VANGELO (Lc 4,16-30) Mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio. Nessun profeta è bene accetto nella sua patria.
Dal Vangelo secondo Luca In quel tempo, Gesù venne a Nàzaret, dove era cresciuto, e secondo il suo solito, di sabato, entrò nella sinagoga e si alzò a leggere. Gli fu dato il rotolo del Profeta Isaìa; aprì il rotolo e trovò il passo dove era scritto: «Lo Spirito del Signore è sopra di me; per questo mi ha consacrato con l’unzione e mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio, a proclamare ai prigionieri la liberazione e ai ciechi la vista; a rimettere in libertà gli oppressi e proclamare l’anno di grazia del Signore». Riavvolse il rotolo, lo riconsegnò all’inserviente e sedette. Nella sinagoga, gli occhi di tutti erano fissi su di Lui. Allora cominciò a dire loro: «Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato». Tutti gli davano testimonianza ed erano meravigliati delle parole di Grazia che uscivano dalla sua bocca e dicevano: «Non è costui il Figlio di Giuseppe?». Ma Egli rispose loro: «Certamente voi mi citerete questo proverbio: “Medico, cura te stesso. Quanto abbiamo udito che accadde a Cafàrnao, fallo anche qui, nella tua patria!”». Poi aggiunse: «In verità Io vi dico: nessun profeta è bene accetto nella sua patria. Anzi, in verità Io vi dico: c’erano molte vedove in Israele al tempo di Elìa, quando il cielo fu chiuso per tre anni e sei mesi e ci fu una grande carestia in tutto il paese; ma a nessuna di esse fu mandato Elìa, se non a una vedova a Sarèpta di Sidòne. C’erano molti lebbrosi in Israele al tempo del Profeta Elisèo; ma nessuno di loro fu purificato, se non Naamàn, il Siro». All’udire queste cose, tutti nella sinagoga si riempirono di sdegno. Si alzarono e Lo cacciarono fuori della città e Lo condussero fin sul ciglio del monte, sul quale era costruita la loro città, per gettarlo giù. Ma Egli, passando in mezzo a loro, si mise in cammino. Parola del Signore Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro Mi trovo obbligato a spendere ancora qualche parola sulla discussione del Rosario per la Siria. Mi è stato detto che ci sono discussioni intense sul web, ognuno dà la sua versione e si dibatte sulla veridicità o meno delle parole pronunciate dalla Madonna. Eppure non si trattava di chiarire un’eresia o un messaggio contraddittorio che avrebbe dato di Medjugorje una connotazione negativa, l’invito era di recitare una Corona del Rosario. Tutto qui! La maturità spirituale è quella consapevolezza che in un caso del genere più che voler avere ragione a tutti i costi, si prega… Molti hanno perduto molto tempo sia a scrivere che a leggere molti commenti, quando invece avrebbero potuto (o dovuto perchè cattolici) cominciare a pregare. Dovrebbero domandarsi chi è stato a condurli su questa falsa pista di scoprire con molta angoscia la vera provenienza del messaggio. Ci sono due versioni e tutte e due arrivano da Medjugorje, a me però non interessa affatto capire se lo ha detto la Madonna o non lo ha detto, perché si tratta solo di pregare per la pace nel mondo, cosa che già facciamo e che è stato chiesto migliaia di volte, e la Madonna può chiedere questo come quando ripeteva richieste simili durante la guerra nella ex Jugoslavia. Non si ricordano più quelle richieste di preghiere per fare terminare la guerra? Nei giorni scorsi la richiesta riguardava la preghiera del Rosario, non metteva in dubbio il Vangelo o una Verità di Fede. Cosa ci vuole a capire la necessità di pregare invece di perdere tempo prezioso in dispute inutili? A chi è servito tutto questo dibattito inconcludente? Non certo alla causa della Madonna, a qualcun altro sì. Anche da queste considerazioni ognuno manifesta la propria spiritualità, pur agendo in buonafede ciò che viene evidenziato è la determinazione di prevalere sugli altri e di stabilire ciò che deve dire e fare la Madonna. Ma la Madonna proprio a Medjugorje non ha insegnato questo, proprio ieri abbiamo meditato sull’umiltà. Non è sufficiente sapere che l’umanità si trova ad un passo dal conflitto mondiale? Oggi intorno alle 13 un comunicato del Vaticano manifestava la preoccupazione per una guerra mondiale causata dall’attacco alla Siria. Non voglio più perdere tempo con queste precisazioni che tolgono anche a me tempo prezioso che devo dedicare al Vangelo. San Luca distingue due momenti contrastanti e il lettore rimane sorpreso per il repentino mutamento dei nazaretani dopo avere festeggiato inizialmente Gesù, l’importante concittadino. Forse la sua improvvisa notorietà dà fastidio a quanti vivevano nel turbamento, essi non accettano le lodi compiaciute a Gesù e dopo avere fatto silenzio all’inizio, dopo alcune parole del Signore vengono allo scoperto con la loro cattiveria. Arrivano al punto di voler gettare Gesù dal ciglio del monte. Questi i fatti: danno a Gesù il rotolo per leggere le Scritture, vi trova l’annuncio di Isaia e lo proclama, fin qui i paesani accettano e Lo benedicono perché ha ricordato il tempo della venuta del Messia. Si tratta di una compiacenza ipocrita o non pienamente sincera, infatti subito dopo Gesù espone due esempi dell’Antico Testamento, i protagonisti sono il Profeta Elia e il Profeta Eliseo, i quali ottennero miracoli non per i connazionali ma per gli stranieri, la vedova di Sarepta e il siro Naaman il lebbroso. Un discorso molto chiaro, non si ottengono miracoli perché abitanti in Israele ma per l’amore a Dio, quindi per Fede! I nazaretani avvertono chiaramente che l’ammonimento di Gesù è diretto a loro e reagiscono con molta cattiveria. “Tutti nella sinagoga furono pieni di sdegno”, si spingono fino a volerlo uccidere precipitandolo in un precipizio. Poco prima avevano osannato Gesù, “tutti gli davano testimonianza ed erano meravigliati delle parole di Grazia che uscivano dalla sua bocca e dicevano”. Lo invitano a manifestare nella sinagoga del suo paese le sue capacità miracolose. Ma in essi non c’è sincerità. “Quanto abbiamo udito che accadde a Cafàrnao, fallo anche qui, nella tua patria!”. Gesù è costretto a rispondere con molta chiarezza e senza rispetto umano, cioè, non teme le loro reazioni e le conseguenze di queste parole che seguono: “In verità Io vi dico: nessun Profeta è bene accetto nella sua patria”. Riportando i due esempi dei Profeti Elia e Eliseo scoppia la reazione dei nazaretani e tutta la loro invidia diventa odio. Oggi il Vangelo ci insegna che dobbiamo provare grande gioia quando altri si avvicinano a Gesù e cominciano un santo cammino di Fede. Non deve esserci un senso quasi di possessione o di proprietà di Gesù, tutti siamo chiamati a seguirlo e a salvarci eternamente. L’invidia e la diceria presenti nei gruppi di preghiera e nelle comunità ecclesiali sono un male da debellare, un impedimento alla preghiera e alla conversione. I nazaretani mostrano di accogliere Gesù fino a quando spiega la profezia di Isaia, non appena indica che si sta realizzando in Lui non sono più d’accordo e cercano di ucciderlo. All’inizio pensano di controllare Gesù, quel povero giovane che se ne stava sempre silenzioso, quando svela di essere Lui il Messia si rompe l’ipocrita facciata e scoppia il puro odio. Di chi è Gesù? Sono molti quelli che credono di avere un certo dominio e di controllare tutto. Si agitano se qualcuno prega di più o segue Gesù con piena fedeltà. Ma questi che si agitano in realtà non sono veri seguaci di Gesù, altrimenti cercherebbero di farlo conoscere a tutti, certo se possedessero lo Spirito Divino. CONTINUIAMO LE INTENSE PREGHIERE ALLA MADONNA CON LA RECITA GIORNALIERA DEL SANTO ROSARIO PER ME, PER VINCERE L’ATTACCO PORTATO DA SATANA, SCIOGLIENDO QUESTO NODO OPPRESSIVO. CHI MI VUOLE BENE, PREGHI MOLTO PER ME. Vi benedico e prego per tutti voi. Pregate per me ogni giorno nella Messa e nel Rosario. Proposito Chiederò a Gesù il coraggio dell’impegno deciso nella preghiera personale, della generosità nella donazione al prossimo e nell’azione di evangelizzazione. Pensiero Il Nome di Gesù sia inscindibilmente unito al vostro respiro e a tutta la vostra vita: allora conoscerete il beneficio della pace (Sant’Esichio).
VANGELO (Mc 4,35-41) Chi è costui, che anche il vento e il mare gli obbediscono?
