Categoria: APOSTOLATO

Con Gesù la vita è davvero bella – 08 Giugno 2023 0

Con Gesù la vita è davvero bella – 08 Giugno 2023


Mercoledì 7 giugno 2023

IX Settimana del Tempo Ordinario

+ VANGELO (Mc 12,1827)

Non è Dio dei morti, ma dei viventi!

Dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo, vennero da Gesù alcuni sadducei -i quali dicono che non c’è risurrezione- e Lo interrogavano dicendo: «Maestro, Mosè ci ha lasciato scritto che, se muore il fratello di qualcuno e lascia la moglie senza figli, suo fratello prenda la moglie e dia una discendenza al proprio fratello. C’erano sette fratelli: il primo prese moglie, morì e non lasciò discendenza. Allora la prese il secondo e morì senza lasciare discendenza; e il terzo egualmente, e nessuno dei sette lasciò discendenza. Alla fine, dopo tutti, morì anche la donna. Alla risurrezione, quando risorgeranno, di quale di loro sarà moglie? Poiché tutti e sette l’hanno avuta in moglie». Rispose loro Gesù: «Non è forse per questo che siete in errore, perché non conoscete le Scritture né la potenza di Dio? Quando risorgeranno dai morti, infatti, non prenderanno né moglie né marito, ma saranno come Angeli nei Cieli. Riguardo al fatto che i morti risorgono, non avete letto nel libro di Mosè, nel racconto del roveto, come Dio gli parlò dicendo: “Io sono il Dio di Abramo, il Dio di Isacco e il Dio di Giacobbe”? Non è Dio dei morti, ma dei viventi! Voi siete in grave errore». Parola del Signore

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro

La questione posta dai conservatori sadducei non è ingiustificata ma viene utilizzata da loro per mettere in difficoltà Gesù. La cultura del tempo seguiva la tradizione tribale e alla morte del fratello che non aveva avuto figli, un altro fratello doveva dare una discendenza per tutelarne la memoria e si univa carnalmente con la cognata.

La vedova senza figli era costretta da questa legge e doveva accettare l’unione con un fratello del marito defunto. Il caso presentato dai sadducei che non credevano nella risurrezione, è alquanto curioso per il numero di fratelli che hanno una relazione sessuale con la vedova del primo fratello e comunque nessuno dei sette riesce ad avere un figlio da lei.

Nella loro mentalità contorta il ragionamento però è lineare: di chi sarà moglie in cielo tra i sette fratelli? Ma i sadducei negavano la resurrezione… Ecco la malizia della domanda, anche se c’è qualche parvenza di ragionevolezza, se posta però da altri credenti.

La trappola preparata per Gesù è insidiosa, un uomo comune difficilmente avrebbe superato questa difficile macchinazione. Gesù non si scompose e subito replicò ricordando quanto era stato detto da Dio a Mosè sul Sinai, che Egli è sempre il Dio dei vivi pur essendo defunti.

Hanno lasciato questo mondo e i loro corpi sono decomposti, ma l’anima è viva ed è l’anima il principio di attività della persona.

Non è possibile ad un essere umano vivere senza l’anima, anche se molti umani con i loro comportamenti mostrano di non avere un’anima. È come spenta in essi, senza energia divina e priva dell’equilibrio che scaturisce dalla rettitudine e dalla maturità personale.

La saggezza non si trova spesso neanche tra i cristiani e scaturiscono con facilità litigi, incomprensioni e dibattiti sterili. In molte parrocchie nascono contrapposizioni poco evangeliche per motivi banali, spesso per invidia o mania di protagonismo.

Non è una situazione irreparabile, soprattutto quando chi cade in un atteggiamento simile lo riconosce nell’esame di coscienza e rimedia con gesti di amore o di perdono, di conciliazione sincera. È facile lasciarsi guidare dai sentimenti negativi quando si prega poco.

Nella Chiesa ci sono sempre stati scontri e dolori, si nota abbastanza che pur essendo divina è composta da uomini e donne. Nessuno deve comunque condannare chi sbaglia perché NON SI CONOSCE L’INTENZIONE DI CHI SBAGLIA, è diverso quando deliberatamente si assumono posizioni in pieno contrasto con la sana dottrina della Chiesa.

Noi dobbiamo avere sempre molta comprensione verso chi non osserva i Comandamenti, dobbiamo pregare sinceramente per loro e diventare mediatori davanti alla Madonna, chiedendo con insistenza la loro conversione. Non è semplice arrivare a questa maturità, è impossibile crearsi questa mentalità senza la Grazia di Dio.

La docilità allo Spirito Santo ci libera dagli interrogativi sulla Fede e ci permette di superare le prove dolorose. Come si vive questa docilità? Effettivamente bisogna disporsi con la meditazione giornaliera, una profonda riflessione sui comportamenti e sulle parole, soprattutto sui pensieri. Devono fare attenzione quelli che pensano di continuo e si perdono in giudizi e convinzioni sbagliate.

Non si potrà mai costruire un buon edificio spirituale se non è presente il vivo desiderio di abbandonare la mentalità vecchia per rivestirsi di un nuovo modo di pensare e di comportarsi. Non è facile, lo voglio precisare per non far sentire in colpa chi ha difficoltà a convertirsi definitivamente.

Necessita una determinazione che scaturisce da una semplice riflessione: cosa sto facendo di buono nella mia vita? Dove sto andando? Chi sono davanti a Gesù? Dove mi condurrà questa vita se non mi confesso e non mi impegno di più nella preghiera giornaliera?

1 Ave Maria per Padre Giulio

«O Augusta Regina del Cielo e Sovrana degli Angeli, a Te che hai ricevuto da Dio la missione di schiacciare la testa di satana, io chiedo umilmente di mandare legioni celesti, perché al tuo cospetto inseguano i demoni, li combattano, reprimano la loro audacia, liberino da ogni male e da ogni persecuzione Padre Giulio e li respingano nell’abisso. Amen».

3 Ave Maria…

Nel nostro sito numerosi articoli interessanti, libri e altro:  www.gesuemaria.it

Non si conosce l’intenzione di chi sbaglia – 07 Giugno 2023 0

Non si conosce l’intenzione di chi sbaglia – 07 Giugno 2023

Mercoledì 7 giugno 2023

IX Settimana del Tempo Ordinario

+ VANGELO (Mc 12,1827)

Non è Dio dei morti, ma dei viventi!

Dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo, vennero da Gesù alcuni sadducei -i quali dicono che non c’è risurrezione- e Lo interrogavano dicendo: «Maestro, Mosè ci ha lasciato scritto che, se muore il fratello di qualcuno e lascia la moglie senza figli, suo fratello prenda la moglie e dia una discendenza al proprio fratello. C’erano sette fratelli: il primo prese moglie, morì e non lasciò discendenza. Allora la prese il secondo e morì senza lasciare discendenza; e il terzo egualmente, e nessuno dei sette lasciò discendenza. Alla fine, dopo tutti, morì anche la donna. Alla risurrezione, quando risorgeranno, di quale di loro sarà moglie? Poiché tutti e sette l’hanno avuta in moglie». Rispose loro Gesù: «Non è forse per questo che siete in errore, perché non conoscete le Scritture né la potenza di Dio? Quando risorgeranno dai morti, infatti, non prenderanno né moglie né marito, ma saranno come Angeli nei Cieli. Riguardo al fatto che i morti risorgono, non avete letto nel libro di Mosè, nel racconto del roveto, come Dio gli parlò dicendo: “Io sono il Dio di Abramo, il Dio di Isacco e il Dio di Giacobbe”? Non è Dio dei morti, ma dei viventi! Voi siete in grave errore». Parola del Signore

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro

La questione posta dai conservatori sadducei non è ingiustificata ma viene utilizzata da loro per mettere in difficoltà Gesù. La cultura del tempo seguiva la tradizione tribale e alla morte del fratello che non aveva avuto figli, un altro fratello doveva dare una discendenza per tutelarne la memoria e si univa carnalmente con la cognata.

La vedova senza figli era costretta da questa legge e doveva accettare l’unione con un fratello del marito defunto. Il caso presentato dai sadducei che non credevano nella risurrezione, è alquanto curioso per il numero di fratelli che hanno una relazione sessuale con la vedova del primo fratello e comunque nessuno dei sette riesce ad avere un figlio da lei.

Nella loro mentalità contorta il ragionamento però è lineare: di chi sarà moglie in cielo tra i sette fratelli? Ma i sadducei negavano la resurrezione… Ecco la malizia della domanda, anche se c’è qualche parvenza di ragionevolezza, se posta però da altri credenti.

