I Santi genitori della Madonna – 26 Luglio 2023
Mercoledì 26 luglio 2023
XVI Settimana del Tempo Ordinario
Santi Gioacchino e Anna
+ VANGELO (Mt 13,1–9)
Una parte del seme cadde sul terreno buono e diede frutto.
+ Dal Vangelo secondo Matteo
Quel giorno Gesù uscì di casa e sedette in riva al mare. Si radunò attorno a Lui tanta folla che Egli salì su una barca e si mise a sedere, mentre tutta la folla stava sulla spiaggia. Egli parlò loro di molte cose con parabole. E disse: «Ecco, il seminatore uscì a seminare. Mentre seminava, una parte cadde lungo la strada; vennero gli uccelli e la mangiarono. Un’altra parte cadde sul terreno sassoso, dove non c’era molta terra; germogliò subito, perché il terreno non era profondo, ma quando spuntò il sole, fu bruciata e, non avendo radici, seccò. Un’altra parte cadde sui rovi, e i rovi crebbero e la soffocarono. Un’altra parte cadde sul terreno buono e diede frutto: il cento, il sessanta, il trenta per uno. Chi ha orecchi, ascolti». Parola del Signore
Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
Gesù semina di continuo nel terreno che è il mondo, questa semina è la sua Parola. È un nutrimento indispensabile per chi vuole incontrare veramente Dio, solo da Lui ci arriva la pace interiore e la vera felicità.
Un nutrimento che l’anima ricerca e desidera più di ogni cosa, e solo la Parola di Dio infonde certezza spirituale nella vita e un appagamento che risulta impossibile riceverlo dalle cose materiali. L’anima anela a Dio naturalmente, Lui è il suo Creatore e questa tensione dell’anima permane nelle persone che non rifiutano Dio.
In coloro che rifiutano Dio, avviene come una «disattivazione» delle importanti funzioni spirituali dell’anima che alimentano la coscienza.
L’anima è il principio vitale comune a ogni essere vivente. Per la teologia cattolica l’anima è personale, libera di scegliere il Bene e il Male, immortale, soggetta a una sola vita terrena senza possibilità di reincarnazione dopo la morte, presente da sempre nella mente di Dio come idea-progetto di amore per il singolo e per il bene di ogni vivente, ma che non preesiste al corpo ed inizia a «vivere» col nascituro.
L’anima avvolge ogni minima parte della persona, dà vita al corpo e senza essa il corpo non potrebbe sussistere. Il corpo è la forma dell’anima, in quanto il corpo fisico è visibile e permette di rendere visibile non l’anima perché è spirituale, ma la sua presenza.
L’anima è la parte più nobile della persona umana e anche quella più trascurata, infatti al corpo viene offerto ogni confort, una cura spesso esagerata, e molti arrivano all’adorazione permanente del corpo. Esso diventa un idolo a cui dedicare grande parte del tempo e viene trascurata quella parte più nobile costituita dall’anima.
Il corpo merita ogni cura necessaria, bisogna prevenire per evitare di curare, non deve però diventare un idolo.
L’anima si esprime con la parola, fa conoscere i suoi pensieri con il corpo, infatti anche il corpo parla. Il volto è lo specchio dell’anima!
Le opere che si compiono esprimono la coscienza della persona. Non si tratta solamente dello svelamento dello stato della coscienza, le opere indicano anche l’osservanza dei Comandamenti, delle leggi dello Stato italiano, della dignità personale, del rispetto che si deve ad ogni uomo e donna.
La Parola di Gesù vuole radicarsi in ognuno di noi, e in questa parabola parla del seme per fare comprendere meglio in che modo è possibile lasciarla crescere. Gesù parla di un seminatore che «uscì a seminare. Mentre seminava…».
Qui non viene indicato solo il terreno fertile, come farebbe un contadino accorto, ma Dio non fa calcoli come gli uomini e ama indistintamente tutti, semina la sua Parola in tutti i cuori, se poi non viene accolta e fatta fruttificare, non è Lui il responsabile. Dio lascia tutti liberi.
Gesù nella parabola ci parla di diversi tipi di terreno e anche dei rovi che soffocano il seme.
