Categoria: ANNO 2019

La tremenda fine di chi ha venduto l’anima al diavolo – 8 Novembre 2021 0

La tremenda fine di chi ha venduto l’anima al diavolo – 8 Novembre 2021

Lunedì 8 novembre 2021

XXXII Settimana del Tempo Ordinario

+ VANGELO (Lc 17,16)

Se sette volte ritornerà a te dicendo: Sono pentito, tu gli perdonerai.

Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «È inevitabile che vengano scandali, ma guai a colui a causa del quale vengono. È meglio per lui che gli venga messa al collo una macina da mulino e sia gettato nel mare, piuttosto che scandalizzare uno di questi piccoli. State attenti a voi stessi! Se il tuo fratello commetterà una colpa, rimproveralo; ma se si pentirà, perdonagli. E se commetterà una colpa sette volte al giorno contro di te e sette volte ritornerà a te dicendo: “Sono pentito”, tu gli perdonerai». Gli apostoli dissero al Signore: «Accresci in noi la Fede!». Il Signore rispose: «Se aveste Fede quanto un granello di senape, potreste dire a questo gelso: “Sradicati e vai a piantarti nel mare”, ed esso vi obbedirebbe». Parola del Signore

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro

In pochi versetti Gesù inserisce tre pensieri che suscitano molta riflessione in quanti hanno dato un senso alla loro vita. Gli altri non se ne curano, soprattutto quelli che scandalizzano con indecenze devastanti e istigano al Male quelli che ascoltano o vedono, ma poi tutto si ritorcerà contro gli autori.

È difficile per chiunque arrivare a descrivere questi tre detti che Gesù, solo Lui, mette insieme.

Lo SCANDALO, il PERDONO e la FEDE, vengono spiegati con poche parole e collegate tra loro. Lo scandalo è devastante per chi lo commette e i suoi cattivi esempi stravolgono la sensibilità di molti seguaci che li imitano e cadono negli stessi errori gravissimi.

Chi commette scandalo, «insegna» ulteriore immoralità e una spinta alla depravazione a milioni di persone che ne vengono a conoscenza tramite i mezzi di comunicazione. Quanti conoscono gli scandali dei Prelati, dei politici e dei personaggi pubblici, fanno propri ulteriori impulsi ad imitare gli stessi atti immorali, e annettono nell’inconscio impulsi provocatori che determinano un cambiamento nello stile di vita.

Molti hanno assunto come motto che tutto è lecito, altri non lo pensano ma avvertono nuove inclinazioni dopo avere conosciuto gli scandali altrui.

Le nuove inclinazioni verso il male devono creare un allarme nel cristiano per rafforzare la resistenza, deve capire di trovarsi sempre davanti a un bivio e se è comprensibile il peccato commesso per debolezza, è invece pericoloso cercare e cadere volontariamente nella brace del peccato.

Lo scandalo è come finire in una voragine, ma molti stolti esaltano i loro scandali, parlano pubblicamente delle immoralità che commettono.

C’è la tendenza contagiosa e scandalosa di parlarne apertamente e far sapere delle loro depravazioni, paragonabili a quelle degli animali. I motivi vanno ricercati nella loro psiche, ciò che li unisce è la mancanza di dignità, equilibrio e saggezza.

Sono molte le tipologie di scandali da analizzare, di sicuro oggi lo scandalo è diventato normalità, e i buoni che non commettono scandali sono osservati con sufficienza dai disonesti e maligni.

Ogni settore della vita è contagiato dall’immoralità e pochi riescono a resistere agli appelli di personaggi «simpatici», pagati con molto denaro per lanciare determinati messaggi subliminali o non dire, non scrivere oggettive verità.

Molti scrivono secondo l’orgoglio e un odio fanatico, maestri solo nel negare l’evidenza.

Sono fissati nella demonizzazione degli avversari politici, dicono solo parole di odio e un concentrato di falsità, le menzogne che esprimono sono più numerose delle parole che dicono o scrivono.

Sono diventati molti i personaggi dello spettacolo «costruiti» in laboratorio con la finalità di corrompere l’umanità, diffondere scandali e spingere tutti a vivere in modo opposto ai dieci Comandamenti. C’è una strategia, è evidente, e i registi sono potenti e consacrati a satana.

È difficile per i più deboli resistere ai messaggi immorali lanciati da personaggi «famosi» che in pubblico sono più bravi a mantenere la maschera sul volto.

Perché moltissimi hanno venduto l’anima a satana e le loro sorprendenti capacità sono concesse o prestate dai diavoli, i quali torturano con massimo odio proprio quanti ricorrono a loro. I diavoli avendo il pieno potere su questi disgraziati, già adesso oltre al successo e il potere, «regalano» malattie e disgrazie, anche ai loro familiari. Poi finiranno all’inferno.

Diversi anni fa vi ho citato Bob Dylan, descritto da un suo (ex) amico come un incapace chitarrista e dopo due mesi divenne il più bravo di tutti. È raccontato in un libro: «Suonò a una festa, sembrava un altro. Come in quella storia di “bluesman” che a un crocevia incontrano il diavolo e assumono poteri magici.

Quando è tornato suonava Woody, Van Ronk, faceva il “fingerpicking” e suonava l’armonica, tutto in soli due mesi, non in un anno».

Dylan raccontò all’amico: «Ero andato al crocevia e avevo fatto il grande patto con diavolo, tutto in una sola notte. Quando tornai a Minneapolis si chiedevano: “Ma dove è stato?”. “Sei stato al crocevia?”».

Il 30 maggio 2015 Dylan ha confessato pubblicamente di avere venduto l’anima al diavolo.

Tantissimi volti di milioni di «famosi» hanno impressi i segni del diavolo, anche nello sport, nella politica e in tanti altri ambienti di successo.

Queste persone non credono in Dio o non se ne curano e per loro l’anima è un’invenzione o la ignorano perché accecati dalla follia del successo, del potere, del denaro da ottenere con qualsiasi mezzo. Ma vivono come dei disgraziati esauriti e senza controllo, sono nelle grinfie del Male.

Non credono nell’aldilà e appare come un gioco vendere l’anima al diavolo. Non comprendono che i loro pensieri cesseranno di esistere perché saranno i diavoli a pensare in essi, ad ispirare le parole, a desiderare determinate scelte, a cercare il piacere viscerale.

Sono possedute dai diavoli queste persone? Sì. La presenza dei diavoli varia secondo l’adesione al Male e l’ambizione. Ci sono personaggi malvagi e altri molto malvagi. Direi disumani per la capacità di creare tremende forme di Male sociale e nel privare il popolo di aiuti indispensabili, nel cercare la morte anche di moltissime persone.

Ognuno che fa un patto personale con i diavoli, ha anche un tremendo debito con i diavoli!

Lo scandalo si vince con la Fede, una Fede che può diventare grande anche se al momento è minima. La Fede si coltiva con i Sacramenti, la preghiera, le virtù, l’onestà, la bontà, la verità. Una Fede forte ottiene da Gesù anche l’impossibile, perché Lui desidera donarci tutto quello che ci necessita.

Molti di quanti mi scrivono, mi chiamano o vengono a trovarmi, mi raccontano delle Grazie ricevute proprio per la Fede con cui si chiede.

La Madonna raccoglie le nostre preghiere e libera dal Male, dalle negatività demoniache, proprio perché noi preghiamo con Fede. Solo questo possiamo fare per ricevere anche miracoli impossibili.

Perdonate nei vostri cuori chi vi ha fatto del male, il perdono fa perdere potere ai diavoli e riusciamo dove tutto appare difficile.

1 Ave Maria per Padre Giulio

«O Augusta Regina del Cielo e Sovrana degli Angeli, a Te che hai ricevuto da Dio la missione di schiacciare la testa di satana, io chiedo umilmente di mandare legioni celesti, perché al tuo cospetto inseguano i demoni, li combattano, reprimano la loro audacia, liberino da ogni male e da ogni persecuzione Padre Giulio e li respingano nell’abisso. Amen».

3 Ave Maria…

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La preghiera del Rosario paralizza i diavoli – 7 Ottobre 2021 0

La preghiera del Rosario paralizza i diavoli – 7 Ottobre 2021

Giovedì 7 ottobre 2021

XXVII Settimana del Tempo Ordinario

Beata Maria Vergine del Rosario

+ VANGELO (Lc 11,5-13)

Chiedete e vi sarà dato.

Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù disse ai discepoli: «Se uno di voi ha un amico e a mezzanotte va da lui a dirgli: “Amico, prestami tre pani, perché è giunto da me un amico da un viaggio e non ho nulla da offrirgli”, e se quello dall’interno gli risponde: “Non m’importunare, la porta è già chiusa, io e i miei bambini siamo a letto, non posso alzarmi per darti i pani”, vi dico che, anche se non si alzerà a darglieli perché è suo amico, almeno per la sua invadenza si alzerà a dargliene quanti gliene occorrono. Ebbene, Io vi dico: chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto. Perché chiunque chiede riceve e chi cerca trova e a chi bussa sarà aperto. Quale padre tra voi, se il figlio gli chiede un pesce, gli darà una serpe al posto del pesce? O se gli chiede un uovo, gli darà uno scorpione? Se voi dunque, che siete cattivi, sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre vostro del cielo darà lo Spirito Santo a quelli che glielo chiedono!». Parola del Signore

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro

Per noi mariani oggi è una solennità liturgica, anche se nel calendario viene indicata come semplice memoria. A Pompei c’è grande festa, decine di migliaia di fedeli nella giornata visitano il famoso Santuario e vi si recano incalcolabili gruppi che compiono il pellegrinaggio a piedi dai paesi vicini e anche da alcuni più lontani.

