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La vera storia delle apparizioni della Madonna a Lourdes 0

La vera storia delle apparizioni della Madonna a Lourdes

LE APPARIZIONI E I MESSAGGI DELLA MADONNA DI LOURDES

11 febbraio 1858

Bernadette, nacque a Lourdes il 7 gennaio 1844, nel Mulino di Boly. Era la prima di sei figli dei coniugi Soubirous. In origine mugnai, i genitori di Bernadette si erano impoveriti nel tempo e si erano ridotti ad una vita di stenti, guadagnando appena il necessario per sfamare i figlioletti.

I Soubirous furono costretti più volte a traslocare in abitazioni sempre più modeste, finché un lontano parente concesse loro a titolo gratuito un edificio di sua proprietà (conosciuto da tutti come il “cachot”, cioè il “carcere”) che un tempo era stato una prigione ed era stato ritenuto troppo malsano per ospitare dei detenuti.

Si trattava di un ambiente umido e squallido; il proprietario, Andrea Sajous, lo descriveva così: “La camera era oscura e malsana. Nel cortile c’era del letame che rendeva il luogo puzzolente e infetto”. I coniugi Soubirous coi loro sei bambini dovettero adattarsi a vivere lì.

Bernadette era una bambina gentile, fragile, delicata. Fin da piccolissima aveva sofferto d’asma e avrebbe avuto bisogno di cure mediche appropriate e di un’alimentazione sostanziosa, cose impossibili in casa sua, nonostante l’amore e la buona volontà dei genitori. A 11 anni rischiò di morire di colera e la malattia la lascerà per sempre cagionevole di salute.

All’epoca delle apparizioni Bernadette aveva quattordici anni, ma a detta di tutti ne dimostrava non più di dieci o undici. Era praticamente analfabeta e per qualche tempo era stata pastorella e aveva condotto al pascolo il piccolo gregge della sua balia, che era rimasta sempre molto affezionata a lei e la trattava come una figlia. Poi, su sollecitazione del parroco, era rientrata in famiglia per potersi preparare alla prima comunione presso le suore di Lourdes.

Nell’istruzione religiosa incontrava molte difficoltà poiché non sapeva quasi leggere; le suore, oltre alla dottrina, cercarono quindi di insegnarle anche i primi rudimenti della scrittura.

Nel febbraio del 1858 ebbero inizio le apparizioni della Madonna, che si conclusero il 16 luglio dello stesso anno. Bernadette non si inorgoglì mai dell’eccezionale esperienza di cui era stata protagonista. Acconsentì di buon grado a tutti gli interrogatori cui fu sottoposta da parte delle autorità religiose e civili, accettò di ripetere con semplicità la sua storia a centinaia e centinaia di visitatori e devoti.

La sua breve esistenza (morì a soli 35 anni) trascorse nell’umile accettazione della sofferenza fisica, come generosa risposta all’invito dell’Immacolata di sacrificarsi per il riscatto di tante anime che vivono nel peccato.

Dopo la conclusione delle apparizioni ricominciò le lezioni di lettura e catechismo, fece la Prima Comunione. Per alcuni anni Bernadette visse a Lourdes presso le suore, svolgendo con gioia l’umile mansione di cuciniera e condividendo la vita di preghiera delle monache.

Intanto nel 1862 le apparizioni vennero ufficialmente riconosciute e ben presto fu eretta anche la Chiesa chiesta dalla Madonna. Nel 1866, su suggerimento del Vescovo di Nevers che era devoto di Lourdes, Bernadette fu accolta come novizia nella Congregazione delle Suore dell’Ospizio; l’anno dopo ci fu la professione religiosa. Alla professione religiosa assunse il nome di suor Maria Bernarda.

Dapprima svolse le mansioni d’infermiera all’interno del convento, poi sacrestana, finché l’aggravarsi del male non la costrinse a letto, per nove anni. La salute della giovane declinava sempre più: l’asma, di cui aveva sempre sofferto, non le dava tregua; reumatismi articolari molto dolorosi e terribili sbocchi di sangue in più occasioni fecero temere per la sua vita.

A queste sofferenze fisiche si aggiunse il dolore per la morte precoce di entrambi i genitori. I quindici anni di vita conventuale furono un vero Calvario di sofferenza. Le stesse superiori la trattavano con freddezza, per un disegno provvidenziale che preclude alle anime elette la comprensione e spesso anche la benevolenza delle anime mediocri. Come la Madonna le aveva preannunciato, non era prevista per lei felicità in questo mondo.

Bernadette morì santamente il 16 aprile 1879. Fu beatificata nel 1925 e proclamata Santa l’8 dicembre 1933.

Durante il processo del 20 agosto 1908, dopo trent’anni e cinque mesi dalla sua morte, fu riesumata la salma e la si ritrovò incorrotta, aveva gli occhi chiusi e le labbra semiaperte atteggianti al sorriso.

Il corpo di Bernadette venne posto in un sarcofago in oro e vetro ed esposto al pubblico nella Cappella di Santa Bernadette a Nevers, dove può essere visitato ancor oggi.

LE APPARIZIONI

1ª apparizione. Giovedì 11 febbraio 1858

La madre di Bernadette le aveva permesso di andare, assieme a sua sorella e a un’altra amica, lungo il fiume Gave a cercare legna da ardere. Bernadette per la sua fragilità fisica era rimasta indietro e non osò mettere i piedi in acqua perché era molto fredda. La altre due bambine avevano attraversato a piedi nudi l’acqua gelida del fiume e avevano proseguito. Bernadette invece si era fermata, timorosa che la temperatura dell’acqua peggiorasse la sua tosse.

Mentre si trovava davanti alla grotta di Massabielle, sentì un forte rumore di vento, simile ad un tuono, ma quando si voltò vide che tutto era calmo e che gli alberi non si erano mossi. Sentì una seconda volta il rumore, allora vide una nube color oro e, all’interno della grotta, una Signora giovane e bella, dell’età di sedici o diciassette anni. La Signora era vestita di bianco, con un velo bianco che le copriva la testa, una fascia azzurra legata in vita che scendeva lungo l’abito, una rosa gialla su ciascun piede e sul braccio destro un Rosario con dei grani bianchi uniti da una catenella d’oro.

Bernadette all’inizio si spaventò, ma poi prese coraggio e fece il segno della Croce e cominciò a recitare il Rosario insieme alla Signora. Mentre la ragazza recitava il Rosario la Signora restava in silenzio, accompagnandola solo col “Gloria Patri et Filio et Spiritui Sancto” alla fine di ogni decina. Dopo la preghiera la bella Signora scomparve improvvisamente.

2ª apparizione. Domenica 14 febbraio 1858

Bernadette sentì una forza interiore che la spingeva a tornare alla grotta, nonostante la netta contrarietà dei genitori. Vista la sua insistenza, sua madre alla fine le diede il permesso di ritornare sul luogo dell’apparizione. Bernadette tornò alla grotta munita di una bottiglietta di acqua benedetta. La ragazza iniziò la recita del Rosario e dopo la prima decina vide comparire la Signora. Allora Bernadette gettò verso la figura l’acqua benedetta che aveva con sé. La Vergine sorrise e chinò il capo; terminata la preghiera scomparve.

3ª apparizione. Giovedì 18 febbraio 1858

Il giorno della terza apparizione due signore accompagnarono Bernadette alla grotta. Restarono con lei alla Santa Messa delle 5.30 del mattino, dopo di che si diressero tutte assieme verso la grotta. Una volta arrivate, Bernadette si inginocchiò e cominciò la recita del Rosario. Quando la Signora apparve, la ragazza lanciò un grido di giubilo nel vederla in fondo alla grotta. Chiese se le sue due accompagnatrici potevano restare e la Vergine rispose di sì. Anch’esse si inginocchiarono e si misero a pregare mentre accendevano una candela benedetta.

Bernadette porse alla Signora un foglio di carta chiedendole di scrivere il suo nome. Ma ella le disse: “Ciò che devo comunicarti non è necessario scriverlo”. E aggiunse: “Vuoi avere la bontà di venire qui per quindici giorni? Io non ti prometto di renderti felice in questo mondo ma nell’altro”.

4ª apparizione. Venerdì 19 febbraio 1858

Bernadette tornò alla grotta accompagnata dai genitori e da centinaia di persone, portando con sé una candela benedetta e accesa. Da quel gesto nascerà la tradizione di portare le candele per accenderle nella grotta.

5ª apparizione. Sabato 20 febbraio 1858

La Signora insegnò a Bernadette una preghiera personale che reciterà per il resto della sua vita. Al termine della visione, una grande tristezza pervase il cuore della ragazza.

Quel giorno circa 500 persone avevano accompagnato Bernadette alla grotta.

6ª apparizione. Domenica 21 febbraio 1858

Prima ancora dell’alba, migliaia di persone attendevano Bernadette sulle rive del Gave. La Signora apparve di buon mattino. La ragazza osservò che la Vergine era triste, allora le chiese cosa poteva fare per Lei. Ella rispose: “Prega per i peccatori”.

Più tardi venne interrogata dal commissario di polizia Jacomet, che voleva che gli raccontasse che cosa aveva visto. Bernadette non gli parlò d’altro che di “Aquero” (“quella lì”).

Uno dei medici di Lourdes, il dottor Dozous, si dedicò a studiare la veggente, osservandola ed esaminandola attentamente. Egli giunse alla conclusione che in Bernadette non c’erano segni di allucinazioni, di isteria o di fughe dalla realtà. Questo fu il suo giudizio: “Qui avviene un fatto straordinario, completamente sconosciuto alla scienza e alla medicina”.

7ª apparizione. Martedì 23 febbraio 1858

Durante l’apparizione il volto di Bernadette divenne luminoso e bellissimo. I presenti la videro assorta, come uno che ascolta a lungo e attentamente.

La Signora le comunicò tre segreti che riguardavano solo lei e che non avrebbe dovuto rivelare a nessuno.

8ª apparizione. Mercoledì 24 febbraio 1858

Durante l’apparizione, d’un tratto i presenti videro il volto di Bernadette farsi triste, le lacrime le scorrevano sul viso, poi lasciò cadere le braccia come al giungere di una notizia dolorosa.