Dal Vangelo secondo Marco In quel medesimo giorno, venuta la sera, Gesù disse ai suoi discepoli: «Passiamo all’altra riva». E, congedata la folla, Lo presero con sé, così com’era, nella barca. C’erano anche altre barche con Lui. Ci fu una grande tempesta di vento e le onde si rovesciavano nella barca, tanto che ormai era piena. Egli se ne stava a poppa, sul cuscino, e dormiva. Allora Lo svegliarono e gli dissero: «Maestro, non t’importa che siamo perduti?». Si destò, minacciò il vento e disse al mare: «Taci, calmati!». Il vento cessò e ci fu grande bonaccia. Poi disse loro: «Perché avete paura? Non avete ancora Fede?». E furono presi da grande timore e si dicevano l’un l’altro: «Chi è dunque Costui, che anche il vento e il mare gli obbediscono?». Parola del Signore Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro Vicino al timone della barca che rappresenta la Chiesa c’è sempre Gesù, rimane vicino a vigilare anche se apparentemente dorme. «Egli se ne stava a poppa, sul cuscino, e dormiva». Il sonno di Dio non esiste, in questo caso il Corpo di Gesù necessitava di ristoro. Dio continuava a vigilare su tutto, sugli Apostoli e la barca. La Chiesa oggi è scossa da molte difficoltà che arrivano da tutte le parti, non sono solo il vento e le alte onde a scuoterla. C’è di più. La sorpresa che lascia sbigottiti i suoi nemici -anche se non troppo perché confidano nei loro subdoli piani-, è la forte resistenza presente nella Chiesa e che li innervosisce. La Chiesa è di Cristo ed è Lui che permetterà un’apparente sconfitta per purificarla e lasciare solo i buoni. Sembrava a tutti loro facile eliminare il soprannaturale e la sana dottrina della Chiesa, intanto non hanno ancora trovato la possibilità per riuscire a realizzare questo piano. Quando avverrà, sarà un fenomeno solo passeggero, infatti il Cuore Immacolato di Maria trionferà presto. Ella però precisò a Fatima che solo alla fine avverrà, prima dovrà avvenire la purificazione del mondo. Non è Dio a volerla, Lui è l’Amore, ma l’uomo malvagio e simile a Satana lo vuole. Abbiamo anche sentito un prelato affermare che la riforma di Lutero è stata voluta dallo Spirito Santo, ma non precisa la ragione della Controriforma della Chiesa con il Concilio di Trento (1545-63) proprio per annientare l’azione dei protestanti e ristabilire la verità della Sacra Tradizione. Nella Chiesa di oggi non sono molti quelli che si accorgono del vento protestante che scuote con inusitata violenza la Santa Chiesa, al contrario degli Apostoli che gridarono spaventati, richiamando Gesù quando la barca dove si trovavano non poteva essere più governata. Non abbandonarono la barca non solo perché loro erano lì, la consideravano un bene prezioso da proteggere. Non avviene lo stesso nella Chiesa quando si levano voci favorevoli al modernismo eretico, voci che santificano Lutero, voci stonate non più impregnate del Divino e prive di Fede in Gesù Cristo. Si abbandona la Chiesa al suo destino per la convenienza umana, per la carriera e il potere da erigere come vessillo, nell’accecamento intellettuale dovuto alla perdita della Fede. Non hanno più gioia nelle cose di Dio e cercano altrove l’apparente gioia mentre è solo una gramigna dannosa che infetta il cuore e la mente. Si perde la Fede e si vive di apparenza, diventa consequenziale affiliarsi a qualsiasi società segreta. Le teorie che vengono inventate all’interno della Chiesa manifestano uno sbandamento morale prima ancora che dottrinale, di quanti non sono armonizzati con il Vangelo e non lo considerano più autentico riferimento della loro vita. Quando Gesù disse agli Apostoli di raggiungere l’altra riva con la barca, non considerava il vento minaccioso e le alte onde perché Lui è Dio che governa tutto. Gli Apostoli all’inizio erano tranquilli, poi si spaventarono e gridarono, un grido fiducioso e non disperato, anche se ancora non avevano la piena convinzione che erano davanti a Dio. «Chi è dunque Costui, che anche il vento e il mare gli obbediscono?». Pur non avendo la certezza della vera identità di Gesù, Lo seguivano per amore e anche per Fede, ma per trovare la risposta a questa domanda dovranno attendere ancora un po’, fino a quando la loro Fede prenderà il posto dell’incertezza. Rileggiamo con quale fervore e paura chiamarono Gesù quando si spaventarono: «Maestro, non T’importa che siamo perduti?». Gli Apostoli erano presi da un profondo terrore mentre Gesù era calmo, dominatore della natura e con poche parole ha riportato la pace, la quiete, la calma. Quando pregate e non avvertite la presenza di Gesù, questo può indicare una preghiera fredda o priva di amore e umiltà. Non è Gesù lontano o distratto… è sempre responsabilità del credente permettere o non permettere al Signore di intervenire. Gesù è sempre osservatore e ascoltatore di quanto facciamo e diciamo, lo possiamo notare nel posto che và ad occupare sulla barca: «Egli se ne stava a poppa». Nulla si trova scritto a caso nel Vangelo, infatti il posto che occupa Gesù a poppa sulla barca, è la posizione migliore per osservare tutto. La poppa è la parte posteriore di un’imbarcazione, quella parte situata all’estremità opposta della prua che è possibile individuare osservando l’imbarcazione dalla prua nella direzione opposta a quella di navigazione. La poppa è l’area in cui sono situati gli apparati di timoneria, lo specchio di poppa, la barra del timone e gli organi di governo. Dalla poppa Gesù osservava tutto anche se gli Apostoli vedevano che dormiva. Come può dormire lo Spirito eterno di Dio? Nel Vangelo Gesù mostra agli Apostoli la sua Onnipotenza nel dominare la natura, oltre che la malattia e la morte. «Minacciò il vento e disse al mare: “Taci, calmati!”. Il vento cessò e ci fu grande bonaccia». Dopo avere visto questo straordinario intervento, gli Apostoli rimasero impressionati e si chiedevano: «Chi è dunque costui, che anche il vento e il mare gli obbediscono». Considerate che gli Apostoli da poco tempo stavano insieme a Gesù e non avevano chiaro di trovarsi dinanzi a Dio incarnato. Questo episodio li rese più fiduciosi, maggiormente abbandonati alla Volontà di Gesù. Non temete mai quando cercate Gesù, Lui attende le vostre preghiere. Impegnatevi ogni giorno nella recita di molte ardenti invocazioni. 1 Ave Maria per Padre Giulio P.S.= Vi invito a recitare questa breve preghiera per una mia intenzione. “O Augusta Regina del Cielo e Sovrana degli Angeli, a Te che hai ricevuto da Dio la missione di schiacciare la testa di satana, io chiedo umilmente di mandare legioni celesti, perché al tuo cospetto inseguano i demoni, li combattano, reprimano la loro audacia, liberino da ogni male e li respingano nell’abisso. Amen”.
VANGELO (Lc 2,22-40) I miei occhi hanno visto la tua salvezza.
Dal Vangelo secondo Luca Quando furono compiuti i giorni della loro purificazione rituale, secondo la Legge di Mosè, Maria e Giuseppe portarono il Bambino a Gerusalemme per presentarlo al Signore -come è scritto nella Legge del Signore: «Ogni maschio primogenito sarà sacro al Signore»- e per offrire in sacrificio una coppia di tortore o due giovani colombi, come prescrive la Legge del Signore. Ora a Gerusalemme c’era un uomo di nome Simeone, uomo giusto e pio, che aspettava la consolazione d’Israele, e lo Spirito Santo era su di lui. Lo Spirito Santo gli aveva preannunciato che non avrebbe visto la morte senza prima aver veduto il Cristo del Signore. Mosso dallo Spirito, si recò al tempio e, mentre i genitori vi portavano il Bambino Gesù per fare ciò che la Legge prescriveva a suo riguardo, anch’egli lo accolse tra le braccia e benedisse Dio, dicendo: «Ora puoi lasciare, o Signore, che il tuo servo vada in pace, secondo la tua parola, perché i miei occhi hanno visto la tua salvezza, preparata da Te davanti a tutti i popoli: luce per rivelarti alle genti e gloria del tuo popolo, Israele». Il Padre e la Madre di Gesù si stupivano delle cose che si dicevano di Lui. Simeone li benedisse e a Maria, sua Madre, disse: «Ecco, Egli è qui per la caduta e la risurrezione di molti in Israele e come segno di contraddizione -e anche a Te una spada trafiggerà l’anima-, affinché siano svelati i pensieri di molti cuori». C’era anche una profetessa, Anna, figlia di Fanuèle, della tribù di Aser. Era molto avanzata in età, aveva vissuto con il marito sette anni dopo il suo matrimonio, era poi rimasta vedova e ora aveva ottantaquattro anni. Non si allontanava mai dal tempio, servendo Dio notte e giorno con digiuni e preghiere. Sopraggiunta in quel momento, si mise anche lei a lodare Dio e parlava del Bambino a quanti aspettavano la redenzione di Gerusalemme. Quando ebbero adempiuto ogni cosa secondo la Legge del Signore, fecero ritorno in Galilea, alla loro città di Nazareth. Il Bambino cresceva e si fortificava, pieno di sapienza, e la Grazia di Dio era su di Lui. Parola del Signore Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro Oggi è la festa della Candelora e la Chiesa celebra la Presentazione al Tempio di Gesù. Candelora indica la benedizione delle candele, simbolo di Gesù «Luce per illuminare le genti», come il Bambino Gesù venne chiamato dal vecchio Simeone al momento della presentazione al Tempio di Gerusalemme, che era prescritta dalla Legge giudaica per i primogeniti maschi. La festa è anche detta della Purificazione di Maria Santissima, perché, secondo l’usanza ebraica, una donna era considerata impura del sangue mestruale per un periodo di 40 giorni dopo il parto di un maschio e doveva andare al Tempio per purificarsi: il 2 febbraio cade appunto 40 giorni dopo il 25 dicembre, giorno della nascita di Gesù. Agli inizi del Cristianesimo questa festa veniva celebrata il 14 febbraio (40 giorni dopo l’Epifania), ed è Egeria a darci la prima testimonianza nel suo Itinerarium Egeriae (cap. 26). Spiega che la denominazione di «Candelora» data popolarmente alla festa deriva dalla somiglianza del rito del Lucernare, di cui appunto parla Egeria: «Si accendono tutte le lampade e i ceri, facendo così una luce grandissima» (Itinerarium 24,4). La Madonna era Immacolata e non aveva alcuna necessità di purificarsi, ma anche in questa circostanza si sottomise alle prescrizioni ebraiche per umiltà e per non dare motivo agli altri di accusarla. La festa liturgica di oggi è importante per diverse ragioni, una di queste è la considerazione della preziosità di questa tradizione che esalta la Vita Consacrata. Tutti i Religiosi consegnano la loro vita alla tenerezza di Dio Padre, così come Gesù ancora Bambino fu presentato al cospetto del Padre. I primi Consacrati a Dio del Nuovo Testamento furono Maria e Giuseppe. Lei si consacrò quando aveva appena tre anni e Giuseppe per la vita stessa che condusse, si deve considerare come il primo Uomo religioso al servizio di Maria Santissima e di Gesù Cristo. Nella Presentazione di Gesù si considera la sua obbedienza alla Legge, Dio che si sottomette alle tradizioni degli uomini. È un’obbedienza