Ognuno di noi può capire se sta accogliendo la Parola di Dio con amore e la vive oppure la rifiuta. È importante per chi vuole compiere un buon cammino spirituale, fermarsi ogni giorno e riflettere sulle opere che compie, sulla vita che conduce.
Nel primo caso (la strada) l’umanità si chiude in sé, prende una via larga e in questa strada infelice perde ogni comunione con Dio.
Nel secondo (terreno sassoso) è superficiale, di tante cose si preoccupa tranne dell’anima e vive come in agonia.
Nel terzo (rovi) è presente l’indecisione anche dinanzi ai continui richiami spirituali e si diventa spinosi, intrattabili.
Nel quarto (terreno buono) si accoglie la Parola e i credenti conoscono la vera vita, si sentono saldamente appagati e pieni di fiducia in Dio.
Gesù vuole piantare la sua Parola nella nostra vita, noi dobbiamo lasciarla crescere con docilità e accortezza. Il Rosario ci aiuta molto!
Quelli che seminano zizzania non si rendono conto dei danni incalcolabili che causano agli altri per le loro parole diffamatorie, impulsive, avventate e scriteriate, sono degli irresponsabili e un pericolo per tutti, ma lo stesso saranno vagliati dalla Giustizia di Dio.
Parlano senza controllo per odio e vendetta, con un sostanzioso sostrato di invidia. Sono pericoli pubblici! Contro i grandi Santi i seminatori di odio dicevano diffamazioni folli. Sui quotidiani degli anni 1920/1930 su Padre Pio scrivevano in prima pagina a caratteri cubitali che era un demonio, il ladro con le finte stimmate, scomunicato dal Sant’Uffizio, era un demonio, aveva molte amanti, plagiava i fedeli, ecc.
TUTTE FALSITÀ CHE «IL MATTINO» DI NAPOLI DIFFONDEVA PER UN DISEGNO MIRATO: DISTRUGGERE LA CREDIBILITÀ DI PADRE PIO E ALLONTANARE I FEDELI DA SAN GIOVANNI ROTONDO!
Lo stesso continuano a fare oggi quelle persone che sono esse stesse demoni umani, e con intense dosi di odio e cattiveria vogliono distruggere la dignità delle persone buone, perbene e spirituali.
La zizzania viene seminata soprattutto quando si avverte in sé invidia, incapacità e limitatezza nei rapporti sociali o interpersonali.
È una condizione che fa disperare molti portatori di zizzania, non sono felici e non lo saranno mai se non si pentono delle loro disonestà. Essi pretendono di far vivere la loro stessa condizione agli altri che non meritano le loro diffamazioni, le cattiverie e le falsità. E chi commette la bestemmia contro lo Spirito Santo non avrà mai perdono, come dice Gesù.
La festa di oggi ci indica nei Santi Gioacchino e Anna i modelli che devono ispirare i genitori cattolici. Per l’umiltà e la loro Fede, sono stati premiati e hanno messo al mondo la più meravigliosa Creatura della storia, diventata Madre di Dio proprio per la sua Immacolata Concezione.
I Santi Gioacchino e Anna
Gesù è sempre in attesa a braccia aperte di quanti si pentono e si abbandonano al suo Sacratissimo Cuore.
La pace interiore e l’armonia in famiglia sono odiate dai diavoli, essi attaccano di continuo ogni famiglia con modalità accattivanti e molto ingegnose.
Nelle tentazioni, fatevi piccoli segni di Croce sulla fronte e invocate il Sacro Cuore di Gesù, recitate almeno tre Ave Maria e sarete sempre vincitori.
Io sono vicino a tutti voi che leggete, chiedo a Gesù ogni bene possibile per ognuno di voi, prego in particolare ogni giorno per quanti pregano per me e per tutti coloro che mi chiedono preghiere.
1 Ave Maria per Padre Giulio
«O Augusta Regina del Cielo e Sovrana degli Angeli, a Te che hai ricevuto da Dio la missione di schiacciare la testa di satana, io chiedo umilmente di mandare legioni celesti, perché al tuo cospetto inseguano i demoni, li combattano, reprimano la loro audacia, liberino da ogni male e da ogni persecuzione Padre Giulio e li respingano nell’abisso. Amen».
3 Ave Maria…
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