Il celibato dei Sacerdoti voluto da Gesù – 04 Novembre 2023

Sabato 4 novembre 2023

XXX Settimana del Tempo Ordinario

+ VANGELO (Lc 14,1.7-11)

Chiunque si esalta sarà umiliato, e chi si umilia sarà esaltato.

Dal Vangelo secondo Luca

Un sabato Gesù si recò a casa di uno dei capi dei farisei per pranzare ed essi stavano a osservarlo. Diceva agli invitati una parabola, notando come sceglievano i primi posti: «Quando sei invitato a nozze da qualcuno, non metterti al primo posto, perché non ci sia un altro invitato più degno di te, e colui che ha invitato te e lui venga a dirti: “Cedigli il posto!”. Allora dovrai con vergogna occupare l’ultimo posto. Invece, quando sei invitato, va’ a metterti all’ultimo posto, perché quando viene colui che ti ha invitato ti dica: “Amico, vieni più avanti!”. Allora ne avrai onore davanti a tutti i commensali. Perché chiunque si esalta sarà umiliato, e chi si umilia sarà esaltato». Parola del Signore

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro

Non è vero che ognuno si trova nel posto che merita, non solo perché in Italia non si conosce la meritocrazia, è più violenta l’ambizione per accaparrarsi i posti migliori anche senza le qualifiche necessarie. Le scaltrezze fioriscono ovunque e spesso prendono deviazioni pericolose.

Non è un discorso solo politico, è la vita degli italiani ad avere preso da decenni una deviazione pericolosa e alla lunga il conto si paga.

Dopo la guerra e le elezioni che portarono al primo governo della Repubblica Italiana, guidato da De Gasperi che aveva guidato anche l’ultimo governo del Regno d’Italia e nominato da Umberto di Savoia allora Luogotenente del Re, quindi da oltre settant’anni non è sbocciata in Italia una rinnovata mentalità formativa e si è rimasti bloccati a quella che viene riconosciuta ovunque come la faciloneria degli italiani.

Il vero appellativo da dare agli italiani è l’altro: «Italiani brava gente». Nessuno può nascondere questa innata generosità e bontà della nostra gente, però in molti casi è unita alla mancanza del senso del dovere. Questo comportamento è squisitamente presente in tante persone e non fanno caso al mancato servizio da prestare anche se pagati.

Non era il referendum del 2 giugno 1946 a dover dare una nuova visione della vita agli italiani, né poteva cambiare la mentalità di questo benedetto popolo la Costituzione dello Stato Italiano del 1947. Diciamo che la politica poteva fare molto ma fece pochissimo.

Si preoccupò di alfabetizzare la popolazione con le trasmissioni televisive, ma non introdusse una nuova mentalità fondata sul rispetto di Dio, del lavoro e la sostituzione della furberia con la sincerità. Nelle parole di politici più consapevoli di molti che abbiamo visto negli ultimi decenni, c’era il desiderio di un’Italia migliore ma si sono preoccupati solo dell’aspetto materiale: la ricostruzione e il progresso economico.

La Chiesa ha fatto molto in passato, i grossi guai sono iniziati negli ultimi decenni. È avanzata progressivamente nella formazione di prelati e sacerdoti la mentalità modernista, protestante, accomodante e tollerante che arriva finanche a non dare al peccato il suo corretto significato e viene giustificato dalla nuova interpretazione data alla misericordia di Gesù.

Le Chiese di Roma sono deserte e molti romani vedono gli ecclesiastici con avversione e repulsione, ci sono motivi che non vengono scritti ma si diffondono con il passaparola. Il ruolo di questi Ministri di Dio è quello dell’evangelizzazione, ma non possono fare quasi nulla se hanno perduto di credibilità.

La frequenza dei cattolici alla Santa Messa è minima, gli scettici e gli atei non se ne curano, quindi, i veri predicatori della nuova dottrina viziosa, pervertita, impura, sono i personaggi televisivi privi di morale. Questo spiega l’assenza e in molti casi la dissoluzione morale delle ultime due generazioni, è sotto gli occhi di tutti l’indecenza che riveste molti uomini e donne.

La responsabilità principale è dei Pastori della Chiesa che non hanno più predicato il Vangelo con coraggio e si sono rifugiati nella meschina accondiscendenza per non ricevere lamentele dai loro parrocchiani. Senza capire più che perdevano la stima che Gesù Cristo aveva riposto in loro e che corrono il rischio di perdere pure il Paradiso.

Nei giorni scorsi Bergoglio ha fatto un discorsetto che presenta plasticamente il Sinodo sulla sinodalità, la ragione degli incontri tenuti fino a domenica scorsa. Adesso ci sarà un anno di pausa e poi a ottobre 2024 riprenderà questo Sinodo per presentare le «novità rivoluzionarie».

Bergoglio ha risposto ad una domanda fatta sulla questione del celibato dei sacerdoti: 

«È una legge positiva, non è una legge naturale: i preti nelle Chiese cattoliche orientali si possono sposare e invece nelle occidentali c’è una disciplina dal XII secolo, credo, quando incominciò il celibato. Ma è una legge che può essere tolta, non c’è problema. Non credo che aiuti. Perché il problema è un altro. Non aiuta. È vero che toglierebbe una cosa molto brutta che alcuni preti hanno: sono “zitelli”. Non so se si dice così in italiano, quella spiritualità da zitelli. Il prete deve essere padre, deve essere inserito in una comunità. Alle volte, questo mi preoccupa tanto, quando il prete guarda se stesso dentro e si fa una figura di sacro. Questo non mi piace perché perde il contatto».

Ecco quale direzione sta prendendo la Chiesa degli uomini, è il vero motivo del Sinodo. Nel Vangelo Gesù insegna l’importanza del celibato dei suoi Pastori anche se la comprensione nella Chiesa è arrivata dopo diverso tempo. 

Nel mondo e nella Chiesa da tanti anni si favoriscono gli amici o complici. Molti sono stati «i primi» nei decenni passati e tanti altri lo sono oggi, non per meriti professionali o per i valori fondati sull’onestà, ma per scambi di favori, contemplati esplicitamente nella criminalità organizzata, nelle società segrete.

La Madonna nel Magnificat dice che Dio “ha rovesciato i potenti dai troni, ha innalzato gli umili” (Lc 1,52), ma allo stesso tempo vuole dare ai buoni e a quelli che meritano, perché adeguati a ruoli che devono ricoprire, la possibilità di agire per il bene comune.

Se è l’uomo a cercare di arrivare al primo posto, la sua scalata è già «malata» in partenza.

L’uomo deve possedere tutte le capacità per occupare i primi posti, ma deve chiedere e non pretendere, magari dando l’anima al diavolo…

Chi prega ed è adeguatamente preparato, deve continuare ad avere Fede in Gesù perché prima o poi sarà premiato, senza giudicare quelli che occupano posti importanti ma sono inetti. Molti in effetti guadagnano molti soldi senza meritarli, sono sopravvalutati o fanno parte di gruppi di potere e sono le loro opere a denunciare l’incapacità di cui sono maestri.

1 Ave Maria per Padre Giulio

«O Augusta Regina del Cielo e Sovrana degli Angeli, a Te che hai ricevuto da Dio la missione di schiacciare la testa di satana, io chiedo umilmente di mandare legioni celesti, perché al tuo cospetto inseguano i demoni, li combattano, reprimano la loro audacia, liberino da ogni male e da ogni persecuzione Padre Giulio e li respingano nell’abisso. Amen».

3 Ave Maria…

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