La Signora allora esclamò per tre volte: “Penitenza! Penitenza! Penitenza!” e fece ripetere ad alta voce queste parole alla ragazza.

9ª apparizione. Giovedì 25 febbraio 1858

Sulle rive del Gave erano presenti circa trecento persone. La Madonna disse a Bernadette: “Vai a bere e a lavarti alla fonte, e mangia dell’erba che è là”.

Bernadette si guardò intorno ma non vedeva nessuna fonte. Pensò che la Vergine la mandasse al torrente e si incamminò in quella direzione.

La Madonna la fermò e le disse: “Non andare là, vai alla fonte che si trova qui”, e le indicò il fondo della grotta.

Bernadette andò vicino alla roccia che le era stata indicata, cercò la fonte con lo sguardo ma non la trovò e, nel desiderio di compiacere la Signora, rivolse lo sguardo verso di Lei per ricevere maggiori indicazioni. Ad un nuovo segnale, Bernadette si inginocchiò e scavando la terra con la mano, vi fece un buco. Improvvisamente il fondo di quella piccola cavità diventò umido e comparve dell’acqua che presto la riempì completamente.

Mescolata con la terra fangosa, Bernadette avvicinò l’acqua per tre volte alle labbra, non riuscendo a berla. Ma superando la sua naturale ripugnanza all’acqua sporca, la bevve, poi ne prese altra e se la passò sul viso, infangandosi tutta. Poi strappò qualche ciuffo d’erba e lo masticò a lungo. Tutti cominciarono a burlarsi di lei e a dire che era diventata matta. Bernadette rispose soltanto: “È per i peccatori”.

10ª apparizione. Sabato 27 febbraio 1858

Quel giorno si erano raccolte nei pressi della grotta circa ottocento persone. L’apparizione si svolse in silenzio. Bernadette bevve l’acqua della sorgente e compì i gesti abituali di penitenza. I presenti la videro più volte chinarsi e baciare la terra, poi d’un tratto la ragazza si volse verso questi e disse a tutti di baciare la terra. E tutti ubbidirono. Al termine dell’apparizione, la veggente dirà che la Signora l’aveva invitata a far penitenza per i peccatori, e le aveva comandato: “Vai e bacia la terra per i peccatori”.

Poi la Signora disse: “Vai a dire ai Sacerdoti che qui si deve costruire una Cappella”. Quando l’apparizione si concluse, Bernadette si incamminò per Lourdes, e mentre camminava era assai pensierosa. Doveva riferire al parroco di Lourdes, l’abate Peyramale, la richiesta della Madonna e il pensiero di presentarsi a lui la faceva tremare, ma vi si recò ugualmente.

L’abate Peyramale passeggiava in giardino dicendo il breviario. Bernadette varcò timidamente la soglia. Il parroco con la sua voce robusta le chiese: “Chi sei? Cosa vuoi?”.

“Sono Bernadette Soubirous”, rispose la ragazza.

“Ah, sei tu -riprese il Sacerdote aggrottando le ciglia- Si dicono di te cose strane. Vieni”. Entrarono nella canonica. Bernadette riferì al parroco quanto le aveva chiesto la Signora a proposito della cappella a Massabielle.

“E chi è questa Signora?”.

“È una bellissima Signora che mi appare sulla roccia di Massabielle”.

“Va bene, ma chi è? È di Lourdes? La conosci?”.

“No, non è di Lourdes, e io non La conosco”.

“E tu accetti delle commissioni da chi non conosci?”.

“Ma la Signora non somiglia alle altre persone”.

“Che cosa vuoi dire?”.

“Voglio dire che è bella, credo come quelli che sono in Cielo”.

“E tu Le hai domandato il suo nome?”.

“Sì, ma quando gliel’ho domandato ha chinato il capo, ha sorriso e non ha risposto”.

“Perché? È muta?”.

“No, se fosse muta non mi avrebbe detto di venire da lei”.

“Già. E come l’hai incontrata la prima volta?”.

Bernadette raccontò allora al parroco la sua prima visione e poi tutte le altre. L’abate Peyramale sapeva già quasi tutto ma non voleva dare l’impressione di credere a fatti così straordinari prima di esserne assolutamente sicuro. Perciò alla fine del racconto disse a Bernadette: “Ma non capisci che questa Signora ha voluto prenderti in giro? Una donna senza nome, che non si sa da dove venga, che abita in una grotta, coi piedi nudi. Ma ti pare degna di essere presa sul serio?”.

Il Sacerdote camminò in su e in giù per la sala, poi concluse: “Risponderai alla tua Signora che il parroco di Lourdes non ha l’abitudine di trattare con gente che non conosce. Egli esige che la Signora dica il suo nome e che poi provi che esso Le appartiene. Se questa Signora ha diritto ad una Cappella, comprenderà il senso delle mie parole. Se non le comprende, dille che si dispensi dal mandarmi altri messaggi”.

Bernadette alzò su di lui il suo sguardo sereno, fece un piccolo inchino ed uscì.

11ª apparizione. Domenica 28 febbraio 1858

Circa duemila persone assistettero all’estasi. Bernadette pregò, baciò la terra e camminò sulle ginocchia in atto di penitenza.

12ª apparizione. Lunedì 1 marzo 1858

Più di millecinquecento persone erano presenti, e fra di esse, per la prima volta, un Sacerdote. Durante la notte, una donna di Lourdes, Catherine Latapie, era andata alla grotta per immergere il suo braccio infermo nell’acqua della sorgente: il braccio e la mano recuperarono la loro piena funzionalità.

La mattina del primo marzo, Bernadette era davanti alla grotta. Un’amica l’aveva pregata di usare la sua corona durante l’apparizione. Ma quando la bianca Signora apparve, le disse dolcemente: “Avete il vostro Rosario?”. “Sì”, rispose Bernadette cercandolo nella tasca del suo grembiule e levandolo in alto. “Servitevi di quello”, riprese ella. Tutte le persone che avevano visto il gesto di Bernadette, levarono in alto le corone del Rosario e pregarono insieme.

13ª apparizione. Martedì 2 marzo 1858

La Vergine le disse: “Ed ora, figlia mia, va a dire ai Sacerdoti che qui, in questo luogo, si deve erigere una Cappella e che si deve venire in processione”.

Bernadette andò immediatamente alla Chiesa per dare il messaggio a don Peyramale. Il Sacerdote, dopo averla ascoltata, con aria spazientita le fece capire che lui voleva sapere una sola cosa, il nome della Signora, ed esigeva inoltre un segno come prova: veder fiorire in pieno inverno le rose selvatiche della grotta.

14ª apparizione. Mercoledì 3 marzo 1858

Verso le sette del mattino Bernadette andò alla grotta; c’erano già tremila persone ad attenderla, ma la Signora non apparve. Circa un’ora e mezza più tardi Bernadette sentì una chiamata interiore; accompagnata dal cugino, andò di corsa alla grotta, la Madonna questa volta si presentò. Durante l’apparizione Bernadette chiese nuovamente alla Signora il suo nome e le riferì le parole del parroco che voleva la fioritura del rosaio. La risposta fu un sorriso.

Bernadette tornò dal parroco, che le chiese: “Ebbene, cosa ha risposto la tua Signora?”.

“Nulla. Quando le ho detto del rosaio ha sorriso, ma insiste nel chiedere la Cappella”.

“Ma tu hai denaro per costruirla?”.

“Io no, signor curato”.

“Neppure io. Dì alla Signora che te lo procuri”.

15ª apparizione. Giovedì 4 marzo 1858

Il 4 marzo era l’ultimo dei quindici giorni di cui la Signora aveva parlato a Bernadette. Circa 20.000 persone erano convenute attorno a Massabielle da tutta la Francia. C’erano squadroni di soldati e di gendarmi per tenere l’ordine ma tutto si svolse nella calma.

Bernadette arrivò con la mamma. Durante l’apparizione la Signora le raccomandò ancora una volta di pregare per i peccatori e la salutò.

La gente più tardi le chiese: “I quindici giorni sono finiti. Tornerai ancora alla grotta?”.

“Certo, vi tornerò. Essa mi ha sorriso, ma non mi ha detto addio”.

Durante i venti giorni seguenti, Bernadette non andrà alla grotta; non sentendone più l’irresistibile spinta interiore.

Il parroco intanto rimaneva irremovibile sulle sue posizioni.

16ª apparizione. Giovedì 25 marzo 1858

Il 24 marzo, improvvisamente, una notizia si diffuse per le strade di Lourdes, il giorno seguente Bernadette sarebbe tornata alla grotta.

Il giorno 25 (festa dell’Annunciazione), quando la ragazza arrivò, richiamata irresistibilmente dalla bella Signora, nella valle c’erano 30.000 persone.

La veggente levò gli occhi in alto: la Signora era lì, e l’aspettava. Per tre volte le chiese: “Signora, volete avere la bontà di dirmi chi siete?”. Dopo la terza volta sorrise, e levando le mani e congiungendole al petto rispose: “Io sono l’Immacolata Concezione”.

Appena si seppero queste parole e si divulgò la voce che la bianca Signora era la Vergine Maria, Concepita senza peccato originale, s’accese un entusiasmo incredibile. L’invocazione: “O Maria concepita senza peccato, pregate per noi che ricorriamo a voi”, fu ripetuta e scandita ad alta voce da tutti.

Finita l’estasi, dopo aver raccontato ciò che la Signora le aveva detto, la veggente partì veloce, correva ripetendo quelle parole che lei non comprendeva. Bernadette non conosceva questa espressione teologica che indica la Santa Vergine. Quattro anni prima, il Papa Pio IX aveva dichiarato l’Immacolata Concezione di Maria un dogma, cioè una verità della Fede cattolica.

Quella sera Bernadette salì alla canonica, dall’abate Peyramale, per riferirgli le parole che Signora aveva pronunciato. Sono parole che sconvolgeranno il Parroco.