La trappola preparata per Gesù è insidiosa, un uomo comune difficilmente avrebbe superato questa difficile macchinazione. Gesù non si scompose e subito replicò ricordando quanto era stato detto da Dio a Mosè sul Sinai, che Egli è sempre il Dio dei vivi pur essendo defunti.

Hanno lasciato questo mondo e i loro corpi sono decomposti, ma l’anima è viva ed è l’anima il principio di attività della persona.

Non è possibile ad un essere umano vivere senza l’anima, anche se molti umani con i loro comportamenti mostrano di non avere un’anima. È come spenta in essi, senza energia divina e priva dell’equilibrio che scaturisce dalla rettitudine e dalla maturità personale.

La saggezza non si trova spesso neanche tra i cristiani e scaturiscono con facilità litigi, incomprensioni e dibattiti sterili. In molte parrocchie nascono contrapposizioni poco evangeliche per motivi banali, spesso per invidia o mania di protagonismo.

Non è una situazione irreparabile, soprattutto quando chi cade in un atteggiamento simile lo riconosce nell’esame di coscienza e rimedia con gesti di amore o di perdono, di conciliazione sincera. È facile lasciarsi guidare dai sentimenti negativi quando si prega poco.

Nella Chiesa ci sono sempre stati scontri e dolori, si nota abbastanza che pur essendo divina è composta da uomini e donne. Nessuno deve comunque condannare chi sbaglia perché NON SI CONOSCE L’INTENZIONE DI CHI SBAGLIA, è diverso quando deliberatamente si assumono posizioni in pieno contrasto con la sana dottrina della Chiesa.

Noi dobbiamo avere sempre molta comprensione verso chi non osserva i Comandamenti, dobbiamo pregare sinceramente per loro e diventare mediatori davanti alla Madonna, chiedendo con insistenza la loro conversione. Non è semplice arrivare a questa maturità, è impossibile crearsi questa mentalità senza la Grazia di Dio.

La docilità allo Spirito Santo ci libera dagli interrogativi sulla Fede e ci permette di superare le prove dolorose. Come si vive questa docilità? Effettivamente bisogna disporsi con la meditazione giornaliera, una profonda riflessione sui comportamenti e sulle parole, soprattutto sui pensieri. Devono fare attenzione quelli che pensano di continuo e si perdono in giudizi e convinzioni sbagliate.

Non si potrà mai costruire un buon edificio spirituale se non è presente il vivo desiderio di abbandonare la mentalità vecchia per rivestirsi di un nuovo modo di pensare e di comportarsi. Non è facile, lo voglio precisare per non far sentire in colpa chi ha difficoltà a convertirsi definitivamente.

Necessita una determinazione che scaturisce da una semplice riflessione: cosa sto facendo di buono nella mia vita? Dove sto andando? Chi sono davanti a Gesù? Dove mi condurrà questa vita se non mi confesso e non mi impegno di più nella preghiera giornaliera?

1 Ave Maria per Padre Giulio

«O Augusta Regina del Cielo e Sovrana degli Angeli, a Te che hai ricevuto da Dio la missione di schiacciare la testa di satana, io chiedo umilmente di mandare legioni celesti, perché al tuo cospetto inseguano i demoni, li combattano, reprimano la loro audacia, liberino da ogni male e da ogni persecuzione Padre Giulio e li respingano nell’abisso. Amen».

3 Ave Maria…

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L’odio unisce anche i rivali – 06 Giugno 2023 0

L’odio unisce anche i rivali – 06 Giugno 2023

Martedì 6 giugno 2023

IX Settimana del Tempo Ordinario

+ VANGELO (Mc 12,13-17)

Quello che è di Cesare rendetelo a Cesare, e quello che è di Dio, a Dio.

Dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo, mandarono da Gesù alcuni farisei ed erodiani, per coglierlo in fallo nel discorso.Vennero e gli dissero: «Maestro, sappiamo che sei veritiero e non hai soggezione di alcuno, perché non guardi in faccia a nessuno, ma insegni la via di Dio secondo verità. È lecito o no pagare il tributo a Cesare? Lo dobbiamo dare, o no?». Ma Egli, conoscendo la loro ipocrisia, disse loro: «Perché volete mettermi alla prova? Portatemi un denaro: voglio vederlo». Ed essi glielo portarono. Allora disse loro: «Questa immagine e l’iscrizione, di chi sono?». Gli risposero: «Di Cesare». Gesù disse loro: «Quello che è di Cesare rendetelo a Cesare, e quello che è di Dio, a Dio». E rimasero ammirati di Lui. Parola del Signore

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro

L’odio unisce anche i rivali quando hanno un comune nemico e si propongono di danneggiarlo. È un sentimento pericoloso e doloroso l’odio, la prima vittima è la persona che si tormenta e si dispera nel desiderare il male di un familiare, un ex amico, un conoscente.

L’invidia è la costante che manifestano i nemici di Gesù nel Vangelo, Lui aveva successo tra la gente mentre loro erano diventati poco credibili e maestri del nulla. Verso Gesù provavano solo sentimenti negativi come l’odio, l’invidia, la gelosia e la vendetta.

Pur di contrastare Gesù i suoi nemici si compattarono e deliberarono di ucciderLo, quantomeno fargli del male per spaventarLo, dimenticando nel frattempo i loro contrasti e progettarono inizialmente di screditarlo con diffamazioni pesanti. Due gruppi o partiti che si lottavano tra loro, riuscirono a unirsi per perseguitare il Signore.

Erano i farisei e gli erodiani. I primi li conosciamo per il fanatico senso della Legge, soprattutto da far osservare agli altri, i secondi erano fedeli seguaci del re ed utilizzavano la religione per fini politici. Avevano un solo obiettivo: DIFFAMARE E METTERE IN DIFFICOLTÀ IL PROFETA CHE ARRIVAVA DA NAZARET.

Chi di noi non ha avuto o non ha nemici, diventati tali per l’invidia? Anche se abbiamo fatto del bene, l’invidia li acceca e li tormenta!

Tra le numerose accuse che formulavano contro Gesù, nel solito conciliabolo, pensarono di metterlo alla prova per farlo cadere in un tranello, farlo esporre e capire la finalità della sua predicazione. Gli posero la domanda del tributo da pagare a Cesare, una domanda che trovava discordi  gli stessi ideatori. I farisei lo consideravano un sopruso, per gli erodiani invece era giusto pagare la tassa a Roma.

Una trappola per capire la posizione di Gesù, se parteggiava per i romani o era un sovversivo disobbediente. In tutti e due i casi sarebbe sorta una condanna contro Lui, si sarebbe intensificata la persecuzione in tanti modi. Per tre anni Gesù fu perseguitato ferocemente e le diffamazioni contro Lui aumentavano di continuo.

Non potevano comprendere la divinità di Gesù, Egli leggeva nei loro cuori e la sua risposta li lasciò meravigliati, fino a rimanere «ammirati di Lui».

Non dobbiamo dimenticare da dove erano partiti i suoi nemici, quale tranello gli avevano preparato per danneggiarLo.

Anche noi ci ritroviamo spesso a subire prove e persecuzioni inspiegabili, senza alcuna ragione valida, scaturita solo dall’invidia degli altri e la cattiveria per quanto facciamo di buono o per la nostra spiritualità. Non sempre la cordialità è autentica e nasconde altre finalità.

La falsa gentilezza mostrata dai farisei e dagli erodiani, nascondeva molta malizia.

«In quel tempo, mandarono da Gesù alcuni farisei ed erodiani, per coglierlo in fallo nel discorso». Inoltre, erano bravi simulatori e adulatori ipocriti: «Sappiamo che sei veritiero e non hai soggezione di alcuno, perché non guardi in faccia a nessuno, ma insegni la via di Dio secondo verità».

È un’ulteriore insegnamento per tutti, non si devono accogliere elogi e lodi fuori luogo con facilità e compiacenza, i consensi sono autentici solo se arrivano da persone di provata onestà intellettuale. Ci sono invece circostanze in cui gli apprezzamenti arrivano per un lavoro svolto bene o per la disponibilità verso chi chiedeva aiuto, e in questi casi è più facile trovare sincerità.

Il Vangelo oggi ci invita a non imitare mai il comportamento ipocrita ed invidioso dei nemici di Gesù, anche se ogni persona fin dalla nascita si ritrova i vizi che solo la Grazia di Dio e la nostra preghiera costante riescono a diminuire fino a controllarli con prontezza.