Cosa non fa compiere l’amore verso la «Donna vestita di Sole»? (Ap 12,1).

Il Vangelo ci presenta diverse affermazioni di Gesù che vanno applicate principalmente a sua Madre, ed è evidente che solo Ella ha compiuto perfettamente la Volontà di Dio. «Signore, anche i demoni si sottomettono a noi nel tuo Nome». Dopo Dio, la Vergine Santissima esercita un potere totale su tutti i demoni.

Dio disse a satana dopo il peccato originale di Adamo ed Eva: «Io porrò inimicizia tra te e la Donna, tra la tua stirpe e la sua stirpe» (Gn 3,15).

Una inimicizia che da duemila anni è sempre stata attiva e lo sarà fino alla fine del mondo. Esiste una incompatibilità insopportabile tra una Creatura perfetta e i diavoli, perché su questa Creatura Immacolata tutti i diavoli non hanno mai esercitato alcun potere né sono mai riusciti a sfiorarla con la loro bava.

Esente dal peccato originale, concepita e poi nata Immacolata e questa prerogativa Le ha permesso di divenire Madre di Dio.

L’inimicizia indicata da Dio nella Genesi è perenne e schiacciante per i diavoli, può infatti esistere tra due persone un’inimicizia e tutte e due hanno la convinzione di averla vinta sull’altra. Nel caso dell’inimicizia posta da Dio nel primo Libro biblico, viene affermato che la Donna sconfiggerà perennemente i diavoli e i diavoli sono consapevoli della loro incessante sconfitta.

Lo sappiamo da incalcolabili esorcismi compiuti nei secoli e in tutte le manifestazioni dei diavoli, essi hanno sempre manifestato terrore alla pronuncia del Nome di Maria Santissima e perdono potere ogni volta che Ella viene invocata.

La preghiera del Santo Rosario è quella che paralizza i diavoli.

Innumerevoli volte vi ho invitato a recitare più Corone al giorno e questa mia premura è rivolta al vostro bene, è un consiglio che darà benefici a voi e ai vostri familiari. Aumentando questa preghiera si permette alla Madonna di agire e di donare le Grazie che si chiedono.

Quelli che raccolgono l’invito sono più vicini a Gesù e lo Spirito della Madonna agisce in loro. Anche questo produce l’aumento della preghiera del Santo Rosario. Un cristiano non può fare a meno della preghiera perché senza di essa si allontana da Gesù e diventa un pagano.

Nel Vangelo gli Apostoli chiedono a Gesù: «Signore, insegnaci a pregare». Lui rivelò la potente preghiera rivolta al Padre di tutti noi, ma per pregare bene dobbiamo rivolgerci alla Maestra di perfezione con la sua preghiera preferita, preghiera potente ed inno alla Trinità Beata.

Ogni Ave Maria è l’apertura del cuore alla Vergine Maria, è una vittoria contro satana, il depotenziamento dei vizi personali, la sconfitta dei nemici, un profondo avvicinamento al Signore Gesù, quindi alla Santissima Trinità.

L’Ave Maria schiaccia i diavoli e non sopportano sentire questa biblica e armoniosa preghiera. I diavoli accettano con meno dolore la sconfitta da Dio nella Santa Messa che è la più potente preghiera, ma le continue sconfitte da parte di una Creatura eccelsa, ma sempre Creatura, è per i diavoli l’umiliazione più insopportabile.

Preferirebbero arrostire con maggiore intensità che sentire un solo cenno di comando della Madonna. A Lei devono obbedire senza fiatare.

La Santissima Trinità ha concesso questo potere Onnipotente a Colei che è Piena di Grazia. Nell’apparizione alle Tre Fontane a Roma nel 1947 la Madonna disse a Bruno Cornacchiola: «SONO COLEI CHE SONO NELLA TRINITÀ DIVINA. SONO LA VERGINE DELLA RIVELAZIONE».

In questa apparizione la Madonna profetizzò anche lo sfacelo della vita religiosa in questi tempi: «Io sono la calamita della Trinità Divina, che attira le anime alla salvezza. Il Male organizzato aumenterà nel mondo e negli eremi e nei conventi entrerà il carname del mondo».

Dinanzi a questi tempi di corruzione e di egoismo, ci rimangono Gesù Cristo che ci difende dal Male e la Madonna che è nostra Madre!

La Madonna a Fatima nel 1917 nelle sei apparizioni, ha chiesto di recitare il Santo Rosario tutti i giorni. Possiamo rivolgere i suoi interventi sull’urgente, necessaria recita giornaliera di più Corone del Santo Rosario anche per la Chiesa e l’Italia.

(13 maggio 1917) Quando chiesero se Francesco sarebbe andato in Cielo, la Madre di Dio disse a Lucia e a Giacinta che ci sarebbe andato ma avrebbe prima dovuto recitare molti Rosari.

(13 giugno 1917) «Recitate il Rosario tutti i giorni».

(13 luglio 1917) «Recitate il Rosario tutti i giorni per la pace del mondo e la fine della guerra». Quando Lucia fece alcune richieste, la Madonna le disse di recitare il Rosario per ottenere le Grazie durante l’anno.

(19 agosto 1917) «Voglio […] che continuiate a recitare il Rosario tutti i giorni».

(13 settembre 1917) «Continuate a recitare il Rosario per ottenere la fine della guerra».

(13 ottobre 1917) «Continuino sempre a recitare il Rosario tutti i giorni».

1 Ave Maria per Padre Giulio

«O Augusta Regina del Cielo e Sovrana degli Angeli, a Te che hai ricevuto da Dio la missione di schiacciare la testa di satana, io chiedo umilmente di mandare legioni celesti, perché al tuo cospetto inseguano i demoni, li combattano, reprimano la loro audacia, liberino da ogni male e da ogni persecuzione Padre Giulio e li respingano nell’abisso. Amen».

3 Ave Maria…

Nel nostro sito numerosi articoli interessanti, libri e altro:www.gesuemaria.it

Venerdì 8 novembre 2019 XXXI Settimana del Tempo Ordinario 0

Venerdì 8 novembre 2019 XXXI Settimana del Tempo Ordinario

  • VANGELO (Lc 16,1-8)
    I figli di questo mondo verso i loro pari sono più scaltri dei figli della luce.
  • Dal Vangelo secondo Luca
    In quel tempo, Gesù diceva ai discepoli: «Un uomo ricco aveva un amministratore, e questi
    fu accusato dinanzi a lui di sperperare i suoi averi. Lo chiamò e gli disse: “Che cosa sento dire
    di te? Rendi conto della tua amministrazione, perché non potrai più amministrare”.
    L’amministratore disse tra sé: “Che cosa farò, ora che il mio padrone mi toglie
    l’amministrazione? Zappare, non ne ho la forza; mendicare, mi vergogno. So io che cosa farò
    perché, quando sarò stato allontanato dall’amministrazione, ci sia qualcuno che mi accolga in
    casa sua”. Chiamò uno per uno i debitori del suo padrone e disse al primo: “Tu quanto devi al
    mio padrone?”. Quello rispose: “Cento barili d’olio”. Gli disse: “Prendi la tua ricevuta, siediti
    subito e scrivi cinquanta”. Poi disse a un altro: “Tu quanto devi?”. Rispose: “Cento misure di
    grano”. Gli disse: “Prendi la tua ricevuta e scrivi ottanta”. Il padrone lodò quell’amministratore
    disonesto, perché aveva agito con scaltrezza. I figli di questo mondo, infatti, verso i loro pari
    sono più scaltri dei figli della luce». Parola del Signore
    Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
    L’opera dell’amministratore disonesto è astuta, trova il modo per garantirsi un sostanziale
    benessere per il futuro, senza darsi pensiero che quel denaro è di provenienza illecita e
    maledetta. Quel denaro ottenuto con una modalità maliziosa, gli ricadrà addosso come un peso
    enorme e gli causerà grandi mali.
    Quello che si possiede deve essere valutato secondo il criterio della provenienza, come si è
    ottenuto. I cristiani onesti non hanno alcun problema, camminano a testa alta per quanto
    posseggono e non temono di patire disgrazie che arrivano sempre come ai corrotti, molti dei
    quali possiedono denaro acquisito disonestamente.
    I buoni dormono sonni tranquilli, i loro beni materiali sono benedetti da Gesù, non cercano
    modi disonesti per ottenere vantaggi economici.
    Questa società ha ipnotizzato tantissimi sull’importanza di possedere molti beni materiali, è
    si considera l’unica ragione per una vita gratificante.
    La parabola raccontata da Gesù non ha la finalità di ammirare l’opera disonesta
    dell’amministratore, che rimane un corrotto, però lo prende come esempio per evidenziare la
    sua astuzia, la sua intraprendenza, la smaliziata capacità di provvedere al suo futuro.
    È un’azione opposta alla predicazione di Gesù, e la sua condanna è garantita, rimane
    comunque da valutare la scaltrezza utilizzata dal disonesto mentre una simile scaltrezza non
    viene utilizzata nella verità, dai seguaci di Gesù Cristo.
    Si trova tutto qui il significato di questa parabola, Gesù vuol dire che i suoi seguaci hanno
    poca astuzia nel pensare al loro futuro, alle cose di Dio, alla vita eterna.
    Il Signore evidenzia che i furbi sono scattanti e perspicaci come se avessero una marcia
    in più ma nel Male, ed è un tipo di agilità iniqua.
    Non avere questa dinamicità nel Male per i buoni è tutta santità, essi devono volgersi solo
    verso il Bene e qui bisogna capire come fare.
    Non dobbiamo imitare la mentalità dell’amministratore disonesto, questo è stato chiarito, è
    interessante la sua scaltrezza, la capacità di elaborare un piano per trovare la migliore soluzione
    e garantirsi un futuro tranquillo, senza preoccupazioni.
    Noi dobbiamo vivere con la mente rivolta a Dio, impegnati nel compiere solamente opere
    buone e in modo spirituale. Solo così l’intelletto si purifica e si scopre un’intelligenza pura e
    non maliziosa. Anche satana è intelligente, anche fin troppo, la utilizza solo per odiare e dare
    morte, addirittura per patire maggiormente nell’inferno per ogni opera che compie contro
    l’umanità soprattutto contro i veri seguaci di Cristo.
    Tutti i cristiani che non pregano o pregano poco o agiscono mossi dall’orgoglio, sono
    bloccati alle loro idee e ad esse obbediscono. Quasi sempre sono intrise di amor proprio ed è
    difficile per loro trovare l’equilibrio. Cadono di male in peggio.
    Chi obbedisce a sé non serve Gesù, non ha nella mente santi propositi che elevano l’anima e
    stabiliscono una profonda comunione con il Signore.
    La vita oggi è troppo veloce in tutti i sensi, il tempo sembra volar via con una velocità
    raddoppiata e gli impegni giornalieri non permettono a molti di fermarsi e riflettere. Dalla
    mattina alla sera i pensieri umani e le preoccupazioni si intrecciano e non rimane mai il tempo
    per interessarsi della cosa in assoluta più importante: l’anima.
    Così la confusione, la tristezza, l’orgoglio, la superbia, la certezza delle proprie idee e di
    essere migliori di tutti, «paralizzano» l’anima.
    Ciò che si dimentica nella vita è il bene dell’anima e cosa fare per farla diventare santa.
    Manca la scaltrezza, l’astuzia, l’abilità dell’amministratore disonesto, intuitivo nel trovare la
    soluzione per il suo futuro. Noi quale futuro vogliamo? Stiamo andando dietro a qualcosa che
    nel futuro ci restituirà grandi ricompense davanti a Dio?
    Quello che appare in molti cristiani è la dimenticanza di Dio.
    Molti parroci non hanno più la percezione della Chiesa come Casa di Dio e luogo sacro per
    eccellenza, luogo di salvezza delle anime. Non dedicano tempo ai fedeli e chiudono le Chiese,
    mostrano di non avere alcun amore e legame spirituale con Gesù, vivono senza porsi la
    tremenda domanda sulla fine eterna delle persone a loro affidate da Dio.
    I cattolici devono comunque cercare le Chiese aperte per adorare l’Eucaristia e parlare con
    Gesù delle loro cose. Se non c’è adesso l’abilità di curare l’anima e di arricchirla di meriti che
    riceveranno grandi ricompense, la responsabilità è di chi ha trascurato la sua anima,
    preoccupandosi eccessivamente di cose marginali.
    Invece di accumulare beni che appesantiscono l’anima, la migliore scelta per i cristiani
    è quella di arricchire l’anima della Grazia divina.
    1 Ave Maria per Padre Giulio
    P.S.= Vi invito a recitare questa breve preghiera per una mia intenzione.
    “O Augusta Regina del Cielo e Sovrana degli Angeli, a Te che hai ricevuto da Dio la
    missione di schiacciare la testa di satana, io chiedo umilmente di mandare legioni celesti,
    perché al tuo cospetto inseguano i demoni, li combattano, reprimano la loro audacia, liberino
    da ogni male e li respingano nell’abisso. Amen”.
Sabato 16 novembre 2019 XXXII Settimana del Tempo Ordinario 0