che mira però a cambiare le regole, senza lasciare la tradizione antica ispirata d’altronde da Lui. La nuova Legge dovrà riportare vitalità alla Fede del nuovo popolo dei cristiani e dare un senso compiuto alla loro spiritualità. La festa di oggi ci dice che Gesù è offerto al Padre, subito è donato e quel gesto si ripeterà infinite volte nella sua luminosa Vita. Gesù è sempre un dono, lo è per il Padre che ne fa dono ad ognuno di noi, ma molti non riescono a valutare correttamente la preziosità del dono. I Religiosi dovrebbero aver compreso questo, la loro consacrazione totale a Dio segue la logica del dono, così come Gesù si è donato per Amore all’umanità. Quando si sceglie la vita religiosa deve essere presente una decisa volontà di fare un’offerta a Dio della nostra piccola vita. Dio ce l’ha donata e a Lui la doniamo, senza trattenere nulla e lottando ogni giorno per eliminare ciò che non appartiene a Dio. Con la benedizione delle candele e dei ceri vogliamo anche noi diventare luce in questo mondo di tenebre, senza regole e avvelenato da una invasione di immoralità. I Consacrati sono chiamati a trasmettere quello che ricevono dal Signore che è la Luce, ma se non sono in comunione con Lui, è impossibile dare ciò che non possiedono. Senza la Luce soprannaturale trasmessa dai Consacrati e dai Ministri di Dio, il mondo diventa sempre più occulto. Molti cristiani che pregano ma che non compiono un buon cammino di Fede, diventano tiepidi e smettono di cercare la Luce di Dio. Sono smarriti proprio nei luoghi che credono di conoscere meglio, perché è l’identità ad essere perduta e si trovano a camminare in una galleria non illuminata. Gesù è la Luce che illumina il creato, l’opera malefica dei malvagi ostruisce questa Luce nel mondo e le tenebre scendono ovunque. La preghiera della Chiesa fa ottenere abbondanti Grazie al popolo fedele a Dio, si privano di aiuti quanti non pregano e sono in balìa del Male. La Chiesa rimane sempre Santa in questa estesa confusione che non permette a moltissimi di accorgersi della perdita dei valori più importanti per l’essere umano. Un mondo dove primeggiano persone con un potente istinto disumano e determinati ad ottenere obiettivi impensabili senza la vendita della loro dignità e di quello che restava di accettabile. Ovunque sono presenti comportamenti irrazionali e imprevedibili, atipici se consideriamo la loro cultura ma non è la cultura a rendere la persona perbene e retta. Questo agire arrogante che esprimono molti potenti si annida maggiormente dove c’è una miope presunzione di superiorità, e non comprendono che è sterile e inutile vanagloria. Dura un lampo dinanzi all’eternità e loro perdono la gloria dell’eternità. «Simeone mosso dallo Spirito, si recò al Tempio», anche in noi lo Spirito di Dio vuole agire costantemente e operare meraviglie, non può compiere nulla dove si frappongono impedimenti. Quelli che sono vacillanti nella Fede, orientano la volontà verso ciò che piace senza attivare la prudenza e soprattutto il discernimento: giova ed è cosa giusta? Molte persone di cultura prendono cantonate per scelte che solo a loro appaiono intuizioni geniali e potrei elencare tanti personaggi pubblici italiani. L’attività intellettuale è soggiogata dall’altezzosità, si chiama superbia della vita, ed essa contamina ogni valutazione e dato oggettivo. Senza la Luce di Dio si perde il senso sano della vita, gradualmente si arriva a toccare ogni perversione e tutto si giustifica come opportuno. Presentiamo ogni mattina la nostra vita e la giornata da affrontare a Gesù e a Maria, per ricevere gli aiuti fondamentali e non sbagliare. 1 Ave Maria per Padre Giulio P.S.= Vi invito a recitare questa breve preghiera per una mia intenzione. “O Augusta Regina del Cielo e Sovrana degli Angeli, a Te che hai ricevuto da Dio la missione di schiacciare la testa di satana, io chiedo umilmente di mandare legioni celesti, perché al tuo cospetto inseguano i demoni, li combattano, reprimano la loro audacia, liberino da ogni male e li respingano nell’abisso. Amen”.
VANGELO (Mc 5,1-20) Esci, spirito impuro, da quest’uomo.
Dal Vangelo secondo Marco In quel tempo, Gesù e i suoi discepoli giunsero all’altra riva del mare, nel paese dei Gerasèni. Sceso dalla barca, subito dai sepolcri gli venne incontro un uomo posseduto da uno spirito impuro. Costui aveva la sua dimora fra le tombe e nessuno riusciva a tenerlo legato, neanche con catene, perché più volte era stato legato con ceppi e catene, ma aveva spezzato le catene e spaccato i ceppi, e nessuno riusciva più a domarlo. Continuamente, notte e giorno, fra le tombe e sui monti, gridava e si percuoteva con pietre. Visto Gesù da lontano, accorse, gli si gettò ai piedi e, urlando a gran voce, disse: «Che vuoi da me, Gesù, Figlio del Dio Altissimo? Ti scongiuro, in Nome di Dio, non tormentarmi!». Gli diceva infatti: «Esci, spirito impuro, da quest’uomo!». E gli domandò: «Qual è il tuo nome?». «Il mio nome è Legione -gli risposeperché siamo in molti». E Lo scongiurava con insistenza perché non li cacciasse fuori dal paese. C’era là, sul monte, una numerosa mandria di porci al pascolo. E Lo scongiurarono: «Mandaci da quei porci, perché entriamo in essi». Glielo permise. E gli spiriti impuri, dopo essere usciti, entrarono nei porci e la mandria si precipitò giù dalla rupe nel mare; erano circa duemila e affogarono nel mare. I loro mandriani allora fuggirono, portarono la notizia nella città e nelle campagne e la gente venne a vedere che cosa fosse accaduto. Giunsero da Gesù, videro l’indemoniato seduto, vestito e sano di mente, lui che era stato posseduto dalla Legione, ed ebbero paura. Quelli che avevano visto, spiegarono loro che cosa era accaduto all’indemoniato e il fatto dei porci. Ed essi si misero a pregarlo di andarsene dal loro territorio. Mentre risaliva nella barca, colui che era stato indemoniato Lo supplicava di poter restare con Lui. Non glielo permise, ma gli disse: «Va’ nella tua casa, dai tuoi, annuncia loro ciò che il Signore ti ha fatto e la misericordia che ha avuto per te». Egli se ne andò e si mise a proclamare per la Decàpoli quello che Gesù aveva fatto per lui e tutti erano meravigliati. Parola del Signore Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro Ancora una volta Gesù incontra una persona posseduta e la libera con estrema facilità dai diavoli, con un comando scaccia i nemici dell’uomo. La meditazione di questo esorcismo favorisce alcune certezze che noi dobbiamo conoscere e credere fermamente. La prima è l’Onnipotenza di Gesù Cristo, non tutti i cristiani hanno la convinzione che Lui può tutto e se non interviene per il momento a ripristinare la moralità in questo mondo, è dovuto all’Amore che questo Dio colmo di bontà nutre per le sue creature. Invece di fulminare buona parte dell’umanità ha finora cercato di svegliarla con numerosi richiami ma in molti casi sono stati inutili. Chi ha fatto l’esperienza della presenza di Gesù quando ha chiesto aiuto, ha anche compreso che Lui risponde sempre dinanzi alla richiesta accompagnata da questi requisiti: l’amore, l’umiltà, la fiducia in Lui. Gesù vuole concedere miliardi di Grazie ogni giorno ma bisogna chiederle con Fede, occorre pregare bene e vivere il Vangelo. Solo chi è prevenuto per ragioni equivoche afferma la non esistenza di Dio, ma non ha la capacità di portare delle prove. Chi lo ha fatto, è caduto nel ridicolo e le contraddizioni lo hanno ricoperto, fino a non essere più considerato un filosofo credibile. Sono incalcolabili i miracoli che Gesù ha continuato a compiere da quando è asceso al Cielo, miracoli che concede con infinita gioia perché ci ama così come siano, ma chiede un impegno spirituale coerente e superiore da chi gli chiede il miracolo. Moltissimi miracoli avvengono tramite i mediatori che sono stati i Santi canonizzati o anime immerse nella Volontà di Dio e in profonda comunione con Lui. I meriti raccolti dalle anime buone, con una vita donata completamente a Dio, sono le condizioni richieste da Lui. Un’altra certezza è l’esistenza dei diavoli. Molti all’interno della Chiesa non l’ammettono e lo dicono pubblicamente, oppure insinuano il dubbio, vivono loro stessi con molta irresponsabilità perché sicuri della non esistenza dell’inferno. Se non esistono i diavoli non esiste neanche l’inferno, è il loro ragionamento senza logica perché negano il Vangelo che dicono di seguire! La più grande vittoria dei diavoli è quella di riuscire a convincere della loro non esistenza. Qui non si tratta di una tentazione ordinaria, c’è invece una strategia per minimizzare Gesù Cristo e la Chiesa Cattolica, ma in quale contesto può nascere un progetto mirato contro Dio? Ancora una certezza sono gli esorcismi, necessari per liberare una persona dalla presenza dei diavoli. Gesù ne ha compiuto molti, questo che leggiamo oggi presenta l’atteggiamento terrorizzato dei diavoli dinanzi al Signore Gesù. Questo avviene negli esorcismi, altrimenti non avverrebbe mai la liberazione della persona posseduta dai diavoli. Gesù li domina sempre. «Esci, spirito impuro, da quest’uomo!». Davanti a Gesù i diavoli gridavano come pazzi per la paura e i tormenti che soffrivano, Lo imploravano di non mandarli nell’inferno e scelsero i porci. Allo stesso modo tutti i diavoli soffrono terribilmente quando preghiamo, soprattutto con il Santo Rosario. Il silenzio in molti casi Satana lo mantiene dove agisce potentemente e tiene soggiogati anche molti cristiani che non vivono bene e non curano la vita spirituale. Molto spesso Satana non causa persecuzione verso qualcuno o verso un gruppo cattolico e li conduce tutti «silenziosamente e sollecitamente» dove vuole lui. Sempre più lontano da Gesù Cristo, alla rovina! I diavoli tentano sempre, ricordatelo. Fanno apparire buono ciò che è cattivo e cattivo quanto è buono. Non seguite fiduciosamente i vostri pensieri, diffidate sempre di ciò che pensate se riguarda il giudizio sugli altri o le scelte di vita o su altri aspetti importanti. Per vincere le tentazioni o i disturbi che arrivano dai diavoli, occorre utilizzare anche i tre Sacramentali che la Chiesa indica come potenti. Sono l’acqua, il sale e l’olio esorcizzati. La loro potenza è sorprendente, in questi tre Sacramentali agisce lo Spirito di Gesù e i diavoli terrorizzati perdono forza e potere, fino a sparire. Poi, il Vangelo ci dice che ogni cristiano è chiamato ad annunciare Gesù Cristo. «Va’ nella tua casa, dai tuoi, annuncia loro ciò che il Signore ti ha fatto e la misericordia che ha avuto per te». 1 Ave Maria per Padre Giulio P.S.= Vi invito a recitare questa breve preghiera per una mia intenzione. “O Augusta Regina del Cielo e Sovrana degli Angeli, a Te che hai ricevuto da Dio la missione di schiacciare la testa di satana, io chiedo umilmente di mandare legioni celesti, perché al tuo cospetto inseguano i demoni, li combattano, reprimano la loro audacia, liberino da ogni male e li respingano nell’abisso. Amen”.