Ai nostri nemici mostriamo sempre amore, gioia ed amicizia. Se rifiutano la nostra cordialità non ci abbattiamo assolutamente, avremo la conferma di chi non ci ama. Poi, è facile comprendere come sono gli altri se ti cercano quando hanno bisogno ma si negano se non ne hanno vantaggi.

Nella preghiera giornaliera chiediamo un cuore puro e buono, anche la lucidità di capire dove si annida il Male e di vincerlo con la Grazia di Dio.

1 Ave Maria per Padre Giulio

«O Augusta Regina del Cielo e Sovrana degli Angeli, a Te che hai ricevuto da Dio la missione di schiacciare la testa di satana, io chiedo umilmente di mandare legioni celesti, perché al tuo cospetto inseguano i demoni, li combattano, reprimano la loro audacia, liberino da ogni male e da ogni persecuzione Padre Giulio e li respingano nell’abisso. Amen».

3 Ave Maria…

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I talenti sono pregi, virtù coltivate con impegno, inclinazioni positive – 05 Giugno 2023 0

I talenti sono pregi, virtù coltivate con impegno, inclinazioni positive – 05 Giugno 2023

Lunedì 5 giugno 2023

IX Settimana del Tempo Ordinario

+ VANGELO (Mc 12,112)

Presero il figlio amato, lo uccisero e lo gettarono fuori della vigna.

Dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo, Gesù si mise a parlare con parabole ai capi dei sacerdoti, agli scribi e agli anziani: «Un uomo piantò una vigna, la circondò con una siepe, scavò una buca per il torchio e costruì una torre. La diede in affitto a dei contadini e se ne andò lontano. Al momento opportuno mandò un servo dai contadini a ritirare da loro la sua parte del raccolto della vigna. Ma essi lo presero, lo bastonarono e lo mandarono via a mani vuote. Mandò loro di nuovo un altro servo: anche quello lo picchiarono sulla testa e lo insultarono. Ne mandò un altro, e questo lo uccisero; poi molti altri: alcuni li bastonarono, altri li uccisero. Ne aveva ancora uno, un figlio amato; lo inviò loro per ultimo, dicendo: “Avranno rispetto per mio figlio!”. Ma quei contadini dissero tra loro: “Costui è l’erede. Su, uccidiamolo e l’eredità sarà nostra”. Lo presero, lo uccisero e lo gettarono fuori della vigna. Che cosa farà dunque il padrone della vigna? Verrà e farà morire i contadini e darà la vigna ad altri. Non avete letto questa Scrittura: “La pietra che i costruttori hanno scartato è diventata la pietra d’angolo; questo è stato fatto dal Signore ed è una meraviglia ai nostri occhi”?». E cercavano di catturarlo, ma ebbero paura della folla; avevano capito infatti che aveva detto quella parabola contro di loro. Lo lasciarono e se ne andarono. Parola del Signore

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro

Ognuno dei tre messaggeri inviati dal padrone, rappresenta un atteggiamento o un rifiuto di Dio da parte degli uomini. Questi tre servi inviati e tanti altri che portavano il comando del padrone, rappresentano i Profeti inviati da Dio per convertire Israele prima della venuta di Gesù, ma molti di essi furono bastonati, altri uccisi.

La Vigna soprannaturale è la Chiesa di Dio, mentre in ognuno di noi c’è una vigna da curare con potature mirate e costanti. La nostra vigna spirituale riceve linfa vitale da Dio, ognuno di noi riceve da Gesù le virtù da coltivare, come una vigna preziosa che bisogna ripulire, tagliare l’erba e concimarla.

È una vigna spirituale, non la vediamo ma sappiamo che c’è e che Dio ci vuole sempre aiutare in tutto quello che ci necessita, a cominciare dalla necessaria potatura. Come un albero di ulivo che si deve potare circa ogni tre/quattro anni per eliminare i rami secchi, la vigna ha pure bisogno di venire potata e solo un esperto riesce a completare un lavoro preciso.

Dio Padre manda ognuno di noi a lavorare nella vigna del mondo, dove ci sono più rami secchi che rami verdi, tra i rami verdi che esteriormente si presentano come buoni e produttivi, molti sono in realtà rami verdi artificiali. Sono quelli ornamentali, rami verdi per composizioni floreali.

Nei vivai sono in vendita rami verdi artificiali come eucalipto, foglie di sterlizia e foglie di calle che sembrano veri e tutti di ottima qualità.

La sterlizia o strelizia viene anche chiamata uccello del sole o del paradiso per la raffinata eleganza dei fiori simili a creste di uccelli.

Senza un po’ di esperienza è molto facile scambiare una pianta artificiale con una vera, oppure c’è chi sceglie i rami secchi da esporre in un vaso piuttosto che rallegrare la casa con fiori veri e colorati che trasmettono serenità e allegria.

La scambio di una pianta artificiale con una vera e la scelta di esporre rami secchi in una vaso nella propria casa, evidenzia ferite interiori.

Anche se non condanno affatto la scelta di chi espone a casa sua i rami secchi in un vaso, debbo rilevare che c’è qualcosa da guarire nell’anima della persona. Ha ferite anche profonde e non sono i rami secchi a guarirla ma la Grazia di Gesù. Ecco la necessità per ognuno di noi di lavorare nella propria vigna per trovare il coraggio di tagliare tutti i rami secchi.

Prima però conosciamoli, meditate sulla vostra vita e confrontatevi con il Vangelo. Chiedete consigli per conoscere dove si nascondono le ferite ancora da rimarginare, avrete indicazioni per camminare nella via della guarigione.  

In ognuno di noi deve essere presente una visione soprannaturale della vita, del passaggio come pellegrini sulla Terra, delle possibilità che abbiamo di compiere grandi opere per il nostro e altrui bene. In molti casi c’è un blocco che non favorisce la conoscenza di sé.

Così i talenti spirituali rimangono sepolti ed emergono quelli fisici, ma non sempre.

LA MAGGIORANZA DELLE PERSONE NON SI CONOSCE E NON HA CAPITO LA VERA INDOLE INNATA. SI DIVIDONO IN DUE SPECIE I TALENTI, TUTTI DONI ELARGITI DA DIO E POI SVILUPPATI IN OGNI CAMPO LAVORATIVO CON MOLTI SACRIFICI DAI PIÙ TENACI, QUELLI CHE SI PREFIGGONO DEGLI OBIETTIVI.

I talenti come li intende il mondo sono la capacità, la competenza, l’attitudine a compiere bene sia opere materiali sia lavori professionali.

NELL’ASPETTO SPIRITUALE I TALENTI SONO PREGI, VIRTÙ COLTIVATE CON IMPEGNO, INCLINAZIONI POSITIVE, PREGI CHE SI VALUTANO COME VALORI E ONORI.

La parabola di oggi spiega che Dio ha inviato molti Profeti in Israele per invitare alla conversione, ma non li vollero ascoltare e li uccisero. Eppure, si presentavano nel Nome di Dio, dimostravano di parlare per il bene della popolazione, ma gli uomini non volevano cambiare vita. lo stesso avviene oggi.

Il padrone della vigna inviò il proprio figlio per incutere timore ai vignaioli diventati disonesti, corrotti, immorali e ingannatori.

Non solo non accolsero il figlio, ma per paura di perdere quelle cariche conquistate con l’aiuto dei diavoli, uccisero il figlio, illudendosi di avere messo fine al potere decisionale del padrone. Non avevano capito nulla.

Oggi si ripete la stessa scena nella Chiesa: determinati personaggi che si dicono cristiani e vivono in tante parti del mondo, vogliono gestire la Vigna di Dio secondo le scelte compiute in sintonia con chi odia Gesù Cristo, secondo le convenienze politiche e del globalismo.

Hanno ucciso il Figlio manipolando la sua dottrina, presentano un nuovo e falso Gesù, accolgono nei loro cuori e nelle diocesi più importanti il protestantesimo che si oppone al Vangelo di Dio e nonostante gli studi teologici e la conoscenza di Dio -che poi diventa Giustizia contro tutti loro-, illusoriamente si considerano trionfatori, ACCECATI E QUINDI IMPOSSIBILITATI A CAPIRE CHE VERRÀ PRESTO IL TEMPO DELLA POTATURA.

Il Vignaiolo è già pronto e la sua Vigna ritornerà bella, maestosa, potata da tutti i rami secchi, corrotti, immorali e brutti.

Noi che Lo seguiamo fedelmente, impegniamoci a potare i nostri rami secchi, a quelli dei nemici di Gesù che Lo tradiscono ci penserà Lui.