Sabato 16 novembre 2019 XXXII Settimana del Tempo Ordinario

  • VANGELO (Lc 18,1-8)
    Dio farà giustizia ai suoi eletti che gridano verso di Lui.
  • Dal Vangelo secondo Luca
    In quel tempo, Gesù diceva ai suoi discepoli una parabola sulla necessità di pregare sempre,
    senza stancarsi mai: «In una città viveva un giudice, che non temeva Dio né aveva riguardo per
    alcuno. In quella città c’era anche una vedova, che andava da lui e gli diceva: “Fammi giustizia
    contro il mio avversario”. Per un po’ di tempo egli non volle; ma poi disse tra sé: “Anche se
    non temo Dio e non ho riguardo per alcuno, dato che questa vedova mi dà tanto fastidio, le farò
    giustizia perché non venga continuamente a importunarmi”». E il Signore soggiunse:
    «Ascoltate ciò che dice il giudice disonesto. E Dio non farà forse giustizia ai suoi eletti, che
    gridano giorno e notte verso di Lui? Li farà forse aspettare a lungo? Io vi dico che farà loro
    giustizia prontamente. Ma il Figlio dell’Uomo, quando verrà, troverà la Fede sulla
    terra?». Parola del Signore
    Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
    Questa parabola induce ad una preghiera fiduciosa e insistente, è la preghiera che piace a
    Gesù. Chi prega solitamente ha necessità di una Grazia, ci sono però molti cristiani che pregano
    sempre perché amano Gesù e la Madonna, posseggono una buona spiritualità.
    Chi chiede una Grazia potrà nel tempo accorgersi della necessità di pregare con fervore ogni
    giorno e non solo quando ha bisogno di aiuto.
    Molti cristiani sono arrivati alla preghiera giornaliera non solo per gli aiuti ricevuti nella vita,
    soprattutto dopo aver compreso e conosciuti i propri limiti, e che solo Gesù è l’Onnipotente
    capace di risolvere i problemi, di liberare dai mali.
    Solo nella riflessione matura e prolungata possiamo «vedere» gli interventi di Gesù e la sua
    presenza nei momenti di grande sofferenza. Lui c’è sempre, almeno fino a quando Lo adoriamo
    e chiediamo di aiutarci. Non agisce invece quando si vive in opposizione a Lui, anche senza
    una esplicita ammissione.
    Ricordare gli aiuti di Gesù nella nostra vita, la sua presenza ineffabile ed efficace, è un buon
    esercizio per far crescere la stima e la consapevolezza che il suo aiuto è stato molto importante.
    Sono ricordi che rendono più fervorosa la preghiera, più potente e permette di stabilire con Lui
    una intimità spirituale determinante.
    Le Grazie non si ottengono per la ripetizione di preghiere, prima ancora delle preghiere
    necessita la Fede, ed è vero che la Fede aumenta pregando bene, ma l’aiuto veramente
    necessario per la Fede è la conoscenza del Signore.
    D’altronde, si adora Gesù perché si ama, si ama perché si conosce e questa conoscenza
    aumenta la Fede.
    La Fede rende la preghiera più efficace e potente. La meditazione giornaliera del Vangelo si
    rende indispensabile per conoscere le opere di Gesù e così affidarci con grande fiducia a Lui,
    arrivare alla convinzione che è Dio.
    Proprio perché ci ama con amore infinito, vuole che riconosciamo la nostra dipendenza da
    Lui, poiché la coscienza del nostro nulla è per noi un gran bene, ci persuade a non separarci un
    solo istante dalla sua protezione.
    La parabola di oggi è toccante, si trovano dinanzi una debole vedova e un giudice potente, la
    prima chiede giustizia mentre il secondo è un uomo disonesto, privo di verità e senso della
    giustizia. Come potrà ottenere giustizia la vedova? Con l’insistenza.
    Gesù precisa che la vedova và di notte per indicare che lei chiede anche quando sembra
    inopportuno, quindi noi dobbiamo chiedere sempre.
    Non è tanto la ripetizione della richiesta, è il fervore e l’impeto della donna a rendere la sua
    richiesta pressante e importante.
    Alla fine del Vangelo odierno Gesù pone una domanda che riguarda i nostri tempi.
    «Ma il Figlio dell’Uomo, quando verrà, troverà la Fede sulla terra?».
    Molti cattolici asseriscono di avere Fede, altri ancora predicano la Fede, ma cosa è
    veramente la Fede? Credere in Dio Padre, nel Figlio Gesù, nel Loro Spirito santificatore.
    Quindi, la Fede la possiede solo chi osserva i Comandamenti di Dio e mette in pratica gli
    insegnamenti del Vangelo.
    Solo Dio conosce l’intenzione intima di ognuno di noi e ci può giudicare, comprende
    perfettamente dove è presente la buonafede e dove la malizia, dove il tradimento peggiore di
    Giuda e la scarsa preghiera per debolezza, dove la bontà e l’ingiustizia.
    Quanti nella Chiesa tradiscono Gesù sono disarmati senza Croce e il Santo Rosario,
    noncuranti, indifferenti e disamorati delle cose di Dio.
    Come si arriva a questa condizione di tradimento? Molti sono i motivi, tutto si riassume
    nel compiere opere opposte al Vangelo.
    Il più delle volte si inizia con piccole omissioni o trascuratezze nella preghiera e nella
    rinuncia di sé. I diavoli «aiutano» a non far caso alle iniziali mancanze, come avviene nel
    mondo quando a molti arrivano ispirazioni negative che spingono ai peccati mortali con queste
    parole: «Tanto lo fanno tutti. Che c’è di male?».
    Gesù ci richiama alla vigilanza anche dei pensieri per non farci staccare dalla Roccia che è
    Lui, e aggrappati ad Essa saremo forti.
    I peccati indeboliscono nella volontà il cristiano, ma ancora di più, l’aumento dei
    peccati segna una maggiore fiacchezza nel compiere buone opere, e non c’è la disposizione
    interiore adeguata per vivere il Vangelo. Questo spiega la perdita della Fede anche da
    parte di vescovi, sacerdoti e frati.
    La Fede in Gesù non è solo quella che si manifesta andando a Messa o recitando delle
    preghiere. La Fede autentica richiede onestà e coerenza, anche il superamento di tante
    tentazioni e prove giornaliere per l’aiuto che si chiede e si riceve dal Signore, inoltre
    l’abbondano in Dio che è Padre buono ed ascolta sempre le nostre preghiere.
    Cosa doveva fare Dio Padre per dimostrarci il suo Amore oltre alla crocifissione del
    Figlio? Ma chi rimane a riflettere su questo?
    Tutto passa in questa terra, solo Dio è eterno, e chi è saggio si preoccupa principalmente di
    crescere nella Fede in Cristo, per avere una corrispettiva protezione divina e superare tante
    prove che improvvise sbucano e si rimane affranti o sgomenti perché appaiono dolorose e
    talvolta insuperabili.
    Chi ha Fede sa che Gesù mantiene sempre la parola data e mai fa mancare il suo Onnipotente
    aiuto. Dobbiamo però meritare il suo aiuto, la Grazia.
    Tutto diventa possibile e facile con Gesù, bisogna crederci fermamente e chiedere con
    fiducia e umiltà. «Gesù, pensaci Tu».
    1 Ave Maria per Padre Giulio
    P.S.= Vi invito a recitare questa breve preghiera per una mia intenzione.
    “O Augusta Regina del Cielo e Sovrana degli Angeli, a Te che hai ricevuto da Dio la
    missione di schiacciare la testa di satana, io chiedo umilmente di mandare legioni celesti,
    perché al tuo cospetto inseguano i demoni, li combattano, reprimano la loro audacia, liberino
    da ogni male e li respingano nell’abisso. Amen”.
Domenica 24 novembre 2019 Nostro Signore Gesù Cristo, Re dell’Universo 0