VANGELO (Mc 5,21-43) Fanciulla, Io ti dico: Alzati!
Dal Vangelo secondo Marco In quel tempo, essendo Gesù passato di nuovo in barca all’altra riva, gli si radunò attorno molta folla ed egli stava lungo il mare. E venne uno dei capi della sinagoga, di nome Giàiro, il quale, come lo vide, gli si gettò ai piedi e lo supplicò con insistenza: «La mia figlioletta sta morendo: vieni a imporle le mani, perché sia salvata e viva». Andò con lui. Molta folla lo seguiva e gli si stringeva intorno. Ora una donna, che aveva perdite di sangue da dodici anni e aveva molto sofferto per opera di molti medici, spendendo tutti i suoi averi senza alcun vantaggio, anzi piuttosto peggiorando, udito parlare di Gesù, venne tra la folla e da dietro toccò il suo mantello. Diceva infatti: «Se riuscirò anche solo a toccare le sue vesti, sarò salvata». E subito le si fermò il flusso di sangue e sentì nel suo corpo che era guarita dal male. E subito Gesù, essendosi reso conto della forza che era uscita da lui, si voltò alla folla dicendo: «Chi ha toccato le mie vesti?». I suoi discepoli gli dissero: «Tu vedi la folla che si stringe intorno a te e dici: “Chi mi ha toccato?”». Egli guardava attorno, per vedere colei che aveva fatto questo. E la donna, impaurita e tremante, sapendo ciò che le era accaduto, venne, gli si gettò davanti e gli disse tutta la verità. Ed Egli le disse: «Figlia, la tua Fede ti ha salvata. Va’ in pace e sii guarita dal tuo male». Stava ancora parlando, quando dalla casa del capo della sinagoga vennero a dire: «Tua figlia è morta. Perché disturbi ancora il Maestro?». Ma Gesù, udito quanto dicevano, disse al capo della sinagoga: «Non temere, soltanto abbi Fede!». E non permise a nessuno di seguirlo, fuorché a Pietro, Giacomo e Giovanni, fratello di Giacomo. Giunsero alla casa del capo della sinagoga ed egli vide trambusto e gente che piangeva e urlava forte. Entrato, disse loro: «Perché vi agitate e piangete? La bambina non è morta, ma dorme». E lo deridevano. Ma egli, cacciati tutti fuori, prese con sé il padre e la madre della bambina e quelli che erano con lui ed entrò dove era la bambina. Prese la mano della bambina e le disse: «Talità kum», che significa: «Fanciulla, Io ti dico: alzati!». E subito la fanciulla si alzò e camminava; aveva infatti dodici anni. Essi furono presi da grande stupore. E raccomandò loro con insistenza che nessuno venisse a saperlo e disse di darle da mangiare. Parola del Signore Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro Ci sono momenti nella vita in cui anche i ricchi si rendono conto di non avere più privilegi dei poveri, questo avviene quando la malattia sorge a far capolino e scuote le fondamenta di ogni sicurezza. Si possono anche superare con indifferenza altre prove che spesso si creano con leggerezza, ma quando si pensa alla morte la paura ridimensiona tutto. Di fronte alla malattia siamo tutti uguali, i più ricchi alle volte sono più uguali degli altri e riescono a contattare specialisti rinomati, però sono penalizzati dalla mancanza della Fede. Non tutti i ricchi hanno Fede, i beni materiali nel corso della vita prendono il posto di Dio e la loro sicurezza arriva solo dalla potenza del denaro. Il denaro non può comprare la pace, la felicità, gli aiuti dell’Onnipotente Gesù e la protezione della Madonna. È una potenza immaginaria il più delle volte, non bisogna andare lontano per trovare bravissimi specialisti nelle strutture pubbliche o private ma convenzionate. In Italia abbiamo grandi specialisti nelle varie branche della medicina ma la «ricerca» viene penalizzata, ignorata. Alla Sanità negli ultimi dieci anni sono stati tagliati 37 miliardi di euro, mentre oltre dieci miliardi di euro sono stati utilizzati per l’immigrazione. Una difformità che evidenzia l’incapacità e la malafede. Nel Vangelo di oggi sono due i personaggi che mostrano una grande Fede e rallegrano Gesù. In questi due casi la componente principale che accomuna entrambi è la sofferenza. Il potente Giairo era capo della sinagoga e aveva compreso l’imminente morte della figlia, mentre la donna pagana soffriva di emorragie e non aveva trovato nessun miglioramento in dodici anni di cure. La sofferenza li accumunava e solo la speranza di ricevere aiuti da Gesù, non li faceva cadere nella disperazione. I due personaggi erano convinti di non poter dominare la morte e la malattia, incontrarono tutti i limiti umani, e la loro debolezza li convinse a non contare sulle capacità umane. Con molta probabilità non avrebbero cercato Gesù senza le sofferenze, non avrebbero neanche compiuto un piccolo sforzo interiore per conoscere la verità. Senza una malattia o una sofferenza morale, anche i cristiani poco spirituali, creano un trono al loro orgoglio, sicuri di superare tutto e di non avere bisogno di Dio. Quando arriva la malattia si scoprono sguarniti e miseri, aprono gli occhi e si vedono sprovvisti di quella potenza che presumevano di possedere. La Fede della donna malata del Vangelo era sorprendente: «Se riuscirò anche solo a toccare le sue vesti, sarò salvata». Era sicura dell’Onnipotenza di Gesù, così deve essere la preghiera dei cristiani. Non dubitava né perdeva la speranza di incontrare il Signore dopo dodici anni di terribili sofferenze e tanti soldi spesi inutilmente. Quando arrivò all’apice della delusione delle cure inutili, ella si mise a cercare Gesù e Lo considerava come il vero Medico che poteva guarire all’istante. La donna pagana scoprì di avere una Fede forte già nella ricerca di Gesù, non tanto solo quando Lo toccò. Il suo desiderio di incontrare il Signore era una preghiera efficacissima. Gesù rimase ammirato della sua Fede: «Figlia, la tua Fede ti ha salvata. Và in pace e sii guarita dal tuo male». Bastarono poche parole per liberarla da un male che perdurava da dodici anni, quindi ognuno di noi può ottenere in un istante ciò che chiede da molto tempo. Mentre la donna pagana non conosceva Gesù e rimase dodici anni a praticare cure inefficaci, noi Lo conosciamo e se le Grazie non arrivano subito, dobbiamo domandarci quali impedimenti sono presenti nella nostra vita. Al capo della sinagoga che con indebolita autorità parlava a Gesù della gravissima malattia che aveva colpito la figlia, il Signore lo rassicurò perché vedeva nell’uomo la speranza dell’aiuto: «La mia figlioletta sta morendo: vieni a imporle le mani, perché sia salvata e viva». Questa è la Fede che il cristiano deve mostrare quando prega. Più che le parole conta l’amore, la piena fiducia nel Signore. Gesù tranquillizzò Giairo con due frasi, prima quando i parenti affermavano che la bambina era morta: «La bambina non è morta, ma dorme»; poi, quando lo invitò a continuare ad avere Fede quando apparentemente tutto sembra perduto: «Non temere, soltanto abbi Fede!». Così Gesù può agire e guarire, liberare dalle negatività in un istante. «“Fanciulla, Io ti dico: alzati!”. E subito la fanciulla si alzò e camminava; aveva infatti dodici anni. Essi furono presi da grande stupore». 1 Ave Maria per Padre Giulio P.S.= Vi invito a recitare questa breve preghiera per una mia intenzione. “O Augusta Regina del Cielo e Sovrana degli Angeli, a Te che hai ricevuto da Dio la missione di schiacciare la testa di satana, io chiedo umilmente di mandare legioni celesti, perché al tuo cospetto inseguano i demoni, li combattano, reprimano la loro audacia, liberino da ogni male e li respingano nell’abisso. Amen”.
VANGELO (Mc 6,1-6) Un Profeta non è disprezzato se non nella sua patria.