1 Ave Maria per Padre Giulio

«O Augusta Regina del Cielo e Sovrana degli Angeli, a Te che hai ricevuto da Dio la missione di schiacciare la testa di satana, io chiedo umilmente di mandare legioni celesti, perché al tuo cospetto inseguano i demoni, li combattano, reprimano la loro audacia, liberino da ogni male e da ogni persecuzione Padre Giulio e li respingano nell’abisso. Amen».

3 Ave Maria…

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La Mente, il Pensiero e l’Amore della Trinità – 04 Aprile 2023 0

La Mente, il Pensiero e l’Amore della Trinità – 04 Aprile 2023

Domenica 4 giugno 2023

SANTISSIMA TRINITÀ

+ VANGELO (Gv 3,1618)

Dio ha mandato il Figlio suo perché il mondo sia salvato per mezzo di Lui.

Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, disse Gesù a Nicodèmo: «Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito, perché chiunque crede in Lui non muoia, ma abbia la vita eterna. Dio non ha mandato il Figlio nel mondo per giudicare il mondo, ma perché il mondo si salvi per mezzo di Lui. Chi crede in Lui non è condannato; ma chi non crede è già stato condannato, perché non ha creduto nel Nome dell’unigenito Figlio di Dio». Parola del Signore

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro

Appare abbastanza evidente la Volontà di Gesù espressa ripetutamente, anche poco prima di ascendere al Cielo, di annunciare il Vangelo in ogni parte del mondo, ad ogni uomo. D’altronde, perché si è sacrificato per tre anni nell’annunciare il Vangelo o per quale ragione il Figlio di Dio si è incarnato se non per far conoscere agli uomini di tutti i tempi qual è la vera Via per conoscere il Padre e ottenere la vita eterna?

Il comando dato da Gesù ai suoi Consacrati di annunciare ovunque il Vangelo, oggi non viene osservato da numerosi Vescovi e Sacerdoti con motivazioni risibili e con alleanze contraddittorie di eretici che hanno sempre combattuto il Cristianesimo.

Nel mondo in larghissima parte è assente l’amore a Gesù per la terribile opposizione organizzata dai suoi nemici dopo la Risurrezione da morte dell’Uomo che davanti a tutti era stato crocifisso e posto in un sepolcro, poi trovato vuoto nonostante le guardie appostate davanti.

Agli ebrei si unirono tutti i nemici del Bene e l’opposizione che si è creata oggi attorno a Gesù Cristo è estesa nei luoghi più insospettabili. Opposizione presente soprattutto all’interno della sua Chiesa e ne vediamo le disgraziate contraddizioni, gli scandali pubblici, la piena disobbedienza al Vangelo.

L’Amore autentico è legato alla Verità, altrimenti qualsiasi amore si può scambiare per buono. Hitler nutriva un grande amore per la razza ariana ma fece uccidere oltre cinque milioni di persone. C’è allora un amore che produce effetti cattivi e immorali.

Gesù dona il suo Amore ai cristiani che Lo richiedono e li invia «spiritualmente» in ogni parte del mondo ad annunciare il Vangelo, azione possibile appunto per quanti pregano nelle loro case o conventi o monasteri e pregano con Fede, chiedono la conversione dei peccatori del mondo.

Gesù inoltre invia molti coraggiosi missionari ma negli ultimi decenni si è quasi spenta la forza apostolica di annunciare Lui, il Risorto. Il fervore diminuisce come la Fede o scade perché aumenta l’inaudita crisi all’interno della Chiesa.

Molti non predicano né parlano del Cristo del Vangelo, quello che la Sacra Tradizione ha tramandato santamente ai cattolici.

È abbastanza semplice accorgersi delle incalcolabili contraddizioni e iniziative eretiche che caratterizzano l’operato di numerosi Pastori.

Uno su tanti esempi. Oggi per noi cristiani è tempo di meditazione della Santissima Trinità, un mistero di Fede da noi accolto ma odiato dai musulmani, eppure la gerarchia si è alleata con gli Imam musulmani ed è stato firmato il documento che preannuncia scenari futuri che la nostra Chiesa non può accettare perché loro sono eretici e la piena fedeltà a Dio è stata ampiamente dimostrata da Papa Giovanni Paolo II e Papa Benedetto XVI.

È un grave tradimento dialogare con i musulmani escludendo Gesù Cristo, c’è quindi un altro piano che persegue questa gerarchia, non più in linea con la Sacra Tradizione. È impossibile il dialogo con i musulmani per numerosi ragioni e se è questa gerarchia a promettere l’esclusione dei misteri fondamentali della nostra Fede bimillenaria, molto presto la Chiesa arriverà al più grande scisma della storia cristiana.

La Santissima Trinità rivelata da Gesù è un mistero davvero impenetrabile, tutti i misteri non possono essere compresi ma questo possiede una molteplice impermeabilità. Ogni mistero della nostra Fede non è comunque qualcosa di irragionevole. Il mistero centrale della Fede e della vita cristiana è proprio la Trinità.

Il mistero non è dimostrabile con la ragione, ma mai è irrazionale, non cade in contraddizione con la ragione. L’affermazione di un Dio Uno e Trino non possiamo dimostrarlo ma per noi che abbiamo Fede, è possibile questa Verità, l’accettiamo perché crediamo nelle parole del Signore. La sua autorità è per noi sufficiente.

Per i cristiani Dio è unico, anche se sono tre Persone uguali e distinte. C’è una sola Onnipotenza, una sola Volontà e un solo Amore.

Possiamo comprendere meglio il mistero della Trinità riflettendo sull’uomo, creato a immagine e somiglianza di Dio. La mente dell’uomo genera il pensiero, questo pensiero essendo buono viene contemplato dalla mente e amato, così dal pensiero e dalla mente scaturisce o procede l’amore.

POSSIAMO AFFERMARE CHE NELL’UOMO LA MENTE, IL PENSIERO E L’AMORE SONO TRE COSE DISTINTE FRA LORO, MA SE ESISTONO SONO ANCHE ASSOLUTAMENTE INSEPARABILI L’UNA DALL’ALTRA.

IN UNA PERSONA LA MENTE, IL PENSIERO E L’AMORE DIVENTANO COSÌ UNA COSA SOLA.

Nella Trinità il Padre è la mente, il Figlio è il pensiero, lo Spirito Santo è l’Amore.

Circola al suo interno un Amore infinito come dall’eternità esistono queste tre Persone Divine, e l’azione «ad extra» è indivisibile, quando agisce il Padre agiscono anche le altre due Persone. Questo vale per tutte e tre le Persone.

Quando il Figlio incarnato in Gesù operava la Redenzione, era sempre attiva l’azione del Padre e dello Spirito, anche se ad ogni Persona viene applicata un’azione esterna: al Padre la creazione, al Figlio la redenzione, allo Spirito Santo la santificazione.

Chi si è incarnato passivamente è solo la Persona del Verbo. Però Colui che fa incarnare sono tutti e Tre, indistintamente. Come tra gli uomini, Sant’Ireneo fa vedere quasi un consiglio delle Persone trinitarie, che si consultano su che cosa fare per redimere l’uomo e mandano il Figlio perché prenda su di sé la sua umanità, l’umanità ricevuta dal grembo della Beata Vergine Maria.

Lo Spirito Santo procede come l’Amore dal Padre e dal Figlio. Procede da entrambi, perché è il Dio eterno e increato che il Padre dona al Figlio generandolo e che il Figlio restituisce al Padre come risposta al suo Amore. Nella Trinità circola l’Amore ed è lo Spirito Santo, lo stesso Spirito del Padre e del Figlio.

Quando facciamo il segno della Croce, dobbiamo riflettere sulle parole che pronunciamo. Un amore più intimo verso le tre Persone Divine, fa avvertire una presenza serena e gioiosa nella propria persona, quando si dice «nel Nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo».

I diavoli tremano dinanzi alla Croce e al segno della Croce che ci tracciamo. Quando siete tentati o confusi, fate il segno della Croce con Fede!

1 Ave Maria per Padre Giulio

«O Augusta Regina del Cielo e Sovrana degli Angeli, a Te che hai ricevuto da Dio la missione di schiacciare la testa di satana, io chiedo umilmente di mandare legioni celesti, perché al tuo cospetto inseguano i demoni, li combattano, reprimano la loro audacia, liberino da ogni male e da ogni persecuzione Padre Giulio e li respingano nell’abisso. Amen».

3 Ave Maria…

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I non credenti sono soggiogati dal Male – 03 Giugno 202 0

I non credenti sono soggiogati dal Male – 03 Giugno 202

Sabato 3 giugno 2023

VIII Settimana di Pasqua

+ VANGELO (Mc 11,2733)

Con quale autorità fai queste cose?

Dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo, Gesù e i suoi discepoli andarono di nuovo a Gerusalemme. E, mentre Egli camminava nel Tempio, vennero da Lui i capi dei sacerdoti, gli scribi e gli anziani e gli dissero: «Con quale autorità fai queste cose? O chi ti ha dato l’autorità di farle?». Ma Gesù disse loro: «Vi farò una sola domanda. Se mi rispondete, vi dirò con quale autorità faccio questo. Il battesimo di Giovanni veniva dal Cielo o dagli uomini? Rispondetemi». Essi discutevano fra loro dicendo: «Se diciamo: “Dal Cielo”, risponderà: “Perché allora non gli avete creduto?”. Diciamo dunque: “Dagli uomini”?». Ma temevano la folla, perché tutti ritenevano che Giovanni fosse veramente un profeta. Rispondendo a Gesù dissero: «Non lo sappiamo». E Gesù disse loro: «Neanche Io vi dico con quale autorità faccio queste cose». Parola del Signore

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro

Questo brano del Vangelo dimostra la facilità che utilizzano quelli che sono distaccati dalla realtà e vivono in un loro mondo, con concetti e preconcetti, pensieri e pregiudizi che non hanno nulla o quasi nulla di attinente con la realtà che conoscono e in cui vivono.

Questo non avviene a causa del lavoro che svolgono, operai o scienziati, professionisti o casalinghe, incolti e dotti. Nel lavoro che svolgono possono manifestare talenti e capacità oppure lacune enormi, questi aspetti non hanno relazione con quanto ho scritto all’inizio.

Molti di quelli che svolgono lavori manuali e i professionisti che devono applicare quanto hanno studiato, negli ambienti lavorativi danno il massimo e riescono a mostrare con sforzi il lato buono della persona. È una convenienza per avere in cambio qualcosa.

Cosa avviene invece interiormente oppure quali pensieri seguono: le opinioni infondate o le ispirazioni che invia Dio e portano alla Verità?

In ogni persona c’è una grande debolezza che solo la Grazia di Dio può far decrescere fino a rimpiccolirla con la collaborazione della volontà umana, la decisa determinazione di chi si sveglia dal suo mondo e comincia a vedere tutto con gli occhi della Fede.

Questo è un grande miracolo, considerate che proprio la conversione di una persona lontana dal Signore è un miracolo più potente di un defunto che viene resuscitato da Dio. Nella conversione di chi è vivo occorre l’umiltà perché riconosce i propri errori, si accorge dei limiti e delle manchevolezze, scopre finalmente che la vita condotta fino a quel momento era apparente, vana, illusoria.

Finché si è vivi c’è tempo per lasciare i vizi, gli idoli, le falsità e ogni corruzione. Questo è il tempo della salvezza eterna. Fermiamoci!

Sono soprattutto i peccatori ad avere bisogno della medicina spirituale, devono conoscere il Medico Divino per guarire e vincere il male.

Per questo prego di continuo, anche con la mia vita, per la conversione di tutti i peccatori.

Se ho davanti un peccatore, non considero i peccati della sua vita passata, conta ciò che è adesso, a me urge aiutarlo ad avvicinarsi al Signore. Non c’è alcun giudizio verso i peccatori ma nutro tanta misericordia, e rilascio consigli spirituali per risorgere con la propria volontà dalla morte spirituale.

C’è grande festa in Cielo anche per un solo peccatore pentito, questa convinzione devono coltivarla tutti i cristiani e non solo i Ministri di Dio.

In ogni familiare, amico, conoscente e colleghi, si possono seminare parole di verità estrapolate dal Vangelo, e parlare con loro molto spesso dei grandi miracoli di Gesù, dell’Onnipotenza per Grazia della Madonna, della protezione dei nostri Angeli Custodi.

È potente la semina di questa parola del Vangelo, anche se da sola non è affatto sufficiente e solo con la preghiera costante, insistente, fiduciosa si possono ottenere miracoli che sembravano impossibili, come la conversione di peccatori incorreggibili.

I peccatori che scelgono invece di rimanere nel loro mondo, si allontanano sempre più dalla Verità, e la Verità è una sola. Loro si ingannano di possedere la verità e non si piegano, hanno convinzioni magiche, esoteriche della vita, e vivono certamente distanti dalla realtà.

Basta guardare tante iniziative sbagliate di personaggi pubblici: è solo la constatazione di quanto si ascolta e si legge sui quotidiani.

Saranno ricchi o benestanti, professionisti o imprenditori, quasi tutti hanno sviluppato un forte senso degli affari che poggia su una molteplicità di pensieri che si sovrappongono, incrociano e mescolano, fino a scegliere secondo convenienza e molte volte senza considerare i valori morali.

Emerge nel Vangelo di oggi questo comportamento, quando i nemici di Gesù, gli sventurati capi dei sacerdoti, degli scribi e degli anziani non seppero rispondere alla domanda posta dal Signore e dopo aver confabulato, diedero la risposta che conveniva a loro. Non quella giusta.

Tutti i lontani da Dio non hanno la capacità di discernere sempre il Bene e il Male, anche con l’aiuto degli studi e dell’esperienza essi si devono fermare a un limite umano, già abbastanza elevato nonostante tutti gli errori di valutazione commessi.

I nemici di Gesù non potevano capire la vera identità di Gesù perché presumevano di sapere tutto, di capire ogni evento e di interpretarlo secondo verità. Quale verità? La loro, quella degli uomini privi dello Spirito Santo.

1 Ave Maria per Padre Giulio

«O Augusta Regina del Cielo e Sovrana degli Angeli, a Te che hai ricevuto da Dio la missione di schiacciare la testa di satana, io chiedo umilmente di mandare legioni celesti, perché al tuo cospetto inseguano i demoni, li combattano, reprimano la loro audacia, liberino da ogni male e da ogni persecuzione Padre Giulio e li respingano nell’abisso. Amen».

3 Ave Maria…

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Il fico senza frutti si è subito seccato – 02 Giugno 2023 0

Il fico senza frutti si è subito seccato – 02 Giugno 2023


Venerdì 2 giugno 2023

VIII Settimana di Pasqua

+ VANGELO (Mc 11,1125)

La mia casa sarà chiamata casa di preghiera per tutte le nazioni. Abbiate fede in Dio!

Dal Vangelo secondo Marco

Dopo essere stato acclamato dalla folla, Gesù entrò a Gerusalemme, nel Tempio. E dopo aver guardato ogni cosa attorno, essendo ormai l’ora tarda, uscì con i Dodici verso Betània. La mattina seguente, mentre uscivano da Betània, ebbe fame. Avendo visto da lontano un albero di fichi che aveva delle foglie, si avvicinò per vedere se per caso vi trovasse qualcosa ma, quando vi giunse vicino, non trovò altro che foglie. Non era infatti la stagione dei fichi. Rivolto all’albero, disse: «Nessuno mai più in eterno mangi i tuoi frutti!». E i suoi discepoli l’udirono. Giunsero a Gerusalemme. Entrato nel Tempio, si mise a scacciare quelli che vendevano e quelli che compravano nel Tempio; rovesciò i tavoli dei cambiamonete e le sedie dei venditori di colombe e non permetteva che si trasportassero cose attraverso il Tempio. E insegnava loro dicendo: «Non sta forse scritto: “La mia casa sarà chiamata casa di preghiera per tutte le nazioni”? Voi invece ne avete fatto un covo di ladri». Lo udirono i capi dei sacerdoti e gli scribi e cercavano il modo di farlo morire. Avevano infatti paura di Lui, perché tutta la folla era stupita del suo insegnamento. Quando venne la sera, uscirono fuori dalla città. La mattina seguente, passando, videro l’albero di fichi seccato fin dalle radici. Pietro si ricordò e gli disse: «Maestro, guarda: l’albero di fichi che hai maledetto è seccato». Rispose loro Gesù: «Abbiate Fede in Dio! In verità Io vi dico: se uno dicesse a questo monte: “Lèvati e gèttati nel mare”, senza dubitare in cuor suo, ma credendo che quanto dice avviene, ciò gli avverrà. Per questo vi dico: tutto quello che chiederete nella preghiera, abbiate Fede di averlo ottenuto e vi accadrà. Quando vi mettete a pregare, se avete qualcosa contro qualcuno, perdonate, perché anche il Padre vostro che è nei cieli perdoni a voi le vostre colpe». Parola del Signore

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro

La maledizione gettata sull’albero di fichi suscita a prima vista molta perplessità, perché Gesù lo maledice quando non era il tempo dei fichi. Quindi, se l’albero non poteva produrre fichi e non ne aveva nella circostanza del passaggio del Signore lì vicino, perché maledirlo?