Domenica 24 novembre 2019 Nostro Signore Gesù Cristo, Re dell’Universo

  • VANGELO (Lc 23,35-43)
    Signore, ricordarti di me quando entrerai nel tuo Regno.
  • Dal Vangelo secondo Luca
    In quel tempo, dopo che ebbero crocifisso Gesù, il popolo stava a vedere; i capi invece
    deridevano Gesù dicendo: «Ha salvato altri! Salvi se stesso, se è Lui il Cristo di Dio, l’Eletto».
    Anche i soldati Lo deridevano, gli si accostavano per porgergli dell’aceto e dicevano: «Se Tu
    sei il Re dei Giudei, salva Te stesso». Sopra di Lui c’era anche una scritta: «Costui è il Re dei
    Giudei». Uno dei malfattori appesi alla croce Lo insultava: «Non sei Tu il Cristo? Salva Te
    stesso e noi!». L’altro invece lo rimproverava dicendo: «Non hai alcun timore di Dio, tu che sei
    condannato alla stessa pena? Noi, giustamente, perché riceviamo quello che abbiamo meritato
    per le nostre azioni; Egli invece non ha fatto nulla di male». E disse: «Gesù, ricordati di me
    quando entrerai nel tuo Regno». Gli rispose: «In verità Io ti dico: oggi sarai con Me nel
    Paradiso». Parola del Signore
    Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
    Nei racconti di Maria Valtorta viene descritto Gesù massacrato dalle torture, crocifisso e
    morto in Croce. Non si direbbe proprio la morte di un Re. Così l’hanno etichettata i nemici, una
    fine visibile «disonorevole» del Maestro buono e umile, cosa che appare anche ai cristiani
    tiepidi, e la considerano una morte sconfortante.
    Umanamente è questa la conclusione a cui arrivano molte persone poco spirituali.
    Riguardo la Passione di Gesù non possono dare la definizione corretta perché non
    comprendono nulla degli aspetti soprannaturali, come si muove Dio. Molti giudicano Gesù
    come un Uomo buono che è stato crocifisso per la reazione degli ebrei.
    Soprattutto gli ebrei hanno seminato continue zizzanie contro la Vita e l’uccisione di
    Gesù Cristo. Per loro non può essere risorto.
    San Matteo descrive il complotto degli ebrei: «I sommi sacerdoti si riunirono con gli anziani
    e deliberarono di dare una buona somma di denaro ai soldati dicendo: “Dichiarate: i suoi
    discepoli sono venuti di notte e l’hanno rubato, mentre noi dormivamo. E se mai la cosa verrà
    all’orecchio del governatore noi lo persuaderemo e vi libereremo da ogni noia”. Quelli, preso
    il denaro, fecero secondo le istruzioni ricevute. Così questa diceria si è divulgata fra i Giudei
    fino ad oggi» (Mt 28,11-15).
    I cristiani hanno l’assoluta certezza della Risurrezione di Gesù non solo per quanto hanno
    scritto e testimoniato numerosi che Lo hanno visto Risorto e quindi Onnipotente vittorioso sulla
    morte, anche per quanto hanno compiuto i Santi nel suo Nome in questi duemila anni. I Santi
    che veneriamo hanno ottenuto l’impossibile, come miracoli inspiegabili per la scienza, e solo
    per l’intervento di Gesù Re dell’Universo.
    Altro che non è Figlio di Dio. Chi lo afferma è senza Dio!
    Non solamente crediamo per Fede, noi abbiamo incalcolabili prove che Gesù è vivo e sempre
    operante per donare il suo Amore e la sua Grazia.
    La sua Passione e crocifissione è stata abbracciata da Gesù e non imposta dagli uomini.
    D’altronde, come potevano prevalere sul Signore se aveva dimostrato di scacciare i
    diavoli, dominare la natura, risuscitare i morti, guarire lebbrosi, muti, sordi, zoppi?
    L’atto di Amore infinito (in tutti i sensi) fatto dal Signore, deve farci riflettere lungamente.
    Non c’è mai stato un uomo o una donna disponibili a lasciarsi torturare e crocifiggere per
    amore di persone sconosciute. Nessuno ha mai mostrato un amore più grande di quello che
    Gesù ci ha donato.
    Poi non era necessario morire crocifisso per redimere l’umanità, l’obbedienza docile di Gesù
    al Padre è stata commovente. La sua morte ha riparato il peccato infinito di Adamo ed Eva, ha
    mostrato quanto ci ama Dio, ci ha indicato che ogni forma di sofferenza si può sublimare e
    trasformarla in una straordinaria preghiera.
    Gesù Risorto è quindi la dimostrazione che la Vita non poteva rimanere avvolta nella morte,
    e la vita di ognuno di noi può diventare piena di luce e di amore, se ci lasciamo plasmare
    dall’azione dello Spirito del Signore.
    Ma se Egli è vivo perché il mondo è nelle mani di satana?
    Questo è il secondo quesito che bisogna spiegare. Dopo avere visto che Gesù è vivo, è risorto
    nonostante l’odio luciferino degli ebrei membri del sinedrio, convinti di essersi liberati
    definitivamente del grande Profeta consegnandolo a Pilato, adesso vediamo perché satana
    rimane libero di agire nel mondo.
    «Siate temperanti, vigilate. Il vostro nemico, il diavolo, come leone ruggente va in giro,
    cercando chi divorare» (1 Pt 5,8).
    In questa Lettera San Pietro esorta alla vigilanza perché satana è libero dalle catene. Fra
    breve non lo sarà più, ma lo è stato perché la libertà di agire la posseggono anche i diavoli,
    entro certi limiti stabiliti da Dio, soprattutto riguardo la conservazione della vita. Se Dio non
    avesse imposto questo limite, i diavoli avrebbero distrutto tutto, annientato l’umanità da molti
    secoli.
    Nell’Apocalisse viene spiegata la fine davvero ingloriosa che faranno molto presto i diavoli,
    dopo avere torturato con indicibili vessazioni miliardi di persone ed avere condotto incalcolabili
    uomini e donne nell’inferno, immersi nelle torture che non avranno mai fine perché eterne.
    Diversi Santi hanno visto l’inferno, ricordo qui Santa Veronica Giuliani, Santa Teresa
    d’Avila, Santa Faustina Kowalska. Esse fecero l’esperienza di vedere l’inferno e rimasero
    scioccate. Furono esperienze drammatiche delle tre Sante, videro le identiche scene di persone
    che bruciavano senza consumarsi, il fuoco e tanto fumo. Sentirono bestemmie di ogni tipologia,
    urli che mettevano brividi, lamenti provenire da caverne profonde. Leggiamo la testimonianza
    di Santa Faustina Kowalska.
    «Oggi, sotto la guida di un Angelo, sono stata negli abissi dell’inferno. È un luogo di grandi
    tormenti per tutta la sua estensione spaventosamente grande. Queste le varie pene che ho viste:
    la prima pena, quella che costituisce l’inferno, è la perdita di Dio;
    la seconda, i continui rimorsi di coscienza;
    la terza, la consapevolezza che quella sorte non cambierà mai;
    la quarta pena è il fuoco che penetra l’anima, ma non l’annienta; è una pena terribile: è un
    fuoco puramente spirituale acceso dall’ira di Dio;
    la quinta pena è l’oscurità continua, un orribile soffocante fetore, e benché sia buio i
    demoni e le anime dannate si vedono fra di loro e vedono tutto il male degli altri ed il proprio;
    la sesta pena è la compagnia continua di satana;
    la settima pena è la tremenda disperazione, l’odio di Dio, le imprecazioni, le maledizioni, le
    bestemmie.
    Il peccatore sappia che col senso col quale pecca verrà torturato per tutta l’eternità».
    I diavoli nel mondo sono molto operativi, possono compiere tutto quello che viene
    permesso dalle persone che non pregano. I cristiani hanno il potere di schiacciarli e di
    scacciarli nel Santissimo Nome di Gesù Cristo.
    In questi tempi i diavoli hanno portato nel mondo incalcolabili anime dannate, donne e
    uomini finiti all’inferno e obbedienti a satana.
    Chi finisce all’inferno desidera ardentemente la stessa fine dannata anche per i propri
    familiari viventi, nonostante il profondo amore scambievole intrattenuto quando vivevano
    insieme. Chi si trova nell’inferno non può amare nessuno, odia Dio e tutto, anche le
    persone che amava follemente quando era in vita!
    I diavoli e le persone dannate che operano oggi nel mondo sono combattivi ma condizionati
    dalle nostre preghiere. I diavoli sono troppo intelligenti e diventano imbecilli non appena
    recitiamo una sola Ave Maria. Per questo è urgente consacrarci al Cuore Immacolato della
    Madonna.
    Hanno terrore di ogni preghiera che recitiamo con Fede, amore, umiltà. Tremano dinanzi ai
    cristiani che agiscono con amore e onestà, docili alla Volontà di Dio e cercano di conoscerla
    nella preghiera o tramite il Sacerdote. I diavoli perdono potere dinanzi ai cristiani che pregano
    bene, praticano i Sacramenti e le virtù, si rinnegano e sono obbedienti.
    Nonostante le micidiali battaglie dei diavoli contro l’umanità, Gesù è sempre il Re
    dell’Universo, tutto rimane sotto il suo controllo e quelli che pregano ottengono grandi vittorie
    contro i diavoli e le proprie debolezze.
    Anche se nel mondo quasi tutto appare corrotto, marcio, immorale, verrà molto presto il
    tempo della mietitura e il Signore ripristinerà la giustizia, la verità, l’armonia cosmica. Nessuno
    deve abbattersi se patisce ingiustizie o cattiverie in questo momento o le ha sopportate in
    passato, Gesù darà la vittoria ai suoi seguaci che la chiedono con costanza e fedeltà.
    Il Regno di Gesù è spirituale ed è presente nei cuori che a Lui obbediscono. Cuori buoni,
    puri, semplici, che ardono di amore per Lui.
    1 Ave Maria per Padre Giulio
    P.S.= Vi invito a recitare questa breve preghiera per una mia intenzione.
    “O Augusta Regina del Cielo e Sovrana degli Angeli, a Te che hai ricevuto da Dio la
    missione di schiacciare la testa di satana, io chiedo umilmente di mandare legioni celesti,
    perché al tuo cospetto inseguano i demoni, li combattano, reprimano la loro audacia, liberino
    da ogni male e li respingano nell’abisso. Amen”
Lunedì 25 novembre 2019 XXXIV Settimana del Tempo Ordinario 0