17ª apparizione. Mercoledì 7 aprile 1858

Durante questa apparizione, Bernadette teneva in mano una candela accesa. Ad un certo momento la fiamma, rafforzata da una forte corrente d’aria, s’introdusse tra le sue dita per un tempo prolungato senza lasciare alcun segno di ustione. Questo fatto venne immediatamente constatato dal medico di Lourdes, il dottor Douzous, che osservò con sua grande meraviglia che la fiamma lambiva le dita di Bernadette senza arrecarle alcun danno.

18ª apparizione. Giovedì 16 luglio 1858

L’ultima apparizione avvenne il giorno 16 di luglio, la ricorrenza della Madonna del Carmelo. Bernadette sentì interiormente una misteriosa chiamata della Vergine e si diresse verso la grotta; ma l’accesso era stato interdetto, la grotta era chiusa da una recinzione. Allora andò dall’altra parte del fiume, di fronte alla grotta. Improvvisamente il volto di Bernadette si trasfigurò: la Madonna era lì, per l’ultima volta, nella nicchia che s’intravedeva sopra la palizzata di chiusura. Bernadette dirà: “Mi sembrava di essere proprio alla grotta, alla stessa distanza delle altre volte; vedevo solo la Madonna; mai l’avevo vista così bella!”.

La bianca Signora chinò il capo verso Bernadette, la guardò con tenerezza materna, le sorrise ancora una volta, e scomparve.

La sera del 2 luglio 1862, di nascosto, Bernadette si recò a salutare per l’ultima volta la sua grotta di Massabielle prima di entrare nel noviziato delle Suore della Carità di Nevers.

IL RICONOSCIMENTO DELLE APPARIZIONI. I MIRACOLI DI LOURDES

Nel 1858 Mons. Beltrando Severo Laurance, Vescovo di Tarbes, istituì una commissione per studiare i fenomeni di Lourdes. Dopo quattro anni di indagini gli esperti dichiararono che “l’Immacolata Maria, Madre di Dio, è realmente apparsa a Bernadette Soubirous l’11 febbraio 1858 e per 18 volte, alla grotta di Massabielle presso la città di Lourdes; giudichiamo che questa apparizione rivesta tutti i caratteri della Verità e possa essere ritenuta certa dai fedeli” (lettera pastorale del 18 gennaio 1862).

Nel 1871 fu costruita, sulla roccia soprastante la grotta, la Basilica dell’Immacolata Concezione o Basilica superiore, consacrata nel 1876, e nel 1901 fu consacrata un’altra Basilica sotterranea e molto più vasta della prima, detta del Rosario o inferiore, unita all’altra da arcate e scalee.

Nel 1891 Leone XIII fissò all’11 febbraio la festa di Nostra Signora di Lourdes; la festa venne estesa da Pio X, nel 1907, a tutta la Chiesa di rito latino. Nel 1958 il cardinale Roncalli (poi Papa Giovanni XXIII) consacrò la nuova Basilica sotterranea, dedicata a San Pio X, che può contenere fino a 20.000 persone.

Nel 1882, essendosi nel frattempo verificate numerose guarigioni fra i pellegrini che si erano bagnati con l’acqua della fonte, fu istituito a Lourdes il Bureau des Constatations Médicales, con il compito di raccogliere la documentazione e di formulare le diagnosi mediche relative ai singoli casi, onde comunicarle alle autorità diocesane competenti a decidere sul fatto miracoloso.

Lourdes è oggi il più celebre dei luoghi mariani, famoso anche e soprattutto come Santuario per gli ammalati, che vi giungono da tutte le parti del mondo. Molto più numerose sono le conversioni e i ritorni alla Fede che quotidianamente vengono registrati in questo luogo di altissima spiritualità.

Incalcolabili sono le Grazie spirituali che i fedeli ricevono dalla Madonna a Lourdes, non possono essere quantificabili, le testimonianze che si diffondono nel mondo sono inestimabili. Oltre le guarigioni ritenute impossibili e riconosciute a Lourdes, sono pure innumerevoli le guarigioni non registrati al Bureau.

Milioni e milioni di fedeli hanno visitato Lourdes nel corso di un secolo; si calcola che annualmente vi giungano 5 milioni di pellegrini e 40.000 ammalati.

I miracoli di Lourdes 10 0

I miracoli di Lourdes 10

Gabrielle CLAUZEL
Guarita in Algeria per intercessione della Madonna di Lourdes
Nata il 15 agosto 1894, residente a Oran (Algeria). Guarita il 15 agosto 1943, al suo domicilio, all’età di 49 anni.
Miracolo riconosciuto il 18 marzo 1948 da Mons. Bertrand Lacaste, vescovo di Oran. Morta nel 1982.
Il 15 agosto 1943, Gabrielle chiede di essere trasportata nella chiesa distante un centinaio di metri da casa sua. Da sette anni ormai soffre di un reumatismo vertebrale che la costringe a letto. La sua vita è attaccata ad un filo perché è anche assalita da dolori che compromettono tutte le sue funzioni del suo organismo indebolito. Immediatamente dopo la messa, essa si alza. Tutti sono stupefatti. E chi è insieme a lei, sconcertato da questa esplosione inattesa di vita, assiste sbalordito al suo ritorno a casa sulle sue gambe. Da quel momento non ha mai smesso di stare bene. Gabrielle associa la propria guarigione all’invocazione della Madonna di Lourdes e verrà esaminata al Bureau delle Constatazioni Mediche alla fine della Seconda Guerra Mondiale, il 19 agosto e il 12 settembre 1945. Muore nel marzo del 1982, a quasi 88 anni, con il cuore più giovane che mai!

Yvonne FOURNIER
Un braccio che riprende vita
Nata nel gennaio 1923 a Limoges (Francia). Guarita il 19 agosto 1945, a 22 anni.
Miracolo riconosciuto il 14 novembre 1959 dal Cardinale Mons. Feltin, arcivescovo di Parigi.
Dietro l’inutilità informale e fredda di un formulario che certifica un “Incidente sul lavoro” compilato nel mese di gennaio 1940, si verifica un dramma umano. Yvonne, 17 anni, ha avuto il braccio preso all’improvviso da una cinghia che lo ha torto violentemente. Il suo braccio non si è staccato ed apparentemente è stato evitato il peggio, tuttavia il trauma è stato tale che il braccio di Yvonne rimane completamente paralizzato. Durante i 5 anni e sei mesi successivi all’incidente, essa subisce 9 interventi medici. Un tribunale le attribuisce una pensione di invalidità con una certificazione del 70%, che equivale all’amputazione di un arto. Yvonne partecipa al Pellegrinaggio Nazionale del 1945, il primo dopo la guerra del 1939. Il 19 agosto, dopo un bagno, avverte un ritorno alla normalità del suo braccio sinistro: scompare il dolore e ricompaiono la mobilità e la forza. Sino alla fine della sua vita, Yvonne resterà sempre una pellegrina discreta e fedele di Lourdes.

I miracoli di Lourdes 9 0

I miracoli di Lourdes 9

Suor MARIE DE LA PRESENTATION

Lei comincia a sentirsi meglio sul treno dell’andata
Nata il 15 febbraio 1846, residente a Lille (Francia) come Suora Francescana della propaganda della fede.
Guarita il 29 agosto 1892, a 46 anni. Miracolo riconosciuto il 15 agosto 1908 da Mons. Francois Delamaire, Coadiutore di Cambrai.
Suor Marie vuole assolutamente andare a Lourdes. I congiunti e il medico curante si sentono talmente impotenti davanti al suo caso, che non tentano di dissuaderla. Ciò che l’aspetta sono due giorni faticosi, occorrenti per raggiungere Lourdes dalla sua regione del nord. Ma cosa sono due giorni rispetto a dodici anni di sofferenza con questa “gastroenterite cronica tubercolosa” che le cure non riescono più ad arginare? Già sul treno sopraggiunge qualche miglioramento, cosa che le permette di alimentarsi un po’. A Lourdes, nella chiesa del Rosario, mentre lei prega, avverte dolori allo stomaco come non aveva mai sentiti, per l’ultima volta. E poi, sopravviene una guarigione completa.

Padre CIRETTE

Un violento desiderio di andare alla grotta…
Nato a Poses (Eure), il 15 marzo 1847, residente a Baumontel (Francia) guarito il 31agosto 1893, a 46 anni.
Miracolo riconosciuto l’11 febbraio 1907 da Mons. Philippe Meunier, vescovo di Evreux.
Dopo una cattiva influenza, nel mese di Gennaio 1892, il parroco di una parrocchia della diocesi di Evreux viene colpito da manifestazioni nervose e da confusione mentale. I parrocchiani non sanno fare. Non è più nemmeno capace di camminare normalmente. Ha perso l’autonomia, la parola, la memoria. Cosciente del suo stato, il morale è a terra… Ed inoltre, le cure prescritte sono inefficaci. Nell’agosto 1893 egli decide di andare a Lourdes. Sfortunatamente, la sua diocesi non organizza pellegrinaggi quest’anno: ci andrà con la diocesi di Rouen. Arrivato il 29 agosto, si presenta alle piscine solo due giorni dopo, per non, dice lui, “prendere il posto di un altro ammalato che potrebbe ottenervi la guarigione”. Sull’istante non avverte nessuna sensazione particolare, ma più tardi, dopo il pranzo di mezzogiorno, sente un violento desiderio di recarsi alla Grotta. Parte in questa direzione e presto si rende conto di non aver più bisogno delle stampelle. E’ guarito… in modo completo… repentino… inatteso. Ritornato a casa, si può immaginare l’effetto prodotto sui suoi familiari e parrocchiani! Può riprendere tutte le attività e la sua funzione di curato della parrocchia di Beaumontel.

