«La vostra tristezza si cambierà in gioia» – 19 Maggio 2023
Venerdì 19 maggio 2023
VI Settimana di Pasqua
+ VANGELO (Gv 16,20–23)
Nessuno potrà togliervi la vostra gioia.
+ Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «In verità, in verità Io vi dico: voi piangerete e gemerete, ma il mondo si rallegrerà. Voi sarete nella tristezza, ma la vostra tristezza si cambierà in gioia. La donna, quando partorisce, è nel dolore, perché è venuta la sua ora; ma, quando ha dato alla luce il bambino, non si ricorda più della sofferenza, per la gioia che è venuto al mondo un uomo. Così anche voi, ora, siete nel dolore; ma vi vedrò di nuovo e il vostro cuore si rallegrerà e nessuno potrà togliervi la vostra gioia. Quel giorno non mi domanderete più nulla».
Parola del Signore
Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
Continua il discorso sulla gioia che nessuno potrà togliere ai cristiani, nonostante le persecuzioni, le sofferenze e i complotti dei cattivi.
Nel Vangelo di questi giorni è stato riportato questo concetto che apporta una grande consolazione agli afflitti, a quanti si trovano nell’avvilimento per problematiche che appaiono insuperabili. Queste situazioni molto dolorose però non abbattono i veri adoratori di Gesù e nella fervente preghiera trovano forza e coraggio per proseguire.
«Voi piangerete e gemerete, ma il mondo si rallegrerà. Voi sarete nella tristezza, ma la vostra tristezza si cambierà in gioia».
Questi tempi preoccupano molti e nell’insicurezza oramai stabilitasi, hanno avuto la spinta e l’occasione per rientrare in sé e rivedere la vita trascorsa. Molti hanno ritrovato Dio, ci sono state forti conversioni non necessariamente dettate dalla paura, in molti si è «riattivata» l’anima.
Solo Gesù dona la vera gioia anche nelle prove così dolorose e questa che ancora stiamo vivendo è la fase sperimentale voluta da quanti hanno fatto diffondere sostanze che non fanno bene all’organismo umano.
Alle comprensibili agitazioni di molti, si accompagnano anche le tentazioni dei diavoli e sono devastanti soprattutto dove c’è l’abbattimento.
È netta la distinzione tra la sofferenza del cristiano e il mondo che si rallegra nella sua stoltezza. Il pianto che accenna Gesù indica anche la consapevolezza della prova che vive il cristiano, la sofferenza avvertita e affrontata nella Fede, senza mai essere solo.
«Voi piangerete e gemerete». Chi non soffre in qualche modo in questa vita? La differenza con cui l’affronta il cristiano è la forza della sua Fede.
È un pianto che indica un dolore, una afflizione, inevitabili nella vita umana e solo chi vive stoltamente non affronta con coraggio e verità la sofferenza. Il cristiano non fugge da essa, non la evita utilizzando le strategie del mondo senza Dio. Un mondo che invece si rallegra stupidamente per non affrontarla.
Il cristiano è coraggioso e sincero con se stesso, non cerca vie alternative per sopire o fuggire da una sofferenza.
Gesù prende come esempio il parto di una donna. È vero che al parto si arriva dopo una lunga preparazione, non arriva improvviso perché non si conosceva la gravidanza né senza preavviso come magari è solitamente una sofferenza. La distinzione sta nella preparazione spirituale della persona, il suo stato interiore pronto o vacillante dinanzi all’arrivo della sofferenza.
Ci sono anche le sofferenze annunciate e sono quelle che la persona sceglie volontariamente sbagliando scelte di vita e comportamenti connessi ad un determinato stile di vita. La volontarietà non sta nel volere la sofferenza ma nel perseguire determinati obiettivi in modo sbagliato, senza discernimento.
Il cristiano che conosce da vicino Gesù è pronto ad affrontare ogni sofferenza come la donna affronta il parto. Tutti e due soffrono e si trovano ad affrontare un parto, uno è spirituale, l’altro è invece fisico. Una volta superato il momento del parto si dà alla luce chi la vittoria sulla prova che viveva, chi una nuova vita.
NON BISOGNA SOFFERMARSI SULLA SOFFERENZA CHE SI VIVE MA QUANTO DI BUONO NE SCATURIRÀ.
Chi ha Fede sa che la Madonna aiuterà a superare e a vincere la prova che si vive, come la donna che affronta il travaglio del parto e soffre ma la sofferenza passa e rimane una immensa gioia per il figlio nato.
Le grandi conquiste e vittorie della vita sono partorite nella sofferenza, si deve lottare in modo virtuoso per conquistare il premio.
«Voi sarete nella tristezza, ma la vostra tristezza si cambierà in gioia».
La gioia che indica il Signore Gesù non è conosciuta da quanti non compiono un esatto cammino spirituale, e non ci sono parole adeguate per spiegare cosa arreca alla persona la gioia che arriva dalla Grazia di Dio. L’immagine del parto è indicatrice, bisogna comunque fare l’esperienza della Fede che domina la sofferenza per comprendere l’immensa serenità e allegria, quindi la vera gioia che proviene appunto dalla Fede.
Tutto nella vita si deve conquistare con sforzi alle volte eccessivi, noi dobbiamo valutare i modi virtuosi per giungere alla gioia.
Il cristiano sincero e interessato a crescere nella Grazia di Dio, compie un cammino di Fede con impegno e si trova ed affrontare incalcolabili sofferenze, le conosce perché coraggiosamente le affronta ed è sicuro di superarle perché Gesù è sempre vicino a noi.
1 Ave Maria per Padre Giulio
«O Augusta Regina del Cielo e Sovrana degli Angeli, a Te che hai ricevuto da Dio la missione di schiacciare la testa di satana, io chiedo umilmente di mandare legioni celesti, perché al tuo cospetto inseguano i demoni, li combattano, reprimano la loro audacia, liberino da ogni male e da ogni persecuzione Padre Giulio e li respingano nell’abisso. Amen».
3 Ave Maria…
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