Lunedì 25 novembre 2019 XXXIV Settimana del Tempo Ordinario

  • VANGELO (Lc 21,1-4)
    Vide una vedova povera, che gettava due monetine.
  • Dal Vangelo secondo Luca
    In quel tempo, Gesù, alzati gli occhi, vide i ricchi che gettavano le loro offerte nel tesoro del
    Tempio. Vide anche una vedova povera, che vi gettava due monetine, e disse: «In verità vi
    dico: questa vedova, così povera, ha gettato più di tutti. Tutti costoro, infatti, hanno gettato
    come offerta parte del loro superfluo. Ella invece, nella sua miseria, ha gettato tutto quello che
    aveva per vivere». Parola del Signore
    Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
    È un atto di Fede grandioso questo compiuto dalla vedova povera, non si può perdere il
    minimo che si ha per vivere senza la certezza della presenza di Dio nella propria vita, senza la
    convinta affidabilità di Dio che interviene sempre in soccorso dei suoi piccoli.
    Fare del bene è facile per i benestanti, farlo con amore è difficoltoso, dipende dallo
    spirito che si possiede, dalla bontà o dalla vanità, dall’amore verso i poveri o dall’amore
    esclusivo verso se stessi.
    Togliersi qualcosa del molto che si possiede di superfluo lo fanno in tanti.
    Molti cristiani non comprendono l’importanza dell’elemosina, non c’è questa santa
    preoccupazione di aiutare i bisognosi e di condividere con loro i propri beni. Quasi tutti gli
    adulti sono preoccupati di lasciare ai figli i beni accumulati in tanti anni di lavoro ed è una
    scelta legittima, quasi tutti però lo fanno senza pensare alle conseguenze e all’utilizzo.
    C’è una evidente distinzione tra un genitore che lascia in eredità milioni di euro e chi lascia
    poche decine di migliaia di euro.
    Qui mi riferisco solamente al benestante, chi possedeva molto e si è preoccupato solo dei
    figli, commettendo un gesto egoistico. La donazione ai figli è stata compiuta con la mira di far
    restare i soldi in famiglia, sempre appartenenti al genitore donatore anche se dall’aldilà non può
    utilizzarli. Non c’è alcuna apertura all’esterno dove vivono milioni di italiani poveri e bisognosi
    di tante cose.
    Gesù ce lo ha ricordato: «Ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei
    fratelli più piccoli, l’avete fatto a Me» (Mt 25,40).
    L’elemosina ai meno fortunati dovrebbe essere spontanea nei cristiani, le parole di Gesù
    accrescono la bontà dell’opera e la sublimano.
    L’elemosina dei cristiani è di una qualità superiore se viene accompagnata dall’autenticità
    del gesto. È vera carità perché associata alla compassione per quanti non hanno cibo per
    mangiare e questo avviene in tutte le città italiane, ovunque in Italia sono presenti molti poveri
    privi del necessario sostentamento.
    Chi è ricco o benestante non deve considerare i suoi beni come idoli da ammirare, non deve
    riporre in essi la sua compiacenza, questo però può avvenire lo stesso a livello inconscio e la
    sua vita inevitabilmente si svuota della sana spiritualità, non ha più una Fede forte, può anche
    perdere la comunione con Dio per la mancanza di preghiera.
    I cristiani donano per amore, aiutano perché vedono nei poveri il Volto di Cristo e c’è sincera
    pietà umana. Questa pietà non c’è nei ricchi egoisti.
    La solidarietà esprime un’unione dei cuori, una partecipazione alle difficoltà altrui, il
    sostegno alle opere che si costruiscono per la comunità.
    L’elemosina o la donazione autentica, cioè sincera e ricolma di amore, oltre a sollevare i
    bisognosi o a favorire opere buone per il bene di tanti, causa in chi compie queste
    elemosine o donazioni, un bene elevatissimo, non quantificabile.
    L’elemosina allora è finalizzata alla conversione di chi la fa, non di chi la riceve. Chi la
    fa ne riceve maggiori benefici spirituali.
    L’elemosina permette di espiare una grande quantità di peccati, tanto che la persona buona e
    intelligente fa molte donazioni con spirito umile e sincero, sapendo di fare del bene a sé.
    L’effetto più importante e più spirituale della donazione ricade su chi la compie.
    Gesù oggi nel Vangelo non condanna i ricchi, c’erano benestanti che offrivano somme
    ingenti al Tempio. Nelle sue parole evidenzia il nobile gesto della vedova che ha donato tutto
    quello che possedeva. Questi gesti fanno emergere una differenza.
    Gesù sottolinea che molti gettavano quanto avevano di superfluo, quindi non erano
    preoccupati del domani, possedevano cibo e altro. Essi del denaro avevano la considerazione
    dell’idolo, lo tenevano stretto e lo custodivano con molta cura, magari per vederlo aumentare.
    Un atteggiamento che esclude Gesù Cristo.
    La donna aveva fiducia in Dio, non conosceva Gesù e non sapeva che Egli ricompensa
    cento volte tanto quanti compiono buone opere.
    Senza la Luce di Gesù è impossibile vedere la scelta migliore in ogni circostanza, la strada da
    percorrere per salire verso il monte della personale trasfigurazione spirituale, che richiede lo
    spogliamento o l’abbandono di tutto ciò che si oppone all’amore, alla verità, alla giustizia, al
    perdono, alla sincerità.
    La riflessione sulle buone opere da compiere nella vita, induce ad un cambiamento
    progressivo che conduce ad un’altra certezza ed è l’esistenza di Dio. Rimanendo aggrappati ai
    beni materiali, sono questi beni a dare la sicurezza e non spingono a pregare di più. Se una
    persona ha molti beni, quasi sempre si illude di avere il futuro garantito e rimane indifferente a
    tutto il resto. È insensibile.
    Questo pensiero esclude Gesù e non suscita mai una preghiera profonda e fiduciosa.
    Gesù oggi dà una spiegazione dei beni materiali, li considera necessari ma senza riporre in
    essi la speranza del futuro, senza lasciarsi dominare dalla paura di averne pochi o perché si
    posseggono quelli sufficienti per una vita dignitosa.
    Quello che non possono fare i beni materiali, ci arrivano dalla Grazia di Dio. La Fede in
    Gesù e la devozione alla Madonna sono tutto.
    Riporre tutta la fiducia in Gesù ci fa vivere nella vera gioia, la speranza in Lui è una
    vera Grazia, un grande aiuto psicofisico.
    I ricchi devono fare donazioni con l’amore che posseggono, ma con retta intenzione.
    Potrebbero far gioire molti poveri e aiutare le opere sante.
    La condivisione è essenziale, anche per quello che si può, senza dare solo del superfluo
    ma qualcosa a cui si è legati fin troppo.
    Non si compie l’elemosina per dare una rinfrescata alla coscienza o per ostentare generosità
    davanti agli amici, è invece l’appartenenza a Cristo che deve spingere a dare aiuti con amore e a
    fare elemosine, perché oltre ad esprimere grandi gesti di bontà verso gli altri, si dimostra di
    avere compreso il messaggio centrale del Vangelo.
    1 Ave Maria per Padre Giulio
    P.S.= Vi invito a recitare questa breve preghiera per una mia intenzione.
    “O Augusta Regina del Cielo e Sovrana degli Angeli, a Te che hai ricevuto da Dio la
    missione di schiacciare la testa di satana, io chiedo umilmente di mandare legioni celesti,
    perché al tuo cospetto inseguano i demoni, li combattano, reprimano la loro audacia, liberino
    da ogni male e li respingano nell’abisso. Amen”.
Martedì 26 novembre 2019 XXXIV Settimana del Tempo Ordinario 0