Aurélie HUPRELLE

All’età in cui si ha la testa pieni di progetti, lei si disperera…
Nata nel 1869, residente a Saint Martin le Noeud (Francia). Guarita il 21 agosto 1895, a 26 anni.
Miracolo riconosciuto il 1° maggio 1908 da Mons. Marie Jeanne Douais, Vescovo di Beauvais.
Aurélie è presa da una grande disperazione. All’età in cui gli altri hanno la testa piena di progetti, questa giovane donna di 26 anni non ha più niente da sperare nella medicina. Manifestamente colpita da mesi dalla tubercolosi polmonare, decide di partire per Lourdes con il Pellegrinaggio Nazionale, contro il parere del suo medico. Il viaggio è effettivamente dei più faticosi, al punto che al suo arrivo a Lourdes, il 21 agosto 1895, è completamente sfinita. Dopo essere scesa dal treno, viene trasportata alle piscine per esservi bagnata. E subito sente un grande sollievo! Immediatamente, si sente radicalmente guarita. Riprende gusto alla vita. I medici presenti a Lourdes in quel giorno si trovano a Bureau delle Constatazioni Mediche. A due riprese vi si accompagna Aurélie. Questi non possono che confermare la sua guarigione. Di ritorno a casa, il suo medico curante, sconvolto dallo stato della sua ex ammalata, per “questa guarigione completa e immediata”, scriverà. Tredici anni dopo, Aurélie è divenuta una giovane donna in piena forma, anche se la sua guarigione è oggetto di una contro inchiesta medica in occasione di una campagna di denigrazione. Alcuni medici sostengono che la malattia di Aurélie era puramente nervosa. In occasione del Cinquantesimo Anniversario delle Apparizioni della Madonna di Lourdes, su richiesta del vescovo di Beauvais, viene nuovamente interrogata ed esaminata. Le due inchieste sono arrivate alla medesima conclusione: si trattava di una tubercolosi, guarita in modo repentino, certo e durevole. Il vescovo la dichiara allora miracolata.

Esther BRACHMANN

“Tiratemi fuori da questo mortorio!”
Nata a Parigi, nel 1881 (Francia). Guarita a Lourdes il 21 agosto 1896, a 15 anni.
Miracolo riconosciuto il 6 giugno 1908 da Mons. Lèon Amette, arcivescovo di Parigi.
Non è più una vita da adolescente quella che conduce Esther. A 15 anni, ha l’impressione che questo ospedale di Villepinte sia un autentico mortorio. Questa impressione non è lontano dall’essere condivisa dalla dozzina di compagne, anch’esse tubercolose, che compiono, come lei, questo pellegrinaggio dell’ultima opportunità. Siamo nell’agosto del 1896. Il 21 agosto mattina, gli hospitalier di Notre Dame de Salut, fedeli servitori degli ammalati del Pellegrinaggio Nazionale, la fanno scendere dal treno e la trasportano alla Grotta e, da là, alle piscine. Ne esce con la certezza di essere guarita. I dolori sono cessati… Il gonfiore del suo ventre scomparse. Può camminare… ha fame. Ma una domanda la rode: “perché io?”. Nel pomeriggio, segue come una persona sana le attività del pellegrinaggio. Due giorni dopo, viene accompagnata al Bureau delle Constatazioni Mediche dove i medici, in seguito ad un attento esame, confermano la guarigione. Come ci si può aspettare, di ritorno a Villepinte, i medici rimangono di stucco, sbalorditi, sconcertati. Tengono Esther in osservazione per un anno! Solo nel 1897, di ritorno dal pellegrinaggio di ringraziamento, si degnano di redigere un certificato dove lei viene riconosciuta “guarita, dal suo ritorno da Lourdes, nel 1896”. Nel 1908, viene esaminata nuovamente ed in perfetta salute, in occasione dell’inchiesta aperta dall’arcivescovo di Parigi, Mons. Leon Amette, in vista del riconoscimento di questa guarigione così come quelle di Clementine Trouvè e di Marie Lesagge e Lemarchand, le involontarie eroine di un “romanzo” di Zola!

Jeanne TULASNE

Tutto il pellegrinaggio pregava per la sua guarigione
Nata l’8 settembre 1877, ha Tours (Francia). Guarita l’8 settembre 1897, a 20 anni.
Miracolo riconosciuto il 27 ottobre 1907 da Mons. René Francois Renou, arcivescovo di Tours.

Distruzione tubercolosa di due o tre vertebre (mal di Pott), ascesso all’osso della coscia destra,atrofia muscolare e piede varo… Che quadro! Jeanne, ancora quasi adolescente, si sente assalita. Da quando la malattia ha colpito la colonna vertebrale, il morale è veramente a terra. Da corretto professionista, il suo medico curante, il 7 agosto 1897, mette nero su bianco sulle sue condizioni disperate. All’inizio di settembre, Jeanne arriva dunque a Lourdes in condizioni tali che si è costretti a metterla in una lettiga di vimini! Tutto il pellegrinaggio sperava nella sua guarigione. L’8 settembre, giorno del suo 20° compleanno, partecipa alla processione del Santissimo Sacramento. E’ proprio il suo vescovo che porta l’ostensorio. Questi la benedice una prima volta passandole davanti, poi ritorna sui suoi passi e la benedice una seconda volta. In quel preciso momento, lei si sente guarita… Esaminata al Bureau delle Constatazioni Mediche il giorno successivo ed anche l’anno seguente, i medici constatano la persistenza di questa guarigione completa, improvvisa e duratura del suo male, il miracolo sarà riconosciuto dall’arcivescovo dieci anni più tardi.

Clémentine MALOT

E all’indomani del bagno, più niente…
Nata a Granvilliers, il 22 novembre 1872, residente a Gaudechard (Francia). Guarita il 21 agosto 1898, a 25 anni.
Miracolo riconosciuto il 1° novembre 1908 da Mons. Marie Jeanne Douais, vescovo di Beauvais.

E’ proprio la disperazione che spinge Clémentine ad intraprendere il viaggio a Lourdes.
Da cinque anni, ormai, assiste alla progressione di questa sinistra malattia: la tubercolosi. A 20 anni comincia a sputare sangue. Per cinque anni le sue condizioni si aggravano progressivamente ed inesorabilmente. Come altri, decide come ultima risorsa di venire a Lourdes. Dal suo arrivo con il Pellegrinaggio Nazione del 1898, dopo un viaggio assai provante, viene condotta alle piscine. Ma è solo dopo il bagno dell’indomani che avverte un netto miglioramento del suo stato fisico. Esaminata al Bureau delle Constatazioni Mediche successivamente, il 21 e 22 agosto 1898 e, l’anno seguente, il 21 agosto ancora, la sua guarigione viene considerata come certa. Una nuova inchiesta arriva alle stesse conclusioni, dieci anni dopo la guarigione.

I miracoli di Lourdes 8 0

I miracoli di Lourdes 8


A 30 anni, consumata da tre gravidanze ravvicinate, rinasce all’improvviso
Nata nel 1879, residente a Montredon (Francia). Guarita il 26 settembre 1911, a 32 anni.
Miracolo riconosciuto l’8 settembre 1912 da Mons. Peree Cezerac, vescovo di Cahors.
A trent’anni, Marie si sente già consumata dalla vita. Andata in sposa ad un coltivatore, come tante altre giovani donne a quell’epoca, ha avuto la salute compromessa da tre gravidanze ravvicinate, seguite da parti difficili. Inoltre soffre di una malattia digestiva che le impedisce di alimentarsi normalmente. Per lei ogni giorno è una nuova lotta. Per più di un anno i trattamenti prescritti restano senza effetto. Ed è in uno stato pietoso che fa il primo voto durante l’estate 1911, di andare a Lourdes. Il viaggio che intraprende il 24 settembre con suo marito, assomiglia più ad un’avventura che ad un pellegrinaggio: arriva a Lourdes in un tale stato di debolezza che per un giorno e mezzo, non si considera prudente accompagnarla alla Grotta e nemmeno alle piscine. Il 26 pomeriggio, si decide di farla partecipare alla Benedizione del Santissimo Sacramento. Dopo averla ricevuta, si sente invasa da un benessere, parla e si alza. Riaccompagnata all’ospedale chiamato allora “dei sette Dolori” chiede da mangiare, lei che, da due anni, non aveva più assunto un alimento solido. Alcuni giorni più tardi rientra con gioia alla sua casa, dove può riprendere subito una vita normale.

Henriette BRESSOLLES
Una “sensazione generale dolorosa”…
Nata nel 1896 a Nizza (Francia). Guarita il 3 luglio 1924, a 28 anni.
Miracolo riconosciuto il 4 giugno 1957 da Mons. Paul Rèmond, arcivescovo di Nizza.
La mattina del 4 luglio 1924, le sue gambe sono ancora anchilosate, ma questo è irrilevante rispetto al pietoso stato in cui versava ieri. La guarigione è arrivata violentemente, con “una sensazione generale dolorosa”. Dopo la tempesta interiore, con gli occhi fissi sulla Grotta davanti alla quale era stata accompagnata dopo la benedizione del Santissimo Sacramento, lei si è sentita guarita e si è risollevata. Da sei anni non poteva compiere quel movimento. Infermiera militare dal 1914, dopo la guerra, nell’ottobre del 1918 era stata ammessa negli ospedali dell’esercito come ammalata, dal “Mal di Pott”. Tra la fine della guerra e l’inizio del 1922, rimarrà nell’ospedale militare, dove, immobilizzata in un busto di gesso, subirà dolorosi trattamenti contro la paraplegia completa e l’incontinenza. Nonostante l’evidenza della guarigione sopraggiunta il 3 luglio 1924, i medici che la esaminano non abbandonano la prudenza. Decidono di aspettare. Alla fine di settembre del 1924, tre certificati medici portano la conferma: la guarigione è completa, durevole, collegabile in stretto legame con Lourdes. A Nizza, il vescovo ausiliario autorizza prima della fine dell’anno una cerimonia religiosa di ringraziamento, alla quale partecipa personalmente. Oltre 30 anni dopo, su espressa richiesta delle autorità di Lourdes, questa guarigione è ufficialmente riconosciuta da Mons. Rémond, il 4 giugno 1957. Quattro anni dopo Henriette è morta a Lione per problemi cardiaci.

