tutto quello che riteneva necessario e in modo chiaro. Non aveva nascosto nulla proprio a loro chiamati da Lui a divulgare la sua Parola.

L’incapacità di capire Gesù avviene anche oggi, quando non c’è la disponibilità a voler cambiare vita e si trovano tante giustificazioni per rimandare o per considerare buone anche le opere cattive. La persona poco onesta o per nulla onesta a chi fa del male? A se stessa principalmente, poi il male si diffonde tra i familiari e nella società.

Drammatica è la condizione dei cristiani che non ricevono più insegnamenti e guide sicure per non perdere la Fede.

Il progetto di arrivare ad eliminare l’Eucaristia prosegue occultamente e le condizioni adesso sono state create ad hoc, non solo con la debole scusa del coronavirus, anche a causa di questo comunque si è svelato che sono molti i Vescovi e i Sacerdoti indifferenti ai Sacramenti.

Non appena verrà il Signore nella Gloria per mettere fine al predominio dei diavoli e dei loro seguaci che governano il mondo -e non sarà la fine del mondo-, la Fede in Dio sarà privilegio di pochi sparsi in molte Nazioni e saranno i «Piccoli» del Cuore Immacolato di Maria.

IL «PICCOLO RESTO SANTO» SARÀ UN PICCOLO GRUPPO CHE ADORERÀ INCESSANTEMENTE GESÙ E INVOCHERÀ EFFICACEMENTE LA MEDIAZIONE E L’INTERVENTO VITTORIOSO E DEFINITIVO DELLA MADRE DI DIO.

Se Dio non fosse così buono e paziente verso l’umanità, moltissimi non avrebbero più la possibilità di convertirsi e rinascere per vivere la vera vita. Ringraziamo Dio infinitamente paziente che attende il ritorno dei peccatori, solo Lui può concedere questo Amore perché è Lui l’Amore.

Da due millenni Gesù parla attraverso il Vangelo, le omelie, le sante letture, ma pochi rispondono al suo invito di iniziare un cammino di Fede e di sperimentare quella gioia interiore che solo Lui dona.

Nessuno può dire al Signore di non essere stato chiaro, anzi, è fin troppo comprensibile il suo messaggio che ricerca solo il Bene.

Molti cristiani non comprendono le parole di Gesù per mancanza di volontà, non è scattata in essi quella esigenza spirituale di scoprire il senso della loro vita. Quelli che hanno incontrato il Signore, hanno superato la fase dell’indolenza spirituale che si traduce anche con ignavia, un atteggiamento pericoloso e che Dante commenta bene nella Divina Commedia.

L’ignavia non è solo pigrizia, apatia, indolenza, inerzia, lentezza, poltroneria, noncuranza, negligenza. È molto di più.

Si applica a quelle persone che non si schierano e cercano di seguire il più forte che inconsapevolmente diventa Satana, perché non hanno la volontà di cercare la Verità, di fare le scelte migliori e di capire realisticamente il contesto sociale in cui vivono.

Ignavi è il termine attribuito alla categoria dei peccatori incontrati da Dante Alighieri nell’antinferno, durante la narrazione del suo viaggio nel regno dell’oltretomba, all’interno della Divina Commedia. Dante descrive la condizione degli ignavi nel Canto III dell’Inferno.

Considera gli ignavi come vili, essi durante la loro vita non hanno mai agito né nel Bene né nel Male, senza mai osare o avere una idea propria, ma limitandosi ad adeguarsi sempre a quella del più forte. Dante definisce queste anime come quelle di peccatori «che mai non fur vivi». Il disprezzo del poeta verso questa categoria di peccatori è massimo.

La sua insofferenza per gli ignavi scaturisce teologicamente dal pensiero che deve essere un obbligo schierarsi fra Bene e Male, essa è una scelta obbligatoria. L’uomo è un essere sociale e non può sottrarsi ai suoi doveri verso tutta la società, soprattutto davanti a Dio.

I cristiani non possono tenere il piede in due staffe anche da un punto di vista spirituale, devono capire che non è più tempo di restare immobili e continuare ad accogliere gli insegnamenti opposti al Vangelo, a quanto Gesù ci chiede di fare.

Rimanere con Gesù significa vincere con Lui, prima o poi, e nessuno dei suoi rimarrà sconfitto. «Abbiate coraggio: Io ho vinto il mondo!».

1 Ave Maria per Padre Giulio

«O Augusta Regina del Cielo e Sovrana degli Angeli, a Te che hai ricevuto da Dio la missione di schiacciare la testa di satana, io chiedo umilmente di mandare legioni celesti, perché al tuo cospetto inseguano i demoni, li combattano, reprimano la loro audacia, liberino da ogni male e da ogni persecuzione Padre Giulio e li respingano nell’abisso. Amen».

3 Ave Maria…

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