Martedì 26 novembre 2019 XXXIV Settimana del Tempo Ordinario

  • VANGELO (Lc 21,5-11)
    Non sarà lasciata pietra su pietra.
  • Dal Vangelo secondo Luca
    In quel tempo, mentre alcuni parlavano del Tempio, che era ornato di belle pietre e di doni
    votivi, Gesù disse: «Verranno giorni nei quali, di quello che vedete, non sarà lasciata pietra su
    pietra che non sarà distrutta». Gli domandarono: «Maestro, quando dunque accadranno queste
    cose e quale sarà il segno, quando esse staranno per accadere?». Rispose: «Badate di non
    lasciarvi ingannare. Molti infatti verranno nel mio Nome dicendo: “Sono io”, e: “Il tempo è
    vicino”. Non andate dietro a loro! Quando sentirete di guerre e di rivoluzioni, non vi
    terrorizzate, perché prima devono avvenire queste cose, ma non è subito la fine». Poi diceva
    loro: «Si solleverà nazione contro nazione e regno contro regno, e vi saranno in diversi luoghi
    terremoti, carestie e pestilenze; vi saranno anche fatti terrificanti e segni grandiosi dal
    Cielo». Parola del Signore
    Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
    L’avviso che ci dà il Signore è da considerare più che mai attuale. Nella Chiesa troviamo uno
    dei motivi che farà intervenire Dio nel mondo come già è avvenuto numerose volte nella storia.
    Mai nella Chiesa era avvenuta una simile separazione da Gesù Cristo.
    È presente in molti la considerazione che determinati cardinali e vescovi hanno perduto
    l’orientamento della Fede della Santa Chiesa.
    Diventa più convinta la scelta della dottrina protestante, insieme a quel modernismo bollato
    da Papa Pio X come la madre delle eresie.
    Da alcuni anni sono iniziate nella Chiesa reazioni qualificate, come le ripetute e consistenti
    condanne di questo pontificato esternate da due Cardinali tedeschi, Muller e Brandmuller. Due
    voci autorevoli e fedeli alla Sacra Tradizione della Chiesa.
    Brandmuller il 27 giugno aveva accusato di eresia e apostasia il Sinodo vaticano
    sull’Amazzonia, mentre Muller fino due anni fa alternava reazioni a pacificazioni, poi ha scelto
    in quale posizione posizionarsi e ripetutamente condanna le novità umane che spuntano non
    inattese nella Chiesa degli uomini.
    Muller ha criticato come Brandmuller il Sinodo sull’Amazzonia e manifesta insofferenza per
    la nuova dottrina che si sta diffondendo nella Chiesa.
    Si diffondono anche gli interessi materiali da parte di uomini del Vaticano, ultimamente si è
    innescata una forte disputa interna tra la Segreteria di Stato e l’Autorità di Informazione
    Finanziaria del Vaticano. La Segreteria di Stato vaticana ha comprato un complesso di lusso a
    Londra, al 60 di Sloane Avenue, spendendo 200 milioni di dollari.
    Tantissimi avvenimenti mostrano una Chiesa diversa da quella che si conosceva in passato, e
    corrisponde a quanto disse Gesù alla Beata Caterina Emmerick nel 1820. Le esternazioni di
    numerosi cardinali e vescovi non ci sorprendono e le loro posizioni contro Gesù Cristo li
    macchiano di orrende empietà.
    Una forte reazione alle eresie che vengono diffuse senza più alcun timore di Dio, arriva
    dall’Arcivescovo Viganò, già Nunzio apostolico negli Stati Uniti e in passato autore di ripetute
    richieste a Bergoglio di rivedere alcuni suoi pronunciamenti.
    Nella lettera del 21 novembre ha rivolto ai Cardinali e Vescovi l’invito ad intervenire con
    coraggio. Sono accuse pesanti contro Bergoglio e Viganò sostiene la veridicità delle sue
    affermazioni, perché scritte contro il Vescovo di Roma sono dirompenti. Lo stesso Bergoglio
    preferisce essere chiamato Vescovo di Roma, lo disse dalla loggia di San Pietro il 13/3/2013.
    Su «LifeSiteNews.com» l’Arcivescovo Carlo Maria Viganò ha osservato che il «ministero
    di Francesco è stato “divisivo e distruttivo”». Parole molto dure e spiega anche perché.
    Leggiamo una sintesi della sua lettera abbozzata da un sito
    online. https://gloria.tv/post/eFFZReLbRkjd2Ad7DcJEf3SiW
    «L’ex diplomatico vaticano ha compreso che la strategia di Francesco è “camuffata da
    inganno e bugie” e “nascosta dal silenzio”.
    Il Sinodo di Pachamama, secondo lui, fa parte di un “vasto progetto sviluppato sotto l’egida
    dell’ONU” e “supportato dai grandi poteri finanziari e massonici”. Viganò nota che l’ONU
    indottrina i bambini con la propaganda di Pachamama.
    Viganò sottolinea che tutto torna: una falsa scienza fondata sull’allarmismo climatico,
    un’ideologia che si concentra su “Madre Terra” invece che sull’uomo, una teoria che Dio
    “vuole” religioni false, sacrilegi con Pachamama nel Vaticano.
    Così, la Chiesa si presta a fare da amplificatore per un’ideologia anticristiana,
    sottomettendosi alle “forze potenti che dominano il mondo” e che puntano a instaurare un
    “governo globale”».
    Parole durissime di Mons. Viganò che vogliono dare una spiegazione agli incerti e a quanti
    non comprendono la natura della crisi della Chiesa. Questa devastante crisi degli uomini di
    Chiesa è il segno che presto necessariamente avverrà qualcosa per bloccare le follie di quanti
    nel mondo hanno pianificato la vita senza Dio o contro Dio.
    Gesù oggi ci parla di più argomenti. Diceva duemila anni fa che «il tempo è vicino», ma Lui
    è fuori del tempo, Dio è l’Eterno presente.
    «Quando sentirete di guerre e di rivoluzioni, non vi terrorizzate, perché prima devono
    avvenire queste cose, ma non è subito la fine».
    Gesù non parla di fine del mondo e non ci sarà la fine del mondo quando scoppieranno
    guerre, molti temono questa eventualità, mentre la vita sulla Terra continuerà e non bisogna
    avere alcuna paura. «Non è subito la fine», gli avvenimenti legati a guerre e rivoluzioni che si
    svolgeranno in contemporanea in molti luoghi del mondo, non faranno seguire la dissoluzione
    della vita umana.
    Leggendo l’Apocalisse si comprende meglio cosa succederà nel mondo, nel Libro sono
    presenti molte allegorie, però quando vengono citati gli interventi di Dio, provvidenzialmente
    presente per fermare le «guerre e le rivoluzioni», non c’è da interpretare nulla.
    Gesù oggi cita tutti i falsi veggenti che si riproducono nel mondo, astuti nell’inventare
    rivelazioni e manovrati da satana che li ispira sottilmente. I falsi veggenti sono la rovina di
    molti cristiani che li ascoltano, direi con molta imprudenza. Gesù ha avvertito di stare attenti a
    quanti modificano la sua Parola e questo è uno dei segni dell’impostura!
    «Badate di non lasciarvi ingannare. Molti infatti verranno nel mio Nome dicendo: “Sono
    io”, e: “Il tempo è vicino”».
    Non credete a quanti sono incoerenti e divulgano messaggi ripetitivi. Degli autentici
    mistici che ricevono messaggi vi ho fornito le prove!
    1 Ave Maria per Padre Giulio
    P.S.= Vi invito a recitare questa breve preghiera per una mia intenzione.
    “O Augusta Regina del Cielo e Sovrana degli Angeli, a Te che hai ricevuto da Dio la
    missione di schiacciare la testa di satana, io chiedo umilmente di mandare legioni celesti,
    perché al tuo cospetto inseguano i demoni, li combattano, reprimano la loro audacia, liberino
    da ogni male e li respingano nell’abisso. Amen”.
Domenica 20 ottobre 2019 XXIX DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO 0

Domenica 20 ottobre 2019 XXIX DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