Lydia BROSSE
Una volta guarita, si vota agli ammalati
Nata il 14 ottobre 1889, residente a Saint Raphaël (Francia). Guarita l’11 ottobre 1930, a 41 anni.
Miracolo riconosciuto il 5 agosto 1958 da Mons: Jean Guyot, vescovo di Coutances. Morta nel 1984, a 95 anni.
Nel settembre 1984 Lourdes perde una delle sue più fedeli hospitalier: Lydia Brosse, morta all’età di 95 anni. Ha servito gli ammalati con tutte le sue forze e con tutta la sua anima. Perché una tale abnegazione? La risposta è semplice: ha voluto rendere un po’ di quello che aveva ricevuto. Perché contro ogni attesa, un giorno dell’ottobre 1930, Dio, nel quale crede devotamente, ha chiuso le piaghe di questa piccola donna di 40 chili. Lydia aveva già avuto molte affezioni ossee, di origine tubercolosa. Aveva subito molti interventi per ascessi multipli e a ripetizione. Era stremata, dimagrita e anemica a causa di queste molteplici emorragie. Durante il suo pellegrinaggio dell’ottobre 1930, non si era riscontrato nessun miglioramento sensibile del suo stato. L’ultimo giorno rinuncia al bagno alle piscine. E’ durante il viaggio di ritorno verso Saint Raphaël, che trova il desiderio e la forza di alzarsi e che le sue piaghe si chiudono. Al suo ritorno il medico curante constata “uno stato di salute fiorente, una cicatrizzazione completa …” Durante tutti gli anni che seguiranno, Lyidia verrà a Lourdes con il pellegrinaggio del Rosario per dedicarsi agli ammalati. Solo 28 anni dopo la sua guarigione, il miracolo viene ufficialmente proclamato, non tanto per la perplessità dei medici, ma piuttosto per la lentezza dei processi di riconoscimento.

Suor MARIE MARGUERITE
Guarita a centinaia di chilometri da Lourdes!
Nata Françoise CAPITAINE il 13 aprile 1872. Clarissa nel monastero di Rennes, dal 1896.
Guarita il 22 gennaio 1937, a 64 anni.
Miracolo riconosciuto il 20 maggio 1946 dal cardinale Clement Roques, arcivescovo di Rennes.
L’anno 1937 comincia molto male al convento delle Clarisse di Rennes. Ormai tutti sanno che Suor Marie Margherite no lo trascorrerà. Stando così le cose, la comunità ha iniziato una novena di preghiera, cosa che potrebbe sembrare inutile. Intanto Marie Marguerite ha deciso di sostituire i propri medicamenti con l’acqua di Lourdes! Le medicine ormai non risultano più efficaci date le condizioni degradate della sua salute. Infatti la malattia era iniziata nel 1924 con un ascesso al rene destro. Negli anni seguenti, le crisi cardiache si erano aggiunte ad un’evoluzione aggravata della sua ferita renale. Il suo stato non le permette assolutamente più di avere una vita normale. Il 22 gennaio 1937, è l’ultimo dei nove giorni di preghiera che la sua comunità ha deciso di compiere per lei. Alla Elevazione, durante la messa alla quale assiste, all’improvviso avverte un immenso sollievo. Gli edemi scompaiono in un istante, i bendaggi troppo larghi delle sue gambe cadono, lei può mettere le scarpe e camminare! Dall’indomani, riprende il suo compito di suora portinaia che aveva interrotto otto anni prima. Il suo medico curante ha talmente difficoltà a credere che sia veramente guarita che continuerà a sorvegliarla fino al 1945.

I miracoli di Lourdes 7 0

I miracoli di Lourdes 7

Marie SAVOYE

Passa il Santissimo Sacramento, la sua piaga si richiude…

Nata nel 1877, residente a Caveau Cambresis (Francia). Guarita il 20 settembre 1901, a 24 anni.

Miracolo riconosciuto il 15 agosto 1908 da Mons. François Delamaire, Coadiutore di Cambrai.

Lei è là, sul sagrato del Rosario, in uno stato fisico miserando, scheletrica, debole esanime… Ma cosa può aspettare da questa benedizione del Santissimo Sacramento? Da quattro anni soffre delle conseguenze di un reumatismo infettivo; da tredici mesi, una malattia del cuore ha aggravato la sua condizione fisica miseranda. La malattia, la privazione quasi totale di cibo e le lacerazioni e le espettorazioni di sangue la provano oltre misura. E’ così debole che gli hospitalier di Lourdes non hanno nemmeno osato immergerla nella piscina. Il 20 settembre 1901, sotto la benedizione del Santissimo Sacramento, guarisce di una piaga alla schiena. Ritornata ad una vita normale, Marie Savoye renderà agli altri le cure e l’attenzione che ha ricevuto durante la sua malattia.

Johanna BEZENAC

Sfigurata, ritrova all’improvviso il suo vero volto

Nata DUBOS, nel 1876, residente a Saint Laurent des Batons (Francia). Guarita l’8 agosto 1904, a 28 anni.

Miracolo riconosciuto il 2 luglio 1908 da Mons. Henri J. Bougoin, vescovo di Perigueux.

Questi ultimi mesi, Johanna non osa più mostrarsi. Un’infezione della pelle le corrode il viso ogni giorno di più. Ma questa malattia che la prende ormai fino alla radice dei capelli non è che la manifestazione più evidente… Era tutto cominciato, infatti nella gioia: la nascita di un bambino. Ma in seguito ad un lungo ed estenuante periodo di allattamento, Johanna viene colpita, nel marzo 1901, da una polmonite grave che maschera in effetti l’apparizione della tubercolosi. Le cure si rivelano inefficaci. In seguito, la situazione si aggrava ancora, in particolare per questa infezione della pelle che la colpisce nella sua dignità di donna. Venuta a Lourdes con il pellegrinaggio diocesano, ne riparte apparentemente guarita. Il Bureau delle Constatazioni Mediche dispone, a proposito di questa guarigione, un breve racconto. Pare che Johanna sia guarita in diversi episodi, l’8 e il 9 agosto 1904 e che questa guarigione sia legata all’acqua della sorgente, utilizzata sia per il bagno che come lozione. Il 4 ottobre 1904, ovvero 2 mesi dopo il suo pellegrinaggio, il medico curante constata, in seguito ad un esame scrupoloso, “la guarigione assoluta dello stato generale e di quello locale”.

Suor SAINT HILAIRE

Solo un po’ di pelle sulle ossa…

Nata Lucie JUPIN nel 1865 Superiora del Convento di Peyreleau

(Congregazione di St. Joseph de Clervaux) (Francia). Guarita il 20 agosto 1904, a 39 anni.

Miracolo riconosciuto il 10 maggio 1908 da Mons. Charles de Ligonnes, vescovo di Rodez.

Quando Suor Saint Hilaire sbarca a Lourdes, nell’agosto 1904, le è rimasta solo un pò di pelle sulle ossa. La superiora del convento non è che l’ombra di se stessa. I suoi problemi sono iniziati con una semplice gastroenterite nell’agosto 1903. Di settimana in settimana, la sua salute peggiora, come se la malattia fosse ribelle ai trattamenti. Sei mesi dopo, compare un tumore al fianco destro. In qualche mese l’aggravamento dello stato generale continua, con perdita di peso fino a 42 Kg. Nell’agosto 1904 viene a Lourdes in queste condizioni, con il Pellegrinaggio Nazionale. Fin dai primi bagni nell’acqua della Grotta, lei si sente rinvigorita… ritrova l’appetito. E’ come su una nuvola. Ha tuttavia, bisogno di alcune ore per realizzare concretamente di essere guarita e farne dichiarazione al Bureau delle Constatazioni Mediche. Al suo ritorno presso la comunità, riprende “una vita di lavoro e di fatica”. In segno di riconoscimento, tornerà spesso a Lourdes, con il pellegrinaggio di Rodez.

Suor SAINTE BEATRIX

Guarita due volte!

Nata Rosalie VILDIER nel 1862, residente a Evreux (Francia). Guarita il 31 agosto 1904, a 42 anni.

Miracolo riconosciuto il 25 marzo 1908 da Mons. Philippe Meunier, vescovo di Evreux.

Tra i 32 e i 42 anni, Rosalie ha perso la salute. Indebolimento generale, perdita della voce, espettorazione sanguinante e purulenta, cachessia… Per i medici che l’assistono, è la firma di una malattia che, a quel tempo, faceva delle stragi: la tubercolosi. La mattina dell’arrivo del pellegrinaggio diocesano di Evreux, si sente trasformata dopo un bagno alle piscine. Sottoposta ad esame due giorni dopo, al Bureau delle Constatazioni Mediche, i medici devono riconoscere che non presenta più nulla di anormale, né alla laringe, né “al petto”. L’anno seguente, nel 1905, ritorna per ringraziare la Vergine Maria… e guarisce per la seconda volta, ancora alle piscine. Scompaiono i disturbi alla vista di cui soffriva da 15 anni!

Marie – Thérèse NOBLET

Missionaria in Papuasia

Nata nel 1889, residente a Avenay (Francia). Guarita il 31 agosto 1905, a 15 anni.

Miracolo riconosciuto l’11 febbraio 1908 dal cardinale Luçon, arcivescovo di Reims.

Questa ragazza ha un destino straordinario: a più riprese nella sua infanzia, è colpita da gravi malattie… nell’agosto 1904, a 14 anni, le viene diagnosticata la malattia di Pott, vale a dire la tubercolosi della colonna vertebrale. Arrivata a Lourdes un anno dopo, guarisce nel momento in cui entra nell’ospedale Notre Dame dei dolori, di ritorno dalla processione del Santissimo Sacramento. Non vi è più nessuna traccia della malattia. In seguito, vivrà un’esperienza mistica paragonabile a quella del Curato d’Ars. E dopo molte altre delusioni fisiche, diviene religiosa nel 1921, sotto l’egida di Mons. De Boismenu, arcivescovo della Papuasia, fondatore del primo ordine di religiose autoctone, Le Ancelle del Signore. Malgrado le condizioni di vita ed il clima difficili, Marie Thérèse in Papuasia compie meraviglie presso quella popolazione che servirà fino al limite delle sue forze.