Dal Vangelo secondo Marco In quel tempo, Gesù venne nella sua patria e i suoi discepoli Lo seguirono. Giunto il sabato, si mise a insegnare nella sinagoga. E molti, ascoltando, rimanevano stupiti e dicevano: «Da dove gli vengono queste cose? E che sapienza è quella che gli è stata data? E i prodigi come quelli compiuti dalle sue mani? Non è costui il falegname, il Figlio di Maria, il fratello di Giacomo, di Ioses, di Giuda e di Simone? E le sue sorelle, non stanno qui da noi?». Ed era per loro motivo di scandalo. Ma Gesù disse loro: «Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria, tra i suoi parenti e in casa sua». E lì non poteva compiere nessun prodigio, ma solo impose le mani a pochi malati e li guarì. E si meravigliava della loro incredulità. Gesù percorreva i villaggi d’intorno, insegnando. Parola del Signore Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro L’impedimento all’azione di Gesù arrivava dall’incredulità sulle sue opere di molti concittadini a Nazaret, non erano solo prevenuti, anche invidiosi della fama del concittadino che si diffondeva ovunque. «E lì non poteva compiere nessun prodigio, ma solo impose le mani a pochi malati e li guarì». Questa frase apparentemente sembra contraddittoria, in realtà esprime due cose esatte: per l’incredulità dei paesani non poteva compiere prodigi ma di sua iniziativa impose le mani a pochi malati in buonafede e lì guarì. Il Vangelo precisa che sono stati pochi quelli guariti, a sottolineare che una minima percentuale dei suoi paesani aveva fiducia in Gesù. Eppure, non aveva fatto né compiuto nulla di male, ma loro non riuscivano ad accettare la notorietà del giovane «falegname, il Figlio di Maria». Non avevano la capacità di discernere e di apprezzare ciò che per tutti gli altri era la benedizione di Dio. L’invidia li accecava. Ecco il motivo della scarsissima stima che in tutta la regione avevano di Nazaret. Lo disse anche Natanaele che diventerà l’Apostolo Bartolomeo: «Da Nazaret può mai venire qualcosa di buono?» (Gv 1,46). Su Nazaret aleggiava un giudizio pesante a causa del pessimismo e della scarsa operosità di molti abitanti. Come Gesù si recò nella sua cittadina e non fu compreso da quasi tutti i paesani, lo stesso avviene inevitabilmente ai suoi seguaci di oggi che tramandano fedelmente i suoi insegnamenti. Lo ha detto il Signore agli Apostoli e a tutti i Consacrati per non sorprendersi dinanzi alle reazioni scomposte dei pagani: «Se il mondo vi odia, sappiate che prima di voi ha odiato Me» (Gv 15,18). L’autentico seguace di Cristo viene odiato da persone istigate dai diavoli e queste persone non riescono a controllarsi, reagiscono con esagerazione e neanche loro poi comprendono le motivazioni. Questo spiega la causa di ¾ di matrimoni finiti. I familiari colpiti da accuse inesistenti e da altro di irrazionale, se prima rimangono scioccati, nel tempo comprendono. I buoni capiscono che le reazioni invasate dei familiari scattano quando loro pregano, operano virtuosamente e obbediscono al Vangelo di Gesù. A Nazaret tutti conoscevano Gesù per il suo lavoro e per la famiglia di appartenenza, come accade per tutti. Era l’artigiano, il Figlio di Maria. Fece il medesimo lavoro di suo Padre terreno. La sua Famiglia, che custodiva il più grande Tesoro, il Verbo di Dio fatto Uomo, era stata amata e stimata da tutti. La meditazione di questo passo, nel quale indirettamente si riflette la vita che Gesù aveva condotto a Nazaret negli anni precedenti, ci aiuta a esaminare se la nostra vita ordinaria, fatta di lavoro e di normalità, è vita di santità, come lo fu quella della Sacra Famiglia. Lo sarà se facciamo in modo di viverla con perfezione umana, con onestà e, insieme, con Fede e senso soprannaturale. Gesù a Nazaret era andato per portare la Grazia ma non L’hanno accolta, hanno scelto di seguire la propria opinione senza capire che un’opinione se non è supportata da prove, rimane un’interpretazione soggettiva e molto spesso opposta alla verità, alla realtà dei fatti così come sono. Sulle cose di Dio non può esistere una convinzione personale, questo avviene dove non c’è umiltà, docilità e amore per la Verità. Dove non si conosce il Magistero autentico della Chiesa, né la sana dottrina annunciata dai Papi rimasti fedeli all’ispirazione dello Spirito Santo. Nessuno di loro ha mai modificato una parola della Rivelazione di Gesù, essa si chiuse con la morte dell’Evangelista Giovanni e nessuno ha autorità per modificare una sola parola. Tra i laici con spontanea ma inesperta espressione danno opinioni sulle cose di Dio come se si trattasse di qualcosa di opinabile, di umano come in effetti diversi cardinali e vescovi lasciano credere. Questo comporta una «diminuitio capitis» da parte di Dio. Si avrebbe la caduta della sua immagine come Padre e Creatore, sottoposto alle decisioni improvvisate e volubili dei cristiani che pretendono di comandare proprio Dio, di ergersi al di sopra di Lui. Questo fanno quelli che vogliono modificare il Vangelo e il Magistero autentico della Chiesa. Si cerca di manipolarlo con «secondo me», «la mia opinione», ecc. Così si dimentica che è stato Dio a rivelare il Vangelo e non l’uomo, quindi l’uomo non può ragionevolmente ergersi a dio e voler modificare la Volontà eterna dell’Eterno. Senza una dottrina definita della Chiesa per Volontà dello Spirito Santo in questi duemila anni, ognuno potrebbe cooperare con le proprie convinzioni ma si tratterebbe di un contributo umano per un’opera umana. La Chiesa invece è Divina, è di Dio ed è Lui a stabilire le Leggi da osservare e mai in nessun passo del Vangelo afferma che qualcosa del suo insegnamento potrà essere cambiato. «Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno» (Mt 24-35). Gesù vuole aiutare tutti e visita le anime che Lo invocano. Vuole trovare una Fede elevata e la retta intenzione per donare molte Grazie. 1 Ave Maria per Padre Giulio P.S.= Vi invito a recitare questa breve preghiera per una mia intenzione. “O Augusta Regina del Cielo e Sovrana degli Angeli, a Te che hai ricevuto da Dio la missione di schiacciare la testa di satana, io chiedo umilmente di mandare legioni celesti, perché al tuo cospetto inseguano i demoni, li combattano, reprimano la loro audacia, liberino da ogni male e li respingano nell’abisso. Amen”
Dal Vangelo secondo Marco In quel tempo, Gesù chiamò a sé i Dodici e prese a mandarli a due a due e dava loro potere sugli spiriti impuri. E ordinò loro di non prendere per il viaggio nient’altro che un bastone: né pane, né sacca, né denaro nella cintura; ma di calzare sandali e di non portare due tuniche. E diceva loro: «Dovunque entriate in una casa, rimanetevi finché non sarete partiti di lì. Se in qualche luogo non vi accogliessero e non vi ascoltassero, andatevene e scuotete la polvere sotto i vostri piedi come testimonianza per loro». Ed essi, partiti, proclamarono che la gente si convertisse, scacciavano molti demoni, ungevano con olio molti infermi e li guarivano. Parola del Signore Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro Queste poche righe custodiscono l’essenza del vero apostolato e danno precise indicazioni sul comportamento che devono mantenere i testimoni di Gesù. I primi testimoni videro, ascoltarono e custodirono, noi siamo testimoni del Vangelo che dimostra ineccepibilmente che il Cristianesimo è la vera Religione di Dio incarnato in Gesù di Nazaret. Prima della venuta di Gesù il popolo ebraico era stato chiamato all’alleanza con Dio ma fallì pienamente il «contratto» d’amore stipulato con Dio e perse la fiducia dell’Eterno, il quale inviò suo Figlio per dare inizio ad un nuovo popolo, quello cristiano, e creare una nuova Alleanza. Ognuno di noi mostra di essere testimone di Gesù dalla Fede che possiede, dalle opere che compie, dalle parole che pronuncia. Tutti i cristiani possono essere testimoni di Cristo, innanzitutto bisogna volerlo, quindi, decidersi per Gesù e seguire le sue orme. I testimoni autentici non improvvisano la loro spiritualità, non si accontentano di qualche preghiera, non sono pieni di agitazione per adempiere cose umane trascurando Dio. Essi piano piano sanno fare spazio nel cuore e rifiutano quanto si oppone ai Comandamenti, vedono con gli occhi della Fede che non possono illudersi di seguire Gesù e svincolarsi dalla vita spirituale. Nella Sacra Scrittura ci sono esempi di persone chiamate da Dio a compiere grandi opere nel suo Nome e hanno fallito dopo anni di fedeltà. Adamo ed Eva vennero meno all’obbedienza infinita data da Dio e per colpa loro nel mondo entrò il peccato; Caino era stato invitato ad avere cura del fratello Abele ma lo uccise per invidia; il re di Israele Saul perse il controllo del suo potere e il favore di Dio; il secondo re di Israele, Davide, fece uccidere in battaglia il marito della sua amante ed espiò nella terribile malattia il tradimento a Dio; Giuda Iscariota era uno dei Dodici e inviato da Gesù a compiere miracoli, Lo tradì per 30 monete e si impiccò all’albero. In questi ultimi decenni alcuni veggenti -in passato autentici- di diverse Nazioni, hanno tradito Gesù e la Madonna. Adesso millantano apparizioni ma non ne hanno più da un po’ di anni a causa delle loro infedeltà. Questo succede anche a fondatori di Istituti Religiosi condannati dalla Chiesa, laici un tempo ispirati e poi caduti miseramente nella loro tremenda superbia. Ci sono laici che si autocertificano come profeti, con un fare da impostori ingannano altri e impongono di credere quanto i segni fin troppo evidenti affermano il contrario. I deboli laici credono alle parole false e più fortemente subdole. Questi laici che si arrogano il titolo di profeti sono più pericolosi dei diavoli, perché dei diavoli si possono controllare le loro tentazioni, di questi impostori profeti se sei credulone credi ciecamente quanto affermano. Si capisce il loro agire meschino e senza Dio quando accontentano alcuni seguaci affermando quanto questi vogliono sentire e da profeti menzogneri ne diventano succubi: questi falsi profeti per continuare ad esistere finiscono per obbedire ai loro seguaci. Brevemente riassumo quanto avviene contro due mistiche avversate da persone quantomeno in malafede oppure sono persone ispirate dai diavoli. Queste due mistiche hanno avuto e stanno per avere ma è giù ufficiale, l’imprimatur da due Arcivescovi, sono autorizzate a diffondere i loro messaggi da due Arcivescovi, sono confermate nei loro racconti da due Arcivescovi. Questi Prelati sono Pastori di vita santa, sostenuti da intere diocesi. Luz de Maria ha ricevuto l’imprimatur dal Vescovo Mons. Juan Abelardo Mata del Nicaragua, mentre Gisella di Trevignano Romano lo riceverà tra alcuni mesi da un alto Prelato della Polonia non appena sarà pubblicato il libro dei messaggi in polacco. Mi è stato inviato un video di una decina di minuti con la testimonianza di un Sacerdote polacco che parla in italiano e presenta la preparazione del libro nella sua lingua, si trovano sulla collina delle apparizioni a Trevignano Romano con altri Sacerdoti. Sono almeno una settantina i Sacerdoti che incontrano Gisella e seguono con molto interesse le apparizioni. Sacerdoti di molte parti d’Italia e d’Europa che parlano con Gisella per chiedere soprattutto preghiere e consigli. Negare l’autenticità di Luz de Maria e di Gisella è un’attività di Satana, solo i seguaci di Satana o quanti vogliono mostrare ingannevolmente di avere il dono del discernimento, possono negare nelle due mistiche gli interventi di Gesù e di sua Madre Santissima. I frutti di queste rivelazioni non si possono stimare tanto sono immensi, e il tempo darà definitiva prova della piena autenticità di Luz de Maria e di Gisella, e simultaneamente farà svelare i falsi profeti che ingannevolmente hanno avversato queste due mistiche. C’è un’accusatrice che prima della sua conversione praticava il satanismo e lo scrive nel suo blog, agisce come una