  • VANGELO (Lc 18,1-8)
    Dio farà giustizia ai suoi eletti che gridano verso di Lui.
  • Dal Vangelo secondo Luca
    In quel tempo, Gesù diceva ai suoi discepoli una parabola sulla necessità di pregare sempre,
    senza stancarsi mai: «In una città viveva un giudice, che non temeva Dio né aveva riguardo per
    alcuno. In quella città c’era anche una vedova, che andava da lui e gli diceva: “Fammi giustizia
    contro il mio avversario”. Per un po’ di tempo egli non volle; ma poi disse tra sé: “Anche se
    non temo Dio e non ho riguardo per alcuno, dato che questa vedova mi dà tanto fastidio, le farò
    giustizia perché non venga continuamente a importunarmi”». E il Signore soggiunse:
    «Ascoltate ciò che dice il giudice disonesto. E Dio non farà forse giustizia ai suoi eletti, che
    gridano giorno e notte verso di Lui? Li farà forse aspettare a lungo? Io vi dico che farà loro
    giustizia prontamente. Ma il Figlio dell’Uomo, quando verrà, troverà la Fede sulla
    terra?». Parola del Signore
    Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
    La domanda posta da Gesù sull’esistenza della Fede nel mondo quando presto verrà nella
    gloria, ci interpella direttamente perché è questo il tempo in cui moltissimi cattolici si
    allontaneranno da Dio per diverse cause, a cominciare da una falsa spiegazione della dottrina
    cattolica e giudicheranno la realtà con una visione oscura.
    Senza una preghiera profonda, costante, fiduciosa, anche il migliore cattolico si perde
    per strada e intraprende un percorso falso.
    La Fede non si perde perché si pecca, certo si indebolisce, ma con la Confessione e
    l’Eucaristia si può riprendere il cammino di Fede interrotto, anche se non con la stessa Fede di
    prima. Peccare con facilità non è mai un buon segnale, la causa è la mancanza di preghiera
    perché è essa ad alimentare la Fede.
    Si cresce nella Fede quando la preghiera costante e umile è presente nel credente, si
    compiono tante buone opere e sono attive le virtù.
    La preghiera è il mezzo che ci permette di entrare in dialogo con l’Altissimo e la preghiera è
    vocale, mentale, contemplativa. Tutta la preghiera per essere buona ed efficace deve scaturire
    dal cuore, da un amore sincero verso Gesù e la Madonna.
    Anche la vita deve diventare preghiera, desiderando in ogni circostanza quello che vuole
    Gesù, compiendo la sua Volontà.
    Il credente che vive una forte spiritualità, si distacca con facilità dalle cose del mondo,
    anche se è coinvolto lo fa con grande distacco.
    Il Vangelo oggi presenta due caratteristiche importanti del vero seguace di Gesù: la necessità
    di pregare sempre, anche con la vita; come conseguenza della preghiera, la cura della propria
    Fede, la quale cresce se viene alimentata nei modi opportuni.
    Non potrà mai aumentare la Fede senza la costante preghiera e l’osservanza dei
    Comandamenti, c’è un collegamento vincolante tra Fede e preghiera, ed è indispensabile una
    preghiera devota, sincera, purificata.
    La preghiera favorisce la frequenza ai Sacramenti, si cercano con maggiore amore, interesse
    e devozione. È la preghiera a chiedere i doni dello Spirito Santo e a implorare anche con i
    respiri aiuto e misericordia a Gesù.
    Dio Padre vuole ricolmarci di incalcolabili Grazie, ci sono però le condizioni adeguate
    che dobbiamo avere e praticare.
    Gesù afferma che un genitore dona ciò che ha di meglio ai figli, quanto più donerà Dio verso
    ognuno di noi che chiede umilmente aiuto?
    In questa parabola prende come esempio il ricorso al giudice da parte di una vedova molto
    debole che non riusciva ad ottenere giustizia. Ella mai avrebbe potuto ottenere giustizia, fu la
    sua insistenza a far ricredere il malvagio giudice e a concederle quanto le spettava.
    «E Dio non farà forse giustizia ai suoi eletti, che gridano giorno e notte verso di Lui?».
    Questa è la via giusta quando riceviamo ingiustizie e da soli non siamo in grado di superarle.
    C’è Gesù Cristo che vince ogni cattiveria.
    «Li farà forse aspettare a lungo?».
    Spesso al mancato arrivo di una Grazia si frappone la cattiveria dei nemici.
    Gesù potrebbe smuovere tutto ma rispetta la libertà delle persone, anche dei cattivi. Cosa
    occorre per demolire l’ostinazione dei cattivi? La preghiera costante, devota e pura, senza idoli
    nel cuore, senza pensieri di grandezza nella mente. Umiltà, perdono verso tutti e amore.
    «Io vi dico che farà loro giustizia prontamente».
    In mancanza di impedimenti esterni, Gesù ci aiuta in breve tempo, se trova comunque in noi
    le buone disposizioni.
    Quando Gesù deve agire direttamente, senza l’opposizione delle persone cattive, è facilitata
    la sua opera. Se invece c’è di mezzo la decisione di una persona per l’ottenimento di qualcosa
    alla persona che prega, occorrerà forse più tempo, ma la preghiera fiduciosa riuscirà ad ottenere
    da Dio quanto necessita. «Se avrete Fede e non dubiterete» (Mt 21,21).
    L’ultima affermazione del Vangelo di oggi è inquietante: «Ma il Figlio dell’Uomo,
    quando verrà, troverà la Fede sulla terra?».
    Che sta succedendo adesso e cosa succederà prossimamente a moltissimi cattolici?
    È stato detto che moltissimi si allontaneranno dalla sana dottrina, dalla Fede autentica,
    perché seguiranno false dottrine protestanti serpeggianti nella Chiesa e non avranno più
    desiderio di pregare, crederanno in una nuova dottrina senza Sacramenti e una Santa Messa
    protestante. Molto presto tutto questo sarà svelato!
    Non solamente gli idoli e i vizi li vinceranno, la loro Fede si spegnerà come una candela
    consumata per la perdita della comunione con Gesù.
    Non riusciranno più a venerare la Madonna e le loro preghiere saranno vuote, inutili.
    Arriveranno a non sentire più la necessità di pregare perché i loro cuori saranno ricolmi di
    interessi umani, di rimorsi, di falsi idoli, di una falsa fede.
    Per rimanere sempre uniti a Gesù si deve allontanare tutto ciò che è orgoglio, superbia
    e volontà umana, se no da Lui non si ottiene nulla!
    1 Ave Maria per Padre Giulio
    P.S.= Vi invito a recitare questa breve preghiera per una mia intenzione.
    “O Augusta Regina del Cielo e Sovrana degli Angeli, a Te che hai ricevuto da Dio la
    missione di schiacciare la testa di satana, io chiedo umilmente di mandare legioni celesti,
    perché al tuo cospetto inseguano i demoni, li combattano, reprimano la loro audacia, liberino
    da ogni male e li respingano nell’abisso. Amen”.
Lunedì 21 ottobre 2019 XXIX Settimana del Tempo Ordinario 0