Cécil DOUVILLE de FRANSSU

Testimone della fede fino a 105 anni

Nata il 26 dicembre 1885 a Tornai (Belgio). Guarita il 21 settembre 1905, a 19 anni.

Miracolo riconosciuto l’8 dicembre 1909 da Mons. Charles Gibier, vescovo di Versailles.

Morta nel 1991, a 105 anni.

Il 26 dicembre 1990, guardando questa donna che festeggia… 105 anni in famiglia, chi potrebbe immaginare che all’età di 20 anni la sua speranza di vita non andava oltre qualche mese, qualche anno al massimo! I familiari che la circondavano quel giorno vivono insieme a lei il suo ultimo compleanno. Non lo sanno naturalmente, ma ciascuno è cosciente del destino straordinario di questa vecchia signora amata ed affettuosa. Ricordi, ricordi… alcuni dei quali dolorosi. Questo continuo supplizio dall’età di 14 anni le uccide lentamente il morale. La malattia le

ha sciupato l’infanzia, e potrebbe anche impedirle di divenire adulta: ha infatti un tumore bianco del ginocchio, vale a dire tubercolosi. Dopo quattro o cinque anni di cure attente, senza successo apparente, ci si decide, nel giugno 1904, a tentare un intervento. Quasi nello stesso momento si manifesta una peritonite tubercolosa. I mesi passano, il suo stato peggiora. “Voglio andare a Lourdes!”. Quando esprime questo desiderio, nel maggio 1905, Cécil è quasi senza forze, si sente consumata dall’interno dai dolori e dalla febbre. Davanti ai pochi risultati e malgrado la precarietà del suo stato generale, il viaggio viene realizzato nel mese di settembre, non senza preoccupazione. A Lourdes, il 21 settembre 1905, con infinite precauzioni, viene condotta alle piscine, dalle quali esce guarita… e per molto tempo!

I miracoli di Lourdes 6 0

I miracoli di Lourdes 6

Antonia MOULIN

LA SPERANZA LEGATA AL CORPO
Nata il 13 aprile1877 a Vienna (Francia). Guarita il 10 agosto 1907, a 30 anni.
Miracolo riconosciuto il 6 novembre 1911 da Mons. Paul E. Henry, vescovo di Grenoble.
Dopo cinque giorni passati a Lourdes nel 1905, Antonia riparte per tornare a casa senza alcun miglioramento del suo stato di salute. Interiormente, vive una sorta di dubbio e frustrazione che provano tanti ammalati non guariti. Cosa posso sperare adesso, dopo Lourdes? Ma, nel profondo del suo animo, la speranza non è morta… Il suo calvario è iniziato nel febbraio 1905. Alla svolta di una malattia benigna, sopravviene un ascesso alla gamba destra, sufficientemente grave da obbligarla a restare sei mesi all’ospedale. La sua vita diviene un andirivieni incessante tra la casa e l’ospedale. Il suo stato generale va a rotoli. Nell’agosto 1907, parte nuovamente per Lourdes, due anni dopo la sua prima esperienza. Vi arriva come ammalata incurabile… ma con la speranza legata al corpo. Due giorni dopo il suo arrivo, il 10 agosto, essa viene trasportata ancora una volta alle piscine. Al momento di lasciarla di nuovo ci si rende conto che la sua piaga è cicatrizzata, la sua gamba è come “nuova”! Al suo ritorno al “ paese”, provoca lo stupore di tutti, in particolare del suo medico.

Marie BOREL

LA SERA, IL BENDAGGIO È PULITO ED ASCIUTTO…
Nata il 14 novembre 1879 a Mende (Francia). Guarita il 21-22 agosto 1907, a 27 anni.
Miracolo riconosciuto il 4 giugno 1911 da Jacques Gely, Vescovo di Mende.
Quando può, Marie si fa un dovere di mettersi al servizio degli ammalati di Lourdes. Prega anche molto per loro. Bisogna dire che ha una buona ragione, e non delle più piccole: la sua guarigione immediata e definitiva. Chi l’ha conosciuta prima del 21 agosto 1907, sa qual è il segreto del fervore e dell’abnegazione di Marie Borel. Dopo molte crisi di appendicite acuta, viene operata nel 1903. In capo a qualche mese, nel 1904, sopra alla cicatrice si manifesta un ascesso che si tenterà di curare e chiudere. Dal 1905, altri ascessi appaiono, più gravi ancora. Lei viene a Lourdes a partire dal 17 agosto 1907, con il Pellegrinaggio Nazionale. Il 21 agosto mattina, il suo bendaggio viene rifatto. Alla sera, il bendaggio è asciutto e pulito: le lesioni si sono cicatrizzate. L’indomani, viene constatata, all’uscita del bagno alle piscine, la stessa guarigione per altre due piaghe.

Virginie HAUDEBOURG

50 ANNI DOPO, IL GRAZIE A MARIA
Nata nel 1886 a Lons le Saunier (Francia). Guarita il 17 maggio 1908, a 22 anni.
Miracolo riconosciuto il 25 novembre 1912 da Mons. François A. Mallet, vescovo di Saint Claude.
L’anno 1958, per il centenario delle apparizioni di Maria alla Grotta, Virginie ha assolutamente voluto fare il viaggio a Lourdes. Qui, cinquant’anni fa, è rinata: aveva 22 anni. La sua vita di orfana ammalata si era improvvisamente illuminata… quando il laboratorio, nel luglio 1904, fa pervenire i risultati delle analisi, il suo medico le accoglie con freddezza. Deve annunciare la terribile notizia: la malattia è incurabile e fatale… ma la sua evoluzione potrebbe essere lunga. L’essenziale è detto. Virginie ascolta quasi distrattamente il nome del male che l’ha colpita: infezione urinaria con nefrite e cistite, di natura tubercolosa. Nel maggio 1906, fa un primo pellegrinaggio a Lourdes senza alcun miglioramento delle sue condizioni. Nei primi mesi del 1908, i dolori aumentano senza tregua. Virginie non riesce più ad alzarsi. Decide allora di partecipare nuovamente al pellegrinaggio diocesano nel 1908… Ed il terzo giorno, durante la Benedizione del Santissimo Sacramento, sente un dolore violento che è il preludio alla sua guarigione. Passa una notte eccellente… ed all’indomani mattina, molto semplicemente, si reca al Bureau delle Constatazioni Mediche: Virginie Haudelbourg è proprio guarita.

I miracoli di Lourdes 5 0

I miracoli di Lourdes 5

Suor JOSE’PHINE MARIE
Venuta per obbedienza, riparte guarita
Nata Anne JOURDAIN, il 5 agosto 1854 a Havre, residente a Goincourt (Francia). Guarita il 21 agosto 1890, a 36 anni. Miracolo riconosciuto il 10 ottobre 1908 da Mons. Marie Jean Douais, vescovo di Beauvais.
In seno alla famiglia Jourdain, la tubercolosi ha fatto delle stragi: Anne ha perduto due sorelle ed un fratello. Ammalata da tempo, nel mese di luglio 1890, è moribonda. Ed è per obbedienza che compie un pellegrinaggio a Lourdes, anche se il viaggio era stato sconsigliato dal suo medico. Il tragitto, compiuto con il Pellegrinaggio Nazionale è disturbato da malori. Arriva il 20 agosto e subito si immerge nell’acqua di Lourdes alle piscine. Solo il giorno dopo, 21 agosto, dopo una seconda e terza immersione, si sente infinitamente meglio. Subito annuncia la propria guarigione. Il medico che si era opposto alla sua partenza, la rivede alcuni giorni dopo, al suo ritorno nella comunità, ed ha un bel cercare anche il minimo sintomo, la malattia è introvabile. È totalmente scomparsa, Suor Joséphine Marie può riprendere allora una vita attiva all’interno della comunità. La sua guarigione sarà riconosciuta miracolosa 18 anni dopo.

Amèlie CHAGNON

Sapendo che a Lourdes, il medico rimanda l’operazione

Nata il 17 settembre 1874, a Poltiers. Guarita il 21 agosto 1891, a quasi 17 anni, diventerà religiosa del Sacro Cuore vicino a Tornai (Belgio). Miracolo riconosciuto l’8settembre 1910 da Mons. Charles G. Walravens, vescovo di Tournai.
Amélie ha 13 anni quando comincia a soffrire ad un ginocchio. A questa età, i dolori sono spesso attribuiti alla crescita. Ma Amélie soffre troppo. Si tratta infatti di tubercolosi che subito si estende al piede. Un bel giorno dell’agosto 1891, annuncia ad uno dei suoi medici la sua intenzione di partire in pellegrinaggio per Lourdes. Questi allora accetta di rimandare l’intervento chirurgico previsto! Al suo ritorno, Amèlie non ha più bisogno di cure, ed ancor meno di operazioni. La sua affezione è guarita, senza postumi. Si sente libera e rivive. Ogni movimento una volta doloroso è come una rivincita sulla sofferenza.

Clémentine TROUVE’

Un giorno di festa per Lourdes!
Nata nel 1878, a Azay le Boulé (Francia). Guarita il 21 agosto 1891, a 14 anni, diventerà Suor Agnès Marie. Miracolo riconosciuto il 6 giugno 1908 da Mons. Amette, arcivescovo di Parigi.
Decisamente, il 21 agosto 1891 resterà negli annuali di Lourdes come un giorno fausto: avvengono infatti due guarigioni, quella di Amélie Chagnon e quella di Clémentine Trouvé. La malattia e le lesioni sono praticamente le stesse: osteoporosi tubercolosa del calcagno destro. E il medico che aveva scritto il certificato per la partenza di Clèmentine, l’11 giugno 1891, considera che questa malattia rende necessaria un’operazione radicale al più presto… oppure un trattamento di lungo periodo. Lo stesso medico che la rivedrà dopo la sua guarigione, avvenuta alle piscine il 21 agosto, certificherà “che non presenta più che segni cicatriziali” della sua malattia precedente, dalla quale “è attualmente guarita”. Più tardi, diventerà Piccola Suora dell’Assunzione, con il nome di Suor Agnés Marie. È Clémentine che apparve nel Lourdes di Zola con il nome di Sophic Couteau.