posseduta e va a Medjugorje per guadagnare soldi, ma i pellegrinaggi alla vicino Trevignano Romano rischiano di farle perdere soldi, così accusa Gisella ma senza prove, tutto è frutto della sua malattia. Nega pure Luz de Maria aggrappandosi a piccole cose irrilevanti, e se si usasse lo stesso metro per altre apparizioni pure autentiche, si dovrebbero negarle pienamente. Ma noi abbiamo buonsenso e valutiamo ognuna così come vuole la Madonna. La donna che accusa queste due mistiche lo ha scritto sul web ma è una donna malata di protagonismo, accusa senza prove, verità e moralità. Questa intervista a Luz de Maria merita un’attenta lettura, ella descrive i tratti fisici di Gesù e della Madonna, spiega con semplicità e piena coerenza la sua esperienza mistica. Dice anche che è seguita da molti Sacerdoti come avviene a Gisella, e due Sacerdoti l’accompagnano nei suoi viaggi in giro per il mondo per testimoniare la sua straordinaria esperienza mistica. La presenza di molti Sacerdoti è una garanzia di credibilità delle due mistiche! https://www.abbapadre.it/testimonianza-della-veggente-luz-de-maria-imprimatur/ Nel Vangelo di oggi c’è un aspetto che sembra minore, ed è la guarigione degli ammalati. L’attenzione si focalizza sul primo invio dei Dodici a predicare la dottrina di Gesù e già questa iniziativa del Signore è la prova della necessità dell’apostolato, quindi, la determinazione di fare proselitismo per il bene del prossimo. Chi afferma che non è cosa buona per la Chiesa fare proseliti, ha tradito la Chiesa e non obbedisce più a Gesù Cristo. Non si arreca alcun danno ai non credenti che noi vogliamo liberare dalle catene del peccato accompagnandoli al confessionale, perché questo è il passaggio per determinarsi a cambiare vita, a scoprire la vera vita e a seguire Gesù. Quanti non possono confessarsi perché divorziati e risposati o conviventi, non devono farsi ingannare dal pensiero che senza la Santa Comunione non sono più amati da Gesù. Anche loro Dio vuole salvare e aiutare, devono corrispondere con le buone opere e un cammino spirituale espressione di un intenso amore verso Gesù e Maria. I divorziati vanno trattati sempre benignamente, tutti rimangono figli della Chiesa, anche quando non possano ricevere l’assoluzione né la Santa Comunione. L’apostolato è un gesto di amore e di misericordia anche di chi lo compie a favore dei non credenti o dei cristiani tiepidi che hanno abbandonato la Chiesa. «Ed essi, partiti, proclamarono che la gente si convertisse, scacciavano molti demoni, ungevano con olio molti infermi e li guarivano». Mi soffermo sull’annuncio di conversione che diffondevano. Come leggiamo è fin troppo evidente che Gesù inviò i Dodici a convertire. 1 Ave Maria per Padre Giulio P.S.= Vi invito a recitare questa breve preghiera per una mia intenzione. “O Augusta Regina del Cielo e Sovrana degli Angeli, a Te che hai ricevuto da Dio la missione di schiacciare la testa di satana, io chiedo umilmente di mandare legioni celesti, perché al tuo cospetto inseguano i demoni, li combattano, reprimano la loro audacia, liberino da ogni male e li respingano nell’abisso. Amen”.
VANGELO (Mc 6,14-29) Quel Giovanni che io ho fatto decapitare, è risorto.
Dal Vangelo secondo Marco In quel tempo, il re Erode sentì parlare di Gesù, perché il suo Nome era diventato famoso. Si diceva: «Giovanni il Battista è risorto dai morti e per questo ha il potere di fare prodigi». Altri invece dicevano: «È Elia». Altri ancora dicevano: «È un profeta, come uno dei profeti». Ma Erode, al sentirne parlare, diceva: «Quel Giovanni che io ho fatto decapitare, è risorto!». Proprio Erode, infatti, aveva mandato ad arrestare Giovanni e lo aveva messo in prigione a causa di Erodìade, moglie di suo fratello Filippo, perché l’aveva sposata. Giovanni infatti diceva a Erode: «Non ti è lecito tenere con te la moglie di tuo fratello». Per questo Erodìade lo odiava e voleva farlo uccidere, ma non poteva, perché Erode temeva Giovanni, sapendolo uomo giusto e santo, e vigilava su di lui; nell’ascoltarlo restava molto perplesso, tuttavia lo ascoltava volentieri. Venne però il giorno propizio, quando Erode, per il suo compleanno, fece un banchetto per i più alti funzionari della sua corte, gli ufficiali dell’esercito e i notabili della Galilea. Entrata la figlia della stessa Erodìade, danzò e piacque a Erode e ai commensali. Allora il re disse alla fanciulla: «Chiedimi quello che vuoi e io te lo darò». E le giurò più volte: «Qualsiasi cosa mi chiederai, te la darò, fosse anche la metà del mio regno». Ella uscì e disse alla madre: «Che cosa devo chiedere?». Quella rispose: «La testa di Giovanni il Battista». E subito, entrata di corsa dal re, fece la richiesta, dicendo: «Voglio che tu mi dia adesso, su un vassoio, la testa di Giovanni il Battista». Il re, fattosi molto triste, a motivo del giuramento e dei commensali non volle opporle un rifiuto. E subito il re mandò una guardia e ordinò che gli fosse portata la testa di Giovanni. La guardia andò, lo decapitò in prigione e ne portò la testa su un vassoio, la diede alla fanciulla e la fanciulla la diede a sua madre. I discepoli di Giovanni, saputo il fatto, vennero, ne presero il cadavere e lo posero in un sepolcro. Parola del Signore Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro La prima osservazione che si coglie è la domanda sull’identità del Messia, la seconda è la necessità di essere liberi per vivere e annunciare il Vangelo in una società pagana, irascibile e indifferente alle cose di Dio. La confusione mentale rende difficile il raggiungimento della Verità, è quasi impossibile arrivare alla scoperta del vero Volto di Dio. Chi si trova nella confusione e vive con avventatezza scambia facilmente vero e falso, i suoi impulsi sono guidati più dall’improvvisazione umana che dallo Spirito Santo. E Satana in queste circostanze diventa sempre più forte, ha un’influenza particolare sulla mente e conduce la persona su vie false e opposte alla Verità. Sono troppi i contesti subdoli dove Satana la fa da dominatore in ogni campo di questa società sbandata e già predisposta a ricevere il colpo definitivo. Ovunque c’è inganno, malafede, ostentazione, cattiveria. Anche tante persone perbene si lasciano contagiare dal virus dell’ipocrisia ed elevano come infallibili le opinioni. Non si vede nel mondo ma si avverte e possono percepirlo i più spirituali, la presenza di uno spirito potentissimo e perverso che aleggia sulle teste e penetra nei cuori privi della protezione della Madonna. Molti nella Chiesa parlano e predicano come se non fossero seguaci di Cristo, questo apre a tutte le altre inclinazioni. C’è un oscuramento intellettuale generalizzato maestoso e dominante, riescono a sottrarsi al dominio dello spirito di confusione e di perversione solo i veri devoti della Madonna, anche se non sempre riescono a rimanere incolumi. Tanti si stanno trasformando in nuovi Erodi e rinunciano con veloce facilità alla verità, all’onestà, e in passato potevano reggere tentazioni molto più violente. L’indebolimento spirituale della società appare in tutta la sua decadenza, se si considera la perdita della Fede di cardinali e vescovi, impegnati a formare alleanze con i poteri forti, accettando con grande premura di farne parte e di voltare le spalle a Cristo. Quello che è obbrobrio viene scambiato per grande contributo alla missione della Chiesa, si accolgono con applausi personaggi come l’artista Benigni che continua a dissacrare la Sacra Scrittura per suscitare ammirazione e incassare lauti compensi con i soldi degli italiani. Trecentomila euro per farlo sproloquiare è un grande tradimento degli italiani disoccupati che non comprano buon cibo, ammalati senza cure mediche e tutte le famiglie in grande difficoltà economica. Anni fa osservai un breve video con questo artista che faceva spettacolo saltando sulle ginocchia dei presentatori o toccando con fare volgare uomini e donne. Tutta la sua presunta comicità si compendiava in volgarità gestuali, stravaganze nei movimenti e lunghi silenzi che colmavano la mancanza di battute intelligenti. Non trovando una vena comica da presentare, cominciò a parlare a vanvera di Chiesa e di politica e i suoi interventi televisivi hanno suscitato clamore e discussioni. Quello che cercava lui, infatti leggevamo sui quotidiani o online delle sue stravaganze per coprire l’inutile comicità. Considerando il vuoto pneumatico che mostrava di essere, quando guardai quel video fu tempo sprecato. Invece per ogni minuto Benigni ha guadagnato a Sanremo 10 mila euro, in totale 300 mila euro. Davvero bravi i funzionari Rai che hanno accettato un esborso così oneroso. Ho letto delle sue sortite televisive strumentalizzando la nostra Fede, lui che non è un cattolico. Ha commentato i Comandamenti con quel modernismo tanto caro ai quanti sono senza bussola spirituale e a quella parte di cattolicesimo che non prega più e non và a Messa, ma che si riconosce credente quando deve lanciare sentenze su cose di cui non ha un briciolo di competenza. Nel Vangelo oggi troviamo una frase che possiamo applicare a tutti i grandi peccatori, lontani da Dio e considerati come dannati da quanti li giudicano. Però lo spregevole Erode ci mostra come anche un cattivo e impuro come lui, può rimanere inquieto mentre ascolta un Testimone di Cristo, Giovanni Battista. «… nell’ascoltarlo restava molto perplesso, tuttavia lo ascoltava volentieri». Anche noi possiamo incontrare peccatori induriti, disinteressati di Dio e privi del desiderio di fare del bene. Se ci consideriamo veri seguaci di Gesù dobbiamo rivolgere anche a loro esortazioni a ravvedersi e a confessarsi. Bisogna dire di cambiare vita e di considerare che l’infelicità e la tristezza interiore li schiaccerà sempre. Se non si arriva alla vera conversione, i pensieri non si discostano molto da quelli di Erode. Egli durante la festa era ottenebrato dall’impurità e neanche si rendeva conto delle promesse che faceva pur di assaporare un piacere disonesto. «Chiedimi quello che vuoi e io te lo darò». Questa è anche la promessa che fa Satana con altre sottili insinuazioni, quando vuole rapire le anime per condurle nell’inferno! Va anche oltre e per attirare i peccatori dalla sua parte, soprattutto quelli che ancora oscillano, Satana dona l’apparente sensazione di appagamento, ma è solo fuffa, lui che è il più abile venditore di fumo. «Qualsiasi cosa mi chiederai, te la darò, fosse anche la metà del mio regno». Da questo si può dedurre che il regno di Satana è popolato da persone che hanno tradito Dio o hanno cercato il successo a qualunque costo. Senza la Grazia di Dio si vive nel dubbio come Erode, rimane difficile arrivare a comprendere la Volontà di Dio, i pensieri si formano non seguendo la proposta dello Spirito Santo, al contrario, Lui rimane sempre al di fuori dai pensieri che si formano in un clima di presunzione e di autoreferenzialità. Chi vive nell’egoismo accoglie solo se stesso, perdendo ogni rapporto con la realtà esterna e la complessità dei problemi che la caratterizzano. Questa debolezza porta l’anima a un crescente distacco da Gesù e dai suoi pensieri. In questa condizione Lui non può ispirare chi Lo rifiuta o Lo segue senza vivere i suoi insegnamenti. Come Erode che non accettò Giovanni Battista e si rifiutò di incontrare Dio che agiva nel Precursore del Messia. Erode possedeva ricchezze e ogni sfarzo, ma non possedeva la sua volontà, era succube dell’impulso. È una prigionia esistenziale per tutti. 1 Ave Maria per Padre Giulio P.S.= Vi invito a recitare questa breve preghiera per una mia intenzione. “O Augusta Regina del Cielo e Sovrana degli Angeli, a Te che hai ricevuto da Dio la missione di schiacciare la testa di satana, io chiedo umilmente di mandare legioni celesti, perché al tuo cospetto inseguano i demoni, li combattano, reprimano la loro audacia, liberino da ogni male e li respingano nell’abisso. Amen”.