«Non era la stagione dei fichi. Rivolto all’albero, disse: “Nessuno mai più in eterno mangi i tuoi frutti!”».

L’albero era carico di foglie ma non di fichi, «aveva delle foglie» precisa San Marco, come uno scriba del Tempio o un fariseo che amavano rivestirsi in pompa magna, con grande eleganza e sfoggio ostentato mentre interiormente erano sepolcri imbiancati, nei loro cuori non c’era amore verso Dio, non producevano più frutti spirituali.

I FICHI FRESCHI SI TROVANO DA GIUGNO A OTTOBRE A SECONDA DELLA VARIETÀ, MENTRE QUELLI SECCHI TUTTO L’ANNO.

GESÙ CHIEDE AI SUOI SEGUACI DI RIMANERE SEMPRE FRESCHI NELLA FEDE, OPEROSI E VITALI TUTTO L’ANNO. NON SERVONO A NULLA LE FOGLIE SE L’ALBERO NON HA FRUTTI, NON CONTA L’ESTERIORITÀ MA CIÒ CHE SIAMO DENTRO.

La maledizione del fico ha una spiegazione più convincente. Gesù aveva visto contro di Lui sguardi di odio furibondo nei sacerdoti, negli scribi, nei giudei che non avevano potuto impedire a quella folla di adulti e di fanciulli di cantargli: «Osanna…», e la sua maledizione su quella pianta poteva proprio significare che quell’Israele che voleva resistergli a tutti i costi si sarebbe isterilito per sempre, come un albero ormai privo di linfa vitale.

Gesù prende lo spunto dell’albero di fico che si secca al suo comando per far capire ai suoi discepoli quanto sia grande la potenza della Fede.

Gesù chiede ai suoi seguaci di riflettere sull’albero privo di frutti. Anche se Gesù cercava fichi quando «non era la stagione dei fichi» e fa seccare l’albero verde, è però un’ulteriore conferma che Dio ci vuol vedere carichi di meriti spirituali in ogni giorno dell’anno.

I meriti spirituali sono la conseguenza di opere e atti virtuosi, scaturiscono dall’osservanza dei Comandamenti e del Vangelo, dalla preghiera contemplativa e dalla pratica delle virtù. Tutto il bene compiuto con amore e senza ipocrisia, senza egoiste convenienze personali, permettono di acquisire grandissimi meriti davanti alla Santissima Trinità.

Più opere buone si compiono, più l’albero (la propria vita) è ricco di frutti preziosi, inestimabili, splendenti e molto graditi a Dio.

I Santi intercedono e sono potenti davanti a Dio, per i meriti acquisiti con la vita donata a Dio, la Fede, le lunghe preghiere e le penitenze.

La vera Mediatrice è la Madonna, a Lei ricorrono tutti i Santi.

Senza frutti spirituali un cristiano è senza valore, vale quanto un fico secco. Gesù si avvicina ai cristiani impreziositi dei meriti guadagnati con le buone opere, la vita onesta e le preghiere. La sua delusione è grande se non trova frutti, anche se dona agli uomini molte opportunità di conversione.

Se si falliscono tutte, l’uomo si secca da sé.

La maledizione del fico spiega appunto che non aveva frutti. I discepoli furono scossi alle parole di Gesù, rimasero sconvolti quando videro seccare l’albero verde.

È curioso Pietro che «avvisa» Gesù dell’albero seccato, ciò che invece sorprende davvero è che in poche ore era seccato «fin dalle radici».

La Parola di Gesù è perfettamente efficace, realizza sempre ciò che dice. Nulla è impossibile a Lui e nella preghiera tutto si può ottenere.

Oggi è il 1° Venerdì del mese dedicato al Cuore di Gesù, proprio nel mese di giugno in cui adoriamo con maggiore partecipazione il Sacratissimo Cuore, buono e misericordioso.

1 Ave Maria per Padre Giulio

«O Augusta Regina del Cielo e Sovrana degli Angeli, a Te che hai ricevuto da Dio la missione di schiacciare la testa di satana, io chiedo umilmente di mandare legioni celesti, perché al tuo cospetto inseguano i demoni, li combattano, reprimano la loro audacia, liberino da ogni male e da ogni persecuzione Padre Giulio e li respingano nell’abisso. Amen».

3 Ave Maria…

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Vedere la realtà con gli occhi di Dio – 01 Giugno 2023 0

Vedere la realtà con gli occhi di Dio – 01 Giugno 2023


Giovedì 1 giugno 2023

VIII Settimana di Pasqua

+ VANGELO (Mc 10,4652)

Rabbunì, che io veda di nuovo!

Dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo, mentre Gesù partiva da Gèrico insieme ai suoi discepoli e a molta folla, il figlio di Timèo, Bartimèo, che era cieco, sedeva lungo la strada a mendicare. Sentendo che era Gesù Nazareno, cominciò a gridare e a dire: «Figlio di Davide, Gesù, abbi pietà di me!». Molti lo rimproveravano perché tacesse, ma egli gridava ancora più forte: «Figlio di Davide, abbi pietà di me!». Gesù si fermò e disse: «Chiamatelo!». Chiamarono il cieco, dicendogli: «Coraggio! Alzati, ti chiama!». Egli, gettato via il suo mantello, balzò in piedi e venne da Gesù. Allora Gesù gli disse: «Che cosa vuoi che Io faccia per te?». E il cieco gli rispose: «Rabbunì, che io veda di nuovo!». E Gesù gli disse: «Va’, la tua Fede ti ha salvato». E subito vide di nuovo e Lo seguiva lungo la strada. Parola del Signore.

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro

Dei cinque sensi esterni presenti nella persona, la vista ha qualcosa in più anche perché riesce a far rallegrare la vita penosa e senza particolari difficoltà motorie dà l’indipendenza nei movimenti.

I sensi esterni sono utili ma non sempre necessari. Dio li dona a tutti, ogni persona dovrebbe utilizzarli bene e la malattia non viene da Dio.

I ciechi sviluppano gli altri sensi, hanno un’intuizione più spiccata.

Anche per la vista si dovrebbe ringraziare ogni giorno il Signore, ma non ci si pensa, tutto quello che è presente nel corpo umano, viene considerato quasi da tutti come un obbligo da parte di Dio, mentre sono doni come un dono è la stessa vita.

Deve essere una grande prova per i ciechi che non vedono nulla e quelli che lo sono dalla nascita non hanno mai visto la natura, i colori, i volti dei familiari. Vivere tanti anni come in una camera buia è incredibile, molti saranno felici per l’equilibrio interiore raggiunto, ma sono sempre mancanti di un bene sostanziale.

Il miracolo del Vangelo di oggi commuove e ci fa capire che la cecità è un’invalidità molto dolorosa per chi la patisce e per i familiari che si rammaricano delle limitazioni visive del parente.

È un gesto di carità continuo illuminare la mente del cieco, descrivendogli ciò che non conosce e che forse non vedrà mai.

È quello che faceva una nonna con la sua nipotina che non vedeva perché era nata cieca.

Nacque il giorno di Natale del 1939 e la mamma se ne accorse dopo circa tre mesi, notando che la neonata non aveva gli occhi come gli altri neonati, i suoi non avevano le pupille. La pupilla è il foro situato al centro dell’iride, di diametro variabile, che permette l’entrata della luce all’interno del bulbo oculare.

La bambina di Naro in provincia di Agrigento si chiama Gemma Di Giorgi e vive a Ribera, nella stessa provincia. Per la scienza medica non dovrebbe assolutamente vedere niente; invece, vede e scrive come una persona normale. Ma era nata cieca e senza pupille, vediamo cosa è avvenuto.

I genitori erano affranti, quasi disperazione ma non si abbatterono, essi andavano spesso in Chiesa davanti all’altare della Madonna e chiedevano il miracolo, non c’era alcuna speranza per la scienza, solo un miracolo avrebbe potuto guarire gli occhi della bambina.

Quando aveva circa sette anni, una parente suora andò a casa sua e vedendo la grave situazione invitò tutti a ricorrere alla protezione di Padre Pio. La nonna prese sul serio quel consiglio e cominciò a pregare con grande speranza il Frate, inoltre chiese alla suora di scrivere una lettera a Padre Pio.