Le guarigioni gemelle, segno di contraddizione

Marie LEMARCHAND
Nata nel 1874,a Caen (Francia) Guarita il 21 agosto 1892, a 18 anni.
Miracolo riconosciuto il 6 giugno 1908 da Mons. Amette, arcivescovo di Parigi.

Marie LEBRANCHU
Nata nel 1857, residente a Parigi (Francia) Guarita il 20 agosto 1892, a 35 anni.
Miracolo riconosciuto il 6 giugno 1908 da Mons. Amette, arcivescovo di Parigi.
Le guarigioni di Marie Lebranchu e di Marie Lemarchand vengono spesso associate perché queste due ammalate venute entrambe da Parigi con il Pellegrinaggio Nazionale sono guarite con un giorno di intervallo il 20 e 21 agosto 1892. Inoltre, entrambeerano affette da tubercolosi polmonare grave da anni ed erano arrivati all’ultimo stadio dell’evoluzione della malattia. La prima non pesava che 24 chili quando è uscita dalle piscine…guarita. La seconda aveva, inoltre, piaghe ulcerose sul viso. Infine, entrambe hanno avuto l’occasione di incontrare lo scrittore Emile Zola venuto a Lourdes per preparare un libro. Nel suo libro “Lourdes” il romanziere dopo aver dipinto la sorte poco invadibile di Marie Lebranchu con lo pseudonimo di Grivotte, la fa morire nel treno di ritorno!… Mentre questa ha vissuto in perfetta salute fino al 1920! Quanto a Marie Lemarchand, chiamata Elise Roquet sono la penna di Zola, ha avuto otto figli e morirà molto dopo il riconoscimento della sua miracolosa guarigione.

Elisa LESAGE

Una guarigione quasi “banale”
Nata nel 1874, a Bucquoi (Francia). Guarita il 21 Agosto 1892, a 18 anni.
Miracolo riconosciuto il 4 febbraio 1908 da Mons. Alfred Witllez, vescovo di Arras.
Anche in questo caso si tratta di una infezione tubercolosa del ginocchio destro, un “tumore bianco”, cosi frequente allora presso gli adolescenti. La guarigione inattesa è arrivata dopo un bagno, il 21 agosto 1892. Il giorno stesso il Bureau delle Constatazioni Mediche ha confermato la guarigione “senza alcun postumo o anchilosi”. Nel corso del Pellegrinaggio Nazione del 1893 e del 1894, questa giovane donna è stata riesaminata. Sedici anni dopo, non essendosi manifestata nessuna ricaduta, il suo vescovo la ha dichiarata miracolata.

I miracoli di Lourdes 4 0

I miracoli di Lourdes 4

Suor SAINTE BĖATRIX

Guarita due volte!
Nata Rosalie VILDIER nel 1862, residente a Evreux (Francia). Guarita il 31 agosto 1904, a 42 anni. Miracolo riconosciuto il 25 marzo 1908 da Mons. Philippe Meunier, vescovo di Evreux.
Tra i 32 e i 42 anni, Rosalie ha perso la salute. Indebolimento generale, perdita della voce, espettorazione sanguinante e purulenta, cachessia … Per i medici che l’assistono, è la firma di una malattia che, a quel tempo, faceva delle stragi: la tubercolosi. La mattina del pellegrinaggio diocesano di Evreux, si sente trasformata dopo un bagno alle piscine. Sottoposta ad esame due giorni dopo, al Bureau delle Costatazioni Mediche, i medici devono riconoscere che non presenta più nulla di anormale, né alla laringe, né “al petto”. L’anno seguente, nel 1905, ritorna a ringraziare la Vergine Maria … e guarisce per la seconda volta, ancora alle piscine. Scompaiono i disturbi alla vista di cui soffriva da 15 anni!

Marie-Thérèse NOBLET

Missionaria in Papuasia
Nata nel 1889, residente a Avenay (Francia). Guarita il 31 agosto 1905, a 15 anni.
Miracolo riconosciuto l’11 febbraio 1908 dal cardinale Luçon, arcivescovo di Reims.
Questa ragazza ha un destino straordinario: a più riprese nella sua infanzia, è colpita da gravi malattie … nell’agosto 1904, a 14 anni, le viene diagnosticata la malattia di Pott, vale a dire la tubercolosi della colonna vertebrale. Arrivata a Lourdes un anno dopo, guarisce nel momento in cui entra nell’Ospedale Notre Dame dei Dolori, di ritorno dalla processione del Santissimo Sacramento. Non vi è più nessuna traccia della malattia. In seguito, vivrà un’esperienza mistica paragonabile a quella del Curato d’Ars. E dopo molte altre delusioni fisiche, diviene religiosa nel 1921, sotto l’egida di Mons. De Boismenu, arcivescovo della Papuasia, fondatore del primo ordine di religiose autoctone, Le Ancelle del Signore. Malgrado le condizioni di vita ed il clima difficili, Marie Thérèse in Papuasia compie meraviglie presso quella popolazione che servirà fino al limite delle sue forze.

Cècile DOUVILLE de FRANSSU

Testimone della fede fino a 105 anni
Nata il 26 dicembre 1885 a Tornai (Belgio). Guarita il 21 settembre 1905, a 19 anni.
Miracolo riconosciuto l’ 8 dicembre 1909 da Mons. Charles Gibier, vescovo di Versailles.
Il 26 dicembre 1990, guardando questa donna che festeggia … 105 anni in famiglia, chi potrebbe immaginare che all’età di 20 anni la sua speranza di vita non andava oltre qualche mese, qualche anno al massimo! I famliari che circondavano quel giorno vivono insieme a lei il Questo continuo supplizio dall’età di 14 anni le uccide lentamente il morale. La malattia le ha sciupato l’infanzia, e potrebbe anche impedirle di divenire adulta: ha infatti un tumore bianco del ginocchio, vale a dire tubercolosi. Dopo quattro o cinque anni di cure attente, senza successo apparente, ci si decide, nel giugno 1904, a tentare un intervento. Quasi nello stesso momento si manifesta una peritonite tubercolosa. I mesi passano, il suo stato peggiora. “Voglio andare a Lourdes!”: Quando esprime questo desiderio, nel maggio 1905, Cucile è quasi senza forze, si sente consumata dall’interno dai dolori e dalla febbre. Davanti ai pochi risultati e malgrado la precarietà del suo stato generale, il viaggio viene realizzato nel mese di settembre, non senza preoccupazione. A Lourdes, il 21 dicembre 1905, con infinite precauzioni, viene condotta alle piscine, dalle quali esce guarita … e per molto tempo!

Marie BIRÉ
Dopo il coma, Lourdes…
Nata Marie LUCAS 1’8 ottobre 1866, a Sainte Gemme la Plaine (Francia). Guarita il 5 agosto 1908, a 41 anni.
Miracolo riconosciuto il 30 luglio 1910 da Mons. Clovis Joseph Catteau, vescovo di Luçon.
Il 25 febbraio 1908, Marie esce dal coma ma vi ricade nella notte. Eccola diventata cieca! Dopo aver ritrovato il suo spirito, desidera andare a Lourdes. La sua vita oscilla da una decina di giorni: il 14 febbraio 1908, all’improvviso, ha presentato segni allarmanti: vomito di sangue, stato pre-cancrenoso dell’avambraccio e della sua mano sinistra, con dolori molto intensi. Tré o quattro giorni dopo, cade in coma per cause cerebrali. Il 5 agosto 1908, Marie compie questo pellegrinaggio tanto desiderato. Dopo una messa alla Grotta essa recupera immediatamente la vista. Esaminata il giorno stesso da un oculista, si è obbligati ad ammettere un fenomeno incredibile: le cause anatomiche della cecità non sono scomparse, ma Marie può, malgrado tutto, leggere i caratteri più piccoli del giornale che i medici le sottopongono. Negli anni successivi, viene esaminata di nuovo dai medici. Non esiste più alcuna lesione. La sua guarigione viene riconosciuta come totale e persistente.

Aimée ALLOPE

Dopo la comunione alla Grotta, 10 anni di sofferenza vengono cancellati
Nata nel 1872, residente a Vern (Francia). Guarita il 28 maggio 1909, a 37 anni.
Miracolo riconosciuto il 5 agosto 1910 da Mon. Joseph Rumeau, vescovo di Angers.
Aimée ha appena ricevuto la comunione. La messa alla Grotta è finita. Improvvisamente, avverte una sensazione indescrivibile.Vive una specie di benessere che non avrebbe mai sperato di provare. La sofferenza si placa, le sue piaghe si chiudono. Dieci anni di evoluzione della sua malattia si sono cancellati. È incredibile! Nel 1898, all’età di 26 anni, ha subito prima l’asportazione di un rene, seguita, qualche anno dopo, da altre due operazioni per tumori e tubercolosi del fianco destro. Qualche giorno prima del suo arrivo a Lourdes, si potevano constatare enormi ascessi, uno stato generale grave, un peso di 44 Kg. I primi giorni del suo pellegrinaggio si sono svolti senza alcun miglioramento. Bisognava medicarla 2 volte al giorno, tanto le sue piaghe suppuravano. E adesso eccola guarita! Questa guarigione rapida e radicale è durata e l’ex ammalata ha ripreso una vita normale e… 10 Kg. in 10 mesi.