Lunedì 21 ottobre 2019 XXIX Settimana del Tempo Ordinario

  • VANGELO (Lc 12,13-21)
    Quello che hai preparato, di chi sarà?
  • Dal Vangelo secondo Luca
    In quel tempo, uno della folla disse a Gesù: «Maestro, dì a mio fratello che divida con me
    l’eredità». Ma Egli rispose: «O uomo, chi mi ha costituito giudice o mediatore sopra di voi?». E
    disse loro: «Fate attenzione e tenetevi lontani da ogni cupidigia perché, anche se uno è
    nell’abbondanza, la sua vita non dipende da ciò che egli possiede». Poi disse loro una parabola:
    «La campagna di un uomo ricco aveva dato un raccolto abbondante. Egli ragionava tra sé: “Che
    farò, poiché non ho dove mettere i miei raccolti? Farò così -disse-: demolirò i miei magazzini e
    ne costruirò altri più grandi e vi raccoglierò tutto il grano e i miei beni. Poi dirò a me stesso:
    Anima mia, hai a disposizione molti beni, per molti anni; riposati, mangia, bevi e divertiti!”.
    Ma Dio gli disse: “Stolto, questa notte stessa ti sarà richiesta la tua vita. E quello che hai
    preparato, di chi sarà?”. Così è di chi accumula tesori per sé e non si arricchisce presso
    Dio». Parola del Signore
    Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
    Nel mondo ciò che conta è la ricchezza materiale, in ogni epoca storica c’è stata questa
    inclinazione in molti ma oggi coinvolge la maggioranza della popolazione. Non si tratta solo di
    beni per vivere dignitosamente, l’egoismo ha introdotto in tantissimi l’idolo della ricchezza,
    intesa quantomeno come agiatezza per soddisfare tutti i capricci.
    Questo è dovuto anche ai bisogni che crescono nella misura dell’invidia che si avverte in sé,
    quanto posseggono i parenti e gli sconosciuti, da quanto viene imposto dalle accattivanti
    pubblicità televisive.
    Si comprano tante cose non indispensabili, oggetti, abbigliamenti e sfizi non necessari e
    ricercati, perché oggi ciò che conta è la firma del produttore. Quanti sono schiavi di questa
    divoratrice mentalità, non hanno alcun desiderio di compiere un cammino di Fede oppure se
    vanno in Chiesa è un atto inutile.
    Pensare in modo tormentoso ad un benessere di molto superiore alle reali necessità, è una
    sofferenza interiore pericolosa, che comporta quasi sempre conseguenze psicofisiche rilevanti.
    Si può entrare in una fase di turbamento mentale che supera di molto la stessa ansia.
    I soldi sono necessari per vivere, Dio desidera una vita decorosa per tutti gli esseri
    umani, nessuno escluso. È un Padre che guarda con amarezza la disuguaglianza sociale
    presente nel mondo, dove le ricchezze le posseggono in pochi e della povertà si nutrono
    diverse miliardi di persone.
    Abbiamo visto molto spesso nel mondo che numerosi di quanti hanno intrapreso l’impegno
    per eliminare la disuguaglianza sociale, sono diventati benestanti o ricchi, proprietari e padroni,
    ed è una contraddizione vergognosa. Comprano barche, ville importanti, conducono uno stile di
    vita sfarzosa.
    Tanti dittatori nel secolo scorso hanno schiavizzato miliardi di persone, hanno ingannato
    quasi tutti con la teoria del collettivismo, una economia statalizzata, il controllo di tutto da parte
    dello Stato, separando due condizioni di vita: la loro e quella del popolo.
    I dittatori e i cortigiani vivevano e mangiavano nell’opulenza dei ricchi, il popolo affamato
    con il denaro per sopravvivere qualche giorno.
    Non è Dio a scegliere chi deve essere ricco e chi povero, è l’uomo malvagio a decidere la
    povertà di miliardi di persone.
    Pensiamo a quanti soldi sono stati spesi dalle potenze mondiali per le armi nucleari. Sono
    incalcolabili gli investimenti, immaginiamo tanto per indicare una cifra, un trilione che equivale
    a un miliardo di miliardi di euro.
    Le cifre mettono i brividi, sono soldi che sfamerebbero l’umanità per più decenni, ma
    l’ossessione delle potenze mondiali è l’aumento degli arsenali atomici e la costruzione di mezzi
    ultramoderni. Putin ha dato il via ad un sottomarino capace di sfuggire a tutti i più potenti radar
    degli Usa e della NATO.
    Quello che noto, tra tante altre cose, è l’assoluta mancanza del senso della realtà che si è
    impadronito dei potenti del mondo ed essi dimostrano di essere senza Dio. Non avvertono più il
    pericolo di una guerra atomica e non pensano al rischio delle loro vite. Amano sfidare i nemici
    e affidarsi all’imprevedibile con grande sfrontatezza, si considerano capaci di controllarlo e
    deviarlo. Questa si chiama irragionevolezza.
    La mente priva di Dio è tortuosa, oscura e inesplicabile per la stessa persona.
    I non credenti hanno una visione immaginaria della vita, sempre ingannevole e opposta alla
    Volontà di Dio. Un cittadino ateo è pericoloso per se stesso, per le scelte e la mancanza di
    valori, perché mancando i doni dello Spirito Santo, i sette vizi predominano e dirigono pensieri
    e azioni solo verso il Male.
    Ci sono tanti atei perbene, educati e buoni, ma senza i valori cristiani la visione della loro
    vita ha orizzonti opposti al Vangelo.
    Nel Vangelo di oggi Gesù spiega che non bisogna mai riporre la sicurezza nei beni
    materiali: «Fate attenzione e tenetevi lontani da ogni cupidigia perché, anche se uno è
    nell’abbondanza, la sua vita non dipende da ciò che egli possiede».
    Per spiegare il significato racconta una parabola, dove un ricco è protagonista di un
    ragionamento pragmatico e allo stesso tempo sprovveduto. È felice per la ricchezza aumentata
    per gli abbondanti raccolti e dice tra sé: «Anima mia, hai a disposizione molti beni, per molti
    anni; riposati, mangia, bevi e divèrtiti!».
    Così ragiona l’uomo sciocco senza Dio: raccoglie molto denaro, illuso di vivere mille
    anni e di poter utilizzare le ricchezze accumulate.
    Gesù termina la parabola così: «Stolto, questa notte stessa ti sarà richiesta la tua vita. E
    quello che hai preparato, di chi sarà?».
    Molte persone ricche non hanno quasi dormito per tutta la vita per accumulare tante
    ricchezze, ma gli anni aumentano anche per loro e poi cosa ne faranno di tutti i beni? Li
    lasceranno ai figli e ai nipoti?
    Vorrà dire che non amano, davanti a Dio, né i figli né i nipoti.
    Lasciare beni ai figli per vivere dignitosamente è ragionevole, ma lasciare ricchezze per farli
    vivere come disperati proprio a causa delle ricchezze, senza la preoccupazione di una
    professione per non vivere nell’ozio, con una superbia paralizzante per la stupida arroganza,
    l’ostentazione nauseante, è la loro rovina eterna.
    I genitori ricchi che si preoccupano della dignità e della salvezza dei loro figli, non lasciano
    ad essi decine di milioni di euro. Li fanno lavorare!
    Un ricco americano ha detto che lascerà ai figli i soldi sufficienti per vivere dignitosamente,
    pagherà gli studi e li farà laureare, comprerà le case dove vivere e lavorare con la loro
    professione, perché dovranno impegnarsi per guadagnare i soldi.
    Questo ricco sembra anacronistico ma egli ama davvero i suoi figli, è molto lucido sul
    pericolo dell’eccessivo denaro e per i suoi figli desidera il meglio, si preoccupa di tirare fuori i
    loro talenti e di farli lavorare per capire il valore del denaro. Non li abbandona all’ozio di una
    vita inutile. Forse li aiuta anche a salvare le loro anime.
    Chi vive nel benessere deve riflettere: Gesù mi ha permesso di avere denaro e beni materiali,
    che ne farò? Gesù dice di compiere buone opere!
    1 Ave Maria per Padre Giulio
    P.S.= Vi invito a recitare questa breve preghiera per una mia intenzione.
    “O Augusta Regina del Cielo e Sovrana degli Angeli, a Te che hai ricevuto da Dio la
    missione di schiacciare la testa di satana, io chiedo umilmente di mandare legioni celesti,
    perché al tuo cospetto inseguano i demoni, li combattano, reprimano la loro audacia, liberino
    da ogni male e li respingano nell’abisso. Amen”
Martedì 12 novembre 2019 0

Martedì 12 novembre 2019

XXXII Settimana del Tempo Ordinario

+ VANGELO (Lc 17,7-10)

Siamo servi inutili. Abbiamo fatto quanto dovevamo fare.

Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù disse: «Chi di voi, se ha un servo ad arare o a pascolare il gregge, gli dirà, quando rientra dal campo: “Vieni subito e mettiti a tavola”? Non gli dirà piuttosto: “Prepara da mangiare, stringiti le vesti ai fianchi e sérvimi, finché avrò mangiato e bevuto, e dopo mangerai e berrai tu”? Avrà forse gratitudine verso quel servo, perché ha eseguito gli ordini ricevuti? Così anche voi, quando avrete fatto tutto quello che vi è stato ordinato, dite: “Siamo servi inutili. Abbiamo fatto quanto dovevamo fare”». Parola del Signore

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro

La mancata conoscenza personale induce naturalmente ad avere una grande considerazione di tutto ciò che si compie, sia per la mancata guida della coscienza sia per il libero sfogo della superbia. Anche senza volerlo.

La coscienza spesso non è attiva nel significato completo, essa sempre svolge la sua attività ma non viene interpellata o è indirizzata altrove.

Un agire diverso dalla considerazione che ci invita ad avere Gesù. Ci dice di considerarci servi inutili, non in senso dispregiativo, questa è la convinzione delle anime buone che conoscono Dio e trovano la loro giusta collocazione nel piano divino. Davanti a Dio si considerano poca cosa e solo a Lui danno massima gloria.

Non ci dice che siamo una nullità, Gesù non vuole offenderci e spiego meglio questo passaggio. Le persone insignificanti non producono nulla di buono, sono dedite al Male, non si preoccupano dell’agire onesto e della coscienza. Queste persone non cercano il Regno di Dio e vivacchiano quasi sempre come vegetali, pronti a sfruttare le opportunità poco nobili.

Gesù invece parla di servi inutili in riferimento ai cristiani operativi e pieni di dignità, sono questi i veri seguaci del Signore.

Danno buoni esempi e fanno apostolato in famiglia e tra gli amici, diffondono libri spirituali o invitano alla preghiera, si trovano in un cammino di Fede apprezzato da Gesù e amano la Madonna con grande devozione.

Questi autentici seguaci del Vangelo come principale impegno assumono quello di aiutare Gesù nella salvezza delle anime e si impegnano con amore e sacrifici per far conoscere il Signore della vita. Tutto quello che compiono scaturisce dalla consapevolezza che devono tutto a Dio, sono creature del Padre e chiamate a corrispondere al suo Amore.

Sono cristiani da apprezzare e da imitare, però potrebbe nascere in qualcuno lo spiritello di vanagloria, per questo Gesù dà un metodo per fermare questa tentazione, indicandolo come servo inutile.

Servo perché collabora fedelmente alla diffusione del Vangelo, ed è inutile perché da sé non intraprende nulla e riconosce in Dio la sua guida. Inutile indica soprattutto la volontà di non cercare il proprio utile nella vita e fare quello che ci indica Gesù nel Vangelo.

Il cristiano è chiamato come vero seguace di Gesù a compiere determinate buone opere, eseguendole diventa uno che ha svolto quanto gli spettava, non ha fatto altro di diverso, non ha intrapreso iniziative personali e ha seguito la Volontà di Dio. 

In questo senso è un servo inutile per sé in quanto non ha cercato il proprio utile, ed è grande davanti a Dio.

Inoltre, bisogna considerare che spesso gli altri esprimono lodi ai veri seguaci di Cristo, mentre essi ricevono anche tante persecuzioni da parte dei cattivi e nemici di Dio. Le lodi possono danneggiare il cammino di Fede se non c’è la vigilanza e non si dà a Dio l’apprezzamento che viene espresso dagli altri.

Considerarsi servi inutili diventa un atto di santa umiliazione, c’è lucidità nel rifiutare gli onori del mondo e rimanere al proprio degno posto.

Il pensiero di fare quello che Gesù ci indica è un grande mezzo di rinnegamento e di santificazione. Oltre ad umiliare la propria superbia si rimane con i piedi per terra, senza esaltazioni e con la convinta operatività di obbedire a Gesù.

Con la convinzione di essere un servo inutile davanti al Signore, cresce e si potenzia la capacità del controllo della propria volontà, c’è inoltre una grande disponibilità a lasciare a Dio il primo posto e diventa spontaneo chiedere ogni giorno a Lui di guidare la nostra vita.

La svolta nel cammino spirituale arriva quando davvero si compie quello che vuole Dio, e solo così Lui ci considera necessari e grandi!

1 Ave Maria per Padre Giulio

P.S.= Vi invito a recitare questa breve preghiera per una mia intenzione.

O Augusta Regina del Cielo e Sovrana degli Angeli, a Te che hai ricevuto da Dio la missione di schiacciare la testa di satana, io chiedo umilmente di mandare legioni celesti, perché al tuo cospetto inseguano i demoni, li combattano, reprimano la loro audacia, liberino da ogni male e li respingano nell’abisso. Amen”.