Subito dopo ella scrisse e una notte sognò di vedere Padre Pio, che le disse: «Dov’è questa Gemma per la quale con tante preghiere state a stordirmi la testa?». Sempre in sogno la suora presentò la bambina a Padre Pio. Il Padre le fece un segno sugli occhi e sparì.

Il giorno dopo la suora ricevette effettivamente una lettera da Padre Pio che diceva: «Cara figliola, ti assicuro che pregherò per la bambina, bene augurandoti». La suora avvisò i parenti esortandoli con grande fervore a partire immediatamente per San Giovanni Rotondo.

Dopo la guerra era difficoltoso viaggiare ma partirono con grande Fede. Durante il viaggio di andata la bambina ebbe l’impressione di vedere qualcosa, la nonna non ci credeva e osservando i suoi occhi, costatava che erano sempre senza pupille.

Si confessarono da Padre Pio, la bambina addirittura dimenticò di chiedergli la Grazia della guarigione, ma il Santo lo stesso le benedisse gli occhi appoggiando le piaghe. Alla nonna disse di non temere. Durante il viaggio di ritorno Gemma cominciò davvero a vedere e distingueva tutto. Avvenne un grande miracolo.

A Cosenza la nonna si ammalò e venne ricoverata in ospedale, ne approfittò per chiedere ai medici di visitare Gemma e risposero che non poteva vedere perché senza pupille, ma la bambina descriveva perfettamente tutto quello che vedeva. I medici rimasero senza parole, il miracolo è stato studiato dalla scienza e considerato impossibile.

Tutti i peccatori sono privi della Luce di Dio e non possono distinguere nella sua verità la realtà. Tutto appare oscuro e la guida è l’orgoglio.

Come l’occhio, o bulbo oculare ha il compito di ricavare informazioni sull’ambiente circostante attraverso la luce, così la Fede accresciuta dai doni dello Spirito Santo, guida il cristiano nella migliore comprensione di sé, degli altri e del mondo.

L’interpretazione di eventi e la vera conoscenza dell’identità interiore delle persone che si conoscono, è possibile con l’aiuto di Dio. Solo con la Luce di Dio si diventa capaci di comprendere l’invisibile. Chi è vicino a Gesù riceve da Lui la capacità di vedere anche ciò che umanamente è oscuro, perché rimane nella Luce divina, viene protetto e guidato dalla Madonna verso una vita migliore.

1 Ave Maria per Padre Giulio

«O Augusta Regina del Cielo e Sovrana degli Angeli, a Te che hai ricevuto da Dio la missione di schiacciare la testa di satana, io chiedo umilmente di mandare legioni celesti, perché al tuo cospetto inseguano i demoni, li combattano, reprimano la loro audacia, liberino da ogni male e da ogni persecuzione Padre Giulio e li respingano nell’abisso. Amen».

3 Ave Maria…

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La Madonna visita e guarisce quanti La pregano – 31 Maggio 2023 0

La Madonna visita e guarisce quanti La pregano – 31 Maggio 2023

Mercoledì 31 maggio 2023

VIII Settimana di Pasqua

Visitazione della Beata Vergine Maria

+ VANGELO (Lc 1,39-56)

Grandi cose ha fatto in Me l’Onnipotente: ha innalzato gli umili.

Dal Vangelo secondo Luca

In quei giorni Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa, in una città di Giuda.
Entrata nella casa di Zaccaria, salutò Elisabetta. Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultò nel suo grembo. Elisabetta fu colmata di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che cosa devo che la Madre del mio Signore venga da me? Ecco, appena il tuo saluto è giunto ai miei orecchi, il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo. E Beata colei che ha creduto nell’adempimento di ciò che il Signore le ha detto». Allora Maria disse:

«L’Anima mia magnifica il Signore

e il mio Spirito esulta in Dio, mio Salvatore,

perché ha guardato l’umiltà della sua Serva.

D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno Beata.

Grandi cose ha fatto in Me l’Onnipotente

e Santo è il suo Nome;

di generazione in generazione la sua misericordia

per quelli che Lo temono.

Ha spiegato la potenza del suo braccio,

ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore;

ha rovesciato i potenti dai troni,

ha innalzato gli umili;

ha ricolmato di beni gli affamati,

ha rimandato i ricchi a mani vuote.

Ha soccorso Israele, suo servo,

ricordandosi della sua misericordia,

come aveva detto ai nostri padri,

per Abramo e la sua discendenza, per sempre».

Maria rimase con lei circa tre mesi, poi tornò a casa sua. Parola del Signore

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro

La festa liturgica di oggi ci fa conoscere il vero significato della missione di ogni cristiano, così come la Vergine Maria interpretò la sua missione personale subito dopo l’Annunciazione. 

L’Immacolata durante la vita terrena fu esente da ogni malattia fisica, ed è suo grande desiderio vederci guariti dalle malattie, ma dobbiamo meritare le Grazie ed anche i miracoli impossibili, come avvengono in tantissime parti del mondo.

LA MADONNA CI DICE CHE POSSIAMO RICEVERE TUTTE LE GRAZIE SPIRITUALI E FISICHE TRAMITE LA SUA MEDIAZIONE, CON LA RECITA GIORNALIERA DEL SANTO ROSARIO.

In moltissimi cattolici è assente la meditazione giornaliera di libri spirituali, a cominciare dal Vangelo, ma sono incalcolabili i buoni libri che infondono tanto fervore e spingono a vivere la Parola di Dio con maggiore determinazione.

Nel Vangelo di oggi, per esempio, possiamo cogliere tanti spunti importanti per imitare la Madonna e crescere nella Fede.

Non dimentichiamo che la Fede è come una bella e rara pianta, è indispensabile curarla con attenzione e premura. Bisogna togliere le erbacce che spuntano e sono le debolezze umane insieme alle tentazioni, ed innaffiarla ogni giorno con la preghiera e i Sacramenti.

Le buone opere sono importanti, in queste mostriamo alla Madonna che vogliamo imitarLa, diventare figli suoi e che cerchiamo il suo aiuto. Non si può condurre una vita dissipata e poi cercare le Grazie speciali, o pretendere di risolvere problematiche difficili.

Nel Vangelo di oggi, dopo la meraviglia di Elisabetta nel trovarsi davanti «la Madre del mio Signore», emerge la carità soprannaturale della Vergine Maria. «Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa, in una città di Giuda».

La premura della Madonna ci dice che non dobbiamo preoccuparci solamente delle nostre cose e che anche quanti soffrono per varie ragioni hanno necessità della nostra vicinanza.

Alle parole ispirate di Elisabetta alla cugina Maria, la mite Fanciulla di Nazaret rispose con quel cantico di lode all’Altissimo e svelando tutta la sua adorazione a quel Padre che ama ogni sua creatura, che non si dimentica di nessuno e vuole esaudire ogni richiesta espressa con amore.

Nel Magnificat troviamo il testamento spirituale dell’Immacolata.

In Cielo abbiamo una Madre che ci difende innanzitutto da noi stessi… ovviamente se ricorriamo a Lei e Le chiediamo con umiltà di cambiare la nostra vita, di farci perdere la vecchia e malata mentalità. Ella ci vuole guarire da tutti i mali spirituali e fisici, lo sanno bene tutti quelli che hanno pregato e pregano la Madre di Dio e rinascono a vita nuova.

Molti cristiani invece non vogliono rinascere nel Cuore della Madonna per diventare veri seguaci di Gesù e spiritualmente si perdono.

Nel mondo si è perduto lo spirito di carità intesa come bontà, altruismo, compassione, misericordia. Non c’è più spirito di servizio verso Dio e le stesse istituzioni, verso le professionalità proprie e tutto continua ad essere contaminato.

Il mondo è senza la Madre e non sa più dove volgersi per ritrovare la pace, la giustizia e il decoro.

In circa quindici anni ho scritto oltre cinquemila commenti giornalieri al Vangelo e ho sempre insistito sull’importanza della devozione alla Beata Vergine. Ella è l’Onnipotente per Grazia in grado di risolvere ogni nostra sofferenza, guarire ogni malattia, sciogliere qualsiasi contrasto e discordia, allontanare ogni tentazione arguta e pericolosa.

La trascuratezza della preghiera alla Madonna fa cadere la santa protezione che Lei ci mette addosso proprio quando La preghiamo e ci consacriamo al suo Cuore Immacolato. La «Madre del mio Signore», come La chiama Elisabetta, ha ricevuto dal Figlio divino ogni potere sulle infinite Grazie e le dona a chi vuole, come vuole, quando vuole.