VANGELO (Mc 6,30-34) Erano come pecore che non hanno pastore.
Dal Vangelo secondo Marco In quel tempo, gli Apostoli si riunirono attorno a Gesù e gli riferirono tutto quello che avevano fatto e quello che avevano insegnato. Ed Egli disse loro: «Venite in disparte, voi soli, in un luogo deserto, e riposatevi un po’». Erano infatti molti quelli che andavano e venivano e non avevano neanche il tempo di mangiare. Allora andarono con la barca verso un luogo deserto, in disparte. Molti però li videro partire e capirono, e da tutte le città accorsero là a piedi e li precedettero. Sceso dalla barca, Egli vide una grande folla, ebbe compassione di loro, perché erano come pecore che non hanno pastore, e si mise a insegnare loro molte cose. Parola del Signore Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro La compassione di Gesù che viene citata nell’episodio di oggi, ha accompagnato ogni sua opera, fin dall’eternità Dio è stato sempre lo stesso, ricolmo di bontà. La sua Incarnazione è mossa da una misericordia che significa compassione, è l’unico e vero Dio che vuole sollevare l’umanità dalla sua pietosa condizione. L’uomo invece è mutevole, cambia parere e le opere secondo la percezione del momento, egli si lascia guidare il più delle volte dai sensi. La compassione di Gesù la sperimentano tutti i suoi seguaci, almeno quelli che si sforzano di vincere l’egoismo e la pigrizia spirituale o accidia. È una lotta impegnativa per la solidità dei vizi presenti anche nei cristiani, e per limitare i vizi deve emergere la spiritualità di chi prega. La preghiera è la medicina per sostenere qualsiasi sofferenza, solo la preghiera ottiene l’intervento di Gesù e della Madonna e gli aiuti affiorano. Se il disturbo arriva dai diavoli, con la preghiera essi fuggono e la vita ritorna serena. Il riposo domenicale va vissuto con una prospettiva spirituale, innanzitutto si mettono da parte tutte quelle attività che ostacolano la propria Fede e il riposo dell’anima e del corpo. Il Comandamento afferma che la domenica bisogna dedicarla a Dio e a se stessi. L’occupazione più importante è la seria dedizione alla propria anima per non dimenticarla e farla «ammalare». Il riposo della domenica deve favorire una maggiore preghiera, è il tempo delle buone letture e delle opere di carità, della Messa e dei familiari. «Venite in disparte in un luogo solitario, e riposatevi un po’». Senza il tempo per meditare e conoscere meglio Gesù, la Fede non cresce e la preghiera rimane sterile. Nella necessità non c’è la capacità di pregare convenientemente e mancando la fiducia in Gesù non si potrà entrare in dialogo con Lui. Sarà solo un’illusa preghiera senza fondamento. Molti cristiani non conoscono la vera spiritualità per indifferenza, altri perché non hanno trovato riferimenti spirituali. Molti vivono come se fare propria la spiritualità del Vangelo fosse un optional, un accessorio a richiesta e spesso si arriva a considerarla come superflua. Oggi non si avverte più l’attrattiva verso Gesù Eucaristia, in poche parrocchie si svolge l’Adorazione Eucaristica. Non c’è più il «sentire» spirituale che attrae verso il Tabernacolo perché la Fede è diventata «liquida» come dice qualcuno e vivono senza Gesù. Restare vicini a Gesù significa riempirsi del suo Spirito, pregare con amore, avvertire che Lui è veramente presente ed ascolta ogni nostro gemito. Oggi Gesù ci parla dell’importanza del riposo e la necessità di santificare il riposo. Il Vangelo ci presenta Gesù che con molta premura dice agli Apostoli di riposare dopo un viaggio missionario. Qui vediamo l’equilibrio tra attività e riposo, si compensano armoniosamente nel cristiano attento alla vita spirituale. Gesù ci indica la necessità di trovare ogni giorno momenti per il silenzio interiore ed esteriore. «Venite in disparte, in un luogo deserto». Dalla preghiera si riceve una forte ricarica spirituale che si dona a quanti si incontrano o che la Madonna utilizza per la conversione dei peccatori. Nella preghiera troviamo il migliore rilassamento spirituale che viene trasmesso al corpo e alla mente, perché la preghiera attira lo Spirito Santo ed è vera gioia, non si rimane mai delusi dopo avere pregato. Ci sentiamo più forti e sereni, sicuri dell’aiuto e della vicinanza di Gesù. L’invito di Gesù è rivolto anche a tutti i laici, essi fanno parte del Corpo mistico e la loro preghiera è molto importante. Solo pregando il cristiano comprende l’importanza della santificazione della domenica e compie tante opere buone, ma sono troppi a non preoccuparsi della propria salute spirituale, fisica e psichica. Le preoccupazioni verso l’esterno permangono nelle persone meno capaci di controllare gli impulsi interiori e anche i loro pensieri. Sono in tanti a ritrovarsi deboli nell’anima e mossi da qualche idolo, non riescono a dominare l’esuberanza dell’appartenenza a qualche gruppo anche cattolico. Poi ci sono tante persone inebriate dal successo e dall’appartenenza a gruppi sociali o società segrete, appassionate nell’organizzare sempre qualcosa pur di non fermarsi che equivarrebbe ad un sentore di fallimento. È curioso quando la domenica ci si preoccupa eccessivamente del pasto o si rimane a lavorare in casa per molto tempo, trascurando l’anima, il riposo della mente e del corpo. Si dimentica il precetto indicato da Dio nel 3° Comandamento: «Ricordati di santificare le feste». Non è ammissibile fare la domenica quanto è opportuno fare nei giorni feriali, dimenticando soprattutto la preghiera, la cura della propria anima e il riposo fisico che deve facilitare la contemplazione delle cose di Dio, con la lettura e la riflessione. «Venite in disparte in un luogo solitario, e riposatevi un po’». La domenica è da dedicare a Dio e alle esigenze spirituali, del corpo e della mente. Questo riposo insieme ad una maggiore preghiera, oltre a curare lo stress fino ad annullarlo, dona grande entusiasmo e la vita diventa gioiosa. 1 Ave Maria per Padre Giulio P.S.= Vi invito a recitare questa breve preghiera per una mia intenzione. “O Augusta Regina del Cielo e Sovrana degli Angeli, a Te che hai ricevuto da Dio la missione di schiacciare la testa di satana, io chiedo umilmente di mandare legioni celesti, perché al tuo cospetto inseguano i demoni, li combattano, reprimano la loro audacia, liberino da ogni male e li respingano nell’abisso. Amen”
Dal Vangelo secondo Matteo In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Voi siete il sale della terra; ma se il sale perde il sapore, con che cosa lo si renderà salato? A null’altro serve che ad essere gettato via e calpestato dalla gente. Voi siete la luce del mondo; non può restare nascosta una città che sta sopra un monte, né si accende una lampada per metterla sotto il moggio, ma sul candelabro, e così fa luce a tutti quelli che sono nella casa. Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone e rendano gloria al Padre vostro che è nei Cieli». Parola del Signore Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro Gesù ricorda a tutti i cristiani che ogni loro opera deve compiersi per amore, senza altro interesse. Un amore soprannaturale sicuramente, tale da superare di gran lunga quello umano. Molti nel mondo sono pronti a sacrificarsi per un familiare ma non per gli sconosciuti, forse neanche per i parenti e gli amici. Gesù dona a tutti, soprattutto ai suoi Ministri sacri, un comando che è possibile osservare solo rimanendo nel suo Cuore, in piena comunione con Lui. «Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date». Non si tratta di dare solo qualcosa di materiale, si dona quanto si riceve da Dio. E si può donare quello che si possiede, l’amore e la moralità presenti dove c’è la Fede. La crisi nella Chiesa nasce per la perdita del sale del Vangelo, di ciò che condisce di significato e di importanza la vita di tutti. Senza la Luce soprannaturale l’omelia rimane insulsa, priva di richiami alla vita eterna, senza insegnamenti morali da praticare in questa vita. Il messaggio che viene predicato in molti contesti non è più quello di Gesù, è ricolmo di interessi umani e contrari molto spesso al buonsenso! Ecco la ragione degli interventi della Madre dell’umanità per richiamare tutti e risvegliarli dal sonno magnetico e seducente del mondo che annebbia l’intelletto. La Madonna ha iniziato le più importanti apparizioni a Parigi a una Suora diventata Santa Caterina Labourè. Nella notte tra il 18 e il 19 luglio 1830, mentre la Francia agonizzava per la prossimità di una nuova rivoluzione, Suor Caterina di notte venne condotta da un Angelo nella grande cappella della Casa Madre ed ebbe un colloquio durato più di due ore con la Madre di Dio. Le apparizioni si susseguirono nei mesi successivi e il 27 novembre 1830 la Vergine Santa le rivelò il valore e l’importanza della Medaglia Miracolosa. Poi a La Salette nel 1846 la Madonna iniziò a lanciare appelli al mondo sul degrado morale della società e nei messaggi dati a Massimino e Melania, Ella profetizzava la grande crisi nella Chiesa e la devastazione morale nel mondo. Predisse le carestie in Francia e periodi di povertà nella popolazione, tanti avvertimenti