Juliette ORION

Privata del pellegrinaggio guarisce comunque!
Nata nel 1886, residente a Saint Hilaire de Voust (Francia). Guarita il 22 luglio 1910, a 24 anni.
Miracolo riconosciuto il 18 ottobre 1913 da Mons. Clovis Joseph Catteau, vescovo di Lucon.
La notizia che le è appena stata annunciata, in quel mese di luglio, avrebbe potuto sotterrare definitivamente tutte le sue speranze. No, non la si vuole nemmeno accompagnare a Lourdes. I medici le hanno già fatto capire che è condannata a breve termine. Allora perché combattere ancora? Ma lei si riprende all’improvviso. “Tanto peggio, che partano senza di me. Anche nel mio letto di sofferenza, a molte centinaia di chilometri da Lourdes, la Madonna mi ascolta lo stesso”. E quella notte, mentre prega la Madonna di Lourdes, Juliette si sente improvvisamente molto meglio. Il mattino del 23 luglio 1910 ha recuperato la voce e chiede da mangiare. Il suo medico viene convocato e dopo un coscienzioso esame, constata una guarigione “che non dipende da lui”. Egli confessa la sua totale incomprensione. Per la prima volta forse, la vita sorride a Juliette. Dalla più tenera età, subiva la vita. Orfana di padre, era stata messa a servizio in “città”. Si era ammalata subito ed aveva cominciato a presentare segni di tubercolosi. Ritornata a casa e successivamente in ospedale, il suo stato generale peggiorava al punto di andare talora in coma. Conoscete il resto della storia.

I miracoli di Lourdes 3 0

I miracoli di Lourdes 3

Vittorio MICHELI
L’alpino ed il terribile cancro
Nato il 6 febbraio 1940, a Scurelle (Italia). Guarito il 1° giugno 1963, a 23 anni.
Miracolo riconosciuto il 26 maggio 1976 da Mons. Alessandro Gottardi, arcivescovo di Trento.
Chi potrebbe pensare che il barelliere Vittorio Micheli è il 63° miracolato di Lourdes, lui che è così discreto e così spesso presente a Lourdes per servire con semplicità gli ammalati? Nel 1962, il giovane alpino Micheli viene ricoverato all’ospedale di Verona, in Italia. Soffre terribilmente ad un’anca. La diagnosi arriva quasi subito, come una mannaia: la causa del male è un tumore temibile, un sarcoma. Quando Vittorio arriva a Lourdes nel 1963, la sua articolazione è molto colpita. Durante il pellegrinaggio non avviene nulla di particolare, salvo il fatto che egli si bagna nell’acqua di Lourdes. Al suo rientro viene ricoverato all’ospedale militare.
Gli vengono fatti dei controlli radiografici che… vengono male interpretati. Sei mesi dopo le condizioni di salute eccellenti di Vittorio pongono un’ interrogativo… gli esami mostrano una ricostruzione ossea i cui primi segni risalgono a più di 5 mesi prima. I dolori sono cessati ed egli ha potuto riprendere a camminare. Vittorio è guarito.

Juliette TAMBURINI

L’ultima iniezione sarà quella buona…
Nata il 4 dicembre 1936 a Marsiglia (Francia). Guarita il 17 luglio 1959, a 22 anni.
Miracolo riconosciuto l’11 maggio 1965 da Mons. Marc Lallier, arcivescovo di Marsiglia.
Il corpo della giovane Juliette è straziato… Tra l’età di 12 anni e 22 anni ha subito 11 interventi chirurgici, tra cui 4 raschiamenti ossei. Tutti i trattamenti si sono rivelati inefficaci. Quando parte per Lourdes, nel luglio 1959 con il pellegrinaggio della sua diocesi, è in condizioni pietose. Ma là, dopo che l’acqua della Grotta viene gettata sulla sua piaga più grande, si assiste ad un prosciugamento del flusso, alla chiusura della fistola ed alla scomparsa dell’emorragia. Poiché tutte le remissioni della malattia non erano state durature, questa “guarigione” non viene divulgata a nessuno. Solo nel 1960. un anno dopo, il Bureau Médical di Lourdes ne viene informato. Il dossier arriva finalmente nelle mani del Prof. Michel Salmon: “guarigione istantanea, senza convalescenza (…) medicalmente inspiegabile”. Definitivamente guarita, Juliette è sempre rimasta fedele a Lourdes.

Elisa ALOI
Guarita per diventare mamma
Nata il 26 novembre 1931, a Patti (Sicilia). Guarita il 5 giugno 1958, a 27 anni.
Miracolo riconosciuto il 26 maggio 1965 da Mons. Francesco Fasola, arcivescovo di Messina.
Elisa Aloi ha quasi 17 anni quando comincia a soffrire di un “tumore bianco”, una tubercolosi del ginocchio destro. In seguito e per 10 anni, soffre moltissimo e le ricadute fanno seguito ai trattamenti. Nel giugno 1957, come ultima risorsa, viene a Lourdes in pellegrinaggio con l’organizzazione italiana U. N. I. T. A. L. S. I, ma ritorna a casa in Sicilia, ammalata come prima. Tuttavia, nel giugno 1958, in una situazione forse ancor più compromessa, lei ritorna a Lourdes. Le sue medicazioni vengono fatte con l’acqua’di Lourdes. Dieci giorni dopo il suo ritorno in Sicilia, il suo medico nota che, a suo giudizio, “Elisa Aloi è tornata da Lourdes completamente guarita”. E’ nel 1965 che Mons. Fasola, arcivescovo di Messina, dichiara formalmente miracolosa la guarigione di Elisa Aloi. Qualche mese dopo, Elisa si sposa. Tra il 1966 e il 1974, avrà quattro figli.

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I miracoli di Lourdes 2

Fratel Léo SCHWAGER
“Aveva un’aria straordinariamente estatica”
Nato il 19 maggio 1924, a Friburgo (Svizzera). Guarito il 30 aprile 1952, a 28 anni.
Miracolo riconosciuto il 18 dicembre 1960 da Mons. François Charrière, vescovo di Losanna, Ginevra e Friburgo.
Il 30 aprile 1952 il professore Barbin, della Facoltà di medicina di Nantes, è sbalordito da ciò che ha visto con i propri occhi. È senza dubbio uno degli avvenimenti maggiori della sua vita: infatti è appena stato testimone diretto della guarigione spettacolare di Léo Schwager. L’immagine di questo volto non lo lascerà mai più. Il professore è colpito dall’espressione del malato: “aveva una straordinaria aria estatica, guardando fisso il Santissimo Sacramento che si allontanava, e non lo lasciava con gli occhi. Ho notato che nello stesso momento sembrava oppresso, come se avesse ricevuto un colpo o una violenta emozione e che faceva fatica a trovare una ispirazione profonda.” Ma che cosa è esattamente successo a Léo Schwager, questo fratello benedettino di Friburgo, in Svizzera.
È stato guarito all’improvviso dalla sclerosi a placche, niente di meno. Dopo aver provato una specie di choc, come una scossa elettrica, Léo si è alzato, lasciando la sua carrozzina per mettersi in ginocchio, in preghiera, al passaggio del Santissimo Sacramento. Dopo questo avvenimento egli conserverà per tutta la vita una buona salute, ponendo soprattutto le sue energie al servizio degli ammalati a Lourdes e come organizzatore del pellegrinaggio della Svizzera tedesca.

Paul PELLEGRIN
Un colonnello nella lotta della sua vita
Nato il 12 aprile 1898, residente a Tolone (Francia). Guarito il 3 ottobre 1950, a 52 anni.
Miracolo riconosciuto l’8 dicembre 1953 da Mons. Auguste Gaudel, vescovo del Féjus. Morto nel novembre 1976.
Il 5 ottobre 1950, il colonnello Pellegrin e sua moglie sono di ritorno a casa, a Tolone, provenienti da Lourdes ed il colonnello si reca come d’abitudine all’ospedale per riprendere la cura di iniezioni di chinino nel fianco destro. Sono mesi e mesi che questa fistola resiste ad ogni trattamento. È apparsa in seguito ad un’operazione per un ascesso al fegato. Egli, tenente colonnello della fanteria coloniale, impiega ormai tutta la sua energia in questa battaglia, nella lotta feroce contro questa infezione microbica. E nulla è mai migliorato, anzi al contrario il peggioramento è continuo! Di ritorno da Lourdes, né lui né sua moglie intravedono veramente una guarigione, anche se la Signora Pellegrin ha constatato, dopo il bagno nell’acqua della Grotta, che la piaga di suo marito non è più come prima. All’ospedale di Tolone, gli infermieri si rifiutano di fare l’iniezione di chinino poiché non la piaga e scomparsa ed al suo posto vi è la macchia rosa della pelle ricostruita di fresco… È solo allora che il colonnello comprende di essere guarito. Il medico che lo esamina gli domanda all’improvviso: “Ma cosa ci ha messo sopra?” “Torno da Lourdes” risponde. La malattia non tornerà mai più. Era l’ultimo “miracolato” nato nel XIX° secolo.

Edeltraud FULDA
Da ma “prima” a Milano,
ad una “prima” alle piscine di Lourdes…
Nata il 20 luglio 1916, residente a Vienna (Austria) morta nel 2003. Guarita il 12 agosto 1950, a 34 anni.
Miracolo riconosciuto il 18 maggio 1955 dal cardinale Innitzer, arcivescovo di Vienna. Morta nel 2002.
Edeltraud e Ruth, sua sorella, sono ballerine classiche e conducono la vita che hanno scelto viaggiando in tournée in Austria, in Ungheria, in Svizzera, in Italia. Ma la vita di Edeltraud precipita la sera di una “prima” a Milano. È il 29 giugno 1937.
I dolori al ventre che sente da qualche tempo sono diventati insopportabili. Si crede all’inizio ad una crisi di appendicite. Dopo molti ricoveri, nel maggio 1938, le viene tolto un rene. E i medici diagnosticano finalmente la malattia “di Addison”, una insufficienza delle ghiandole surrenali. Nell’agosto del 1950, vuole partecipare ad un pellegrinaggio organizzato a Lourdes, ma è tardi per iscriversi, ed allora vi si reca accompagnata da sua madre. Vi giunge l’11 agosto. A Lourdes incontrano un hospitalier olandese che invita Edeltraud ad andare alle piscine. All’inizio è molto reticente, ma poi si decide ad andare. Fin dal primo bagno si sente meglio. E nei giorni seguenti decide da sola di interrompere le iniezioni quotidiane di ormoni, prima di ritornare a casa. Guarita, l’anziana danzatrice, “troppo vecchia per ballare sulle punte”, trova un impiego come magliaia, un mestiere che esige una posizione costantemente in piedi. Il 16 aprile 1968, sempre in eccellente salute, si sposa e diventa la Signora Haidinger.