La scarsa meditazione di questa figura eccelsa, innalzata dalla Santissima Trinità a Corredentrice e Mediatrice delle Grazie, non permette di comprendere la sua Onnipotenza per Grazia, la sua vicinanza quando si recita il potentissimo Santo Rosario, la sua premura nel liberarci dai pericoli e dagli attacchi satanici.

Chiedete ogni giorno la purità della mente, oltre che del cuore e del corpo! Invocate di continuo la Madre della Purezza e della Tenerezza.

Io prego ogni giorno per tutti voi che fate parte della nostra Parrocchia virtuale e siete quasi ventimila, poi ci sono incalcolabili lettori a cui voi inviate giornalmente questa newsletter. Prego anche per i familiari di tutti voi, per chi soffre e non trova consolazione e per quanti vivono nei peccati e non riescono a pentirsi. Preghiamo tutti insieme per la conversione dei peccatori.

Non abbattetevi mai nelle sofferenze, Gesù è buono e ci ama, ci vuole sempre vicini a Lui e noi ripetiamo con la Vergine Immacolata: «L’anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio mio Salvatore».

1 Ave Maria per Padre Giulio

«O Augusta Regina del Cielo e Sovrana degli Angeli, a Te che hai ricevuto da Dio la missione di schiacciare la testa di satana, io chiedo umilmente di mandare legioni celesti, perché al tuo cospetto inseguano i demoni, li combattano, reprimano la loro audacia, liberino da ogni male e da ogni persecuzione Padre Giulio e li respingano nell’abisso. Amen».

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Gesù dona cento volte tanto a chi compie del Bene – 30 Maggio 2023 0

Gesù dona cento volte tanto a chi compie del Bene – 30 Maggio 2023

Martedì 30 maggio 2023

VIII Settimana di Pasqua

+ VANGELO (Mc 10,28-31)

Riceverete in questo tempo cento volte tanto insieme a persecuzioni, e la vita eterna nel tempo che verrà.

Dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo, Pietro prese a dire a Gesù: «Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito». Gesù gli rispose: «In verità Io vi dico: non c’è nessuno che abbia lasciato casa o fratelli o sorelle o madre o padre o figli o campi per causa mia e per causa del Vangelo, che non riceva già ora, in questo tempo, cento volte tanto in case e fratelli e sorelle e madri e figli e campi, insieme a persecuzioni, e la vita eterna nel tempo che verrà. Molti dei primi saranno ultimi e gli ultimi saranno primi». Parola del Signore

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro

Dopo la precisazione del Signore sulla difficoltà della salvezza eterna da parte dei ricchi che non compiono opere di carità, perché ingabbiati nelle preoccupazioni temporali, alla domanda di Pietro, Gesù rispose con una parola molto consolante e che bisogna ricordare spesso. rileggetela sopra nel Vangelo.

Nel Vangelo il giovane ricco pone una domanda a Gesù: «Maestro buono, che cosa devo fare per avere in eredità la vita eterna?». 

OGGI DIFFICILMENTE SI TROVANO PERSONE PREOCCUPATE DEL LORO FUTURO, TANTOMENO I BENESTANTI, PRESI COME SONO DA TANTI DIVERTIMENTI MONDANI CHE NON PORTANO LA VERA PACE INTERIORE NÉ LA SALVEZZA.

In pratica, il giovane ricco chiedeva la felicità: «Che cosa devo fare per essere felice?».

Egli sapeva molto bene che le sue ricchezze non gli arrecavano affatto la vera felicità e animato da una sincera ricerca, la chiese al Signore, perché comprendeva che solo Lui era in grado di donargli la vera felicità.

Il mondo di oggi è illusione e dissolutezza, offre una falsa felicità ma lascia credere che è l’unica felicità. Il mondo senza Gesù arreca solo disperazione anche se molti non la percepiscono interiormente, solo quelli che pregano capiscono le loro condizioni dall’esaltazione e dalla dissipazione o sregolatezza in cui vivono proprio coloro che non pregano con devozione e non hanno il controllo della volontà.

Questa domanda viene posta oggi nelle preghiere a Gesù da pochi cristiani, a causa della dissipazione mondana scambiata per felicità e per la mancanza di forza spirituale per arrivare a chiedere a Dio l’ottenimento della vera felicità, ed essendo una grande conquista comporta delle costanti rinunce.

Ognuno si chieda quante volte ha chiesto a Gesù di giungere alla felicità soprannaturale, quella che perdura anche nelle sofferenze!

Questo uomo ricco che chiedeva a Gesù il consiglio per raggiungere la vita eterna, osservava diligentemente i Comandamenti, ma non era sufficiente questa buona pratica, perché era legato ai beni materiali. E il Signore gli volle chiedere di più, l’osservanza dei Comandamenti gli era abituale e gli mancava qualcos’altro.

La risposta data dal Signore fu tranciante: «Una cosa sola ti manca».

Per che cosa? Per raggiungere la vera felicità e di conseguenza la vita eterna.

Da oggi, ogni giorno nella nostra meditazione dobbiamo chiederci con sincerità cosa manca nella nostra vita per arrivare alla vera felicità che solo Gesù può donarci. Quella felicità che è contagiosa perché oltre a provare la gioia interiore che ci fa sentire gratificati, quindi appagati, ci dona la letizia che porta alla beatitudine del Vangelo.

Quando c’è incertezza economica sono principalmente i ricchi e i benestanti a non volersi distaccare dai loro beni, illusoriamente convinti della sicurezza che accordano ed è un errore grave. I beni materiali, il denaro, diventano per loro la garanzia e la certezza della illusoria felicità escludendo di fatto Gesù e la Madonna.

Ribadisco un insegnamento essenziale: il distacco affettivo dai propri beni è molto importante, questa è la prima regola per seguire il Signore.

NON È PECCATO POSSEDERE MOLTI BENI MATERIALI, MA DEVE ESSERCI UN SINCERO DISTACCO, SI DEVONO CONSIDERARE PER QUELLI CHE SONO. SONO BENI MATERIALI CHE SI LASCERANNO IN QUESTA TERRA E SI GODRANNO PER POCHI ANNI.

Non si è mai visto un camion dei traslochi dietro il funerale della persona defunta e proprietaria dei beni che sono nel camion.

Non significa spogliarsi di tutti i beni, cosa che in realtà Gesù chiese al giovane ricco ma per farlo diventare suo discepolo. Chi ha molti beni deve ringraziare ogni giorno il Signore per la possibilità concessa, unita alla propria capacità, ma tutto il Bene arriva da Dio, e il Bene è solo onesto, per questo deve conoscere la dottrina di San Tommaso d’Aquino assunta dalla Chiesa, la quale insegna che chi ha molti beni deve donare una parte a chi possiede poco: poveri, bisognosi, enti assistenziali, mense, ammalati, luoghi sacri, ecc.

Chi possiede tanto di superfluo… non indispensabile per vivere sempre agiatamente, deve donare quantomeno il superfluo finché ne ha la possibilità.

Alla domanda del ricco, Gesù si rallegrò per lui, per l’impegno nell’osservare i Comandamenti, ma quando gli propose di lasciare le ricchezze cambiò atteggiamento e si irrigidì, il suo cuore si agitò. Un cuore attaccato fortemente ai beni materiali. «A queste parole egli si fece scuro in volto e se ne andò rattristato; possedeva infatti molti beni».

Non è impossibile, ma difficile, cioè faticoso perché ci sono esigenze da osservare. Tutte le cose importanti richiedono fatiche per raggiungerle e sono esigenti, altrimenti non sarebbero davvero importanti.

Anche i benestanti entrano in Paradiso per vivere nella gloria eterna, nella felicità che non avrà mai fine, ma devono osservare le parole di Gesù. Il Signore ha detto che ci dona «cento volte tanto» ogni volta che facciamo del Bene.

Gesù e la Madonna desiderano la salvezza eterna di tutti gli uomini e donne del mondo, hanno indicato cosa fare, come vivere per vincere le passioni disordinate e ottenere il dominio della propria volontà.

Chi riesce a controllare la sua volontà e a non preoccuparsi dei beni che possiede, ha scoperto la perla preziosa che rende ricchi di Spirito Santo.

1 Ave Maria per Padre Giulio

«O Augusta Regina del Cielo e Sovrana degli Angeli, a Te che hai ricevuto da Dio la missione di schiacciare la testa di satana, io chiedo umilmente di mandare legioni celesti, perché al tuo cospetto inseguano i demoni, li combattano, reprimano la loro audacia, liberino da ogni male e da ogni persecuzione Padre Giulio e li respingano nell’abisso. Amen».

3 Ave Maria…

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