che si verificarono puntualmente. La Madre Addolorata si è sempre preoccupata dei suoi figli. A Lourdes nel 1858 parlò alla piccola Bernardetta e indicò nel Santo Rosario il rimedio per guarire da ogni male, per vincere ogni avversità. A Fatima nel 1917 apparve sei volte ai tre bambini, con parole preoccupate rivelò anche i segreti e il terzo si sta pienamente avverando. Numerose altre apparizioni sono avvenuto da Fatima in poi e ne ho scritto molte volte, consideriamo che Gesù e Maria sono preoccupati per noi e non per Loro, conoscono quanto avverrà di catastrofico nel mondo e sono addolorati per quanti finiranno all’inferno e altri che soffriranno come mai nessuno prima. Come vi ho indicato più volte, l’ala progressista e protestante all’interno della Chiesa già dagli anni ’70 ha cercato di minimizzare la devozione alla Madonna, riuscendo ad introdurre nelle facoltà di Teologia molti testi teologici falsi, contrari alla vera devozione alla Madre di Dio. Non solo migliaia di giovani seminaristi, da allora anche incalcolabili Sacerdoti sono stati indotti a minimizzare la potentissima mediazione della Madonna e a perdere così il sale del Vangelo. È la Madonna la formatrice dei Santi e la Maestra di formazione spirituale, la Mediatrice e la nostra potentissima Avvocata, solo con il suo aiuto è possibile conoscere il vero Volto del Figlio Gesù. La tiepidezza è una malattia dell’anima che colpisce l’intelligenza e la volontà, e lascia il cristiano senza forza spirituale e con una vita interiore triste e impoverita, immiserita. I sintomi di questa malattia spirituale sono una volontà debilitata, a causa di frequenti mancanze e colpevoli trascuratezze. La Parola di Dio ha il potere di cambiare la vita. L’uomo senza la Luce di Dio è spento e senza la gioia che arriva sempre da Dio la sua vita è senza sapore, soggetta a capricci e agitazioni. Per chi non vive il Vangelo la luce della sua vita è l’appagamento degli impulsi interiori, senza capire la provenienza né dove li condurrà. Gesù ci indica cosa dobbiamo diventare, mentre alcuni giorni fa ci ha detto cosa dobbiamo essere. «Voi siete il sale della terra; ma se il sale perde il sapore, con che cosa lo si renderà salato?». Parlando del sale sappiamo che non può mai perdere il sapore anche in condizioni avverse, ma Gesù parla agli Apostoli del pericolo di perdere essi stessi il sapore del Vangelo. Li indica come possessori del sapore del Vangelo, «voi siete il sale della terra», e li avverte che questo sapore spirituale si può perdere. Ogni cristiano è invitato a domandarsi se la sua vita ha sapore spirituale, se con i suoi comportamenti porta sapore nella vita degli altri, a cominciare dai familiari. Si può essere sale che dà sapore, quando si agisce con amore, si vive nella verità, si è umili, buoni e rispettosi. Non c’è mai sapore di bontà e verità nella persona che eleva come guida solo i propri interessi, che si lascia guidare da giudizi avventati e dai pensieri negativi. Il sapore delle virtù da praticare lo dobbiamo cercare con docilità e nel rinnegamento, altrimenti si rimane in una condizione di negatività e si cade nell’ipocrisia. Gesù desidera che diventiamo come il sale, un elemento importante nella cucina, serve a conservare i cibi, dà sapore a quanto è insipido. Il modo più sicuro per diventare come il sale che dà sapore al cibo, è di amare tutti e questa bontà condisce di bene ogni opera. Il Vangelo di oggi illumina le beatitudini, e il nuovo sapore che viene dato alla vita anche nelle condizioni più difficili, come è quella della sofferenza, è la nuova visione della nostra esistenza. Le Beatitudini senza il gusto della pace interiore non si possono vivere, rimane impossibile. Allo stesso modo possiamo diventare luce che porta nel mondo una nuova mentalità. La luce che portiamo agli altri è proporzionata alla nostra Fede. Nel mondo c’è oscurità per la mancanza della Fede in Gesù. Questa settimana dobbiamo puntare al rafforzamento della Fede, con buone letture spirituali e una preghiera prolungata. La Fede illumina le cose oscure che avvengono nella società e noi siamo chiamati a conoscerle per pregare e avere una maggiore consapevolezza della realtà. 1 Ave Maria per Padre Giulio P.S.= Vi invito a recitare questa breve preghiera per una mia intenzione. “O Augusta Regina del Cielo e Sovrana degli Angeli, a Te che hai ricevuto da Dio la missione di schiacciare la testa di satana, io chiedo umilmente di mandare legioni celesti, perché al tuo cospetto inseguano i demoni, li combattano, reprimano la loro audacia, liberino da ogni male e li respingano nell’abisso. Amen”
Carissimi, la Madonna essendo Madre di Dio, Corredentrice, Mediatrice ed Avvocata, ha un potere quasi infinito sull’intero Universo. La sua Onnipotenza per Grazia ottiene tutto ciò che vuole, come vuole e quando vuole dalla Santissima Trinità, in quanto le tre Persone Divine L’hanno elevata ad una Santità quasi infinita, che è comunque unita e dipendete totalmente da Dio Creatore. Ogni giorno la Benedetta Vergine Maria elargisce miliardi di aiuti spirituali e Grazie speciali in tutte le parti del mondo, anche a chi non La invoca ma è sempre Lei ad aiutare i più deboli e i poveri. Questa premessa per raccontarvi un piccolo segno compiuto dalla Madonna qui a Casa Mariana dove vivo e dove si sta realizzando un’Opera di salvezza spirituale, fisica e morale voluta dalla Madonna. Alle spalle della struttura dove è presente la Chiesa, sette anni fa ho fatto collocare a quattro metri di altezza un’immagine della Madonna, con un materiale speciale e costoso per lasciarla sempre esposta. Circa due anni fa l’immagine, che è alta un metro e venti e larga ottanta centimetri, divenne tutta nera. Per quasi cinque anni era stata sempre esposta al sole e all’acqua, senza subire alcun minimo danno. Alla vista dell’immagine diventata nera sono rimasto sorpreso e ho subito pensato ad una delle vendette del demonio. Perché i diavoli avevano oscurato proprio l’immagine della MADRE DEL PERPETUO SOCCORSO? Senza pensare a questa devozione, la Madonna mi aveva portato a scegliere tre sue immagini diverse e le avevo fatte collocare in tre luoghi diversi qui a Casa Mariana, immagini (guarda caso…) che raffiguravano tutte la MADRE DEL PERPETUO SOCCORSO. Ricordo che il 27 dicembre 2019 mentre pregavo dinanzi una delle tre immagini, la Madonna mi disse di inserire ogni giorno scritti e catechesi su Facebook, e immediatamente iniziai, anche se a malincuore ma dovevo obbedire. Ritorno all’immagine posta a circa quattro metri di altezza e che potete visionare nel mio sito www.gesuemaria.it In questi due anni l’immagine rimase nera, nessun prodotto era riuscito a fare andare via il colore nero, non era più visibile alcun colore, era appunto tutta nera. Avevo pensato già da allora di farla cambiare ma non trovavo più un’immagine identica, poi era complicato intervenire sia per i troppi impegni un po’ di tutti noi, sia nel dover mettere ponteggi e altro. Però, prima o poi occorreva sostituirla con un’altra. Rimandavo settimana dopo settimana, mese dopo mese, fino alla settimana scorsa, quando nel tardi pomeriggio del 16 dicembre abbiamo osservato con smisurato stupore che L’IMMAGINE NON ERA PIÙ NERA E CHE SI NOTAVA BENISSIMO LA MADONNA E IL BAMBINO GESÙ SULLE BRACCIA. SI È TRATTATO DI UN SEGNO DELLA MADONNA, per me è un piccolo segno considerando tantissime Grazie speciali che ha donato qui alle persone che chiedono preghiere. Vivo qui esclusivamente per pregare la Madonna, sia per le intenzioni generali che riguardano la Chiesa, il mondo e la società. PREGO OGNI GIORNO PER QUANTI MI CHIEDONO PREGHIERE E PER TUTTI VOI CHE LEGGETE I MIEI SCRITTI. Ci sono alcune valutazioni da fare e questo segno della Madonna assume un significato preciso. Il fatto prodigioso è avvenuto nel giorno dell’inizio della Novena a Gesù Bambino; Gesù è molto contento di questo luogo benedetto dove vivo e vuole renderlo accogliente per quanti vorranno conoscere bene Lui e ritrovare la guarigione dell’anima, del corpo e anche della mente; io non avevo mai detto alla Madonna di far ritornare visibile l’immagine perché volevo trovarne una nuova e con i suoi bei colori; poi, la Madonna vuole che qui a Casa Mariana La invochiamo, chiamiamo e induciamo ad aiutare tutte le persone che chiedono a Lei, Madre di Dio, SOCCORSI DI OGNI GENERE che si traducono anche con aiuti, interventi, assistenze, protezioni, sostegni, sotto il glorioso titolo di MADRE DEL PERPETUO SOCCORSO. Tutte le persone che per due anni hanno sempre visto l’immagine colore nera, rimangono commossi e meravigliati nel constatare di nuovo l’immagine della Madonna. Per due anni è caduta incalcolabile pioggia sull’immagine, inoltre, guardando l’immagine si nota che è ritornata colorata come prima solamente dove c’è la Madonna e Gesù Bambino, il resto è rimasto leggermente nero ed è il vero segno dell’intervento della Madonna, ad indicare che si tratta di un evento prodigioso e che l’immagine dal 16 dicembre 2022 è indicata come miracolosa. È la MADRE DEL PERPETUO SOCCORSO.
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